Lo scalping nel mercato ForEX

 Per investire nel mercato valutario ci sono tantissime opportunità e tante tecniche. Conoscerne qualcuna aiuta a far fruttare i risparmi con il minimo investimento. La tecnica che presentiamo oggi si chiama scalping.

Le strategie di “forex scalping” consistono nell’investire tutti i risparmi puntando su “opportunità” dell’ultimo minuto, opzioni con scadenze brevissime che consentono di ridurre al minimo le perdite nel momento in cui s’individua il trend direzionale.

Il senso del forex scalping è tutto nell’apertura e nella chiusura delle posizioni nel breve o brevissimo periodo, spesso si tratta di pochissimi secondi entro i quali ci deve essere comunque un aumento di almeno 10 pips. Per poter individuare il trend è necessario affidarsi ai grafici ad un minuto ma quali sono le operazioni da compiere? Proviamo ad elencarle tenendo conto di un trend rialzista.

Prima di tutto è necessario che sia stata evidenziata una tendenza al rialzo in qualche modo significativa. A quel punto è bene trovare una coppia di valute che si muove seguendo la linea di tendenza evidenziata e che in genere non chiude mai al di sotto del punto di partenza.

Il terzo passo da fare è controllare che si sia in una posizione di cosiddetto ipervenduto e quindi bisogna sbirciare l’indice stocastico. A quel punto, definito il cosiddetto stop loss di 1 pips sotto la linea di tendenza si può iniziare lo scalping avendo ben chiaro in mente che l’obiettivo finale è l’incremento del prezzo di 20 pips.

Assunzioni nella GDO con Bennet

 Tante le opportunità di lavoro per la Grande Distribuzione Organizzata grazie alla nuove assunzioni previste per il nuovo anno da Bennet, la catena di supermercati attiva principalmente nelle regioni del Nord Italia con le sue 67 sedi.

Bennet è una realtà giovane e dinamica, nata nel 1964 a Como e poi cresciuta anche in Piemonte, Emilia Romagna, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Liguria, per un totale di 8.200 impiegati. Per tutte le sue sedi Bennet è alla ricerca di diversi profili. Vediamoli nel dettaglio:

Allievi capo reparto tessile
Addetti reparto tessile (età compresa tra i 19 ed i 32 anni e disponibilità a lavorare su turni e nei week end)
Addetti Ipermercato (solo per i week-end)
Allievi direttori punto vendita (età compresa tra i 19 ed i 32 anni e disponibilità a lavorare su turni e nei week end)
Farmacisti (richiesta  laurea in Farmacia o CTF, abilitazione al ruolo e iscrizione all’Ordine dei Farmacisti e disponibilità a lavorare su turni e nei festivi)
Manutentori Impianti (richiesta comprovata conoscenza ed esperienza per impianti ventilazione e climatizzazione)
Addetti gestione energetica impianti (richiesto siploma di perito tecnico e esperienza pregressa)
Addetto sala regia manutenzione impianti (richiesta esperienza)

Per i dettagli sulle sedi di lavoro, i requisiti richiesti e l’invio della candidatura visitare la pagina Lavora con noi del sito di Bennet.

Metro Cash & Carry assume in tutta Italia

 Metro Italia Cash and Carry fa parte di Metro Group, una delle realtà maggiormente attive sul territorio nazionale nel settore della grande distribuzione. La presenza di Metro Group è importante anche all’estero, per un totale di 2.200 punti vendita in 33 Paesi.

La società è alla ricerca di numerose figure pere tutto il territorio nazionale. Vediamole nel dettaglio:

Capi settore Food e No Food per Milano e Varese
Capo reparto ortofrutta per Liguria, Rimini, Bergamo e Milano
Capo reparto pescheria
per Rimini
Capo reparto Non Food e Capo reparto dry 
per Milano
Capo reparto Macelleria
per Ferrara e Bastia Umbra (PG)
Capo reparto secchi
per Ferrara

Per tutte le posizioni è richiesta esperienza pregressa di 2/3 anni e conoscenza dei principali strumenti informatici.

Inoltre, per le sedi di Baranzate (MI), Bolzano, Cesano (MI) e San Donato Milanese (MI), Metro Group cerca:

Personale di vendita (età non superiore ai 30 anni e esperienza di un anno)
Specialista reparto vini (conoscenza dell’inglese e comprovata conoscenza del prodotto).

Per la sede di Miano sono richieste le seguenti professionalità:

Junior Buyer Ortofrutta
Regional Controller
Junior Buyer Alimentari
Delivery Conditions and Negotiation Manager
Delivery Commercial and COD Expert
Stage Ufficio Acquisti (Marchi Propri)
Stage Web Marketing

Per le candidature e tutti i dettagli visitare la pagina Lavora con noi del sito dell’azienda.

La Cina usa i bond per sostenere le imprese locali

 Siamo talmente abituati a pensare che i titoli come bond e buoni del tesoro, debbano essere usati per vendere quote del debito pubblico di un paese, che dimentichiamo gli usi alternativi che si possono fare dei soldi raccolti.

