Il mutuo sostituzione + liquidità regalato da IwBank

 Ci sono tante tipologie di mutuo che cercano di rispondere alle esigenze più varie degli aspiranti mutuatari. Una di queste tipologie è il mutuo che prevede la sostituzione di un finanziamento precedente con l’acquisizione, da parte del mutuatario, anche di un gruzzoletto di liquidità.

Abbiamo provato a simulare una situazione limite: quella di un impiegato a tempo indeterminato che abbia bisogno di 160 mila euro da rimborsare in 25 anni a fronte di un immobile valutato 200 mila euro e ubicato nella provincia di Roma.

► La surroga a tasso fisso di Iw Bank

La soluzione più conveniente, secondo Mutuionline, è quella di IWBank che è anche l’unico istituto di credito a poter rispondere alla richiesta. Il tasso finito proposto dall’istituto di credito è del 3,46 per cento che tra spese di istruttoria e perizia inesistenti e il pagamento di 400 euro per l’imposta sostitutiva, porta al TAEG del 3,54%.

► Conto corrente IwBank: la scelta che conviene

L’importo finanziabile, definito dalla banca è pari all’80 per cento del valore dell’immobile accertato con la perizia della banca ma deve prevedere la richiesta di un importo minimo di 80 mila euro fino ad un importo massimo di 500 mila euro.

Il tasso del mutuo è un variabile parametrato con l’Euribor a 3 mesi/365 cui è aggiunto uno spread del 3 per cento sulla quota del mutuo da destinare all’estinzione del mutuo già in essere, e uno spread del 3,50 per la liquidità aggiuntiva.

Bilancia commerciale in attivo grazie all’export

 I dati dell’Istat sugli import e gli export aggiornati al mese di dicembre 2012 vedono un aumento delle esportazioni. In particolare, le esportazioni del Made in Italy sono aumentate dell’1,5%. Una crescita contenuta, ma comunque una crescita, mentre le importazioni hanno fatto registrare un crollo con un -7,0%.

Alla base c’è il bisogno dell’Italia di bene energetici, mentre le esportazioni tengono anche in una situazione in cui la crisi economica e il caro Euro non promettevano buoni risultati.

Programma per aumentare export prodotti italiani

I dati di dicembre mostrano anche un saldo positivo del 3,3% con i Paesi extra Ue. L’avanzo nell’interscambio annuale è di 2,1 miliardi di Euro.

L’Istat ha mostrato come a livello congiunturale gli import e gli export hanno comunque fatto registrare una flessione, che è più contenuta per le esportazioni, con il -0,4%, e più decisa per le importazioni, con il -1,3%. La flessione congiunturale riguarda tutti i tipi di beni e prodotti, a parte quelli dell’energia e dei beni strumentali. Particolarmente importante il calo delle vendite dei beni di consumo durevoli.

Export italiano in crescita, ma molti tarocchi

I dati dell’ultimo trimestre dell’Istat mostrano come a livello congiunturale le esportazioni hanno fatto registrare un +0,70% soprattutto grazie ai beni strumentali e ai beni di consumo durevoli. La flessione delle importazioni è invece del 4,6% e riguarda soprattutto i beni di consumo durevoli e l’energia.

Aumenta il prezzo della benzina

 L’aumento del prezzo dei carburanti, e soprattutto della benzina, era stato annunciato ed è arrivato. Nel fine settimana ci potrebbero essere aumenti dovuti alla salita delle quotazioni internazionali.

Pompe bianche e GDO per rompere l’oligopolio dei carburanti

Eni ha aumentato i prezzi di 1 centesimi euro/litro sulla benzina e sul diesel e anche le altre compagnie petrolifere fanno registrare aumenti. Il prezzo della benzina e del diesel è aumentato di 0,50 centesimi di Euro al litro alla IP, Q8 ed Esso, mentre la Shell ha aumentato di 0,50 centesimi di Euro solo il prezzo della benzina verde.

Il prezzo del gas scenderà a partire da aprile

I prezzi potrebbero aumentare ancora e ci sono differenze in base alle zone dove si fa riforimento. Nel centro delle città si hanno le punte più alte e si può arrivare a 1,893 Euro al litro per la benzina, 1,798 Euro al litro per il diesel e 0,895 Euro al litro per il gpl. A livello nazionale la media è di1,836 Euro al litro per la benzina, 1,767 Euro al litro per il diesel e 0,863 Euro al litro per il gpl.

In crescita anche i prezzi dei no logo, che sono a 1,745 Euro al litro. Per la benzina si può spendere anche 1,820 Euro al litro se non in centro.

Per le tasse sono cruciali luglio e dicembre

 Il nuovo calendario fiscale prevede che ci sia una maggiore concentrazione di pagamenti nei momenti più complessi per i cittadini: la vigilia delle vacanze estive e le vacanze natalizie. Insomma, nel nuovo scadenzario saranno cruciali i mesi di luglio e dicembre.

