Assunzioni Bialetti

 Bialetti Industrie S.p.A., tra le più grandi industrie nazionali ed internazionali dei prodotti per la casa, è stata fondata nel 1919 dall’ing. Alfonso Bialetti. Fu lui ad inventare la Moka, prodotto per il quale l’azienda è conosciuta in tutto il mondo.

Con il tempo l’azienda è riuscita a conquistare una sempre crescente fetta di mercato e, ad oggi, la sua produzione è stat differenziata su più marchi, tra i quali ci sono Rondine, Girmi, Aeternum e CEM.

Per chi desidera iniziare una carriera all’interno di questa grande azienda, la Bialetti al momento è alla ricerca di profili sia junior che senior, da inserire tramite tirocinio, nel primo caso, e con contratti di lavoro a tempo indeterminato nel secondo. Le posizioni attualmente aperte sono:

Project Manager Sviluppo Caffè e Tisane (contratto di lavoro a tempo indeterminato)

Trade Marketing Manager (contratto di lavoro a tempo indeterminato)

Stage Controllo di Gestione

Stage Marketing

Per tutte le posizioni, sia di lavoro che di stage, la conoscenza della lingua inglese costituisce titolo preferenziale. Per tutti i dettagli sugli altri requisiti richiesti, le sedi di lavoro e le modalità di candidatura consultare il sito dell’azienda alla pagina carriere.

Registro pubblico dei cattivi pagatori

 Gogna mediatica per chi non rispetta la legge che ha reso effettiva la normativa europea che limita il tempo di attesa per il saldo delle fatture alle imprese a 30 giorni.

► Piccole e medie imprese schiacciate dalla pressione fiscale: più della metà chiede prestiti

A scendere in campo per assicurarsi che tutto proceda per il verso giusto è stata la Confartigianato che, come annunciato dal suo presidente Giorgio Merletti, si sta dotando di uno strumento con il quale vuole monitorare che sia rispettato il termine dei trenta giorni sia per i privati che per la pubblica amministrazione.

Infatti, anche se è prevista una multa per chi procrastina il pagamento oltre i trenta giorni, il presidente di Confartigianato evidenzia come la pratica dilatoria ancora largamente in uso per saldare le fatture nelle transazioni commerciali, a danno delle piccole e medie imprese.

► Italia, il 70% delle imprese ha problemi di liquidità

Questo Osservatorio, quindi, servirebbe per monitorarne l’applicazione di tale norma ed è anche stata avanzata l’idea di creare un registro pubblico dei cattivi pagatori, ossia di coloro, pubblici o privati che siano, che non la rispettano. Un nobile progetto che andrebbe a facilitare molto la vita di quelle imprese che si trovano in difficoltà proprio perché non vedono saldati i crediti per il lavoro svolto. Un fattore che impedisce la crescita e la possibilità di creare occupazione.

Il nuovo contratto di Berlusconi

 Berlusconi ha presentato il suo nuovo contratto, anche se i tempi della gloria e dei fasti sembrano passati. In questo la proposta è di una manovra di 80 miliardi che si dovrebbe attuare in cinque anni. Alla base ci sono i tagli delle spese pubbliche e l’investimento nelle imprese. Si propone anche di agevolare le famiglie italiane che in questo periodo hanno molti problemi ad arrivare a fine mese.

► I programmi elettorali per i quattro temi caldi dell’economia

L’obiettivo di cui parla Berlusconi è la riduzione del 10% dei costi dello Stato nei prossimi cinque anni. Inoltre c’è la proposta di abbassare la pressione fiscale. L’obiettivo è quindi quello di ricavare 16 miliardi da utilizzare per ridurre il debito pubblico e per agevolare le imprese e le famiglie.

Di certo si è in campagna elettorale e soprattutto per la coalizione di Berlusconi, che è data in svantaggio, le proposte e le promesse sono interessanti. Ora, però. Lo saranno anche nel caso in cui la stessa coalizione vada al governo?

► Monti e la possibilità di una manovra bis legata al governo

Il cavaliere parla di riduzione delle tasse, ma ne parlano tutti i partiti politici per il momento. Berlusconi ha attaccato Casini e Fini affermando che se gli italiani “vogliono un governo che governi non diano il voto ai partitini di Casini, Fini o Monti”.

Moody’s osserva Mps e gli ex dirigenti sono accusati di associazione a delinquere

 L’accusa di associazione a delinquere arriva per l’operazione di acquisto di Antonveneta dove si sarebbe realizzata una plus valenza stabilita a tavolino.

La situazione della banca Monte dei Paschi di Siena continua a essere al centro dell’interesse. Da una parte l’agenzia di rating Moody’s ha messo sotto osservazione la banca Monte dei Paschi di Siena. Si rischia un possibile downgrade. Dall’altra la procura di Siena continua le sue indagini sui dirigenti e parla di una associazione a delinquere.

► Un prestito per salvare Mps

In particolare, Moody’s sta controllando il rating di lungo termine “Ba2” della banca Monte dei Paschi di Siena e della sua controllata MPS Capital Services.

