BoJ e governo discutono della crescita

 La Banca centrale del Giappone e il governo giapponese, dovrebbero agire con il comune intento di risparmiare il paese da un’altra crisi che potrebbe essere davvero disastrosa, altro che tsunami e riorganizzazione energetica. Eppure sembra che questi due attori della finanza e della politica giapponese, abbiamo voglia di contrapporsi.

Si sa che con Abe cambia il Giappone e il suo futuro, ma fino a che punto?

Da oggi a martedì, in Giappone, non si parlerà d’altro, cioè dell’incontro tra la Banca del Giappone e il governo del paese, visto che occorre definire un obiettivo di inflazione, probabilmente al 2 per cento, ma soprattutto è necessario decidere le prossime politiche monetarie espansive del paese.

Le prospettive economiche del Giappone

Definire la politica monetaria è molto importante ma prima di tutto è necessario che si completi la messa a punto della manovra di stimolo fiscale da 10.300 miliardi di yen, quella con cui il neo premier Abe ha deciso di tirare fuori il Giappone dalla recessione.

ForEX: cambiamenti per EUR, JPY, AUD, USD

Lo yen ha premiato le decisioni del gabinetto ed è sceso sotto la soglia dei 90 punti sul dollaro, come nell’estate del 2010 e, nei confronti dell’euro, si è avvicinato alla soglia 121, come nel maggio del 2011. Per quanto riguarda l’indice Nikkei è salito, anzi, per la decima settimana consecutiva ha chiuso in rialzo, trainato dai titoli delle società che esportano i loro prodotti. Una situazione simile si ricorda soltanto nel 1987.

Abn Amro sulle quotazioni auree

 La rincorsa all’oro è usata come discriminante per le previsioni, perché indica il grado di rischio e stress cui è sottoposta l’economia a livello globale. Se si teme per il peggio, ad esempio, saranno molti i governi stimolati a fare incetta di lingotti d’oro. Incrementare le riserve auree, infatti, protegge dalle oscillazioni troppo violente del mercato.

Negli ultimi mesi, dell’oro, si è detto di tutto e di più. Per esempio si è detto che i paesi emergenti spingono le quotazioni auree, si è ascoltata la voce delle banche, come la Saxo Bank e si sono fatte previsioni sul raggiungimento della soglia massima dei 1900 dollari l’oncia nel primo semestre del 2013.

Oro, petrolio e cereali: le previsioni Saxo Bank

Sul finire del 2012, il trend dell’oro nel 2013, l’ultimo, in ordine cronologico è il gruppo olandese Abn Amro che pensa che la quotazione aurea, nell’anno in corso, potrebbe crollare fino ai 1500 dollari per oncia.

L’aumento dell’offerta sarà moderato ma soprattutto ci sarà una domanda inferiore alle aspettative e questa discesa potrebbe durare continuare anche nel 2014, anno in cui l’oro potrebbe rompere la resistenza dei 1400 dollari l’oncia.

Il contratto a tempo indeterminato flessibile di Monti

 Mario Monti oggi è impegnato a Bergamo nella presentazione delle sua lista, per discutere i punti focali del suo programma elettorale. Il primo punto, quello ritenuto più importante, viste anche le tante polemiche dopo la riforma presentata dal suo ministro Fornero, è il lavoro

Nuovi dati disoccupazione dalla Uil

Per Mario Monti c’è bisogno di eliminare il precariato, la piaga che affligge la maggior parte dei giovani italiani, e ha intenzione di farlo con la presentazione di un nuovo contratto, del quale ha già pronta una bozza. Monti e i suoi candidati hanno intenzione di presentare un contratto a tempo indeterminato sperimentale che ha maggiore flessibilità e minori costi per il datore di lavoro, offrendo, in contemporanea, anche maggiori garanzie in caso di licenziamento.

Secondo la bozza in discussione nei primi due anni dopo l’assunzione, ogni datore di lavoro che ha assunto con questo contratto, ha il diritto di licenziare il lavoratore, semplicemente pagando un indennizzo di licenziamento proporzionale al periodo di impiego. Dopo i due anni sarà ancora possibile il licenziamento, a cui dovrà seguire, però, un crescente sussidio di disoccupazione.

