FMI su Usa, Europa e politiche monetarie

 Christine Lagarde, direttore generale del Fondo Monetario Internazionale (Fmi), ha rassicurato l’Europa e il mondo intero parlando del superamento del pericolo di un collasso dell’economia, ma avverte anche che è necessario prendere dei provvedimenti mirati al fine di evitare delle ricadute.

In attesa della pubblicazione del prossimo World Economic Outlook, nel quale saranno contenute le stime di crescita per i prossimi periodi, Christine Lagarde, si sofferma sulla necessità di innescare un circolo virtuoso di crescita e occupazione, che deve basarsi sulla sostenibilità dei conti pubblici.

Lagarde: priorità all’unione bancaria

Da qui introduce le sue preoccupazioni per quanto riguarda la questione del tetto del debito americano e sul ritardo nel raggiungimento di un accordo che mette in difficoltà mercati e popolazione. Ma non è solo la questione americana a preoccupare la numero uno del Fondo Monetario Internazionale, ma anche quella europea, in cui i provvedimenti prioritari devono essere quelli per una maggiore unione bancaria.

FMI: Accordo su Fiscal Cliff insufficiente

Ciò che deve essere evitato, inoltre, è uno scontro valutario tra Europa e Stati Uniti, che non porterebbe a nessun risultato ma che, invece, si profila sempre di più all’orizzonte se verranno ancora perseguite le politiche monetarie espansive.

I dati di Bankitalia sugli investimenti

 La BCE contro Bankitalia sugli investitori parla dell’allontanamento dei flussi di capitale dall’Italia a causa dell’incertezza politica ma da Via XX Settembre arriva la smentita a colpi di dati reali. Gli ultimi dati tirati fuori da Bankitalia, vanno in una direzione completamente differente.

Quindi l’obiettivo, in queste ore è di dimostrare che non c’è corrispondenza tra i moniti di Bruxelles e le paure degli investitori. In realtà di fuga di capitali non parla nemmeno l’Eurotower in modo specifico. Da Bankitalia, tra l’altro, arriva addirittura un quadro positivo della situazione sia riguardo il profilo dei rendimenti, sia riguardo i flussi di capitali sui titoli bancari e sui titoli pubblici.

► Anche i prestiti sono in calo come i mutui

Dal quadro positivo appena descritto non viene fuori alcuna indicazione sull’inversione di tendenza, a parte il calo dei rendimenti dei titoli di stato e il successo conclamato dei titoli a 15 anni. Su questi ultimi si è concentrata l’attenzione degli attori stranieri. Alla fine dei conti, secondo Bankitalia, nel mercato attuale non ci sono conferme di quello che sta descrivendo la BCE.

E’ indiscutibile tutto il discorso sul legame tra incertezza politica e stabilità finanziaria, confermato anche dalla crescita dei depositi bancari, ma questo, secondo gli analisti più esperti, non è affatto un elemento utile all’interpretazione politica.

 

Isole Cayman non più paradiso fiscale

 Pressioni politiche ed economiche stanno spingendo le Isole Cayman ad abbandonare lo status di paradiso fiscale, che detengono fin dalla fine del Settecento. Quindi, in queste isole vige l’esenzione dalle imposte e, dal 2003, anche un mercato deregolamentato per i fondi comuni di investimento.

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Secondo il Financial Times questi territori sarebbero pronti ad una maggiore trasparenza per quanto riguarda le migliaia di società e le hedge fund con domicilio nell’isola. Il territorio inglese di oltremare, infatti, non gode di una buona reputazione presso gli altri stati e, nell’intento di non apparire più sulle Liste Nere – le Cayman sono inserite nella lista nera del governo italiano dal 1999 – le autorità delle Isole stanno cercando delle vie per rendere agevole la raccolta di informazioni su società e relativi manager che qui hanno sede.

