Gap assume a Milano e Arezzo

 Gap è un’azienda di abbigliamento che nasce nel 1969 e, nel giro di pochi anni, è riuscita ad avere una grande espansione che l’ha portata a diventare uno dei più grandi retailer al mondo. Iniziando con un look basic, i cui prodotti di punta erano t-shirt e jeans, ad oggi, Gap può contare ben 3.100 punti vendita nei quali sono commercializzati tutti e quattro i marchi del retail: Gap, Banana Republic, Old Navy e Piperlime.

Questa differenziazione ha fatto in modo che ora Gap, con i suoi marchi, possa offrire una gamma completa dki abbigliamento per uomo, donna e bambino.

Le selezioni aperte da Gap in questo momento si rivolgono a:

Milano: Sales Associated
Addetti alle vendite che si occuperanno dei clienti al momento della scelta e dell’acquisto dei capi. Candidature entro il 29 gennaio 2013.

Arezzo Valdichiana Outlet:

– Sales Supervisor: ruolo di supporto e di gestione dei responsabili dei vari punti vendita, sia per le questioni pratiche che amministrative. Candidature entro il 15 febbraio 2013.

– Visual Supervisor: ruolo di coordinamento dei visual merchandiser dei vari punti vendita. Candidature entro il 15 febbraio 2013.

Per la candidatura ad una delle offerte di lavoro proposte da Gap visitare la pagina Opportunità di Carriera del sito della’zienda.

Le evoluzioni del mercato dell’auto

 Il mercato automobilistico, nel 2012, ha subito un crollo molto drastico, soprattutto sul versante europeo dove, quanto a produzione automobilistica, l’Italia è subito diventata il fanalino di coda. Cosa ha zavorrato le industrie dell’Eurozona.

► Da cosa può dipendere la crisi dell’auto

Secondo gli analisti è tutta colpa delle misure di austerity in qualche modo richieste dai governi per fronteggiare la crisi che, al contrario, ha fatto diminuire in modo vertiginoso le immatricolazioni. Il calo più vistoso è stato evidenziato proprio nello Stivale.

► Crollo mercato auto dell’Ue: si scende ai livelli del 1993

A pubblicare i report ci ha pensato l’Acea che ha analizzato in modo dettagliato la situazione europea del 2012, spiegando che le nuove immatricolazioni sono state soltanto poco più di 12 milioni. Una soglia che porta il settore automobilistico ai livelli del 1993. In generale, in tutta Europa, si parla di un calo dell’8,2%.

L’unico stato ad andare molto bene è stato il Regno Unito dove le immatricolazioni sono cresciute del 5,3%. I cali, invece, si sono registrati in Italia (-19,9%), ma anche in Francia, Spagna e Germania dove le diminuzioni percentuali sono state rispettivamente del 13,9, del 13,4 e del 22,5 per cento.

Tutti i maggiori marchi automobilistici hanno subito una flessione, da GM Group a Fiat, da Toyota a Ford, ma ci sono state anche industrie che invece hanno concluso l’anno in positivo: Jeep, Jaguar Land Rover e Land Rover. La svolta cinese della FIAT non arriva a caso.

Borse di studio Google

 Google ha firmato un accordo di collaborazione con Unioncamere che prevede la messa appunto di un progetto chiamato “Distretti sul web” che ha lo scopo di favorire la digitalizzazione delle PMI. Rivolto ai giovani laureti o laureandi, il progetto è patrocinato dal Ministero dello Sviluppo Economico.

Google ha messo a disposizione di Unioncamere 120mila euro, che serviranno al finanziamento di 20 borse di studio, da dare ad altrettanti validi giovani, dal valore di 6.000 euro ciascuna. Le finalità sono quelle di ridurre il gap tecnologico di alcune aree del territorio e di promuovere le opportunità dell’economia digitale.