Camusso attacca Berlusconi e difende Monti su crisi

Inoltre al dipendente licenziato sarà offerto un servizio finalizzato al suo reimpiego che sarà finanziato dalle aziende e che, quindi, avranno tutto l’interesse a assumere i dipendenti rimasti senza lavoro.

Monti vuole abolire il Reddotometro

Particolare attenzione nella bozza del premier Monti per il nuovo contratto di lavoro, è stata dedicata anche ai giovani, per i quali è stato previsto  un Fondo opportunità, che inizia dal periodo scolastico e sarà proporzionale al merito, con il quale gli studenti meritevoli potranno finanziare percorsi di studio o formazione altrimenti inaccessibili.

Inoltre, il professore ha previsto anche delle agevolazioni fiscali per le imprese con un numero limitato di dipendenti, per i giovani imprenditori e per le donne.

Dove si corre il rischio c’è più gusto

 Una linea d’investimento può avere come obiettivo quello di “consolidare” il gruzzoletto di risparmi accumulati in anni di trading, oppure può avere il fine di far lievitare i rendimenti delle operazioni in borsa. Nel primo caso si scelgono portafogli molto poco rischiosi, nel secondo caso, invece, si va verso paesi più instabili ma più redditizi dal punto di vista bancario.

Anche se le il fascino del Portogallo colpisce ancora, sicuramente, per rischiare bisogna andare al Nord Europa, nell’America Latina o in Asia.

I paesi che presentano gli scenari più rischiosi e al tempo stesso più accattivanti, secondo la ricostruzione degli strategist della JP Morgan Private Bank, sono il Messico, la Corea e la Svezia. Molto dipende anche dall’andamento della politica monetaria.

Per il 2013, ad esempio, si prevede la realizzazione di uno scenario molto “tranquillo”, disponibile all’accoglienza degli investimenti, per il fatto che sia la FED che la BCE, terranno fede ai loro impegni. La Federal Reserve, per esempio, ha detto che terrà i tassi prossimi allo zero fino a quando l’America non avrà raggiunto gli obiettivi in termini di disoccupazione e inflazione.

Reazioni del dollaro alla stanchezza della FED

La politica monetaria definita a livello globale ha come obiettivo il sostegno alla crescita.

Prezzo del gas scenderà a partire da aprile

 Il prezzo del gas continua a scendere sui mercati internazionali ma non in Italia. Per questo Adusbef e Federconsumatori accusano senza mezzi termini l’Autorità per l’Energia, che avrebbe favorito i gestori e non le famiglie,continuando a salassare i consumatori con rincari pari al 23,7% (quattro volte il valore dell’inflazione) che non si accordano con l’abbassamento del prezzo del metano sui mercati internazionali, che nel biennio 2011/2012 è sceso di circa il 20%, grazie all’accresciuta concorrenza.

Bollette, da gennaio aumenta il gas e diminuisce la luce

Adusbef e Federconsumatori hanno analizzato una bolletta tipo, di quelle che bimestralmente vengono pagate da famiglie e piccole e medie imprese, e ha rilevato che, nel totale del conteggio, solo il 37,4% della fatturazione è relativa al costo effettivo della materia prima, mentre il restante 62,6% è riferito a oneri di altro tipo (ad esempio distribuzione, trasporto e assicurazioni). Fatto che ha portato le due associazioni e chiedere un blocco totale per due anni di prezzi e tariffe, per rilanciare i consumi e la ripresa dell’economia.

Nel 2012 diminuzione record dei consumi

Dal canto suo l’Autorità per l’energia ha annunciato che, a partire dal prossimo aprile, saranno introdotti nuovi meccanismi di aggiornamento che porteranno ad un decremento complessivo sarà del 6-7% del prezzo del metano, con un risparmio di circa 90 euro per anno, reso possibile dall’istituzione del mercato di bilanciamento, in grado di fornire un prezzo spot non più legato a contratti di lungo periodo.

