Lavorare con Club Med

Club Med, famosa per aver introdotto nelle sue strutture la formula tutto incluso, sta cercando per la prossima stagione estiva diversi profili professionali che verranno assunti con un contratto di lavoro stagionale della durata variabile dai 3 agli 8 mesi in base alla mansione.

I profili attualmente ricercati per lavorare nelle strutture turistiche Club Med sono:

Animatori Baby Club e Petit Club, mansione per la quale è richiesta diploma Magistrale o laurea in Scienze della Formazione, Pedagogia o Scienze dell’Educazione e esperienza pregressa nel ruolo;

Animatori sportivi (Fitness, Golf, Tennis, Wind Surf, Vela, Tiro con l’arco). Richiesta esperienza nell’insegnamento sportivo;

Accompagnatori per escursioni: si richiede esperienza nel settore turistico, patent B e nozioni di base di pronto soccorso;

– Animatore Circo per adulti e bambini con esperinza;

Coreografi/e con esperienza

Piloti per Sci nautico con diploma di istruttore, esperienza di insegnamento e patente nautica in corso di validità;

Assistenti bagnanti con brevetto assistente bagnanti (MIP) e comprovata esperienza;

Barman con diploma alberghiero, certificazione AIBES o titolo equivalente;

– Capo partita con esperienza pregressa di almeno quattro anni

Demi Chef di partita

– Pasticcere

– Macellaio

Consiglieri per il vino con diploma alberghiero e esperienza pregressa come sommelier

– Receptionist

Commesso per boutique

Parrucchiera con diploma

Terapeuta/Estetista

Per tutte le posizioni è richiesta la conoscenza del francese e di un’altra lingua straniera (Opzionale). Le candidature dovranno essere inviate attraverso il form apposito alla pagine offerte del sit del gruppo.

Ue contro la riforma del lavoro: è discriminante verso i precari

 La riforma del lavoro del ministro Fornero non smette di far discutere. Dopo le tante critiche arrivata in casa, arrivano anche quelle dell’Unione Europea, che accusa il ministro del Welfare di aver creato delle discriminazioni per i precari.
Ancora problemi per la copertura degli esodati

Nello specifico, la Commissione dell’UE prende di petto la questione sindacale: stando a quanto approntato dalla riforma, infatti,  i lavoratori a termine non vengono considerati nel calcolo dei dipendenti complessivi di un’azienda ai fini della creazione di una rappresentanza sindacale, computo in cui rientrano solo i dipendenti aziendali per un periodo maggiore di nove mesi. Questo non è un problema che tocca solo coloro che non rientrano nella garanzia -i precari- ma anche i lavoratori con contratti a tempo indeterminato che vedono, con questa esclusione, assottigliarsi le possibilità di stabilire una rappresentanza sindacale nelle aziende che non raggiungono il numero minimo fissato per legge.

10 cose da sapere sulla riforma del lavoro

Quindi, per la Commissione, la riforma non è in linea con quanto legiferato dall’Unione europea per le garanzie sindacali dei lavoratori precari. Una situazione, questa, che non è da attribuire solo alla riforma della Fornero, ma a lacune legislative pregresse che la riforma in questione non è riuscita a sanare.

Per domani si attende, stando a quanto rivelano le fonti, l’invio di un parere motivato contro l’Italia per la non corretta applicazione della direttiva Ue del 1999 che regola i diritti dei lavoratori a termine.

Posticipato il raggiungimento del tetto del debito

 E’ stato raggiunto alla Camera l’accordo sul tetto del debito. Il raggiungimento del limite massimo previsto è stato spostato da marzo a maggio, ma questo non vuol dure che tutti i problemi siano risolti. Sono solo stati rimandati.

Quindi, come anche accaduto nel caso del Fiscal Cliff, le due coalizioni politiche statunitensi sono riuscite a giungere ad un accordo. Questa volta il programma per allontanare, almeno di qualche mese, il rischio del default per gli Stati uniti è stato delineato dal partito repubblicano.

L’accordo sul Fiscal Cliff è solo un rinvio dei tagli alla spesa pubblica

In pratica, il Dipartimento del tesoro potrà continuare a prendere soldi fino al 19 maggio del 2013, poi sarà necessario prendere una decisione definitiva. Per ora il provvedimento è al vaglio del Senato degli Stati Uniti che, anche se in mano al partito democratico (la Camera, invece, è a maggioranza repubblicana) fa sapere che approverà il provvedimento senza apportare nessuna modifica.

