Codice tributo per le irregolarità dei tabaccai

stabilito il codice tributo per il monopolio fiscale adesso arriva anche il codice tributo per i versamenti dei tabaccai stessi a fronte di piccole irregolarità.

Prima di entrare nel merito della risoluzione dell’Agenzia delle Entrate, ricordiamo che il mondo dei tabaccai è oggi ossessionato da una serie di diatribe, per esempio Sigarette elettroniche VS Bionde ma deve anche farsi carico dei Diminuiti incassi Stato su giochi e scommesse.

Riguardo la risoluzione dell’Agenzia delle Entrate numero 6/E del 30 gennaio, è stato stabilito che nel caso di irregolarità di gestione commesse da parte dei rivenditori di generi di monopolio, quindi i tabaccai, sono previste delle multe, delle sanzioni pecuniarie da corrispondere proprio all’Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato.

A parlare di questi reati è la legge numero 1293 del 1997 che per l’appunto si occupa dei servizi di distribuzione e vendita dei generi di monopolio e prevede una multa per le irregolarità, lievi o grandi che siano, fino a quelle che autorizzano alla revoca della gestione.

Per le sanzioni pecuniarie, restiamo in questo terreno confinato, il codice tributo è il 2855.

Smascherata la frode che coinvolgeva la colf

 Una frode fiscale a tutti gli effetti, ma stavolta, il coinvolgimento della collaboratrice domestica è assolutamente privo di complicità. Un’indagine approfondita ha portato alla luce una situazione illecita del datore di lavoro che è stato accusato di dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici.

 Le buste paga gonfiate sono fraudolente

Il reato di dichiarazione fraudolenta che abbiamo citato è stato ben descritto nell’articolo 3 del Dlgs numero 74 del 2000 ed è stato usato dalla Corte di Cassazione per rigettare una richiesta di riesame da parte dell’accusato, dopo che la Guardia di Finanza aveva posto sotto sequestro alcuni beni.

 Difficile ma non impossibile scoprire le frodi degli agenti immobiliari

Tutto nasce dal fatto che il contribuente sotto accusa aveva spostato delle consistenti somme di denaro sul conto della collaboratrice domestica arrivando a depositarvi ben 285 mila euro con una serie di causali diverse da quelle lecite. Secondo le Fiamma Gialle quelle somme erano i proventi, i frutti della sua evasione fiscale riguardo l’acquisto di prodotto farmacologici ad uso dermatologico.

La documentazione portata dall’indagato non è stata sufficiente a sedare ogni dubbio. Secondo i giudici del riesame che hanno confermato il sequestro, esistevano gli elementi sufficienti per ritenere fondata l’imputazione del pubblico ministero. Se non altro perché le somme erano ingenti.

In generale, per parlare di frode è necessario che l’imposta evasa sia superiore a 30 mila euro e l’importo degli elementi attivi sottratti alla tassazione superiore al 5 per cento degli elementi portati in dichiarazione.

Per l’immobiliare ripresa dal 2014

 La ripresa del mercato immobiliare italiano è attesa da molti settori produttivi ed è considerata un indicatore molto importante della salute del paese. L’immobiliare tricolore, nel 2012, ha attraversato un periodo di crisi molto forte. I primi dati statistici parlano infatti di una diminuzione dei prezzi degli immobili e di una diminuzione del numero delle compravendite. 

L’Istat ha spiegato che adesso il ribasso dei prezzi delle case continua ma riguarda soprattutto le case già esistenti perché invece, le nuove costruzioni, vedono crescere un po’ il loro valore.

L’Economist spiega la nostra crisi immobiliare

La crisi che ha vissuto l’Italia non è ancora stata dimenticata, soprattutto da quegli analisti che non vedono di buon occhio l’anno appena iniziato. La crisi potrebbe aver sbilanciato le previsioni sul 2013, quindi anche quest’anno ci sarà la quiete e forse qualche miglioramento sarà possibile dal 2014.

