Chiuse mille imprese al giorno nel 2012

 Le aziende chiudono e quelle che vengono aperte sono sempre meno. Facile dire che è colpa della crisi. Banale e scontato. Il problema è che è quasi impensabile sapere che nel 2012 ne sono state chiuse ben 1000 al giorno. Una ogni minuto e mezzo. Facendo un calcolo, c’è da mettersi le mani nei capelli.

Il Presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello, interviene sulla questione dichiarando che il tempo è finito e che a breve la politica tornerà ad avere le redini del Paese.

Per il Presidente di Unioncamere, il primo obiettivo in lista deve essere la rimessa al centro dell’attenzione dell’impresa. Il lavoro prima di tutto, in altri termini.

Come si fa? Occorre ridurre la pressione fiscale, avvicinando in termini di tassi l’Italia e le economie europee più equilibrate.

Nel 2012 sono nate circa 384.000 imprese. Sono ben 7.427 in meno rispetto a quelle nate del 2011.

Hanno chiuso definitivamente le saracinesche, invece, 1000 imprese al giorno. 24.000 imprese in più rispetto al 2011.

I dati parlano da soli, al punto che non hanno bisogno di essere commentati.

Zurich assume apprendisti

 Leader nel settore dei servizi assicurativi, Zurich è una grande e solida azienda operante a livello mondiale, per un totale di circa 60.000 dipendenti all’attivo nelle sue sedi sparse per il mondo. Presente anche in Italia, Zurich ha lanciato il suo Graduate Program, un percorso di formazione e lavoro dedicato ai giovani laureati.

Per la prima tornata di assunzioni, l’azienda è alla ricerca di 15 disoccupati che saranno assunti con un regolare contratto di apprendistato della durata di tre anni. I profili ricercati sono:

– Area Assuntiva (Codice ASSUN.): richiesta laurea in Economia o Ingegneria;

– Area Liquidativa (Codice LIQUID.): richiesta laurea in Giurisprudenza o Economia;

– Area Finance (Codice FINAN.): richiesta laurea in Economia;

– Area Attuariale (Codice ATTUA.): richiesta laurea in Scienze Statistiche e Attuariali, Matematica o Fisica;

– Area Commerciale 1 (Codice COMM1.): richiesta laurea in Economia;

– Area Commerciale 2 (Codice COMM2.): richiesta laurea in Economia e breve esperienza nel ruolo;

– Altre Aree (Codice ALTRE): richiesta laurea in Economia.

Per poter partecipare alle selezioni per uno dei contratti di lavoro messi a disposizione da Zurich, oltre al titolo di studio relativo ad ogni posizione, i candidati devono avere i seguenti requisiti:

– massimo 29 anni;
– conoscenza fluente della lingua inglese
– disponibilità al trasferimento

Per l’invio delle candidature si rimanda alla pagina dedicata del sito dell’azienda. Nel caricamento del Curriculum nell’apposito form ricordare di indicare il codice di riferimento alla posizione per la quale ci si sta candidando.

Assunzioni Pfizer

 Pfizer è una delle più grandi compagnie biofarmaceutiche al mondo impegnata soprattutto nella ricerca di soluzioni alternative per il benessere.

Nata nel 1849 a Brooklyn, l’azienda è presente in Italia dal 1955 e ad oggi ha 2 sedi amministrative e 3 stabilimenti di produzione, per un totale di circa 3.000 dipendenti. Ora l’azienda è alla ricerca di personale per le sue sedi italiane, di seguito i vari profili ricercati.

Technology Manager per Aprilia (RM)

Demand Analyst per la sede amministrativa di Roma

Quality Assurance Officer per la sede produttiva di Aprilia (RM)

Pfizer Animal Health – Human Resource Lead (per tutto il territorio italiano)

Supply Planning Manager per la sede di Aprilia

ISF Division Customer Healthcare per le sedi di Torino, Alessandria, Asti, Vercelli e Biella

Assistant – Pfizer Animal Health Care per la sede di Roma

Per tutte le informazioni sulle posizioni aperte, i requisiti per la candidatura per ogni tipologia di profilo ricercata e per l’invio della propria candidatura, l’azienda mette a disposizione la pagina Offerte del suo sito.

Codacons lancia allarme per crollo consumi alimentari

 Un nuovo allarme arriva dalla Codacons che riflette sui dati Istat circa i consumi alimentari degli italiani. Secondo quanto riportato dall’Istituto di Statistica, infatti, le vendite al dettaglio per il mese di novembre hanno fatto registrare un ulteriore calo (0,4% rispetto ad ottobre) che porta il trend su base annua fino a -3,1% in confronto al 2011.

Dati Confcommercio su redditi e consumi

Il Codacons parla di una situazione drammatica per una larga fetta delle famiglie italiane che, sotto una pressione fiscale sempre più alta e la conseguente perdita del potere di acquisto, stanno disertando i supermercati. E’ questo il problema principale, quello, cioè, del crollo della spesa degli italiani nel settore alimentare che  registra un crollo del 2%. In questa percentuale è compreso anche l’andamento dell’inflazione, ragione per cui la perdita reale potrebbe attestarsi intorno al 4%.