Le venti borse di studio andranno a coprire le esigenze di 20 aeree selezionate (distretti) della penisola:

1. Distretto dei casalinghi Omegna Varallo Sesia Stresa (Verbania)
2. Distretto dell alimentare e delle bevande di Caneffi Santo Stefano Belbo (Cuneo)
3. Distretto metalmeccanico Lecchese (Lecco)
4. Distretto Ittico di Rovigo (Rovigo)
5. Distretto VeronaModa (Verona)
6. Distretto della Componentistica e TermoelettroMeccanica (Pordenone)
7. Distretto della Sedia (Udine)
8. Distretto del Mobile Imbottito di Forlì Cesena (Forlì Cesena)
9. Distretto delle Piastrelle di Sassuolo (Modena)
10. Distretto della concia di S. Croce sull’Arno (Pisa)
11. Distretto orafo di Arezzo (Arezzo)
12. Distretto delle calzature Fermano Maceratese (Macerata)
13. Distretto del tessile—abbigliamento in cashmere (Perugia)
14. Distretto della ceramica di Civita Castellana (Viterbo)
15. Distretto tessile della Maiella (Chieti)
16. Distretto conciario di Solofra (Avellino)
17. Distretto del tessile di Sant’Agata dei Goti Casapulla (Benevento)
18. Distretto agro alimentare di Nocera Inferiore Gragnano (Salerno)
19. Distretto dell abbigliamento salentino (Lecce)
20. Distretto del Sughero di Calangianus Tempio Pausania (Sassari)

I requisiti indispensabili per la partecipazione al bando per l’assegnazione delle borse di studio Google sono:

– età non superiore a 28 anni;
– laurea di primo o secondo livello o titolo equivalente. I laureandi che si vogliono candidare dovranno dimostrare di aver sostenuto tutti gli esami previsti dal proprio corso universitario,
residenza o domicilio nel distretto di interesse;
– conoscenza della realtà locale;
– competenze informatiche di base, esperienza nell’uso del web e dei social media.

Le domande di partecipazione dovranno pervenire entro e non oltre il 18 febbraio secondo le indicazioni contenute nel MODULO relativo. Tutte le info su: www.unimercatorum.it.

La svolta cinese della FIAT

 La FIAT è sulla cresta dell’onda in questo periodo visto che ha deciso di dare una svolta alla sua struttura aziendale con una serie di acquisizioni e con la riorganizzazione della produzione. Degli “scossoni” che hanno avuto un effetto importante anche sul titolo azionario dell’industria automobilistica tricolore.

L’avvio di settimana di Piazza Affari

tutti i dipendenti in quattro anni.

Dall’accordo illustrato, che coinvolge la cinese Guangzohu Automobile Group, si può intuire che ci sarà un incremento della produzione di auto sul versante asiatico. I dati ufficiali parlano di un accordo per la produzione di Jeep in Cina, da destinare soltanto al mercato cinese.

La join venture, tra l’altro, ha già portato a casa un successo che è stato ben illustrato da Zeng Qinghong:

Dopo il successo del lancio del primo prodotto della nostra joint venture, la Fiat Viaggio, lanciata lo scorso settembre, questo accordo é un’altra pietra miliare della nostra alleanza con Fiat e Chrysler Group, che pone solide basi affinché la nostra joint venture possa raggiungere obiettivi molto ambiziosi sul mercato cinese.

Legge Obama su armi favorisce i costruttori

 Dopo la terribile strage di Newton, Barack Obama ha iniziato la sua battaglia contro la vendita delle armi negli Stati Uniti al fine di evitare che possano ripetersi altri episodi del genere che non sono rari nella storia contemporanea del paese.

In un commovente discorso il presidente americano ha chiamato il suo popolo alla riflessione e a non ostacolarlo nella sua battaglia, dato che a farlo ci penserà la ricca e potente lobby dei costruttori di armi, che ha già iniziato a sorridere, almeno per ora, del fatto che le restrizioni proposte dal presidente hanno portato i fedeli del proiettile ad accodarsi davanti ai negozi per poter comprare il più possibile prima che la vendita venga limitata, se non addirittura, vietata.