Altri paesi, in Europa, oltre all’Italia, stanno vivendo una situazione simile alla nostra, per esempio la Spagna e il Portogallo dove stanno diminuendo i prezzi delle case. In Germania, al contrario, rispetto al 2011, l’anno scorso si è assistito ad un apprezzamento degli immobili.

S’investe nel mattone ma all’estero dunque, visto che le case sono più appetibili.

Barroso parla dell’emergenza sociale

 Alcune considerazioni, fatte nel contesto della politica, possono avere un’importanza sovranazionale, soprattutto se, in qualche modo, parlano di un trend comune a più stati. Sono queste le considerazioni che chi investe in opzioni binarie, puntando principalmente sui titoli di stato, deve tenere a mente.

Ecco allora che dobbiamo parlare di quanto detto da Josè Barroso, il Presidente della Commissione Europea che si è presentato al Parlamento dell’UE mettendo sotto gli occhi di tutti un problema molto urgente da risolvere: la disoccupazione.

 Le tre tappe di Van Rompuy per la ricapitalizzazione delle banche

Le statistiche parlano chiaro: in 12 paesi su 27 dell’Unione Europea il 25 per cento dei ragazzi non ha un lavoro. Ci sono stati sicuramente altri obiettivi negli ultimi mesi, tra cui quello di uscire dall’impasse economico ma adesso bisogna, secondo Barroso, iniziare a ragionare sul mercato del lavoro, per evitare una vera e propria emergenza sociale.

 Barroso lancia allarme lavoro per l’Europa

A livello economico l’UE ha dato la sua prova di forza, dimostrando che non c’è assolutamente niente da temere riguardo la stabilità dell’Euro, ma adesso, il mercato valutario deve essere un attimo accantonato per lasciare spazio ai problemi emergenti come quello dell’occupazione.

Barroso ha detto:

Abbiamo fatto molto per affrontare i punti deboli dell’Europa, e oggi possiamo dire che chi prevedeva la fine dell’euro si è sbagliato. Da fine 2012 la Ue e l’Eurozona hanno iniziato a uscire dalla crisi, gli indicatori sono migliorati, ma dobbiamo dire che non ci possiamo fermare perchè la situazione resta molto grave, soprattutto quella della disoccupazione.

Economia verde

 Organizzazione, solidarietà. Proiezione sui mercati internazionali delle tecnologie “verdi” è d’obbligo al fine di massimizzare i non pochi pregi scaturiti dalle imprese italiane del settore.

Le istituzioni, di concerto con le maggiori associazioni di imprenditori, stringono i tempi.

Così, al road show sugli strumenti di incentivazione pubblica per la green economy si unisce il “Cleantech forum Italy”, ovvero la rete di imprese interessata all’ innovazione nel settore ambientale per presentarsi sul mercato internazionale.

Presentazione

Il ministero dell’Ambiente, Ice (l’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane), il network internazionale Cleantech Group e Area science park di Trieste hanno presentato il progetto all’Università Luiss di Roma.

Le ambizioni sono tante, sia in Europa sia nei Paesi in via di sviluppo, quali Cina, India, Brasile. Così, Corrado Clini, Ministro dell’Ambiente: “Abbiamo qualche centinaia di migliaia di imprese che esportano già. Ora i finanziamenti che vanno cercati sui mercati internazionali, dove si possono trovare investitori interessati alle tecnologie pulite”.

Obiettivi e aziende coinvolte

L’obiettivo è creare la rete delle imprese italiane, mirando anche allo scambio di informazioni sui progetti nazionali ed europei. Tra le grandi imprese già implicate menzioniamo Ansaldo Energia, Ducati Energia, Enel ed Enel Greenpower, Falck Renewables, Magneti Marelli, Mossi e Ghisolfi, Novamont, Solergy, Versalis.

Clini ha colto l’occasione per fare un appello al prossimo Governo, affinché assicuri un seguito a tutto il lavoro svolto.