La spending review dei cittadini europei

A mettere maggiormente in allarme il Codacons, inoltre, la perdita che registrata da supermercati e ipermercati i quali anche in condizioni di crisi, grazie alla possibilità di applicare prezzi vantaggiosi, riescono a resistere. Ma così non è stato  e per il 2012 è stato segnalato un calo tendenziale del 2,6%.

Insomma, i consumi degli italiani sono tornati a quelli del dopoguerra, ragione per cui

occorre che le istituzioni pubbliche prendano atto della realtà in cui vivono gli italiani e vi si adeguino.

Raccolta risparmio gestito 2012

 Il 2012 sembrava essere stato un buon anno per l’industria del risparmio gestito. Ma, secondo i dati preliminari rilasciati da Assogestioni, la tendenza positiva si è arrestata nell’ultima parte dell’anno e questo mercato si appresta a chiudere con un deflusso di diversi miliardi di euro.

Il rapporto parla di un deflusso pari a 11,3 miliardi di euro. Si tratta, quindi, di un passivo molto pesante, ma comunque rappresenta un buon risultato dal momento che il 2011 si era chiuso con un -41 miliardi.

A influenzare la raccolta del risparmio gestito nel 2012 sono state le uscite dalle gestioni, che sono arrivate a raggiungere quota 14,5 miliardi di euro. Buono, invece, il risultato dei fondi di investimento aperti, che hanno fatto registrare afflussi positivi per 1,67 miliardi. A determinare questo buon risultato, secondo quanto riportato da Assogestioni, sono i prodotti data target, perché

coniugano un’interessante proposta di investimento con una modalità di remunerazione delle reti distributive particolarmente incentivante

Il momento peggiore del 2012 è stata l’ultima parte dell’anno, con una raccolta netta negativa che ha toccato 4,34 miliardi di euro (a novembre l’attivo era pari a 852 milioni di euro). Male le gestioni collettive che chiudono il mese di dicembre con 233 milioni contro il miliardo e mezzo totalizzato a novembre.

Indice Pmi dà i primi segnali di ripresa

 Il PMI (Purchasing Managers Index) è un indicatore dell’attività manifatturiera di un Paese che riflette la capacità dell’acquisizione di beni e servizi da parte di un paese. Questo indice è prodotto da Markit Group che, in queste ultime ora, ha anche reso noto alcune stime di quello che sta succedendo in questo primo periodo del 2013.

FMI rivede le stime di crescita del Pil globale

A dispetto di molte altre stime, quella fatta da Markit Group sembra essere in controtendenza: gli analisti, infatti, evidenziano che, secondo i dati relativi al PMI, già dalla fine del 2012 sono stati avvistati i primi segnali di uscita dalla recessione economica, che porteranno ad una ripresa dell’attività economica a partire dalla seconda metà dell’anno in corso.

A trainare le vendite e gli acquisti è il mercato cinese, paese in cui l’attività manifatturiera ha raggiunto il livello massimo degli ultimi due anni proprio a gennaio. Stesso discorso anche negli Stati Uniti con l’indice PMI manifatturiero che è salito a 56,1 punti dai 54 di dicembre. Le buone performance di questi due paesi stanno positivamente contagiando anche la situazione della zona euro, in cui la Germania fa da protagonista, con un indice PMI globale pari a 47,5 punti ((a dicembre segnava 46,1).

Confindustria contro la crisi

Certo, non si può parlare di fine della crisi, per quello ci vorrà ancora del tempo, ma gli analisti di Markit sono convinti che questo rialzo tendenziale dell’indice PMI sia un chiaro segno di una incipiente, seppur lenta, stabilizzazione economica.

Mario Monti lascia al WEF il suo messaggio per Bersani

 Una campagna elettorale dai toni troppo esacerbati è un concreto rischio per il paese perché potrebbe far scomparire la fiducia che l’Italia ha riconquistato in questo anno di governo tecnico, soprattutto per quanto riguarda i mercati.

World Economic Forum Outlook 2013

Il messaggio lanciato dal premier Monti in conclusione del suo intervento al World Economic Forum di Davos ha un destinatario ben preciso: si tratta di uno dei suoi principali avversari politici, Pier Luigi Bersani, il quale non ha risparmiato parole dure nei confronti dell’operato del governo monti soprattutto per quanto riguarda esodati e riforma del lavoro.

Suggerisco per la seconda volta al segretario Pd di non usare il termine polvere sotto il tappeto perché, sicuramente al di là della volontà dello stesso Bersani, può risuonare sinistro nei mercati finanziari internazionali e dare l’impressione che ci sia qualcosa che è stato nascosto nel bilancio pubblico; nell’interesse del Paese preferisco che non si creino equivoci.

Ancora problemi di copertura per gli esodati

Tono sicuramente diplomatico, ma comunque le intenzioni di Monti sono ben chiare: il lavoro fatto da lui e dai ministri scelti è stato difficile, sia per il governo che per i cittadini, ma era tutto necessario per poter portare di nuovo l’Italia ad essere un paese concorrenziale.

