Niente Redditometro per i pensionati

 Il nuovo redditometro fa discutere e l’Agenzia delle Entrate sta comunicando delle specifiche che chiariscono il suo funzionamento e a chi si rivolge. I pensionati saranno fuori dal nuovo redditometro, a parte i finti poveri. È questa la news comunicata dell’Agenzia delle Entrate per chiarire i dubbi e le paure sui controlli fiscali che riguardano anche i pensionati.

► Parametri, spese e spia del Redditometro

In particolare, il nuovo redditometro punta solo ai casi più eclatanti, mentre per giustificare le spese i pensionati possono dare anche solo delle spiegazioni logiche senza il bisogno di portare documenti.

Modifiche Redditometro

In un comunicato l’Agenzia delle Entrate ha così voluto chiudere le polemiche che stavano nascendo su alcuni giornali e che riguardavano appunto l’eventuale controllo sui pensionati. Si temeva che le spese mediche fossero considerata per maggiori approfondimenti fiscali sul reddito dei pensionati, ma il comunicato ha chiarito che questo non avverrà.
L’obiettivo del nuovo redditometro è quello di individuare i contribuenti che presentano molte spese e un basso reddito. Lo strumento partirà a Marzo e considererà i redditi dal 2009 in poi.

Quanto vale il Redditometro

Per i pensionati non ci saranno quindi controlli particolari e non saranno considerate le spese mediche, ma quelli che sono i finti poveri saranno cercati. L’obiettivo del nuovo redditometro e quindi fare delle indagini fiscali su quei casi particolari in cui il rapporto tra spese fatte e reddito percepito e veramente esagerato.

Il cyberdiritto ha fatto passi da gigante

 Il 2012 è stato archiviato, almeno a livello di giurisprudenza tributaria, come un anno cruciale, visto che tutte le Commissioni tributarie del Belpaese, adesso, possono inviare comunicazioni soltanto tramite PEC, cioè sfruttando il canale della Posta Elettronica Certificata che, nella prassi, sostituisce la canonica posta raccomandata.

Legge fallimentare: PEC creditori, domande di ammissione al passivo

A livello normativo, il riferimento, è il decreto del direttore generale delle Finanze del 26 aprile 2012, un documento in cui sono inserite le regole tecniche delle nuove comunicazioni: tutte gli attori del processo tributario, quindi, possono ricevere la comunicazione delle date delle udienze e dei dispositivi delle sentenze stesse, in tempo reale, ovunque, tramite l’indirizzo di posta elettronica certificata.

La PEC è obbligatoria per tutti i professionisti iscritti ad un albo professionale, per le società e per le Pubbliche Amministrazioni,  ma può essere usata anche dai privati cittadini e ci si aspetta una diffusione capillare di questo strumento con il coinvolgimento anche dei dipendenti pubblici.

Attive le comunicazioni tributarie via PEC

Al di là del risparmio di tempo e della semplicità dello strumento, molti hanno fatto i conti in tasca allo Stato, dimostrando che, quand’anche la riforma non era ancora stata compiuta, si poteva far riferimento a ben 800 mila euro risparmiati dallo Stato Italiano. 

Sul quotidiano FiscoOggi sono analizzati tutti gli aspetti tecnici della notifica.

Parametri, spese e spia del Redditometro

per gli anziani non c’è redditometro che tenga, nel senso che il Fisco vuol smascherare soltanto i finti poveri e analizzare gli scostamenti tra spese e reddito, superiori ai 12 mila euro.

Per tutti gli altri contribuenti, che del Redditometro sentono parlare in ogni arena che accolga i protagonisti della campagna elettorale, restano insoluti dei quesiti. Ne abbiamo enucleati tre, seguendo una guida per punti elaborata dal Corriere della Sera. Vogliamo quindi parlare dei parametri, delle spese e della spia del Redditometro.

Parametri. Il Fisco ha individuato 11 tipologie di famiglie e si propone di studiare le entrate dei contribuenti singoli, che facciano parte di un determinato nucleo famigliare e che abitino una zona geografica precisa: il Nord Ovest, il Nord Est, il Centro, il Sud e le Isole).

Tabella B del nuovo redditometro

Spesesi fa riferimento ai consumi sì, ma anche ai risparmi e agli investimenti.

Spia. Ogni anno l’Erario deciderà di controllare accuratamente una certa lista di contribuenti, quelli cui sarà applicato lo schema delle 100 voci. La tolleranza massima sarà riservata agli scostamenti che non superano il 20%.

Per gli anziani non c’è redditometro che tenga

 Se il Redditometro è stato studiato per stanare gli evasori, sembra che tra i pensionati, questa categoria di furbetti, non sia presente. E’ questa la ratio che sottosta alla decisione dell’Erario di non applicare lo strumento appena messo a puntino, a chi percepisce un assegno pensionistico.