La Cina, ancora una volta, c’illustra l’alternativa. Nel 2012, infatti, questo paese ha insistito molto sul mercato dei corporate bond che sono aumentati in modo esponenziale. Nell’anno 2012 le emissioni di bond sono diventate 14 volte più numerose delle azioni.

È chiaro ormai che sono lo strumento privilegiato dal governo pechinese per il finanziamento dell’economia. A livello quantitativo si nota che le obbligazioni emesse nel 2012 sono state il 54% in più di quelle emesse nel 2011 ed hanno raggiunto al quota record di 4,1 miliardi di yuan che equivalgono a 657 miliardi di dollari.

A riportare questi dati ci ha pensato Bloomberg che ha evidenziato anche il calo dei collocamenti azionari che hanno subito complessivamente una contrazione del 14 per cento arrivando a quota 277 miliardi di yuan alla Borsa di Shanghai.

Quest’ultima, ha chiuso l’anno con un modestissimo incremento delle contrattazioni pari allo 0,7 per cento. Un aumento risibile se paragonato ai rendimenti dei corporate bond fissati al 4,69 per cento che è sempre il doppio del rendimento medio mondiale del 2,59 per cento.

Bankia: un anno e mezzo da dimenticare

 Le banche spagnole sono in crisi e forse sono all’origine di tutta la crisi del paese. È emblematica la situazione dell’istituto di credito Bankia che in un anno e mezzo ha perso il 90 per cento del suo valore.

Abbiamo già considerato il caso della Dexia franco belga, per la quale è stata attivata una procedura di salvataggio, tramite fallimento ordinato che ha garantito la sopravvivenza del titolo.

Non si può fare un discorso analogo rispetto alla Bankia spagnola che, per esempio, la settima scorsa in un sol giorno ha perso il 26 per cento del suo valore. In un anno e mezzo, in realtà, la perdita è stata molto consistente ed ammonta ad un -90 per cento.

Gli analisti spagnoli, ormai, non hanno più speranze e ritengono che quando una società ha più debiti che attivi, ha anche un titolo che ormai non vale più nulla. È normale allora che dall’inizio dell’anno ci sarà l’uscita di scena: il titolo Bankia sarà escluso dal principale indice iberico, l’Ibex 35.

La scelta è giustificata dal fatto che la quotazione dei titoli Bankia è ora fissa a 0,412 euro, il 90 per cento in meno rispetto all’IPO che aveva lanciato nel luglio 2011 le azioni della banca sul mercato con un valore unico di 3,75 euro.

Il caso Dexia belga: ecco come si salva una banca

 Le banche sono croce e delizia di un sistema economico e finanziario. Alle banche è attribuita la colpa della crisi ma è merito delle banche se cittadini ed imprese hanno una base di liquidità per le loro operazioni. Risulta quindi fondamentale occuparsi di alcuni casi emblematici.

Quello che vogliamo sottoporre all’attenzione dei cittadini, dei consumatori e degli investitori, è quello della banca Dexia, per la quale il governo ha in serbo il quarto salvataggio pubblico consecutivo. La banca è considerata un colosso franco-belga del credito, ma ha subito per prima e con dolore gli effetti della crisi finanziaria.

Fino a che ha ottenuto, la scorsa settimana, il via libera dall’Unione Europea per avviarsi verso un fallimento ordinato che va a completare il ciclo di tre iniziazioni di denaro pubblico negli ultimi quattro anni.

In questo modo, grazie al contributo economico della Francia, del Belgio e del Lussemburgo, si procederà con la risoluzione della situazione del gruppo, che comprende, tra le altre operazioni, anche la vendita della DMA, una sussidiaria di Dexia, e la ristrutturazione della Belfius, l’ex banca Dexia belga.

Con questa ristrutturazione si ammortizzano i costi previsti per i contribuenti che avrebbero pagato un conto più salato scegliendo altre direttrici.

Torna l’entusiasmo sul mercato dei minerali del ferro

 Il settore dei minerali del ferro torna ad essere caratterizzato dal forte entusiasmo per la risalita dei prezzi tanto che gli annunci della Fortescue Metals sono accolti con molto piacere dalla borse. La Fortescue Metals, infatti, nei mesi addietro ha praticamente sfiorato il collasso aziendale.

Poi, sul finale del 2012, ha annunciato di voler raddoppiare la produzione di minerali ferrosi, innalzandola fino a quota 155 milioni di tonnellate entro la fine del 2013. La prospettiva in questione ha avuto lo stesso effetto di un’iniezione di fiducia.

Nella settimana scorsa, quindi, il titolo Fortescue Metals ha subito un rafforzamento immediato crescendo del 2,43 per cento. Tutto nasce dal fatto che l’azienda ha dichiarato di volersi espandere tornando a sfruttare il giacimento di Kings situato nella regione Pilbara. Le operazioni partiranno già a gennaio.