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La prima proposta è stata quella di creare un database in cui siano elencati tutti gli hedge fund con domicilio alle Cayman. Una proposta che raccoglie le critiche, sia di Europa che di America, nei confronti dei requisiti minimi di comunicazione imposti dalle Isole Cayman alle società registrate.

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Ma, come anticipato, le pressioni non sono solo politiche, ma anche di natura economica. Alle Isole Cayman, infatti, hanno sede un grande numero di fondi pensione al mondo che non hanno la possibilità di verificare i dettagli dei fondi delle Cayman in cui investono nè dei loro manager.

La BCE contro Bankitalia sugli investitori

 La BCE, mensilmente, pubblica un bollettino in cui descrive la situazione finanziaria europea. Nell’ultima pubblicazione ha preso in esame i flussi di capitale ed ha sottolineato che nel nostro paese c’è una vera e propria fuga di investimenti verso i titoli core, vale a dire quelli dei paesi con la tripla A.

La BCE, alla rilevazione, ha accompagnato anche una raccomandazione: l’Italia deve fare dei passi avanti nel risanamento dei conti. Le raccomandazioni, arrivate direttamente a Via XX Settembre non hanno affatto impensierito il Governatore di Bankitalia che ha ribadito che non risultano delle fughe di capitali. Basterebbe osservare il declino dello spread che dopo la crisi di governo, in questo momento di transizione, ha comunque perso terreno scendendo al di sotto dei 265 punti.

► Record del debito pubblico italiano

Il presupposto della valutazione della Banca Centrale Europea è che l’incertezza politica allontana gli investitori, ma si tratta di una considerazione scontata e – con riferimento al caso italiano – anche piuttosto inappropriata, visto che dopo la caduta del Governo Monti, il Paese, sembra addirittura più stabile.

 Come e dove è meglio investire nel 2013

 

Draghi ha ribadito che c’è stato un miglioramento delle condizioni finanziarie dell’Italia ma ha anche sottolineato che non c’è un legame diretto tra finanza ed economia reale, ecco perché bisogna lavorare strutturalmente per la ripresa.

Cosa c’è nel calendario economico di oggi

 Il movimento del mercato valutario, in questa settimana, è stato decisamente in ascesa, ma vogliamo soffermarci adesso sugli eventi, sugli episodi, che possono avere un impatto decisivo sullo yen, sul dollaro e sull’euro.

Sicuramente sarà di forte impatto la pubblicazione dei dati sul PIL della Cina che oggi è la seconda potenza economia mondiale ed ha tutte le carte in regola per influenzare il mercato valutario internazionale. Senza allontanarsi troppo dal continente asiatico, prendiamo in considerazione la pubblicazione dell’indice della produzione industriale giapponese. Siamo alla seconda pubblicazione e gli analisti sono concordi nel ritenere che saranno confermate le stime preliminari del -1,7 per cento, nonostante i trend rialzisti della fine di dicembre.

► La Cina lascia l’Italia

Sulla sterlina, tornando in Europa, potrà essere esercitata l’influenza della pubblicazione delle vendite al dettaglio che a dicembre dovrebbero essere aumentate dallo 0 allo o,2 per cento per effetto degli acquisti del periodo natalizio.  Se il valore medio, in generale, sarà superiore alle attese, si potrebbe avere un effetto rialzista sulla sterlina.

Il calendario valutario per euro sterlina e dollaro

Il dollaro statunitense, infine, potrebbe essere toccato da due eventi: la rilevazione del sentiment dei consumatori che, previsto in miglioramento, fa intravedere la ripresa dell’economia americana. A questo dato, sempre presso l’Università del Michigan, sarà unito quello delle aspettative sull’inflazione.

Uil lancia allarme disoccupazione

 Sapevate che 2.000 persone al giorno perdono il posto di lavoro?

Il dato appare scioccante. Per qualcuno è solo una goccia nel mare magnum delle brutte notizie provenienti ogni giorno dalle pagine di economia.

