La garanzia contro gli incendi è fondamentale nell’acquisto di una casa

 Gli eventi atmosferici e gli incidenti domestici che possono determinare un incendio della casa sono numerosi per questo, la garanzia antincendio è considerata cruciale nell’acquisto di una casa.

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Qualora sia offerta gratuitamente insieme al mutuo, non ci sono problemi, ma i contribuenti hanno modo di proporre un’alternativa, anche più economica, alla propria banca. Il che vuol dire che tramite un sito d’intermediazione ad hoc, si possono definire le proprie esigenze, indicare le specificità anagrafiche e abitative ed ottenere il preventivo migliore in circolazione.

Immaginate di aver prodotto un cortocircuito, di aver subito una perdita d’acqua per la rottura di un tubo, oppure immaginate di essere stati colpiti da un evento atmosferico particolarmente cruento che ha danneggiato l’immobile e i beni in esso contenuti.

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La garanzia antincendio, in questo caso, vi protegge. Può essere sottoscritta per l’abitazione e si può scegliere che sia comprensiva della copertura in caso di esplosione e scoppio ma anche in caso di guasti, danni provocati per impedire un incendio, sviluppo di gas e vapori, oppure malfunzionamento delle apparecchiature elettroniche.

Insomma si tratta di una copertura obbligatoria ed importante che non si chiama in causa soltanto quando divampano gli incendi, ma anche quando a fare danni è l’acqua.

Non è sempre conveniente chiedere il rimborso di un sinistro

 Il problema delle assicurazioni, secondo molti analisti, è stata l’introduzione del principio bonus malus che ha fatto alzare parecchio il costo dei premi. In realtà il bonus malus ha fatto aumentare anche il costo dei rimborsi.

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Il principio è che il sistema tariffario più diffuso, il bonus malus, rende molto oneroso un incidente, anche se il sinistro è di lieve entità, perché riduce i margini di risparmio. Per esempio, per un sinistro provocato, l’applicazione del bonus malus prevede l’arretramento di due classi di merito, lì dove le tariffe sono sicuramente più elevate.

In una classe più bassa, infatti, si deve sempre pagare di più rispetto ad una classe assegnata senza essere stati coinvolti in un incidente. Nei casi meno gravi, il danno da rimborsare da parte della compagnia, arriva a coprire il costo del risarcimento per intero.

L’operazione di richiesta del rimborso è molto semplice e si può anche fare tramite internet, accendendo al sito Consap che gestisce il sistema di indennizzo diretto.

► Le assicurazioni sono più care in Italia

Una volta acquisita la domanda, all’interessato sono comunicati sia l’entità del risarcimento, sia l’IBAN per effettuare il pagamento, in seguito al quale è poi inviata una ricevuta all’assicurato. Il documento in questione deve essere inviato alla compagnia per ottenere la nuova classe di merito.

In caso di incidente di lieve entità, si consiglia quindi di giungere ad un accordo pacifico con l’altro automobilista coinvolto nell’incidente, così da evitare l’applicazione del bonus malus e la perdita della classe di merito più conveniente. 

Il mutuo Domus Variabile della Banca CR Firenze

 I consumatori che vogliono comprare casa ed hanno bisogno di un mutuo a tasso variabile “privato” e non come imprese, possono sbirciare anche tra le offerte della Banca Cassa di Risparmio di Firenze, della quale abbiamo già visto il Mutuo Domus a tasso fisso.

Questo prodotto variabile finanzia sempre fino all’80 per cento del minore tra il prezzo d’acquisto e il valore di perizia dell’immobile, partendo da  un minimo di 30 mila euro ma senza alcun tetto massimo. Per quanto riguarda la durata del piano d’ammortamento sono previste le stesse durate del mutuo a tasso fisso.