Cosa succede se il tetto del debito americano non verrà alzato

Certo, spostare il termine da marzo a maggio è un provvedimento solo temporaneo che non risolve il problema, ma almeno lascia un po’ di tempo in più per poter vagliare tutte le possibili soluzioni.

FMI rivede stime di crescita del Pil globale

 Secondo le nuove stime redatte dal Fondo Monetario Internazionale, l’economia mondiale sta avendo i primi segni di ripresa, anche se il percorso da affrontare è ancora lungo.

Questo è quanto detto da Olivier Blanchard, capo economista del FMI, alla presentazione delle nuove stime, che sono tutte al ribasso ma con speranze di miglioramento a partire dal 2014. Il 2013 sarà l’anno della svolta: l’economia tornerà a girare, ma ad un ritmo più graduale rispetto a quanto stimato in ottobre nell’l’Outlook autunnale. Quello che fa comunque sperare è che tutti i grandi economisti riuniti al World Economic Forum di Davos sono concordi nelle prospettive si miglioramento per i prossimi anni.

Anche Christine Lagarde ha lasciato intendere che il 2013 sarà l’anno cruciale per il definitivo superamento della crisi

Abbiamo evitato il collasso ma dobbiamo evitare ricadute. Il 2013 sarà l’anno dell’o la va o la spacca.

Si tratta di espressioni ottimistiche, anche se è stato lo stesso FMI a tagliare le prospettive di crescita di molti paesi, in primis l’Italia, per la quale nel 2013 è prevista una flessione del Pil dell’1%, quindi scesa di ulteriori 3 punti percentuali rispetto a quanto detto in ottobre. Solo nel 2014 la situazione inizierà a migliorare, con una crescita prevista dello 0,5%.

Fmi mette sotto controllo l’economia italiana

Dal FMI è arrivato anche il plauso per l’operato del governo tecnico guidato da Mario Monti che, per quanto le sue scelte abbiamo richiesto dei grandi sacrifici all’Italia, sono state fondamentali per mettere in atto quelle riforma strutturali per far guadagnare fiducia al paese agli occhi degli investitori stranieri.

Mario Monti spiega i motivi della sua candidatura

Ma non è solo il nostro paese ad essere stato coinvolto in questa revisione al ribasso: la Germania ha delle previsioni di crescita dello 0,6% (-0,3% rispetto a ottobre) per il 2013 e dell’1,4% per il 2014, per la Francia si prospetta un +0,3% quest’anno (-0,1%) e un +0,9% il prossimo (-0,2%). La Spagna è attesa in calo dell’1,5% nel 2013 (-0,1%) con un’inversione di tendenza per il 2014 quando il pil crescerà dello 0,8% (ad ottobre la stima di crescita era dell’1%).

Dati Pil Spagna

Nel complesso l’economia della zona Euro si contrarrà dello 0,2% quest’anno (-0,3% rispetto al rapporto precedente), per poi avviare un trend positivo per il 2014 (+1%). La lentezza della ripresa del vecchio continente ha le sue ripercussioni anche sul resto del mondo: il FMI ha stimato che il Pil globale per il 2013 crescerà dal 3,5% (0,1 punti in meno rispetto a quanto previsto in ottobre) ma che comunque dimostra come ci sarà un miglioramento rispetto al 2012, quando i dati parlano di una crescita che si è fermata al +3,2%.

Ripercussioni che lambiranno anche il 2014, anno per cui le stime di crescita del Pil sono state riviste dal 4,1% al 4%.

Mario Monti spiega la sua candidatura politica al Wef

 Tanti i personaggi del mondo dell’economia e della finanza che in questi giorni si sono riuniti a Davos in occasione del World Economic Forum. Tra loro anche il premier uscente Mario Monti che ha colto l’occasione per spiegare ai presenti le motivazioni della sua discesa in campo.

World Economic Forum: Outlook 2013

Anzi, per dirla con le sue parole, si è trattato di una salita in politica che ha lo scopo di tutelare le vittime dei governi precedenti. Secondo il professore, infatti, i governi politici che l’hanno preceduto non sono stati in grado di contrastare evasione fiscale e corruzione e sono colpevoli, inoltre, di non aver mantenuto le promesse fatte in campagna elettorale, lasciando soprattutto i giovani in una situazione di instabilità e di incertezza.