Il redditometro deve considerare anche le famiglie

Entriamo nel merito della questione attraverso la guida di un articolo del Sole 24 Ore che, come molti altri giornali, fa riferimento ad un comunicato stampa delle Entrate, in cui si parla dell’esclusione dei pensionati dal redditometro. Le parole dell’Erario sono le seguenti:

“I pensionati, titolari della sola pensione, non saranno mai selezionati dal nuovo redditometro, che è uno strumento che verrà utilizzato per individuare i finti poveri e, quindi, l’evasione “spudorata”, ossia quella ritenuta maggiormente deplorevole dal comune sentire.”

I pensionati, quindi, non possono essere considerati dei finti poveri e il Redditometro (comprensivo di Tabella A e Tabella B per spese e nucleo famigliare) deve scartabellare soltanto i dati più eclatanti di scostamento tra i redditi percepiti da un contribuente e il tenore di vita mantenuto. In pratica si andrà a verificare perché ci sono casi in cui ad una elevata capacità di spesa corrisponde un reddito esiguo, al punto che si ottengono anche agevolazioni dello Stato ed altri sconti.

Praticamente non saranno quasi mai presi in considerazione gli scostamenti al di sotto dei 12 mila euro.

Che novità con il conto corrente Youbanking

 Indipendentemente dalla vostra età anagrafica, se avete bisogno di un conto corrente per accreditare lo stipendio e non avete la necessità di fare un po’ di scoperto, sappiate che le offerte a disposizione dal mondo creditizio sono diverse.

Abbiamo che le condizioni del conto corrente CheBanca! scoprendo che sono soluzioni niente male.

Adesso prediamo in esame la proposta del Gruppo Banco Popolare e del suo conto corrente Youbanking. Tra i vantaggi enucleati da Confrontaconti.it si evince che non ci sono bolli sul conto corrente o sul portafoglio titoli, che tutti i bonifici tramite Web Europa sono gratuiti e che sottoscrivendo questo prodotto è possibile vincere iPad e buoni benzina.

Contocorrente Youbanking della BP di Lodi

Il concorso a premi fa sicuramente gola ma sono i costi generali del conto a dover essere messi sotto la lente d’ingrandimento. Il tasso annuo del creditore infatti è dello 0,01%, la ritenuta fiscale è sempre al 20%, mentre il tasso annuo del debitore è formato dalla somma tra Euribor a 1 mese e 4%. La capitalizzazione degli interessi è trimestrale e per lo scoperto le spese sono fino a 2 per cento sull’importo dell’affidamento concordato.

L’imposta di collo è gratuita fino al 30 giugno 2015 e gratis, per ora, è anche il canone annuo del conto. Scopri i dettagli del prodotto sul sito dell’istituto di credito o sulla scheda proposta da Confrontaconti.it

Il conto corrente Arancio conviene sempre

 Lo dice anche la pubblicità! La convenienza del Conto Corrente Arancio si misura sulla base delle caratteristiche del prodotto che riduce all’osso i costi, un po’ come provano a fare altre banche nella volontà d’essere competitive sul piano nazionale. Parliamo ad esempio di CheBanca! e del conto Dolomiti Direkt.

Le condizioni del conto corrente CheBanca!

Le caratteristiche del conto corrente Dolomiti Direkt

I vantaggi di Conto Corrente Arancio sono nell’assenza di spese e nelle carte di credito offerte a zero canone. Interessi e costi fissi prevedono che il tasso annuo del creditore sia dello 0,00%, che si operi una ritenuta fiscale del 20 per cento, che il tasso annuo del debitore sia del 7 per cento, che ci sia una capitalizzazione trimestrale degli interessi e nessuna spesa per lo scoperto. In più è a carico della banca l’imposta di bollo e ci si può vantare dell’assenza del canone annuo del conto e delle carte.

La convenienza è anche nei costi delle singole operazioni visto che l’accredito dello stipendio, la ricezione di un bonifico, oppure il versamento diretto in filiale, non prevedono spese. I prelievi sono sempre gratuiti sia in contanti, in tutti gli ATM in Italia e all’estero. Gratis anche i pagamenti con bancomat e assegni.

Sei sei incuriosito da questa banca scopri anche il prestito Arancio.

Le caratteristiche del conto corrente Dolomiti Direkt

 I risparmiatori, in un momento di crisi, sono sempre alla ricerca di un’occasione di risparmio, anche sui prodotti creditizi semplici come lo sono i conti correnti.

Abbiamo già visto le condizioni del conto corrente CheBanca!. Adesso è arrivato il momento di prendere in esame anche le offerte concorrenziali a questa.

Per esempio il Conto Dolomiti della Cassa di risparmio di Bolzano che, secondo ConfrontaConti.it ha come vantaggio la gratuità del canone, ma entriamo subito nel vivo considerando le principali condizioni economiche del prodotto.

In primo luogo bisogna ribadire che il tasso annuo creditore è dello 0,0% e il tasso annuo debitore è invece costruito come la somma tra l’Euribor a 6 mesi e il 10%. La capitalizzazione degli interessi è trimestrale, la ritenuta fiscale è al 20 per cento e non sono previste spese in caso si scoperto.

Conto Dolomiti a zero spese

Riguardo i costi fissi c’è da prendere atto della gratuità del canone annuo del conto. L’imposta di bollo, pari a 34,20 euro, non deve essere pagata se la giacenza media del conto non supera i 5000 euro.

