Alitalia nuovamente in profondo rosso

Prosegue l’iter negativo di Alitalia. La compagnia aerea è nuovamente sul fondo del baratro. Sono passati quattro da quando Silvio Berlusconi (al tempo Presidente del Consiglio) aveva utilizzato 3 miliardi di euro presi dalla Spesa Pubblica per salvare Alitalia.

Ora, la storia infinita della compagnia sembra continuare e si è nuovamente in profondo rosso in termini di conti. La cifra considerevole messa a disposizione di Berlusconi non ha salvato l’azienda che rischia nuovamente di dichiarare bancarotta. Tutto è tornato punto e a capo. I conti non tornano, sebbene il gruppo imprenditoriale che gestisce la compagnia di aerolinee stia lavorando sodo per provare a salvare azienda e dipendenti.

Pesa come un macigno il confronto con la crescente industria ferroviaria. Italo e Trenitalia guadagnano punti sui binari, strappando clienti su clienti ad Alitalia. I dati, infatti, parlano di buchi profondissimi. Vere e proprie emorragie economiche. La compagnia perde ogni giorno ben seicentotrentamila euro. Negli ultimi 4 anni, nel periodo che va dal 2008 al 2012, i conti sono stati in rosso e attualmente l’azienda ha un debito di 735 milioni.

La gestione degli ultimi quattro anni, pertanto, ha fatto si che gran parte del capitale andasse in fumo. Una gestione che, dunque, negli ultimi quattro hanno ha portato all’estinzione di gran parte del capitale. In questo momento nelle casse di Alitalia ci sono poco più di 300 milioni. Una liquidità che appare esigua.

FUORI DALLA CRISI

Basterà la finanza creativa, il progetto di uno spin-off e il rispolvero di Mille Miglia per salvare Alitalia? Gli imprenditori e i soci sperano di si. In ballo c’è l’urgenza di ricapitalizzare l’azienda, per allontanarsi dal Redde Rationem.

NeoMutuo CarigeFlex

 La Cassa di risparmio di Genova e Imperia soddisfa i suoi clienti proponendo loro soluzioni creditizie molto interessanti. Per esempio offre la possibilità di avere un conto totalmente personalizzato dove si possono aggiungere e togliere servizi di ogni tipo, ma per chi desidera un conto ad operatività limitata, c’è sempre l’offerta del Conto Base.

Sempre della “linea” Carige, abbiamo presentato due carte di pagamento CarigeCash Europa e CarigeCash Internazionale ed abbiamo approfondito i vantaggi della carta di credito CarigeCard.

Adesso passiamo ad analizzare i punti forti del NeoMutuo CarigeFlex. Si tratta di una soluzione molto adatta al periodo storico ed economico che stiamo vivendo, è infatti un mutuo a tasso misto che consente di approfittare della convenienza dei tassi variabili e di mettersi al sicuro con il tasso fisso dalle eccessive oscillazioni del mercato.

La proposta Carige è un mutuo che parte a tasso variabile per i primi tre anni e diventa fisso per tutti quelli seguenti, in modo che eventuali fasi negative per mercato non incidano sul bilancio familiare dei mutuatari. Si può finanziare fino all’80 per cento del valore dell’immobile e i soldi devono essere restituiti in 10, 15, 20, 25 o 30 anni.

Per assicurazioni obbligatorie e facoltative si consiglia di consultare la banca contattandola al numero verde.

CarigeCard per i pagamenti posticipati

 CarigeCard è la carta di credito per chi ha bisogno di soldi liquidi e di uno strumento di pagamento con addebito “posticipato”. Se per motivi di lavoro volete che i pagamenti fatti in un mese siano addebitati il 15 del mese successivo, CarigeCard è quello che fa per voi. I pagamenti posticipati non prevedono la corresponsione di alcun interesse.

È evidente che di base c’è un collegamento diretto tra la carta e il conto corrente ma per scoprire i dettagli e conoscere i costi della carta si consigli di fissare un appuntamento in filiale, o di lasciare il proprio numero per essere ricontattati da un consulente della banca.

Lo stesso numero verde può essere usato anche per chiedere una seconda carta a metà prezzo per tutta la durata del rapporto con la Carige.

La CarigeCard in questione può essere usata per i pagamenti nei circuiti Visa e Mastercard, attraverso un credito mensile senza interessi.

Si può usare per le ricariche telefoniche, per i prelievi dagli sportelli del circuito Visa e Mastercard, per le prenotazioni di alberghi e auto, per il pagamento del pedaggio autostradale o per il pagamento delle tasse, tra cui anche il canone RAI.

La sicurezza, in questo caso è garantita da un servizio gratuito di Alert tramite messaggino sul cellulare. Per controllare le spese e accorgersi subito di pagamenti fraudolenti, si può attivare il servizio tramite il numero verde 892900.