La paura del debito americano influenza le borse mondiali

Obama ha firmato 23 ordini esecutivi, tra i quali figurano controlli sul passato di chiunque voglia acquistare un’arma, il bando alla vendita pubblica delle armi semiautomatiche d’assalto e il limite al numero di cartucce che possono essere inserite nei caricatori e al tipo di proiettili.

Ma, il risultato che è stato ottenuto ha del paradossale. Come anticipato prima, il popolo americano si è messo in coda davanti alle armerie, causando un’impennata alla vendita di armi e la felicità dei costruttori che hanno le loro aziende quotate in borsa: ieri, alla fine della giornata di contrattazioni, i titoli relativi hanno chiuso tutti in rialzo: Smith & Wesson e Sturm Ruger +3% e Cabela, uno dei principali rivenditori, ha fatto segnare un rialzo di quasi il 6%.

Pignoramenti record nel 2012

 Il 2012 è stato un anno critico ed una piccola ricognizione sui pignoramenti rende ancora più drammatico il quadro della situazione. In esame, nell’ultimo rapporto stilato da Adusbef e Federconsumatori, il settore mutui casa: attualmente ci sono circa 46 mila famiglie che sono state costrette a lasciare la casa acquistata perché non riescono a pagare tutte le rate del mutuo.

► Positivo il rapporto di Bankitalia sulle famiglie italiane

E’ chiaro che l’indebitamento ha raggiunto livelli record e tutti gli strumenti messi in campo per aiutare le famiglie in difficoltà economiche e finanziarie, non sono stati sufficienti.

l’affitto come alternativa alla crisi.

Di fatto, in cinque anni, fino al 2012, il dato sui pignoramenti è raddoppiato e attualmente ci sono circa 100 mila case all’asta e 100 mila famiglie che non sono più proprietarie dell’abitazione principale. A livello geografico, la distribuzione dei pignoramenti dimostra che a Milano c’è stato l’aumento maggiore di pignoramenti, 981 in più nel 2012 rispetto al mese precedente.

A seguire Roma, Torino Monza, Verona, Bari, Lecce, Como, Bergamo e Cagliari. Nella parte opposta della classifica c’è Prato, la città con meno pignoramenti in assoluto.

Tetto al tasso con Bipiemme

 Il mutuo a tasso variabile riesce a soddisfare le esigenze di risparmio dei consumatori che, in un momento di crisi, hanno sentito anche l’esigenza di non avere troppe oscillazioni del portafoglio. Ecco che il mutuo variabile con cap è diventata la soluzione in grado di coniugare le richieste più disparate.

E’ arrivato il momento: il Tetto al Tasso di Bipiemme resta una delle soluzioni più quotate.

Rinfreschiamoci le idee sulle caratteristiche di questo finanziamento. In primo luogo è pensato per chi alla scadenza del mutuo non ha ancora compiuto 75 anni, ma può essere usato per l’acquisto della prima e della seconda casa, oppure per coprire le spese di ristrutturazione.

► Il tetto al tasso te lo dà la Banca Popolare di Mantova

Il loan to value è un po’ basso rispetto alla media dei prodotti in circolazione visto che si assesta sul 70% del minore tra importo d’acquisto e valore di perizia. L’importo finanziabile, però, riesce a raggiungere l’80% nel caso in cui la rata pesi meno del 25% sullo stipendio, oppure nel caso in cui il reddito netto complessivo sia superiore a 3000 euro.

Il mutuo, variabile per tutta la durata del finanziamento ha un tasso composto dall’Euribor di periodo cui si somma lo spread del 3,65%, con un CAP fissato al 6 per cento.

L’Economist spiega la nostra crisi immobiliare

Europa e USA sono risultati diversi anche nell’immobiliare.