Si contano sulle dita di una mano tutti i servizi “a pagamento”: il pagamento con assegno ad esempio (1,5 euro), il bonifico in filiale (3 euro), l’elenco dei movimenti in filiale (1,5 euro) e la carta di credito (12 euro). Il resto è tutto gratis.

Le condizioni del conto corrente CheBanca!

 CheBanca! è uno degli istituti di credito che ha strutturato la campagna più aggressiva per il reperimento di nuovi clienti e in effetti alcuni dei suoi prodotti, oltre ad essere ben promossi, sono anche convenienti. Su ConfrontaConti.it  è uno dei migliori prodotti per chi ha bisogno di un conto per accreditare lo stipendio senza necessità di fare uno scoperto.

I vantaggi elencati sono nella gratuità dei prelievi bancomat, nella disponibilità degli operatori delle filiali, a disposizione fino alle 19 e il sabato mattina.

Risparmia sul mutuo, collega i conti!

CheBanca! offre il conto corrente su misura ed è un istituto di credito recente ma è già presente in 36 delle 110 province italiane e garantisce sia sui depositi, sia sugli accessi online, gestiti in sicurezza attraverso codici identificativi personali e matrici di codici. L’unica nota forse negativa è rappresentata dal fatto che le spese sono variabili, anche se esiste un’ammortizzazione degli stessi tramite la remunerazione che può arrivare dal capitale.

Entriamo nel dettaglio delle condizioni economiche del conto: nessun tasso annuo creditore, la ritenuta fiscale al 20 per cento, la capitalizzazione trimestrale degli interessi e le spese di scoperto non previste, in più il tasso annuo del debitore da calcolare come la somma tra tasso BCE e il 5,50%.

I costi fissi sono i 12 euro del canone annuo conto, l’imposta di bollo di 34,20 euro, da non corrispondere se la giacenza media non supera i 5000 euro, nessun costo per la carta bancomat e 12 euro da pagare per la carta di credito.

Chiedi la carta di credito a CheBanca!

Molte le operazioni gratuite, dai prelievi alla ricezione dei bonifici, dai versamenti in filiale ai pagamenti tramite bancomat in Italia.

Un prodotto da scoprire.

L’ABI conferma il calo dei tassi dei mutui

anche i prestiti sono in calo come i mutui. Una flessione che è stata ben documentata anche dall’ABI che rileva il calo dal 3,83% di novembre al 3,70% di dicembre.

E’ sempre l’ABI ha ribadire che comunque il dinamismo dei finanziamenti per l’acquisto degli immobili è praticamente un ricordo ingiallito visto che c’è stata una contrazione molto importante delle compravendite, il settore creditizio è diventato più rischioso e le banche stesse hanno fatto i conti con una carenza di raccolta a medio e lungo termine.

I dati di Bankitalia sugli investimenti

Insomma il panorama dei prestiti immobiliari si è appiattito e non resta che completare il quadro fornito dall’ABI con una panoramica sulle cosiddette sofferenze lorde. Rispetto al mese di novembre c’è stato un aumento che le ha portate a quota 121,8 miliardi nell’ultimo mese dell’anno.

Cala sempre di più la fiducia degli italiani

A livello annuo si constata un incremento delle sofferenze lorde del 16,8 per cento e si prende atto anche dell’incremento annuo del rapporto tra sofferenze nette ed impieghi totali che è passato dal 3,12% del mese di ottobre al 3,23% del mese di novembre, niente a che vedere con il 2,62% del mese di novembre del 2011.

Elementi caratterizzanti della settimana valutaria

 Quella che si è appena conclusa, secondo gli analisti, è stata una settimana caratterizzata dal rimbalzo tecnico, fisiologico a dire la verità, sui cross EUR/USD, USD/JPY ed EUR/JPY. I protagonisti del ForEX settimanale, dunque, sono ancora una volta il dollaro, lo yen e l’euro.

Gli abbiamo già presi in esame tutti insieme qualche tempo fa, considerando anche la reazione del dollaro australiano.

ForEX: cambiamenti per EUR, JPY, AUD, USD

Il cambio tra euro e dollaro è rimbalzato fino a quota 1.3265-1.3275 mercoledì scorso, per poi arrivare a quota 1.3380 e quindi chiudere la settimana ad un livello più basso, quello dei 1.3320.

In base all’analisi del trend settimanale e mensile, gli analisti prevedono uno scenario rialzista per questa coppia di valute con un target fissato a 1.4400.

JPY, USD ed EUR: in che rapporti sono?

Un trend ribassista interesserà il rapporto tra sterlina e dollaro che fino a questo momento è rimasto pressoché fisso sul 1.5825 ma che dovrebbe rompere al ribasso per chiudere la settimana prossima anche a 1.5600.

Per quanto riguarda il rapporto tra dollaro americano e yen (USD/JPY), il cross settimanale è rimbalzato al livello 88.00 per poi proseguire al rialzo tutta la settimana toccando prima quota 89,60 e poi chiudendo a 90.00. Gli esperti dicono che entro gennaio ci potrebbe essere anche il raggiungimento di quota 92.00.