Il “merito” di questa modifica che impone una revisione della gestione del budget famigliare, è tutto della Tares e dell’Imu. Il discorso Tares, però, s’interseca con le esigenze elettorali, visto che il pagamento dell’imposta, inizialmente, era previsto proprio a gennaio.

► Prima rata Tares posticipata a luglio

Un primo slittamento aveva portato il pagamento ad aprile, per poi rendere definitiva la scadenza di luglio. Una modifica che vale soltanto per il 2013 e che può ancora essere modificata dai Comuni che hanno in carico la gestione di questa imposta. Gli enti locali in questione potranno definire una rateizzazione dei pagamenti, privilegiando le scadenze di luglio e dicembre o, al massimo, posticipando la prima rata a settembre, fermo restando il saldo natalizio.

► La Tares sarà più alta della Tarsu secondo la Cgia

Il calendario della Tares evidenzia come le rate dell’imposta siano state fissate nei periodi fiscalmente più carichi di appuntamenti per i contribuenti. La prima rata della nuova tassa sui rifiuti, infatti, arriverà in corrispondenza dell’acconto IMU che quest’anno sarà più salato che nel 2012. A dicembre, in genere, prima di Natale si pagano gli acconti IRPEF.

Il nuovo ISEE sarà più efficace

 Il riccometro è uno strumento senz’altro efficace per stanare chi dichiara meno di quanto guadagna e, in virtù delle dichiarazioni mendaci, ottiene poi delle corsie preferenziali per l’accesso ai servizi sociali. Lo strumento in questione, adesso, si fa più completo ed efficace, grazie alla collaborazione tra INPS ed Agenzia delle Entrate.

Il conto base per le operazioni “limitate”

L’Istituto nazionale di previdenza sociale, infatti, gestisce il database degli ISEE dei cittadini italiani e quindi potrà tenere sotto controllo il reddito e il patrimonio dei contribuenti, in relazione alla composizione del nucleo famigliare. Sono questi, infatti, i tre elementi alla base dell’Indice della situazione economica equivalente (ISEE).

Si parla di nuovo ISEE ma in realtà è atteso per oggi il via libera del Consiglio di Stato che deve autorizzare anche il recepimento di una sentenza della Consulta che ha come obiettivo quello di arricchire le informazioni a disposizione dell’INPS.

Il fisco contro l’evasione spudorata

Il sistema informativo, che attualmente prevede soltanto la consultazione delle dichiarazioni ISEE presentate tramite l’INPS, sarà completato dall’integrazione con le altre banche dati che a livello nazionale contengono i dati ISEE delle famiglie italiane.

A livello operativo è disposto che i Comuni, i CAF, le amministrazioni centrali inviano telematicamente, entro 4 giorni dalla richiesta, le dichiarazioni sostitutive uniche che sono fondamentali per il rilascio dell’ISEE. L’indicatore, allora metterà insieme le autodichiarazioni dei cittadini, gli elementi messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate e le informazioni presenti negli archivi INPS.

Online il 730/2013 in versione definitiva

 Il 730/2013 è un modello di dichiarazione dei redditi valido soprattutto per chi ha dei redditi da lavoro dipendente o la cui fonte di reddito è un assegno pensionistico. Il modello 730 deve essere presentato entro il 30 aprile 2013 se si decise di avvalersi dell’aiuto di un sostituto d’imposta, oppure deve essere presentato entro il 31 maggio nel caso in cui si faccia affidamento su un CAF o su un professionista abilitato.

La prima scadenza sul 730 è oggi

Le due novità più importanti riguardano l’IMU: l’IRPEF e gli addizionali sul reddito dominicale dei terreni non affittati e sul reddito dei fabbricati non locati non deve essere più pagata perché sostituita dall’IMU e devono essere pagati gli addizionali se l’immobile è esente da IMU.

L’imposta municipale è trattata nel Quadro I del modello di dichiarazione.

Altre novità, non le elencheremo tutte, riguardano le spese sostenute per il recupero del patrimonio edilizio e per gli interventi finalizzati al risparmio energetico. Nel primo caso, per le spese sostenute dal 26 giugno 2012 al 30 giugno 2013 è prevista una detrazione d’imposta del 50% per una spesa massima complessiva di 96.000 euro. In più è stata prorogata fino al 30 giugno 2013 anche la deduzione del 55% per gli interventi di risparmio energetico, compresa la sostituzione degli scaldabagni vecchio stampo con quelli a pompa di calore.

Bozza del 730/2013 online

La risposta di Monti al Financial Times

 Il mercato delle opzioni binarie, in questi giorni, non si può certo dire che attraversi un momento di quiete visto che sono tante le pubblicazioni e gli episodi che minano ed incidono sulle considerazioni dei vari paesi.

test elezioni per Piazza Affari.