► Il nuovo esecutivo non cancellerà la riforma del lavoro

In verità, però, bisogna prestare sempre molta attenzione alle notizie divulgate dai sindacati e dagli Enti.

In questo caso a parlare di questo triste dato numerico è Luigi Angeletti, Segretario Generale dell’Unione Italia Lavoratori.

► 10 cose da sapere sulla riforma del lavoro

Angeletti precisa che la stima data a giugno di 1.000 posti persi al giorno è stata sin troppo ottimista. Secondo una rilevazione più attenta e più approfondita, Angeletti ha da fare alcuen aggiunte: il segretario Uil ha affermato che dal 1° gennaio 2012 “Abbiamo perso 2.000 posti al giorno in media”.

Secondo le stime di Angeletti, nel 2013 si passerà nel 2013 da 3 a 3,5 milioni di disoccupati.

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In conclusione il segretario generale Uil ha dichiarato che “Stiamo letteralmente devastando le basi dell’economia. Se non c’e’ un cambiamento le prospettive sono micidiali”.

Il Pd fa il punto sull’economia italiana

 Il Partito Democratico è impegnato nella campagna elettorale e nella battaglia portata avanti su tutti i fronti dal leader prescelto alle Primarie, Pier Luigi Bersani.

Il segretario ha fatto il punto della situazione economica guardando la questione da ogni punto di vista:

MERCATI

Molti mercati finanziari sono preoccupati alla vigilia del voto. Ma Bersani rassicura: “In tutto il mondo si vota e in nessun luogo al mondo si sa il risultato anticipatamente, si andrà a votare e ci sarà un governo stabile”.

CONDONO

Bersani non vuole sentir parlare “Mai più di condono”.

Il leader del Pd parla di fedeltà fiscale come asse del suo lavoro, così che ogni euro ricavato serva a ridurre le tasse dei contribuenti.

TASSE

Bersani non nasconde la presenza di un problema fiscale c’è, dal momento che la pressione fiscale è aumentata 4 punti durante il Governo Berlusconi.

LIBERALIZZAZIONI

Il segretario del Pd afferma che liberalizzare è “di sinistra”. Non è un’azione contemplata veramente dalla destra italiana. Bersani chiama in causa ragioni storiche per confermare quando dice, e conclude dicendo che il Pd ha una missione liberale e sociale da portare a termine.

MARCHIONNE

Bersani si è anche rivolto a Marchionne, in merito al fatto che Fiat ha confermato gli impegni per l’Italia, con parole dure: “Marchionne provi a contestare le mie parole, quando ho dichiarato che la cassa integrazione si giustifica solo se serve per allestire nuove linee di produzione e dunque nuovi posti di lavoro. E ho aggiunto che il governo dovrebbe ricevere spiegazioni dalla Fiat. Questa non mi sembra un’oscenità. Proviamo a rispettarci a vicenda. Marchionne rispetti i politici”.

Il conto corrente su misura

 Ogni consumatore, ogni contribuente, ha bisogno di un certo numero di servizi associati al proprio conto corrente, ma come si può scegliere quello migliore? Con l’aiuto di un comparatore, messo a disposizione anche da ConfrontaConti.it.

► Il conto base per le operazioni “limitate”

Abbiamo provato a cercare una soluzione adotta un trentenne che lavora e desidera un conto su cui accreditare lo stipendio, su cui tenere mediamente 5000 euro di risparmi, senza necessità di attivare uno scoperto. Il nostro richiedente tipo ha in mente un conto ad alta operatività da usare prevalentemente online, con qualche puntatina, di tanto in tanto, anche in filiale.

► Il confronto tra i conti CheBanca!

Le tre soluzioni suggerite da ConfrontaConti.it sono in primo luogo il Conto corrente Arancio che prevede interessi netti di zero euro, l’assenza di tassi di regime, costi totali, fissi o variabili. In questo momento non sono previste delle promozioni, ma generalmente ING Direct conserva sempre queste offerte caratteristiche.

