Pensionati e conti al sicuro: la promessa di Banca delle Marche

 La Banca delle Marche propone un ricco campionario di conti correnti, divisi in base alle categorie di contribuenti. Un po’ come i mutui che servono ad “accontentare” il maggior numero di persone.

Per quanto riguarda i conti correnti, abbiamo visto insieme i conti MY per i clienti dai 18 ai 30 anni, il conto Base ZERO modulabile, ma anche il conto Sconto Plus e l’offerta under 18. Adesso prendiamo in esame il mutuo Felicetà, che, com’è facile intuire dal nome, è rivolto ai clienti più anziani.

Felicetà è un conto per i pensionati che desiderano accreditare le pensione sul conto e allo stesso tempo approfittare di opportunità, agevolazioni e servizi per soddisfare tutte le esigenze finanziarie dei clienti, oppure le normali attività del tempo libero.

Anche in questo caso siamo di fronte ad una soluzione a canone fisso mensile, un contributo all’interno del quale sono compresi molti servizi: le operazioni illimitate, l’invio dell’estratto conto mensile, le spese fisse di tenuta conto e le coperture assistenziali. Non mancano le agevolazioni per il tempo libero, una serie di servizi gratuiti, ed altrettanti servizi opzionali a condizioni agevolate, nonché lo sconto per i soci di Banca delle Marche.

Maggiori informazioni possono essere reperite sul sito della Banca o in una delle sue filiali.

“Mutua” in stile libero con Banca delle Marche

 La Banca delle Marche offre ai suoi clienti una linea di mutui che prendono il nome degli stili di nuoto. Per esempio ha pensato al mutuo Swimm stile libero che è una soluzione a tasso variabile che adesso presentiamo per sommi capi.

Il mutuo Swimm Stile Libero di Banca delle Marche consente ai mutuatari di avere sempre una rata in linea con le tendenze del mercato, sia che sia indicizzata con l’Euribor, sia che segue le oscillazioni dell’indice BCE.

Sicuramente allungando la durata del piano d’ammortamento fino a 30 anni, ultimo termine previsto per i mutuatari che, tra l’altro, non devono aver superato i 75 anni alla scadenza del finanziamento, si ottengono delle rate molto esigue, minori anche di un normale affitto mensile.

Il mutuo è un tasso variabile, generalmente indicizzato con l’Euribor 6 mesi cui si deve poi aggiungere lo spread della banca. Per i dettagli sul tasso e poi sul TAEG è comunque necessario rivolgersi ad una delle filiali dell’Istituto di credito sparse sul territorio italiano.

Le informazioni possono inoltre essere richieste con la formulazione di domande accurate e puntuali anche tramite email, sfruttando l’indirizzo [email protected].

Per chi vuole approfittare dei vantaggi legati ad un mutuo variabile ma ha paura delle oscillazioni del mercato, c’è sempre a disposizione la cosiddetta opzione CAP che offre una copertura rispetto al rischio di indiscriminati rialzi dei tassi di mercato su cui è parametrato il mutuo.

5 per 1000 solo 15 candidati

 Le campagne per il 5 per 1000 sono così intense che alla resa dei conti non ci si aspetta di certo dei numeri esigui come quelli che stiamo per raccontare.

Entro il 31 ottobre 2012, il Ministero per i Beni e per le attività culturali doveva raccogliere tutte le candidature per la procedura di riparto del 5 per mille. Alla data di scadenza le candidature pervenute al MiBAC erano soltanto 29, tra cui figurano quelle del FAI, di Italia Nostra, le fondazioni Adriano Olivetti, Giorgio Cini di Venezia e Zetema di Matera.

Il 30 novembre il Ministero ha poi pubblicato online l’elenco delle richieste idonee, avendo rilevato alcuni errori nelle richieste escluse. Alla fine dei conti i candidati effettivi per la ripartizione del 5 per mille per le attività culturali sono soltanto 15.