Ulteriori aumenti benzina

 Le quotazioni internazionali dei prodotti raffinati continuano (anzi, tornano) a salire in maniera vertiginosa. I primi segnali dei giorni scorsi erano solo un inizio timido. Ora anche i prezzi alla pompa sono nuovamente in rialzo. Il discorso riguarda sia la benzina, sia il diesel.

Prezzi

Nella giornata di ieri, il prezzo nazionale per la benzina verde si è attestato sui 620 euro per mille litri (+7). Il prezzo del gasolio, invece, si è attestato sui 629 euro per mille litri (+9).

In quattordici giorni  la quotazione della benzina è salita dell’equivalente di 4,7 centesimi al litro. La quotazione del diesel, invece, è aumentata di circa un centesimo. Aumentano dunque per il secondo giorno di fila le medie ponderate nazionali dei prezzi tra le diverse compagnie in modalità servito: la benzina è oggi a 1,831 euro/litro (+0,6 centesimi), il diesel a 1,765 euro/litro (+0,1 centesimi).

Rimangono, invece, stabili il Gpl (a 0,844 euro/litro) e il metano (a 0,989 euro/kg).

Modifiche listini Eni, Q8, Esso e TotalErg

Le rilevazioni degli organi preposti dicono che nella mattinata di oggi Eni, Esso, Q8 e TotalErg hanno modificato i propri listini. L’aumento è di un centesimo al litro sulla benzina.

Esso: aumento di 0,5 centesimi sulla verde e 0,3 centesimi sul diesel.

Q8: aumento solo sulla verde, di +0,5 centesimi.

TotalErg;  +0,6 centesimi sulla benzina e +0,3 centesimi sul gasolio.

Mps controllata dal Ministero del Tesoro

Mps controllata all’82% del Tesoro. E’ questo il destino dell’istituto senese (almeno ai prezzi attuali) se non rimborserà i 3,9 miliardi di Monti-bond. Il panorama di quella che si configurerebbe a tutti gli effetti come una nazionalizzazione per il Monte si evince dall’intervento del ministro dell’Economia, Vittorio Grilli, alle Commissioni riunite di Camera e Senato. Senza contare che «il Tesoro potrà entrare progressivamente nel capitale anche solo se la banca non sarà in grado di pagare gli interessi». Un conto salato che Siena può saldare anche in azioni, infatti.

Per ora si tratta solo di un’ipotesi, visto che il presidente dell’istituto, Alessandro Profumo, conta di onorare gli impegni del Tesoro. Ma le indagini sono ancora in corso e, se il Monte andrà in affanno, lo schema è segnato: i Monti bond possono condurre Siena dritto alla nazionalizzazione.

Tuttavia, un chiarimento è d’obbligo per il ministro: la logica dei Monti bond, nati prima delle attuali inchieste, era ed è tutt’ora per Grilli quella di «rafforzare il capitale» (portare il coefficiente patrimoniale al 9%, secondo le indicazioni dell’Eba), «aumentare un buffer preventivo su una banca solida (a differenza dei Tremonti-bond che avevano un obiettivo «correttivo»: quello di ridare liquidità alle banche), di «mettere al sicuro il risparmio». Tutto tranne che la logica di «salvare» Mps. Perchè l’istituto senese, ribadisce e insiste il ministro, «è solido».

Perso 75% fondi Welfare in cinque anni

 I fondi nazionali per gli interventi di natura sociale vanno molto male. Negli ultimi cinque anni, il 75% delle risorse stanziate in totale dallo Stato è venuto a mancare.

L’Indagine dello Spi-Cgil sul Welfare

Il fondo per le politiche sociali, che rappresenta la fonte principale di finanziamento statale degli interventi di assistenza alle persone e alle famiglie, è stato vittima della decurtazione più significativa, translando da una dotazione di 923,3 milioni di euro ad una dotazione di 69,95 milioni. Ciò si evince da un’indagine dello Spi-Cgil sul welfare nel nostro Paese.

Fondo non autosufficienza

La dotazione finanziaria di questo fondo nel 2010 era di 400 milioni, come afferma il sindacato dei pensionati della Cgil, ed è stato del tutto eliminato dal governo Berlusconi, al punto da non essere stato corroborato dal governo Monti, malgrado le reiterate promesse in tale ottica.