Per quanto riguarda le indagini, invece, è stato sentito Ettore Gotti Tedeschi sull’acquisizione di Antonveneta da parte di Mps che è al centro delle indagini. In particolare, i pm si concentrano sulle operazioni successive all’acquisizione di Antonveneta che hanno portato i dirigenti a spalmare il debito nei bilanci posteriori.

► La crisi di MPS spiegata in quattro punti

Secondo l’accusa, che riguarda l’acquisto di Antonveneta, l’ex presidente Mussari, Vigni, Baldassarri e il suo vice Toccafondi, oltre ai dirigenti che hanno lavorato all’acquisto della banca, avrebbero stabilito un patto con i vertici del Banco Santander al fine di truccare i conti, fare aumentare il prezzo e arrivare a una plusvalenza di oltre due miliardi di Euro. L’indagine arriva quindi a intravedere un progetto criminale organizzato e gestito dagli ex dirigenti.

Quanto vale il patrimonio della criminalità organizzata?

 Quasi 4 miliardi di euro. Ecco quanto vale il patrimonio della criminalità organizzata in Italia, almeno per quanto riguarda quello che la Guardia di Finanza è riuscita a portare alla luce nel corso del 2012.

► Crisi economica? Non per la mafia

Al primo posto delle associazioni criminali che hanno subito i maggiori sequestri di beni dalla GDF c’è la camorra (1,3 miliardi) al secondo posto di questa triste classifica c’è la mafia con 1,2 miliardi, poi la ‘ndrangheta, a quota 846 milioni. al quarto posto la sacra corona unita, alla quale le forze dell’ordine hanno sottratto beni per 139 milioni di euro.

A queste cifre si aggiungono altri 301 milioni di euro che arrivano dal sequestro di beni relativo alle altre organizzazioni criminali, alcune italiane e altre straniere.

► Il Fisco accerchia gli evasori

La maggior parte del denaro recuperato proviene dalle imprese (2,2 miliardi di euro), poi da beni immobili (1,2 miliardi di euro), 350 milioni sono stati recuperati in contanti o titoli azionari e di società e 38 da altre tipologie di beni mobili.

Queste cifre mettono in evidenza un aumento una maggiore efficienza delle strategie investigative messe in atto dalle forze dell’ordine, che hanno portato lo stato a recuperare il 26,6% in più rispetto a quanto fatto nel 2011.

 

 

Le banche inglesi dovranno risarcire le PMI

 Sotto accusa alcune delle più grandi banche del Regno Unito (Barclays, Hsbc, Lloyds e Rbs) che sono state accusare di aver venduto titoli swap a piccoli e medi imprenditori che sono risultati irregolari nel 90% dei casi. La Financial Services Autorithy, l’Autorità che vigila sui mercati finanziari, ha indagato su 173 prodotti finanziari, constatando un elevatissimo tasso di irregolarità, ragione per la quale i clienti hanno diritto ad un rimborso.

► Scandalo Libor: UBS pronta al patteggiamento che le costerà un miliardo di dollari

La maggior parte di questi prodotti sono interest rate swaps, una sorta di assicurazione contro l’oscillazione dei tassi di interesse. Il problema che è stato riscontrato, così come raccontano alcuni testimoni, è che questi prodotti venivano proposti dalle banche come pre-requisiti fondamentale per avere accesso a prestiti e mutui da parte degli istituti. Altri banche, invece, avrebbero fatto pagare delle commissioni molto pesanti per chi decideva di recedere il contratto.

Il processo di revisione delle procedure è stato supervisionato da analisti indipendenti ed ha portato gli istituti coinvolti nello scandalo (l’ennesimo) a disporre 12 miliardi di sterline come rimborso per tutti coloro che si sono affidati alle banche e si sono trovati, invece, ad essere truffati invece che aiutati.

► Scandalo tassi Euribor ora tocca alle banche tedesche

Si tratta dell’ennesima batosta al mondo delle banche internazionali, dopo i tanti miliardi che molti istituti hanno già dovuto pagare come multa per lo scandalo sulla manipolazione dei tassi di interesse.

Rapporto Eurispes su famiglie italiane

 Secondo i dati pubblicati oggi nell’ultimo rapporto dell’Eurispes le condizioni economiche delle famiglie italiani sono davvero drammatiche. Il 53,3% degli italiani, infatti, ha dichiarato di non riuscire a sostenere adeguatamene la famiglia con quello che guadagna mensilmente.

► Codacons lancia allarme per crollo consumi alimentari

Nello specifico i dati dell’Eurispes parlano di un 61,3% dei lavoratori che con il proprio stipendio non sono in grado di accedere alle spese importanti, quali possono essere l’accensione di un mutuo per l’acquisto della casa o di un’automobile.

► Dati Confcommercio su redditi e consumi

La diminuzione del potere d’acquisto è stata sentita come molto forte dal 31% degli intervistati (42,4% abbastanza; 22,2%  in misura contenuta e il 4,4% non l’ha avvertita). Negativo anche il giudizio sulle possibilità di risparmio. Pochi coloro che si dicono sicuri di poter accrescere i propri risparmi nel corso del 2013 (un italiano su venti), mentre sono due su tre gli italiani che si dicono sicuri di non riuscire a mettere nulla da parte.