Un po’ poco per un’iniziativa che è al suo esordio: il MiBAC, infatti, per la prima volta può ricevere con le dichiarazioni IRPEF 2011 le donazioni del 5 per mille per la cultura e ridistribuirle. Nel 2012 è stato prorogato anche il termine per la presentazione delle domande, da maggio ad ottobre.

La speranza del ministero, che ha stimato di raccogliere nuovi fondi per sopperire alla riduzione degli investimenti statali e degli enti locali, contratti del 36 per cento circa, è che le domande del 2013 siano in numero crescente.

azione o affitto che non hanno optato per la cedolare secca devono versare l’imposta di registro, tramite il modello F23 usando un codice tributo adeguato al tipo di fabbricato.

Erario: 31 gennaio, tutti a rapporto

 Entro la fine di gennaio, ci sono molte categorie di contribuenti tenute a regolarizzare la propria posizione con il fisco. Gennaio, in realtà, è molto denso di appuntamenti, ce ne sono tanti previsti per i primi giorni, per il 16 del mese e per tutti gli altri giorni fino al 30 gennaio.

Adesso proviamo a riassumere invece le scadenze più interessanti del 31 gennaio, giorno in cui gli appuntamenti con il fisco sono ben 17.

Le PA che gestiscono il rilascio e il rinnovo delle concessioni di aree demaniali marittime, ad esempio, hanno qualche giorno di tempo per la comunicazione all’Anagrate Tributaria dei dati che riguardano le concessioni di aree demaniali marittime, rilasciate o rinnovate nel 2011. Si tratta di una dichiarazione da trasmettere esclusivamente in modalità telematica.

Con il codice tributo 6099 gli enti non commerciali e gli agricoltori esonerati, non soggetti passivi d’imposta oppure soggetti passivi IVA, limitatamente alle operazioni d’acquisto realizzate nell’esercizio delle attività commerciali, sono tenuti ad effettuare la liquidazione e il versamento dell’IVA relativa agli acquisti intracomunitari registrati nel mese precedente.

Scade sempre il 31 gennaio il versamento dell’imposta di registro sui contratti di locazione e affitto stipulati il primo gennaio 2013 o rinnovati tacitamente a partire dalla stessa data. Le parti contraenti del contro di locazione o affitto che non hanno optato per la cedolare secca devono versare l’imposta di registro, tramite il modello F23 usando un codice tributo adeguato al tipo di fabbricato.

Appuntamenti con l’Erario dal 22 al 30 gennaio

 Tra il 22 e il 30 gennaio gli appuntamenti con l’Agenzia delle Entrate si diradano e sono soltanto sei le date da tenere a mente. Proviamo a riepilogarle insieme ricordando che si possono leggere negli articoli precedenti sia gli appuntamenti più importanti d’inizio anno, sia le scadenze – dedicate soprattutto ai sostituti d’imposta – previste per il 16 del mese.

Il 22 gennaio i gestori di servizi di utilità pubblica devono trasmettere all’Anagrafe tributaria i dati e le notizie che riguardano contratti di servizi di telefonia fissa, mobile e satellitare, in relazione alle utenze domestiche e ad uso pubblico.

Il 25 gennaio sono invece gli operatori intracomunitari con obbligo mensile e trimestrale i grandi protagonisti di giornata. Questi devono presentare, esclusivamente in via telematica, gli elenchi riepilogativi INTRASTAT delle cessioni e degli acquisti intracomunitari di beni nonché delle prestazioni di servizi in ambito comunitario, resi nei confronto o ricevuti dai soggetti passivi stabiliti in altri stati membri.

Entro il 28 gennaio i contribuenti IVA mensili e trimestrali devono regolarizzare il versamento dell’acconto IVA relativo all’anno 2012 non effettuato entro il 27 dicembre. Hanno quindi la possibilità di fare il ravvedimento pagando il 3 per cento d’interessi. I codici da usare sono il 1991 per i ravvedimento IVA, il 6013 per l’acconto IVA mensile, il 6035 per l’acconto IVA e l’8904 per le sanzioni pecuniarie.