Le caratteristiche della CarigeCash Internazionale

 CarigeCash Internazionale è la carta bancomat che consente di operare prelievi semplici in Italia e all’estero con addebito diretto sul conto corrente. Cosa si può fare con questa carta? Sicuramente ci si possono fare prelievi in tutti gli sportelli automatici fino a 1000 euro al giorno e senza pagare commissioni se si tratta di ATM della Carige.

Con questa carta si può pagare in tutto il mondo negli esercizi commerciali a patto che esibiscano il logo VISA Electron. La carta funziona anche dov’è attivo uno dei circuiti tra Maestro e Cirrus. La CarigeCash Internazionale è utile per ricaricare il cellulare o per caricare le prepagate tramite gli sportelli automatici, ma si usa anche per disporre bonifici, pagare il pedaggio autostradale o consultare il conto.

La sicurezza, come nel caso della carta CarigeCash Europa, è garantita dal fato che bisogna usare il PIN per i prelievi e talvolta anche per i pagamenti, al posto della firma sullo scontrino.

Siccome è una carta usata in Italia ma adatto soprattutto a chi viaggia molto all’estero, può essere esposta a truffe e furti. Il che vuol dire che è importante conoscere il numero da chiamare in caso di furto o smarrimento in Italia e e all’estero: il numero verde.

E per chi non è ancora rinfrancato è sempre a disposizione una polizza assicurativa dedicata che si chiama “Tutela uso fraudolento del bancomat”.

CarigeCash Europa, le caratteristiche

 Si chiama CarigeCash Europa ed è una carta di debito, piuttosto che una carta di credito. Quindi è un bancomat con microchip, utile per i pagamenti in Italia e all’estero. Per conoscere le caratteristiche e i costi del prodotto è bene fissare un appuntamento o prenotare un contatto telefonico con la Carige.

La carta è garantita nella sua sicurezza perché fa parte del circuito V PAY e di quello VISA. Non si usa come una normale carta di credito e deve essere usato il codice segreto per ogni transazione effettuata.

Cosa si può fare con CarigeCash Europa? Si può prelevare da tutti gli sportelli bancari dove c’è il marchio bancomat o V Pay, sia in Italia che in Europa; ci si possono pagare gli acquisti in tutti gli esercizi commerciali che accettano questi pagamenti e si può usare per il pagamento del pedaggio autostradale, per ricaricare il cellulare o come carta prepagata negli sportelli automatici bancari.

Come per le normali carte di credito si può consultare la situazione del conto, usarlo per i bonifici e modificare a piacimento il massimale di spesa in base alle proprie esigenze. Sicurezza e controllo costante sulle spese, una soluzione adatta anche ai più giovani.

Il conto Solo Tuo di Carige o il conto Base, puoi scegliere

 Si chiama conto Solo Tuo per sottolineare il fatto che è un prodotto interamente personalizzabile che il cliente può scegliere di modificare aggiungendo o togliendo dei servizi. L’aggiunta o la maggiore selezione di servizi è legata ai costi del conto corrente.

Carige si è resa conto che i clienti hanno bisogno di più servizi ma probabilmente sono esigenze limitate nel tempo e questo comporta che non siano disposti a pagare sempre un canone elevato. C’è da dire che i servizi collegati al conto Solo Tuo sono numerosi.

Si va dai servizi online molto comodi per chi opera con internet per bonifici e pagamenti, o soltanto per fare l’estratto conto, fino alle carte che consentono di pagare sempre e comunque beni e servizi. I servizi compresi nell’offerta Carige sono anche il deposito titoli, le cassette di sicurezza, il telepass per chi è spesso in giro per lavoro o per hobby e infine le assicurazioni per la casa e la famiglia.

Servizi e investimenti, tutto compreso nel canone del conto corrente Solo Tuo. E per chi volesse risparmiare un po’ c’è sempre a disposizione il Conto di Base per chi ha bisogno di un conto ad operatività limitata, magari anche con un bancomat, una carta di debito, inclusa nel prezzo mensile.

Il nuovo tributo si chiama TARES

 Sommare la tassa sui rifiuti alla tassa sui cosiddetti servizi indivisibili, denominazione nella quale rientrano ad esempio i costi per l’illuminazione delle città, oppure per la polizia municipale. Questo è l’intento del governo che ha già creato la nuova imposta.

La tassa al debutto dal 2013 si chiamerà TARES e sarà una tassa sui rifiuti e sui servizi indivisibili, in sostituzione delle “vecchie” Tarsu e Tia. Il tributo si potrà pagare in un’unica soluzione a giugno. L’ultima parola sui calendari dei pagamenti e soprattutto sulle scadenze che erano state fissate a gennaio, spetta comunque ai comuni.

Le amministrazioni locali sono state dotate di un’autonomia tributaria ma devono comunque rispettare alcuni paletti governativi. Per esempio devono dare la possibilità di pagare tutto il tributo a giugno, ma se volessero anticipare qualche scadenza, comunque, non devono collocare la prima rata prima del mese si aprile.