Il contratto a tempo indeterminato flessibile di Monti

E’ questo che lo ha spinto a creare una lista civica, una via alternativa alla politica tradizionale, attraverso la quale costruire una economia di mercato competitiva sia in Italia che in Europa, con il quale ripagare quella sostanziosa fetta di italiani che stanno facendo i conti con la crisi, quindi i giovani e i disoccupati.

Il premier dimissionario ha colto anche l’occasione per parlare, con la sua solita diplomazia, a tutti coloro che hanno criticato le scelte del governo tecnico: per Monti le riforme messe in campo sono, sì, impopolari ma necessarie per il risanamento del paese, anche se, per poter avere un quadro completo dei risultati, serve ancora del tempo.

 

Ancora polemiche sulla copertura per gli esodati

 Una doccia fredda quella che si è abbattuta sul Ministro del Welafre Elsa Fornero, che, dopo aver annunciato che il problema degli esodati sta per essere completamente risolto, con le prime lettere di salvaguardia che garantiranno per 65 mila persone e con le successive che andranno a coprire altri 55 mila esodati, si trova a dover rifare i conti.

Scadenze per la copertura degli esodati per aziende e lavoratori

La faccenda, come spesso accade in Italia, è parecchio intricata e le varie forze in campo sembrano fare a scarica barile. Per l’Inps, nonostante le coperture garantite fono ad ora dal governo, rimarranno fuori dalla garanzia altre 150 mila persone, la stessa quantità, quindi, di quelle per cui sono state previste le misure del ministero.

A lanciare la bomba è stato Pier Luigi Bersani che, durante il collegio elettorale di Lazio 1, ha chiaramente fatto riferimento ai dati dell’Inps sulla mancanza di coperture. Ed ecco che scoppia il caso.

► Trovati i fondi per gli esodati

Già diverse fonti avevano parlato del problema, ma il ministro Fornero sembra non saperne nulla e, per qualsiasi chiarimento, rimanda all’Inps. Pronta la risposta dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, che, in una lettera indirizzata allo stesso ministro del Welfare chiarisce:

L’istituto non ha effettuato ulteriori elaborazioni statistiche sulla vicenda che non siano quelle già note ai competenti uffici del ministero del Lavoro e del ministero dell’Economia.

Innegabile, quindi, che la copertura degli esoadati, e il mercato del lavoro in generale, sarà uno degli argomenti su cui verteranno gran parte delle campagne elettorali. Primo tra tutti ad approfittarne sarà proprio Bersani.

Un’assicurazione obbligatoria per la casa

 I mutuatari che, un po’ costretti dagli istituti di credito, hanno dovuto sottoscrivere una polizza vita per la concessione del mutuo, hanno tirato un sospiro di sollievo dopo la riforma che adesso obbliga le banche a non richiedere necessariamente la stipula di un’assicurazione o a fornire all’aspirante mutuatario un ventaglio di opportunità molto ricco.

La riforma è entrate in vigore alla fine dell’anno scorso ma nello stesso periodo si è parlato di un’assicurazione casa obbligatoria che chiederà ai proprietari di un immobile di sborsare ancora 200 euro l’anno.

La garanzia contro gli incendi è fondamentale nell’acquisto di una casa ma adesso parliamo di un’assicurazione obbligatoria, proprio come la polizza auto, prevista dal decreto legge numero 59 del 2012 che ha legiferato in materia di riordino della protezione civile. Il documento è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale a dicembre ed è firmato dal responsabile del laboratorio rischi sismici dell’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile.

Si tratta, infatti, di una polizza che vuole proteggere immobili ed abitanti dagli eventi imprevisti, come possono esserlo le catastrofi naturali. La legge istituisce l’obbligo di sottoscrizione di una polizza per proteggere i fabbricati destinati a qualunque uso da eventi come il terremoto.

 

► Legge di stabilità: tutti gli ultimi emendamenti

 

I costi di questa assicurazione, secondo un preventivo effettuato online, possono variare dai 100 ai 200 euro, in base alla pericolosità del territorio su cui è costruito il fabbricato. Un’indagine, rivela tra l’altro, che il 70 per cento delle case non sono a norma.