Entro il 30 gennaio si deve anche presentare la richiesta di assistenza fiscale e la dichiarazione dell’ammontare complessivo degli assegni in circolazione riferiti al trimestre solare precedente. In questi due casi le scadenze interessano i soggetti che hanno scelto il regime fiscale agevolato e le banche.

Fisco: gli appuntamenti del 16 gennaio

 Più degli esami sono le scadenze fiscali a non finire mai e infatti si ricomincia subito con un blocco di scadenze il 16 di gennaio: ben 55 appuntamenti con il fisco che si vanno a sommare alle prime otto scadenze dei giorni precedenti.

Proviamo a riassumere le categorie di contribuenti coinvolte negli appuntamenti e il tipo d’impegno che è chiesto loro. Partiamo con i sostituti d’imposta che entro il 16 di gennaio devono versare le ritenute alla fonte sui redditi di lavoro autonomo corrisposti nel mese precedente. Per farlo devono usare il modello F24 con modalità telematiche per i titolari di partita IVA oppure tramite modello F24 per i non titolari di Partita IVA. Il codice tributo da usare è il 1040.

Con lo stesso codice tributo, i sostituti d’imposta devono anche versare le ritenute alla fonte sulle indennità di cessazione del rapporto di agenzia corrisposte nel mese precedente a quello di pagamento.

I sostituti d’imposta sono assolutamente i protagonisti di queste prime scadenze fiscali ma non mancano anche degli appuntamenti per i condomini ad esempio, che in qualità di sostituti d’imposta devono versare le ritenute operate dai condomini sui corrispettivi del mese precedente. Il codice tributo da inserire nell’F24, in questo caso, è il 1019.

Fisco: le prime otto scadenze dell’anno

 Il 2013 degli italiani inizia con una serie di scadenze fiscali dedicate ad alcune categorie di contribuenti. Nel calendario dell’Agenzia delle Entrate, i primi otto appuntamenti sono il 10, il 14 e il 15 del mese.

S’inizia con il 10 gennaio, termine ultimo per la trasmissione dei dati contabili delle operazione effettuate e riferite al trimestre solare precedente. Si tratta di un’operazione che devono fare i soggetti che si avvalgono del regime fiscale agevolato per le nuove iniziative imprenditoriali e di lavoro autonomo e che hanno chiesto l’assistenza fiscale in Agenzia. Per loro sarà sufficiente cercare e compilare lo strumento RFA WEB nella sezione STRUMENTI.

Chi ha corrisposto compensi e retribuzioni non aventi carattere fisso e continuativo a dipendenti delle pubbliche amministrazioni, ha tempo fino al 14 gennaio per dare comunicazione delle somme corrisposte dell’importo dei contributi e delle ritenute effettuate. Anche per questi contribuenti è pronto il modello RFA WEB sul sito dell’Erario.

Per quanto riguarda il 15 gennaio abbiamo 6 appuntamenti, i due più importanti riguardano i soggetti IVA che devono emettere e registrare le fatture differite relative ai beni consegnati nel mese solare precedente e che risultino da un documento di trasporto o da un altro documento.

Oppure la comunicazione al pensionato dell’accoglimento o del mancato accoglimento della richiesta di fare pagamenti rateali del Canone RAI.

Gli affari si fanno anche con i collezionisti

 Il mondo degli affari è condizionato molto dai trend di settore. Si pensi ad esempio alla cosiddetta bolla tecnologica che ha visto l’esplosione dei titoli legati al mondo della tecnologia e della telefonia. I titoli hi-tech, tra l’altro, per diversi mesi, in quest’ultimo anno, hanno tenuto a galla Wall Street, tanto che la parola “bolla” è stata quasi cancellata.