Ad intaccare la visione idilliaca del governo uscente, però, dopo il rientro in corsa di Mario Monti, ci ha pensato il Financial Times che ha un po’ spiegato perché non è tutto oro quel che luccica.


Monti, alle accuse di essere inadeguato a guidare l’Italia del futuro, risponde con un invito ai suoi competitor a presentare proposte maggiormente adatte al rilancio dell’economia italiana.

Quanti soldi in fumo per il Monte dei Paschi

MPS zavorrata dalla questione derivati. Dopo la scelta di Mussari di dimettersi, il titolo dell’istituto di credito senese ha iniziato a perdere quota ed ha zavorrato Piazza Affari. La borsa di Milano chiude ancora una volta in territorio negativo e   tutti additano le performance dei titoli bancari.

Ma di quanti soldi stiamo parlando? Alla fine, al di là del concetto di crisi legato all’istituto di credito italiano, in ballo c’è un bel gruzzoletto. Il titolo Monte dei Paschi, partiamo dalle performance di ieri, in un giorno soltanto è riuscito a bruciare qualcosa come 267 milioni di euro.

E’ facile dire che le azioni MPS sono state il peggior blue chip del listino nazionale. In termini percentuali il crollo del Monte di Paschi si è sostanziato in una perdita dell’8,43 per cento con un calo fino a 0,2541. Piazza Affari, visto l’andamento del titolo, ha deciso di prendere le distanze. In che modo?

► Scandalo Mps nel giorno dell’incontro con il Fmi

Sottolineando che sull’affare derivati ci sono ancora troppe cose da chiarire e se la vicenda non convince gli investitori, vuol dire che bisogna puntare sulla chiarezza. Il fatto è che il nuovo management si sarebbe accorto del problema con i derivati ad ottobre, senza poi annunciare il problema nel report del 14 novembre. Adesso, la banca vorrebbe circa 500 milioni di Monti-Bond ma il mercato non è disposto a prendersi il rischio.

 

Le scelte della BoJ fanno arrabbiare la Germania

 Quella che sembra delinearsi nel mercato ForEX è una vera guerra valutaria, soprattutto in considerazioni delle reazioni tedesche alla scelta della Banca del Giappone di confermare la politica di allentamento monetario.

BoJ e governo discutono della crescita

La Bank of Japan, in realtà, ha scelto soltanto di allentare la pressione sull’inflazione, ma questa decisione è stata mal digerita dalla Germania e il direttore della Bundesbank è intervenuto in prima persona per annunciare che la svalutazione dello yen è da considerare una minaccia che potrebbe ridurre l’indipendenza e l’autonomia delle banche centrali di tutto il mondo. Insomma, la Germania sembra disposta a lottare per mantenere vivo più che mai l’euro.

Con Abe cambia il Giappone e il suo futuro

Tokyo ha deciso di deprezzare la moneta locale al fine di rilanciare l’economia e gli investimenti nel paese. Una cosa simile è già stata fatta dagli Stati Uniti per il dollaro della Cina per lo yuan. A questo punto è l’euro che sembra rimanere nel mezzo, è troppo forte e deve fare i conti con l’export dimezzato. 

La BCE, adesso, dovrà tenere in considerazione le scelte delle varie banche centrali, compresa la politica della Bank of Japan in merito allo yen. Secondo il direttore della Bundesbank ci sono tutti i presupposti per l’inizio di una vera guerra tra le valute, scandita dalla competizione tra le banche centrali, che potrebbe determinare una nuova crisi, anche più pesante di quella in atto.

Cosa ci dobbiamo aspettare dal Regno Unito

il mappamondo economico del 2050 ma qualche previsione di breve termine la possiamo fare ugualmente.

Australia, Regno Unito, Canada e il mondo ForEX

Il Regno Unito, in queste settimana, è alle prese con la pubblicazione di numerosi indici. Sicuramente ci saranno tre rilasci di tre versioni del rapporto sul PIL. Il primo documento sarà una stima preliminare, poi ci sarà le versione rivista dell’indice e in un terzo momento il PIL finale.

A livello di impatto sul mercato valutario il PIL preliminare sarà quello maggiormente incidente sull’andamento dei prezzi, perché offrirà comunque una visione sintetica di quel che sta accadendo all’economia del paese.

In più, il 25 gennaio, ci sarà il rilascio del rapporto sull’economia inglese da parte del National Institute of Economic and Social Research (NSIER) che parla di una contrazione dello 0,3 per cento del PIL del Regno Unito durante l’ultimo trimestre del 2012.

A dicembre, inoltre sono scese le vendite al dettaglio ed è rallentata la produzione industriale. Il PMI costruzioni, in più, è stato rivisto al ribasso.