 

► Chartis Casa protegge la tua abitazione

 

Assicurazioni INAIL in scadenza a gennaio

Tutti i lavoratori, anche i lavoratori domestici, le casalinghe e i casalinghi, devono potersi assicurare dai piccoli traumi legati alle faccende di tutti i giorni. Per loro c’è un’assicurazione molto interessante, che copre appunto gli incidenti domestici, offerta dall’INAIL. Il termine ultimo per il pagamento della polizza è il 31 gennaio 2013.
L’ultimo giorno del primo mese dell’anno è la scadenza definitiva per il pagamento dell’assicurazione obbligatoria per chi ha un’età compresa tra 18 e 65 anni e, come dice l’INAIL, si occupa dei lavori famigliari a tempo pieno. Insomma è una polizza per casalinghe e casalinghi che possono ottenere anche l’esenzione nel caso in cui abbiano un reddito di massimo 4648,11 euro oppure facciano parte di un nucleo famigliare il cui guadagno complessivo annuo non supera i 9296,22 euro.

Il modello F24: la scheda informativa

In questi due casi il costo dell’assicurazione è pagato dallo Stato. Per tutti gli altri, la somma da versare è di 12,91 euro. Il pagamento può avvenire con bollettino postale, online con una carta prepagata Visa o Mastercard, con una PostPay, con il Bancoposta, con un altro servizio di home banking o con un bonifico bancario.

Nel caso di infortunio, l’assicurazione dà diritto ad una rendita in tutti i casi in cui l’invalidità riportata sia superiore al 27 per cento.

► Dall’Inail ricco contributo alle imprese per salute e sicurezza sul lavoro

Mutuo risparmio di CheBanca!

 Il mutuo Risparmio di CheBanca!  è una soluzione ideale e conveniente per chi è interessato ad un finanziamento ventennale per un immobile che valga almeno 220 mila euro. La banca, insomma, ha bisogno delle sue garanzie. La rata definita per questo finanziamento è di 830,92 euro.

Il TAEG proposto è anche molto contenuto perché è del 4 per cento e comprende il costo degli interessi, quindi il tasso di partenza, le spese iniziali, le spese ricorrenti e l’imposta sostitutiva. Il tasso è del 3,76% ed è il risultato della somma tra l’Euribor a 3 mesi, pari allo 0,21% e lo spread del 3,55%.

► Costi del conto corrente CheBanca!

Una parte importante nella composizione del TAEG del Mutuo Risparmio di CheBanca! è data dalle spese iniziali: 1000 euro per l’istruttoria, 250 euro per la perizia e 420 euro per l’assicurazione scoppio e incendio. Le spese ricorrenti sono pari a zero mentre è previsto il pagamento dell’imposta sostitutiva di 350 euro base da ricalcolare in base al mutuo effettivamente erogato.

I vantaggi del prodotto in questione sono nell’erogazione dell’importo all’atto di mutuo, quindi con il rogito, nella rata più leggera e nella possibilità di risparmiare ancora qualcosa collegando i conti conti correnti. La finalità del finanziamento, però, deve essere l’acquisto della prima casa e l’importo minimo finanziabile è di 50 mila euro fino all’80 per cento del valore dell’immobile.

► Risparmia sul mutuo, collega i conti!

Fine del decreto di rinegoziazione dei mutui 2011

 Sono passati ormai quasi due anni dalla pubblicazione del decreto legge numero 70 per lo sviluppo del 13 maggio 2011, con il quale sono state introdotte tante novità anche nel settore dei mutui.

In particolare è stato disposto che fino al 31 dicembre 2012, tutti i mutuatari che avevano acceso un mutuo a tasso variabile prima del 14 maggio 2011, potessero rinegoziare il finanziamento trasformandolo in un mutuo a tasso fisso per il resto della durata del piano d’ammortamento con, in più, la possibilità di ottenere un prolungamento della durata del rimborso di altri 5 anni.

► Contrazione del mercato immobiliare terziario

Erano stati definiti dei requisiti per l’accesso all’agevolazione: il mutuo originario, infatti, non doveva superare i 150 mila euro d’importo e doveva essere finalizzato all’acquisto o alla ristrutturazione di un immobile adibito ad abitazione, quindi il discorso valeva anche per le seconde case e non solo per le abitazioni principali.

Era inoltre necessario che il reddito ISEE dei richiedenti  non superasse i 30 mila euro. Il tasso fisso “di atterraggio” sarebbe stato calcolato sulla base dell’IRS prendendo il minore tra l’IRS a 10 anni e l’IRS di periodo da legare al mutuo. Siccome questo indice aumenta all’aumentare del piano d’ammortamento, il calcolo del parametro deve essere considerato un’opportunità di risparmio.

► Il nuovo ISEE sarà più efficace

Attualmente questo tasso sarebbe prossimo al 5 per cento e perfettamente in linea con la media del periodo.