Abbiamo avuto modo di riflettere sul fatto che nel mondo della finanza, i settori aciclici, quelli che non subiscono il passare del tempo, come la moda, sono assolutamente privilegiati dal punto di vista finanziario, tanto che nonostante i ribassi strutturali delle maggiori azioni, i titoli di Ferragamo o Tod’s hanno sempre fatto registrare performance positive.

Al settore del lusso possiamo aggiungere anche quello del collezionismo. Tutti gli indici legati agli hobbies, per dirla in breve, non sono scalfiti dalla crisi. Questa seconda considerazione nasce dalla lettura di un articolo molto interessante che l’USA Today ha riservato a David Schooley, un uomo che da qualche anno fa affari con i LEGO.

Schooley gioca nella “borsa dei giocattoli”: compra e accumula mattoncini LEGO quando questi sono reperibili a buon prezzo, poi li rivende ai collezionisti, per singoli pezzi oppure assemblando dei set unici al mondo. Da tenere d’occhio.

L’agenda Monti gioca a favore dell’Italia

 Il mondo della finanza, in questo momento, per quanto riguarda l’Italia, si sta interrogando sulla realtà della “candidatura” di Mario Monti. L’ex premier sembra deciso a guidare una grande coalizione centrista moderata ed ha preso le distanze sia dal PD, sia dal PdL. Quest’ultimo, pur criticando l’operato del professore bocconiano, ha scelto di corteggiare la Lega, mentre il PD ha sottolineato i punti forti del programma del partito in cima ai sondaggi.

Quello che c’è da considerare è che un esito delle urne corrispondente alle aspettative degli investitori, potrebbe attirare nuovi investimenti nel nostro paese. Le ultime aste di BTp hanno dimostrato che la platea di fan del tricolore si è ampliata notevolmente.

Il rendimento dei BTp a 10 anni, quelli più sensibili alla politica e quelli su cui si calcola lo spread, è in calo, il che vuol dire che si ha fiducia nell’Italia e nella possibilità che le urne allontanino con il loro risultato l’ipotesi di ingovernabilità.

E poi c’è sempre l’agenda Monti, i suoi buoni propositi che nascono dalle basi tecniche gettate dal governo uscente: lavoro sul debito, stimolo alla crescita, allontanamento dello spettro della recessione e Decreto liste pulite, salvato in extremis dalla Legge di Stabilità.

Peccato soltanto per l’incremento della pressione fiscale associato al governo Monti.

Il rischio di cambio, le valute e le aziende

 La realtà industriale di un paese è fortemente legata alle oscillazioni valutarie, il che vuol dire che anche la vita delle singole aziende, in qualche modo, dipende dall’apprezzamento o dal deprezzamento di una certa moneta.

Facciamo un esempio semplice per introdurre questo link molto complesso. Se siete a capo di un’azienda che riserva una quota consistente del suo business alle attività estere, sarete sicuramente interessati alla convenienza del cambio.

Se la valuta del paese dove avete dislocato l’attività aziendale diventasse più forte, i costi aziendali aumenterebbero scoraggiando la prosecuzione dell’iniziativa imprenditoriale in quel territorio.

Il bilancio delle aziende, si dice in gergo, è compromesso dal rischio di cambio e l’Italia, in questo senso, deve fare molta attenzione. Le aziende nostrane, infatti, sono molto attente alla conservazione del made in Italy ma sono altrettanto interessate all’export.

Un elevato rischio di cambio scoraggia la loro attività e tarpa le ali agli imprenditori che vanno a cercare all’estero nuove opportunità di business.

Chi investe in opzioni binarie deve tenere a mente queste relazioni e la dinamica delle valute. Nel 2013, infatti, osservando l’apprezzamento o il deprezzamento di una moneta, sarà possibile scommettere sulla svalutazione o sulla supervalutazione di un’azienda che concentra il suo business nel territorio della valuta “ballerina”.