 

Il fascino del Portogallo colpisce ancora

 Il Portogallo non è ancora un paese del tutto affidabile per gli investitori e a dire la verità, i dati pubblicati dal governo di Lisbona, dimostrano che il paese non ha ancora raggiunto i livelli di sviluppo che si era prefissato. Eppure questo non vuol dire che non ci siano segnali di miglioramento, anzi.

► Paesi in crescita nel 2013

Gli investitori, in autonomia, hanno ricominciato a puntare gli occhi sul Portogallo perché è vero che il ciclo produttivo non mostra i segnali sperati, ma è anche vero che la popolazione ha reagito molto bene alle manovre di austerity propose e il rischio di andare a portare capitali a Lisbona, è diminuito.

Quello che sta succedendo in Portogallo è molto simile a quello che sta succedendo anche in Italia, solo che il Portogallo, tempo fa, ha chiesto aiuto all’Europa ed ora deve rispettare degli impegni, delle scadenze definite dalla Troika, prima di dire di essere uscito dalla crisi.

► Per S&P la crisi europea è finita

Il risveglio del Portogallo, di cui tanto si parla, dovrebbe svilupparsi nell’arco di almeno due anni: per il 2013 si prevede ancora una contrazione del Prodotto interno lordo dell’1,9 per cento ma, già per l’anno prossimo si potrà osservare un buon +1,3% del Pil, sempre a patto che l’austerità non deprima la crescita.

Borse vicine ad una pausa

 Il mercato è molto oscillatorio ma attraversa anche periodi di forte stabilità che in parte deprimono gli investimenti di chi ama il rischio, in parte esaltano la voglia di guadagni di chi si costruisce a fatica un portafoglio tranquillo.

► Come fare profitti adesso sul mercato

I mercati finanziari, in questo momento, osservano con piacere e stupore la marcia verso i rialzi dei paesi occidentali e prendono atto che la sofferenza, oggi, riguarda soprattutto i mercati americani che non la smettono di essere sotto lo scatto del fiscal cliff.

Gli investitori, in questo momento, osservano che accordo Basilea III. In Italia, però, in questo momento pesano tanto anche le elezioni che con la discesa in campo di Monti, potrebbero generare un nuovo flusso di liquidità sul mercato.

Banche in crescita dopo Basilea III

Il rally di Natale, almeno per l’Italia, è stato proficuo, visto che ha riportato la borsa in territorio positivo anche se manca ancora qualcosa prima di tornare ai livelli precedenti alla crisi, agli scambi che venivano fatti nel “lontano” 2007.

I paesi emergenti possono essere un rischio

 Per i mercati, i paesi emergenti sono una risorsa ma anche un rischio e per questo, chi investe nelle opzioni binarie, deve sempre avere bene in mente la propria disponibilità di rischio. Gli analisti hanno provato ad immaginare quello che succederà a livello mondiale nel 2013, proprio considerando i paesi emergenti.

Gli investitori, in questo “nuovo mercato”, curioso di conoscere i trend “emergenti”, devono subito prendere coscienza di come funziona l’economia nei paesi che fino a questo momento non sono mai stati sotto i riflettori. E’ questo l’invito della società Eurasia Group che ha deciso di pubblicare un rapporto dei rischi del mercato.

Le direttrici del mercato 2013 individuate da JP Morgan

In primo luogo bisogna sgombrare la mente dalle preoccupazioni riguardo il fiscal cliff, perchè sono state individuate le cause del deficit americano e poi perché, in termini temporali, non si avrà una risposta definitiva fino a marzo. A livello europeo il piano di protezione della BCE sembra tenere, quindi tocca concentrare le energie nella comprensione dei paesi emergenti che spingono le quotazioni auree.

In primo luogo bisogna evidenziarne le caratteristiche comuni: instabilità e volatilità. In generale i paesi emergenti tendono a crescere ma questo non è sempre detto e quindi sarà necessario anche individuare i punti di rottura. Insomma la gestione del rischio, nel 2013, sarà molto elevata.