Il calcolo del tasso prende come riferimento l’Euribor 1 mese, rilevato il penultimo giorno lavorativo bancario antecedente alla scadenza di ciascuna rata. A questo tasso occorre poi aggiungere uno spread che varia in base alla durata del piano d’ammortamento ed è del 3 per cento per i mutui rimborsati in 6, 10, 15 e 20 anni ed è del 3,30% per i mutui a 25 e 30 anni.

Rate più leggere con l’Euribor ai minimi

Queste condizioni che l’istituto di credito considera “agevolate” non possono essere cumulate con altre agevolazioni mentre la banca offre delle opzioni aggiuntive al piano base, quali ad esempio l’opzione di sospensione delle rate, che in un momento di crisi è sempre molto utile.

► 4 domande per aspiranti mutuatari

Banche in fuga dall’Euribor

 L’Euribor è uno degli indici al quale si vincola l’oscillazione dei tassi variabili dei mutui. In particolare il mutuo variabile indicizzato con l’Euribor sarà composto dall’Euribor di periodo sommato allo spread della banca.

► Tutta l’anomalia degli spread

Si tratta dell’indicizzazione più frequente per i mutui variabili, adesso però, le banche non sembrano più troppo convinte di questo indice e ci sono degli istituti di credito che hanno deciso di legare ad altri indicatori i loro tassi variabili.

Nelle ultime due settimane sono addirittura tre le banche che si sono allontanate dall’insieme di istituti di credito che concorre alla formazione di questo indice interbancario al quale oggi risultano collegati miliardi di milioni di contratti, mutui erogati in Italia o nell’area euro in generale.

► Rate più leggere con l’Euribor ai minimi

L’ultima banca in ordine cronologico a rinunciare all’Euribor è stata la Erste Group bank che ha seguito di poco un medesimo annuncio della Raiffeisen Bank Internaional, un istituto di credito austriaco. L’insieme di banche che facevano parte del famoso panel sono quindi calate dal 44 a 40. Le altre banche che si sono allontanate prima erano state la Bayerische Landesbank e la Rabobank. Nel 2012, invece, dagli istituti di credito “filoEuribor” si sono tirate fuori la Citigroup e la DekaBank.

Adesso è in atto un’indagine sull’Euribor a livello europeo.

Anche il mercato degli affitti subisce una battuta d’arresto

 La salute del settore immobiliare si lega sicuramente all’andamento della compravendita degli immobili, al mercato dei mutui, agli affitti. Il panorama italiano è molto variegato nel senso che si realizzato situazioni diverse che si parli dello Stivale o delle isole, si possono addirittura fare delle distinzioni a livello regionale e provinciale.

I prezzi degli immobili sono ciclici ma si possono calcolare

Se poi i dati di una provincia possono essere indicativi di una situazione più generale, allora il gioco è fatto. Un’analisi molto accurata è stata riservata di recente dal Sole 24 Ore alla città di Messina dove a trainare il mercato immobiliare, adesso, c’è soltanto il centro della città e in particolare i quartieri San Martino, Duomo, Garibaldi e Cavour.

Costi casa triplicati in 20 anni

In pratica chi ha comprato casa nel 2012 può essere raggruppato nelle due fasce estreme del mercato: quella degli immobili di pregio che prevedono costi dai 300 mila euro in su, nonostante i cali e dall’altra le case che costano meno di 100 mila euro, ma in questo caso l’acquisto è avvenuto nelle zone semi-centrali e collinari.

La quota d’invenduto si accumulata negli anni, anche per quel che riguarda gli immobili nuovi e questo è avvenuto nonostante i prezzi, nella zona centro soprattutto ma anche nelle periferie, si siano abbassati moltissimo.

L’aspetto curioso del mercato immobiliare è che nonostante il blocco delle compravendite non si può parlare di ripresa per gli affitti.

Come fare profitti adesso sul mercato

 Per monetizzare gli investimenti è necessario rivedere il proprio portafoglio combinando le considerazioni generali sulla borsa con quelle specifiche relative ai maggiori titoli del FTSE Mib. Con l’aiuto di un parere autorevole, abbiamo tentato di fare un quadro della situazione.