Ulteriori decurtazioni di risorse sono state inserite al fondo per le politiche della famiglia (da 185,3 a 31,99 milioni) e al fondo per le politiche giovanili (da 94,1 a 8,18 milioni).

 

Monti su Irpef Imu e Irap

Il cambiamento di Mario Monti in trenta giorni: un mese aveva posto il veto su una riduzione dell’Imu. Oggi, invece, il Premier uscente promette tagli di trenta miliardi sulle tasse nell’arco dei prossimi 5 anni.

In altri  termini, Monti vuole garantire una sfilza di sgravi proprio su Imu, Irpef e Irap. Tuttavia, il ‘Professore’ al momento può garantire solo una copertura di 2,5 miliardi di taglio alla spesa corrente primaria. Soldi che servono almeno per alleggerire l’imposta sulla casa.

Futuro

Come andrà in futuro? Difficile da prevedere in una fase di piena emergenza e coi conti pubblici sotto stretta osservazione in Parlamento europeo. Per creare le risorse necessarie e propedeutiche al taglio della spesa, Monti può affidarsi su due elementi: potenziamento della lotta all’evasione e diminuzione degli oneri della spesa per interessi.

Evasione

La lotta all’evasione fiscale ha fatto enormi passi in avanti (12,7 miliardi nel 2012 ). Nella legge di Stabilità, però, quei soldi sono stati utilizzati per ridurre il deficit. E anche per il 2013, gran parte dei proventi è  ipotecata  nell’ottica del controllo dei conti pubblici.

Occorre rammentare che quest’anno il Prodotto interno lordo diminuirà dell’1%, contro lo 0,2% previsto dal governo nella nota di aggiornamento al Def di settembre. E l’Italia deve rispettare l’impegno al pareggio di bilancio mantenendo al tempo stesso un avanzo primario nei dintorni del 5% del Pil, condizione indispensabile per avviare la riduzione del debito pubblico.

Nuovi sgravi Irpef

 Ecco cosa cambia con le modifiche inserite nella Legge di Stabilità per le famiglie, a partire da fine gennaio.

Detrazioni figli

Lo schema odierno non risente di alcuna modifica. Continua, dunque, a prevedere un vantaggio che scende in base all’aumento del reddito, e che si annulla raggiunto il top salary di 95.000 euro.

Gli importi di base della detrazione, tuttavia, aumentano.

Anche se in maniera differenziata, dunque, lo sgravio aumenta, per tutte le categorie di contribuenti.

Nello specifico, la detrazione standard aumenta da 800 a 950 euro per ciascun figlio e da 900 a 1220 nel caso dei figli che hanno meno di tre anni di età.

Oltre a questa somma, vanno poi calcolati 400 euro nel caso in cui il figlio sia portatore di handicap.

Vi è una maggiorazione anche per quest’ultima tipologia.

Le cifre sono da ripartire su base annua.

Tali numeri diminuiscono a mano a mano che il reddito del lavoratore e del pensionato cresce.

Per queste ragioni, nel caso in cui il figlio sia uno soltanto, il vantaggio mensile rispetto allo scorso anno è di 10 euro, che calano a 8 nel caso di un contribuente con imponibile Irpef mensile di 3.000 euro, e poi ulteriormente se il reddito è ancora più elevato.

Ma l’importo arriva all’incirca al doppio se si ha un figlio minore di tre anni e con un portatore di handicap.

In proporzione, dunque, il vantaggio è maggiore per chi guadagna di meno.

L’aumento degli sgravi si ha in caso di famiglia numerosa:

3 figli: da 34 euro mensili con un reddito di 1.000 a 25 con 3.000.

4 figli: da 46 euro a 36 euro mensili.

Queste somme aumentano ancora se qualcuno degli interessati ha meno di tre anni oppure ha problemi di disabilità, oppure se il nucleo sia di dimensioni maggiori.