Per questo il premier lascia Davos con soddisfazione: anche al WEF si è parlato di Italia e di crisi economica, ma il nostro paese, proprio in virtù di quanto fatto, è stato portato come esempio positivo.

 

Dati evasione fiscale 2012

 La Guardia di Finanza ha reso noti i dati relativi all’evasione fiscale per l’anno appena conclusosi e, come sempre accade in Italia, i numeri riportati mettono in luce come, anche con la stratta del fisco di questi ultimi tempi, sia difficile far emergere quanto fino ad ora è stato sommerso.

L’evasione fiscale in Italia

Nel 2012 le indagini portate avanti dalla Guardia di Finanza hanno portato alla luce ben 8.617 evasori totali, per un totale di 22,7 miliardi di euro sottratti alle casse dello Stato, ma, secondo le ultime stime, ci sarebbero ancora 16,3 miliardi provenienti da altri fenomeni evasivi.

Nello specifico i dati delle Fiamme Gialle riportano denunce per un totale di 11.769 frodi e reati fiscali di vario genere, soprattutto emissione di fatture false (5.836 casi), mancati versamenti Iva (519 casi), dichiarazioni dei redditi non presentate (2.579 violazioni) e occultamento o falsificazione di contabilità aziendale (2.220 casi).

Lotta all’evasione, colpiti Google e Apple

Tanti anche i reati fiscali a livello internazionale. Quelli scoperti dalla Guardia di Finanza ammontano ad un totale di 17,1 miliardi che non sono stati versati allo Stato, provenienti, per la maggior parte da trasferimenti di denaro nei paradisi fiscali.

Sotto la lente delle forze dell’ordine anche i lavoratori, o meglio, i datori di lavoro. Nel 2012 sono stati scoperti 16.233 lavoratori completamente “in nero” e 13.837 irregolari.

Anche il mago dei panini rallenta la sua corsa

 McDonald’s, fin dall’inizio della carriera aziendale, è stato associato ad un’idea di capitalismo imperante, ma adesso anche il mago dei panini, colui che ha saputo rendere celebre l’europeissimo hamburger, è costretto a fare i conti con la crisi.

Nei periodi d’oro del mercato, McDonald’s non contava nemmeno più i pasti distribuiti, mentre oggi si torna a fare qualche calcolo, scoprendo che il tetto dei 300 miliardi di pasti distribuiti fino al 2013, altro non è se non l’emblema del rallentamento dell’industria.

 Arrivano le prime assunzioni Mc Donald’s

McDonald’s, come chiosco ambulante per la distribuzione dei panini, è attivo dal lontano 1937, quando l’inventore del panino che sarà poi famoso in tutto il mondo, faceva fortuna in California vendendo hot dog.

 Sindacati contro McDonald’s

Il periodo d’oro dell’azienda è stato alla metà degli anni Novanta quando del successo della strategie di McDonald’s parlò anche il Wall Street Journal. Le statistiche parlano di 247 miliardi di pasti distribuiti nel 2010 che sarebbero dovuti arrivare a 300 miliardi entro il 2013. Una cifra emblematica che non aveva fatto i conti con la crisi. Oggi anche McDonald’s deve sfidare il calo delle vendite.

Un pensiero in più per chi guida l’azienda, ma la preoccupazione non è condivida dagli investitori che hanno ancora fiducia nel titolo. Così le azioni McDonald’s, restano invariate a quota 1,33 dollari ciascuna.

► Vola McDonald’s all’inizio della settimana

Monte dei Paschi crolla ma non trascina Piazza Affari

 Dopo le dimissioni di Mussari è iniziato il dibattito sulla situazione del sistema creditizio italiano, visto che nel nostro paese ci sono i commissari del Fondo monetario internazionale per sottoporre le banche tricolore ad un vero stress test.

 MPS zavorrata dalla questione derivati

Il buco aperto dal presidente dimissionario dell’ABI nelle casse dell’istituto di credito senese, potrebbe inaugurare una nuova stretta creditizia nostrana ma l’eventualità non sconvolge più di tanto Piazza Affari.

Nel giorno in cui Wall Street è debole con il Dow Jones al +0,4%, il Nasdaq al -0,74% e lo S&P 500 al +0,1%, e nel giorno del tonfo di Apple con una perdita del 12,36% del valore delle azioni, Milano fa registrare un ottimo +1,01%.

 Cosa succede adesso ai mutui e prestiti MPS

La Borsa di Milano brilla anche rispetto alle consorelle europee dove la migliore performance se l’aggiudica Londra con una crescita dell’1,09%, seguita da Parigi, (+0,70%), Madrid (+0,61%) e Francoforte (+0,53%).

 Quanti soldi in fumo per il Monte dei Paschi

Il rally dei titoli bancari non mette a soqquadro la borsa italiana dove perde sicuramente terreno il titolo MPS che, sospeso per eccesso di ribasso, a fine giornata ha letteralmente polverizzato 267 milioni di euro. La borsa italiana – in generale – non soffre più di tanto le novità del panorama finanziario.