L’elemento alla base della condizione critica del paese è il rapporto tra prezzi degli immobili e potere d’acquisto degli stipendi. Il prezzo supera del 12% le possibilità dei consumatori. Per capire dove sta l’equilibrio viene adottata una formula che tiene conto di due indici: il “Price to rent” e il “Price to income”.

Crollo del mercato immobiliare

Il price to rent – che nel caso italiano è uguale a -1 – è dato dalla relazione tra prezzo medio dell’affitto di un’abitazione e prezzo medio dell’acquisto. Se questo rapporto è uguale a zero, allora si può dire che l’indice non è sbilanciato. Il price to income, invece, uguale a -12, mette in relazione il prezzo d’acquisto di un immobile con gli stipendi medi degli italiani.

Lo squilibrio di entrambi gli indici non rende semplice il l’incontro tra la domanda e l’offerta di immobili e quindi tutto potrebbe cambiare soltanto con un abbassamento dei prezzi delle case. Il trend, oggi, è ribassista ma non sembra sufficiente, visto che S’investe nel mattone ma all’estero.

Lo sconto in agenzia allevia il caro assicurazioni

RC Auto. Il risultato della ricerca è stato che i prezzi delle assicurazioni automobilistiche continuano a viaggiare a livelli altissimi.

Il conto è presto fatto. Prendiamo il caso di chi si mette al volante ed ha appena conseguito una patente di guida: l’importo medio annuo per un’assicurazione è di 2800 euro circa, ma se i giovani risiedono in una zona geografica d’Italia meno competitiva, possono arrivare a pagare davvero cifre esorbitanti.

Ecco allora la necessità di ricorrere a qualche astuzia per risparmiare. Fare più preventivi aiuta a rendersi meglio conto dei prezzi, anche perché del caro assicurazioni hanno parlato tutti ma la soluzione risparmio arriva soltanto quando si va in agenzia.

► Il caro polizza spiegato da CercAssicurazioni

La ricerca, infatti, ha dimostrato che il 41,5% degli intervistati prova a risparmiare andando su Internet, mentre il 49,4 per cento, quindi una quantità più consistente di consumatori, trova più “risparmiosa” l’offerta dell’agente assicurativo in filiale.

Secondo Tremonti necessaria altra manovra

 L’ex Ministro dell’Economia Giulio Tremonti questa mattina è stato intervistato da RTL nella sua nuova veste di leader del movimento Lavoro e libertà. Secondo Tremonti i conti fatti dal governo tecnico non corrispondono a verità e molto presto si renderà necessaria una nuova manovra finanziaria dal valore di circa 14 miliardi di euro.

Quanto vale il redditometro?

Secondo l’ex ministro, la crisi non sta per finire, anzi, lo spettro della recessione incombe ancora sull’economia e, se non verranno fatti degli aggiustamenti di tiro sulle ultime riforme varate, il rischio sarà sempre maggiore. Tra le sue preoccupazioni anche il Redditometro, uno strumento

esteso a così vasto spettro, basato su statistiche di massa, di riflesso così intrusivo.

Monti vuole abolire il Redditometro

Il nuovo esecutivo non cancellerà la riforma del lavoro

Ma non solo. Secondo Tremonti, inoltre, il Redditometro non è nemmeno un’idea dell’attuale governo, in quanto la norma che ne è alla base – quella che ha sostituito i simboli di ricchezza precedenti, trasformandoli nelle odierne cento voci, risale al maggio 2010 e, oltretutto, il provvedimento ha preso forma giuridica solo con il dm del 24 dicembre 2012 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 4 gennaio 2013, con il Governo già dimissionario.

10 cose da sapere sulla riforma del lavoro

Parole dure anche per la riforma del lavoro messa in campo dal Ministro Fornero

che come avrete notato è scomparsa – dice Tremonti a Rtl – E’ una boiata pazzesca e contro i giovani, perché li lascia fuori dal lavoro.