In primo luogo, secondo gli analisti, è necessario non affidarsi soltanto al FTSE Mib per l’analisi, visto che questo indice sintetico, sul medio e lungo periodo, tende sicuramente al rialzo, anche se poi ci sono altri segnali che contraddicono il trend individuato.

Per esempio l’euro. Le oscillazioni della moneta unica, infatti, fanno pensare che siamo in prossimità di una nuova fase calante del mercato che potrebbe anche essere fisiologica e considerata conseguente ai rialzi esplosivi di inizio anno.

Un po’ di calma nel mercato valutario

Sui titoli azionari, in generale, si rileva una situazione di ipercomprato ma non è possibile estrapolare dati tecnici più precisi. Possiamo al massimo pensare, anche qui, ad una preparazione del mercato ad un’altra fase di rallentamento.

Guardando nello specifico tre titoli chiave del mercato italiano, proviamo ad immaginare un close long per ognuno.

Accordo Fiat, Chrysler e Gac Group

Il primo titolo in esame è il titolo FIAT che è dato in area 3,60 con un rialzo del 19,78%. Tutto dipende dalla rottura della resistenza statica a 4,15 che ha poi avviato un’accelerazione rialzista sul titolo. È stato spinto verso l’alto anche il titolo TELECOM dopo il break out a 0,72 punti. Il close long del titolo telefonico è segnato in area 0,714 con un rialzo del 5,32%.

Il redditometro deve considerare anche le famiglie

 Il redditometro ha attirato su di sé numerose critiche accendendo il dibattito politico sulla certezza del metodo di rilevazione e sull’efficacia dello strumento. In un recente intervento TV, lo stesso Mario Monti ha specificato che andava abolito, anche se il suo governo l’ha ereditato dal gabinetto precedente.

► Monti vuole abolire Redditometro

Adesso, per il redditometro sono state pensate delle correzioni che servono ad integrare le informazioni su un contribuente in relazione al suo nucleo famigliare. Il problema, fino a questo momento, nasceva dal fatto che in un nucleo famigliare composto da più persone, il redditometro proponeva un accertamento sui singoli individui.

In pratica va recuperata un po’ la filosofia del redditest che al contrario ricostruiva il reddito delle persone considerandole all’interno del nucleo famigliare di appartenenza. In particolare i correttivi famigliari devono interessare la quota spesa media Istat e le modalità di imputazione dei redditi.

Per le spese si sottolinea come il parametro fornito dall’Istat tenga conto del dato medio di spesa nel nucleo famigliare sulla base di uno dei 55 modelli di famiglia proposto dall’Istituto nazionale di statistica e della coppia numerosità della famiglia/zona geografica dell’abitazione.

► Tabella A del nuovo Redditometro

Nella pratica, se la famiglia è monoreddito sono imputate le spese unicamente al percettore del reddito, nel caso delle famiglie con due entrate, le spese totali sono ripartite in percentuale, considerando quanto il reddito del singolo genitore contribuisce al reddito totale.

Non basta la bolletta dell’elettricità per dimostrare la residenza

 Quando si acquista la “prima casa”, si ottengono una serie di benefici fiscali, ma il patto con l’Erario è che il contribuente, neo proprietario di un immobile, abbia dei requisiti soggettivi ed oggettivi per avere questo sconto in dichiarazione.

► Le imposte immobiliari rimpinguano le casse dello Stato

Secondo la Cassazione, che di recente è intervenuta sulla questione delle agevolazioni sull’acquisto della prima casa, non basta essersi intestati un’utenza per ottenere gli sconti del Fisco. Spieghiamo i fatti e il pronunciamento dei porporati di Piazza Cavour.