Il vincolo vale soltanto per il 2013. Dall’anno dopo, infatti, a regime di libertà di decisione, i sindaci potranno scegliere autonomamente il calendario dei pagamenti.

La TARES riguarda tutti coloro che occupano un immobile oppure un’area a qualsiasi titolo. La tassa si calcola sull’80 per cento della superficie catastale e saranno usate come riferimento le superfici già comunicate ai fini Tarsu e Tia.

Pensioni in calo del 3% nel 2013. Tutte le novità della riforma

 

 Il piano pensionistico per il prossimo anno? Pieno di novità, che allo scadere dell’attuale legislatura ne sconvolgono il quadro generale. Chi andrà in pensione a 65 anni, ad esempio, vedrà un incremento del risparmio previdenziale di 320 euro. Un incremento che è stato studiato per coprire il gap che scatterà dal primo dell’anno.

Chi vuole una pensione dignitosa deve alzare il versamento dei contributi previdenziali a 1.558 euro l’anno. Solo così avrà la stessa pensione di chi ha smesso di lavorare nel 1995.

La fine del 2012, dunque, lascia adito a diverse sorprese. Il futuro porta stress dal punto di vista economico e da gennaio le novità saranno ancora tantissime.

Rendita

La riforma Monti – Fornero prevede che la pensione sarà raggiunta dopo essere stata calcolata in virtù delle aspettative di vita, al pari del suo ammontare. I coefficienti di trasformazione, che in altri termini sono i valori atti alla conversione in rendita dei contributi accumulati e rivalutati negli anni, saranno ciclicamente riveduti e corretti. Una sorta di work in progress continuo.

Cambio del coefficiente

In pensione a 65 anni: il coefficiente passa dal 5,62% al 5,44% (- 3,2%).

In pensione a 70 anni: il coefficiente sarà ridotto del 4,41%.

Nel primo caso il calo si aggira intorno ai 450 euro, nel secondo intorno ai 750 euro.

; ma che sale per chi lascerà il lavoro a 70 anni del 4,41%. Tradotto in cifre? Prendiamo

L’America cresce ma il futuro è incerto

 Il fiscal cliff ha messo sotto la lente d’ingrandimento un’America molto diversa da quella che abbiamo sempre associato al cosiddetto sogno americano. Oggi il Paese, alla guida del quale che è stato confermato Barack Obama per un secondo mandato, cresce ma le prospettive future sono molto incerte.

L’economia a stelle e strisce ha fatto registrare un incremento del business del 3 per cento nel terzo trimestre, mentre gli analisti prevedevano che non si sarebbe andati oltre il +2,7 per cento. Il ritmo di crescita lievemente aumentato è stato trainato verso l’alto dall’aumento delle esportazioni e della spesa pubblica.

Un po’ quello che vorrebbero fare molti paesi in Europa. Una crescita, quella americana, che nasconde sotto il tappeto ogni incertezza finanziaria legata al mancato accordo sul fiscal cliff. Il piano B legato al nome del senatore repubblicano Boehner, non vedrà la luce nel giro di poche settimane.

Vuol dire che dal 3 gennaio ci sarà un aumento di tutte le aliquote riferite sia ai redditi personali, sia ai redditi d’impresa e poi sarà operato un taglio alla  spesa pubblica di circa 600 miliardi dollari. Se così fosse, il fiscal cliff non sarebbe risolto e per l’anno prossimo ci sarebbe una crescita negativa dell’America, al -0,5 per cento.

Con il 2013 parte il Fondo per le aziende ricercatrici

 Le aziende chiedono da tempo un aiuto concreto per migliorare il loro business, per ottenere sconti sul prelievo fiscale in modo da lasciare intatto l’aspetto occupazionale. Non è proprio un ricatto ma una richiesta d’aiuto in un momento economico per tutti molto difficile.

In questo senso il governo che ormai possiamo considerare uscente, ha disposto un fondo per fornire aiuti alle imprese ma in modo selezionato. Non ci sono soldi per tutti ma soltanto per chi investe in ricerca e sviluppo.

Questo paletto posto dall’esecutivo dovrebbe garantire da un lato la sussistenza dell’azienda nel tempo, e dall’altro favorire lo scambio di know-how tra imprese e università. Saranno gli atenei, infatti, ad assumere il ruolo di centro nevralgico dello sviluppo.

Entriamo nel dettaglio del Fondo per agevolare le piccole aziende, contenuto nella Legge di Stabilità. Il fondo nascerà nel 2013 e il suo capitale sarà usato per fornire un credito d’imposta a tutte le piccole e medie aziende che investiranno nello sviluppo. Ma i soldi saranno anche usati per ridurre il cuneo fiscale.

Il fondo in questione è istituito presso la Presidenza del Consiglio e si finanzia con la riduzione degli stanziamenti di bilancio che sono destinati ai trasferimenti e ai contributi alle imprese. Questo “metodo” era stato suggerito dall’economista Francesco Giavazzi e infatti passerà “alla storia” come Piano Giavazzi.