► Le risposte e i consumi dei cittadini europei di fronte alla crisi

Questa difficile situazione si evidenzia anche attraverso l’esplosione dei cosiddetti compro oro, cresciuti dell’8,5% rispetto allo scorso, ai quali si rivolgono soprattutto le donne, e l’aumento dei lavori informali (assistenza ad anziani, a sartoria, babysitter, vendita di oggetti autoprodotti, pulizie, giardinaggi.

Monti e Merkel si incontrano per parlare del bilancio UE

 Il nostro premier Mario Monti uscente e la cancelliera tedesca Angela Merkel si sono incontrati a Berlino in vista delle prossime riunioni del Consiglio Europeo.

Un incontro fruttuoso nella quale i due leader -i cui paesi sono legati a filo doppio nelle questioni economiche- hanno parlato del bilancio dell’Unione Europea e dei suoi possibili effetti sull’economia dei due paesi. E’ stata la stessa Merkel a sottolineare quanto siano difficili gli incontri all’UE ma, allo stesso tempo, però, si è dimostrata anche particolarmente sicura che l’Italia riuscirà a risolvere tutte le sue problematiche.

► Monti e la possibilità di una manovra bis legata al governo

Dal canto suo anche il premier Monti ha ribadito l’importanza per l’Italia di un quadro finanziario orientato a sostenere la crescita economica, che deve essere compreso in un bilancio comunitario trasparente ed equo. Discorso nel quale il premier ha anche voluto difendere il suo operato in Italia, in questi ultimi tempi messo in discussione sia a livello nazionale che internazionale.

► Con la crisi generale rallenta anche la Germania

Un incontro che è stato particolarmente fruttuoso e mette le basi per una rinnovata collaborazione tra i due paesi che -si spera- possa continuare anche nei prossimi giorni quando si arriverà agli incontri europei durante i quali si discuterà dei contributi dovuti dai paesi membri dell’Unione:

Negli ultimi dieci anni, l’Italia è diventato un contribuente netto e ha pagato via via più di quanto fosse giustificato dal suo livello di prosperità relativa, al punto di essere nel 2011 il primo contribuente netto al bilancio dell’Unione. Questo non è giustificato.

Uno sguardo alle borse del 31 dicembre

vola in borsa dopo l’annuncio dello Statuto, intanto Piazza Affari cerca di capire come reagire alle notizie che arrivano dall’Oriente. Tokyo, per esempio, ha chiuso la sua dodicesima settimana di rialzi ed ha provveduto all’indebolimento della moneta nazionale.

In questo momento i paesi esportatori che confinano con il Giappone, si chiedono quanto spazio ci sia per una “guerra commerciale”. Peccato che i dati sulla svalutazione dello yen procedano di pari passo alla presa di coscienza di un aumento della disoccupazione nel Paese. Il tasso è cresciuto ed ora è al 4,2%, ma la borsa chiude comunque in leggero rialzo.

I listini europei hanno reagito con entusiasmo a quel che sta succedendo sul versante asiatico e ci sono diversi dati macroeconomici che fanno pensare che le contrattazioni siano in una fase crescente.

L’attenzione degli investitori, però, è tutta concentrata sulle notizie relative all’occupazione che arrivano dal nostro Paese e dall’America. L’Italia, anche per il fatto che Il contributo all’UE cresce sempre si piazza in una postazione d’onore rispetto all’Eurozona.

Sicuramente, rispetto all’UE, i mercati cercano di avere qualche indicazione sui trend che riguardano anche il mercato automobilistico, le immatricolazioni, i dati manifatturieri e quant’altro sia utile ad avere il quadro completo dell’economia nazionale e sovranazionale.

 

Sui prestiti per liquidità va meglio IBL

 In un periodo di forte crisi economica, la tensione all’indebitamento è molto alta. Ecco allora che le soluzioni proposte per l’acquisto di una casa o dell’arredamento sono ottime se il TAEG resta basso, ma crescono le richieste di prestiti finalizzati ad ottenere della liquidità. 

 Liquidità in prestito con le offerte di prestiti

In realtà esistono molte soluzioni per evitare di aggravare la propria posizione di debitori e per migliorarla. Il consolidamento è un’opportunità, lo dicono in tanti, ma è anche utile dare un’occhiata alle recensioni effettuate dagli intermediari online.

Siamo partiti dalle proposte selezionate da PrestitiSupermarket, scoprendo che dal primo posto del podio è scomparsa la proposta di Findomestic, molto conveniente per l’acquisto di computer ed auto. Insomma con Findomestic compri il computer e compri anche l’auto nuova, per il resto c’è IBL.

Il finanziamento recensito come più conveniente è quello con la cessione del quinto della pensione o dello stipendio, che a fronte di una richiesta di 20 mila euro di liquidità da rimborsare in sette anni, propone un TAEG dell’8,65% che si traduce in 84 rate da 315 euro.

Sono incluse nel prezzo anche le spese di istruttoria pari a 450 euro e l’imposta sostitutiva di 56,28 euro. L’erogazione può avvenire anche con assegno.