Il fatto. Due contribuenti hanno ottenuto un avviso di liquidazione da parte dell’autorità finanziaria, dopo la revoca dei benefici legati alla prima casa, perché, secondo il Fisco, erano decaduti i requisiti utili ad ottenere l’agevolazione, in particolare era stato contestato alla coppia di non aver stabilito la residenza nell’immobile entro i 18 mesi dall’acquisto, previsti dalla legge.

► Troppe tasse scoraggiano acquisto immobili

Il ricorso era stato respinto in primo grado ma poi accolto in appello perché i contribuenti avevano fornito la prova del trasferimento della residenza: l’intestazione della bolletta elettrica e poi una dichiarazione del maresciallo dei Carabinieri.

I giudici della Cassazione hanno di nuovo ribaltato la sentenza spiegando che l’utenza elettrica e una dichiarazione fornita in termini generici non sono sufficienti a provare che sia stato l’effettivo trasferimento della residenza degli acquirenti nel nuovo immobile tanto da ottenerne le agevolazioni come “prima casa”.

Rinfreschiamoci le idee sui superminimi

 Il regime fiscale dei superminimi ha delle condizioni di accesso molto particolari ed ha sostituito il vecchio regime dei minimi, diventandone praticamente una variante. Il regime dei superminimi è considerato dall’Erario un “Regime fiscale di vantaggio per l’imprenditoria giovani e lavoratori in mobilità” ed è entrato in vigore dal primo gennaio del 2012.

Tutte le novità fiscali del 2013

Le novità introdotte da questo regime sono state tutte riassunte nell’articolo 27 del Decreto legge del 6 luglio 2011 numero 98. Quali sono le condizioni d’accesso al regime dei superminimi? Per rientrare nell’insieme di contribuenti appena definito, il requisito principale è non superare i 30 mila euro di ricavi e compensi, perché altrimenti si finisce nel regime ordinario.

Acconto IVA: le eccezioni

Il regime dei superminimi può durare al massimo 5 anni e non è più a tempo indeterminato come si prevedeva all’inizio, ma si può prorogare nel caso in cui il contribuente non abbia ancora spento le 35 candeline.

Il regime dei superminimi è riservato anche a chi ha avviato l’attività d’impresa dal primo gennaio 2008, a chi non ha esercitato un’attività artistica o professionale anche in forma famigliare e associata nei tre anni precedenti, a chi deve fare un’attività nuova e non trasformare la precedente in praticantato.

Le fatture di chi si avvale dei superminimi sono emesse senza esercitare la rivalsa e senza detrazione del tributo sugli acquisti.

► Nuova compilazione fatture 2013

Migliori investimenti 2013 per Kepler Capital Markets

 Kepler Capital Markets è una delle principali società di brokeraggio a livello internazionale e da qualche tempo, all’inizio di ogni anno, propone la lista dei migliori investimenti. Quella che ha proposto per il 2012 ha avuto delle performance ottime, eccedendo le stime sul mercato del 10%, grazie soprattutto ai rendimenti di Gemina, Lottomatica e Intesa Sanpaolo.

► Come e dove è meglio investire nel 2013

Anche per quest’anno la Kepler Capital Markets propone la lista dei titoli per l’asset location ottimale, anche tenendo conto che in Italia stiamo vivendo un periodo di particolare incertezza che si risolverà, almeno in parte, dopo le elezioni previste per febbraio.

Nella lista della migliore asset location per il 2013, a parte i titoli di Stato che saranno sostenuti dalle politiche di austerity che il paese dovrà portare avanti indipendentemente dalla compagine politica che siederà al timone di comando, ci sono otto aziende. Le prime tre provengono dalla lista dello scorso anno e sono: Intesa Sanpaolo (target price 1,44 euro), Telecom Italia (target price 0,76 euro), ed Enel Green Power (target price a 1,50 euro).

► Costruzione del portafogli di investimento: asset location

Per il resto sono delle new entry: Generali (target price 14,51 euro), ERG (target price 7,49 euro), Brembo (target price 9,85 euro), EI Towers (target price 21,9 euro) ed Engineering (target price 26,74 euro).