Al secondo posto in questa speciale classifica, si posiziona il gruppo Banco Popolare con interessi netti di 0,40 euro, tassi a regime pari allo 0,01% per l’attivo e al 4,11% per il passivo. Il conto in questione comporta il pagamento di 2 euro di costi totali.

Terzo in ordine di convenienza è il conto corrente di CheBanca! che prevede costi per 24 euro all’anno e l’assenza di interessi netti, tassi a regimi e costi variabili.

Pitagora pensa alle piccole spese domestiche

 Pitagora è un’altra concessionaria che, attraverso la cessione del quinto, si propone di aiutare i contribuenti nel pagamento delle spese di ristrutturazione dell’immobile. Il prestito, dicono i consulenti della concessionaria, è pensato per i dipendenti pubblici e privati e per i pensionati.

I vantaggi sono diversi, per esempio le erogazione con assegno e la possibilità di ottenere fino a 65 mila euro. Pitagora, a differenza di Findomestic e di IBL Banca, leggermente più vantaggiose all’interno della stessa categoria dei prestiti decennali per ristrutturazione, ammette come unica finalità la liquidità.

La ristrutturazione casa con Findomestic

Il prestito minimo deve essere di 2000 euro. Sono previste al massimo 100 euro di spese d’istruttoria, mentre la finanziaria non prevede le spese d’incasso della rata. E’ necessario però vincolare TFR o fondi pensione complementari.

La ristrutturazione casa con Findomestic

Nell’inoltrare la richiesta di prestito alla finanziaria, è necessario presentare i seguenti documenti: la copia del documento d’identità e quella del codice fiscale, le ultime due buste paga per i lavoratori dipendenti, la quota cedibile per i pensionati e la dichiarazione di stipendio emessa dal datore di lavoro nel caso in cui il richiedente sia un dipendente.

L’ente erogante si accolla tutte le spese d’istruttoria anche se l’esito della valutazione della richiesta sarà comunicato direttamente al cliente.

Impegni Fiat per Italia

 L’amministratore delegato del gruppo Fiat, Sergio Marchionne ha dato la definitiva certezza che gli impegni presi dal lingotto per il nostro Paese saranno rispettati: Queste le sue parole nel corso di una prolusione al Quattroruote Day.”Siamo intenzionati a confermare tutti i nostri impegni per l’Italia”.

► La svolta cinese della Fiat

Marchionne ha inoltre aggiunto che in quattro anni Fiat giungerà ad impiegare pienamente i suoi dipendenti.

Come?

Il target dell’azienda di autoveicoli torinese è quello di esporre e realizzare 17 modelli e 7 aggiornamenti prodotti entro tre anni. Parliamo pertanto del periodo che va dal 2013 al 2016. Marchionne è sicuro di riuscire a realizzare tale obiettivo.

Oltretutto Marchionne ha desiderato esprimere un parere sulle dichiarazioni dei politici in relazione all’annuncio dato da Fiat sulla Cig a Melfi. L’ad di Fiat, con voce scossa, ha affermato di aver “trovato oscene le dichiarazioni di ieri dei politici sul caso Melfi”.

JEEP CINA

► 10 cose da sapere sulla riforma del lavoro

Capitolo rapporti Fiat-Cina. Marchionne ha ripetuto più volte che con Gac potranno essere realizzate 100 mila autovetture all’anno. Il lavori per la creazione dello stabilimento sono ormai giunti al termine e potenzialmente la produzione potrebbe iniziare tra un anno e sei mesi.

La produzione di Jeep in Cina riguarderàù inizialmente 100 mila vetture all’anno, ma è potenzialmente raddoppiabile a oltre 200 mila.

Per quanto concerne invece la situazione del mercato europeo, Marchionne ha affermato che terminerà il 2013 in linea con il 2012: “Andranno bene America, Brasile e Cina”.