I lavori di espansione, tra l’altro hanno un costo. L’investimento economico nell’operazione ammonta ad 1,1 miliardi di dollari australiani che in euro vuol dire 860 milioni. I lavori di espansione erano comunque stati avviati già nel 2012, per poi subire una brusca interruzione a settembre quando i l prezzo dei minerali ferrosi è sceso sotto i 90 dollari americani per tonnellata.

Il titolo Fortescue Metals, in questo stesso periodo, aveva toccato di livelli minimi.

Guida al conto corrente della Banca delle Marche

 Oggi come oggi tutti hanno un conto corrente oppure una carta prepagata munita di IBAN per ottenere l’accredito di pensione e stipendio e per disporre dei risparmi accumulati nel tempo. Eppure sembra che stia tutto nel porsi le giuste domande.

La Banca delle Marche mette a disposizione dei consumatori una breve guida al conto corrente spiegando le domande di base, i passi per scegliere il conto, i diritti del cliente e le attenzioni che questo deve avere. Partiamo dai primi due punti.

Le tre domande classiche da porsi sono: che cos’è un conto corrente, come si apre e quanto costa. Il conto corrente è uno strumento che semplifica la gestione dei soldi, visto che offre la possibilità al consumatore di depositare in banca i risparmi e di usarli per pagamenti e prelievi, unitamente a tanti servizi, quali, ad esempio, la domiciliazione delle bollette e le carte di debito.

Per aprire un conto corrente ci si può informare online sul sito dell’istituto di credito scelto e poi, qualora la banca lo richieda, passare in filiale. Alcune banche gestiscono la pratica online e per corrispondenza. Il costo di un conto corrente varia in base all’operatività del conto, generalmente è previsto un canone dove sono compresi tutti i servizi.

I tre passi per la scelta del conto sono poi: l’elencazione delle proprie esigenze, la scoperta dei tipi di conto messi a disposizione dalle banche, la valutazione dei costi.

Le carte prepagate On Card: soluzioni giovani

 Le banche sanno che i giovani, senza reddito, che magari sono impegnati in un percorso di studi superiori o universitari, non sono propriamente appetibili dal punto di vista finanziario visto che non muovono ingenti somme di capitale.

Eppure si tratta di consumatori che hanno la necessità di avere strumenti di gestione contabile per mettere al sicuro i risparmi e per disporre di piccole somme sempre e ovunque. Ecco perché tante banche, come anche quella delle Marche, hanno una gamma di prodotti rivolti ai giovani.

L’istituto di credito marchigiano, ad esempio, ha 3 carte di credito per i giovani: la Carta Conto ON CARD, quella MY 14-30 e la Conto ON CARD ERSU CAMERINO.

La prima è una prepagata ricaricabile dotata di codice IBAN e pensata per i maggiorenni che non hanno bisogno di un conto corrente ma vogliono avere una carta per gli acquisti e i prelievi in tutto il mondo e su internet.

La carta My 14-30, invece è riservata a chi ha tra i 14 e i 30 anni non compiuti e desidera avere uno strumento di pagamento facile, non direttamente collegato ad un conto, per fare acquisti negli esercizi commerciali e online. Anche questa carta è munita di IBAN.

Il codice numerico in questione è legato anche alla Carta Conto ON CARD ERSU CAMERINO riservata agli studenti dell’Ersu di Camerino.

Il conto base per le operazioni “limitate”

 Ogni contribuente,oggi, è tenuto ad avere un conto corrente sul quale accreditare stipendio o pensione. Non un libretto di risparmio, quindi, ma uno strumento per il controllo delle entrate e delle uscite. Il controllo delle entrate è chiaramente anche “fiscale”.

Una disposizione, quella che abbiamo annunciato, che è stata voluta ardentemente dal Governo Monti per dare una sferzata decisiva all’evasione fiscale. I contribuenti, non contenti di dover inserire nel budget personale e famigliare anche le spese di tenuta conto, sono state accontentate dalle Banche, “costrette” ad offrire soluzioni a operatività limitata.

Anche la Banca delle Marche, quindi, tra i suoi prodotti, ha il Conto di base che è riservato a tutti i consumatori che non sono titolari di altri rapporti con la Banca. Le caratteristiche di questo Conto Base, dunque, sono definite da una convenzione che ha riunito attorno allo stesso tavolo il MEF, la Banca d’Italia, l’ABI, le Poste Italiane e l’Associazione Italiana Istituti di pagamento e moneta elettronica.

Le soluzioni di conto base proposte dall’istituto di credito marchigiano sono tre: il conto base Standard, il conto base ISEE inferiore a 7500 euro, il conto di base pensionati. Il canone è previsto soltanto per il primo tipo di conto ed ammonta a 60 euro annuali. Numerose le operazioni incluse nel prezzo, che possono essere controllate sul sito ufficiale della banca.