Di sicuro qualcosa è già nell’aria, per esempio il destino della Cina che sembra già avviata a diventare la prima forza mondiale, con tutti i problemi che il paese ha, tra cui, ad esempio, l’assenza della libertà di stampa.

 

Italia ha perso 7 punti di PIL e mezzo milione di posti di lavoro

 In questi anni dopo lo scoppio della crisi economica internazionale il nostro paese ha sofferto molto. Sono andati persi circa 567.000 posti di lavoro, la richiesta di cassa integrazione è aumentata di circa sette volte rispetto ai periodo precedenti. Questo è quanto emerge dei dati elaborati dall’Osservatorio della Cisl, ma tutte le maggiori istituzioni stanno esprimendo delle grandi preoccupazione e le stime ottimistiche secondo le quali nel corso del 2013 l’economa avrebbe iniziato a dare i primi segni di ripresa stanno scomparendo sotto la pressione dei dati che riguardano l’economia reale.

Nuovi dati disoccupazione dalla Uil

Anche il presidente dell’Istat Enrico Giovannini ha espresso delle forti preoccupazione e parla di un percorso ancora lungo e faticoso per riportare l’Italia alla performance del periodo pre-crisi, dovuto non solo alla sfavorevole congiuntura economica internazionale. In Italia, infatti, a peggiorare le condizioni ci sono anche le conseguenze di

un ventennio in cui e’ stato mangiato tutto quello che avevamo, per cui oggi il reddito pro capite e’ tornato ai livelli del ’93-’94.

Recessione europea 2013

Ed è proprio la questione occupazionale a dare le maggiori preoccupazioni. La Cisl ha confrontato i dati del 2012 su cassa integrazione e occupazione con quelli del 2008 e ne è emerso un quadro tutt’altri che roseo: nel 2012 il tasso di occupazione è del 56,9%, pari a 22.951.000 di occupati, mentre nel terzo trimestre del  2008 il tasso di occupazione era pari al 59%, corrispondente a 23.518.000 persone occupate, con una maggiore penalizzazione del commercio e delle zone dell’Italia centrale.

► Sondaggio Adecco sulla riforma del lavoro

La crisi occupazionale, secondo la Cisl , è dimostrata anche dalla riduzione del lavoro a tempo indeterminato, mentre crescono i dipendenti a termine e i collaboratori.

I terremotati hanno tempo fino al 30 aprile

 Il sisma che l’anno scorso ha colpito l’Emilia Romagna ha messo in netta difficoltà tutte le aziende del territorio che hanno subito diversi danni alle strutture e al patrimonio vedendo precipitare i loro introiti. Il Governo ha immediatamente studiato un modo per posticipare almeno gli adempimenti fiscali.

► Aiuto garantito ai terremotati danneggiati

In pratica molti dei versamenti e degli adempimenti che erano stati sospesi l’anno scorso con riferimento alle dichiarazioni del 2011, sono tornate e riguardano le imprese di Emilia, Veneto e Lombardia.

► Sisma maggio 2012: lavoratori mai soli

Le istruzioni per gli adempimenti erano contenute nel decreto del 21 dicembre del 2012, a cura del Ministero dell?Economia e delle Finanze. Si parla di adempienti tributari e versamenti sospesi l’anno scorso fino al 30 novembre 2012.

Adesso qualcosa dovrà essere fatta entro il 30 aprile 2013: dovranno essere “regolarizzati” gli adempimenti che inizialmente erano stati sospesi fino al 30 settembre del 2012 e che poi hanno ottenuto un prolungamento della sospensione fino al 30 novembre.

► Il contenzioso tributario per i terremotati

L’ultimo provvedimento parla del pagamento dei tributi, del pagamento dei contributi previdenziali e assistenziali, del pagamento dei premi di assicurazione obbligatoria. Le dichiarazioni, sospese e non presentate, dovranno pervenire al Fisco in via telematica, da parte dei contribuenti o attraverso gli intermediari abilitati, usando il modello relativo al periodo d’imposta di riferimento.

Siccome ci si riferisce al periodo d’imposta 2011, andranno usati i modelli 730/2012 ed Unico 2012, indicando nella casella Eventi eccezionali il codice 4.