Assunzioni Novartis

La multinazionale svizzera Novartis International AG, è la seconda multinazionale farmaceutica al mondo per fatturato e anche il maggior produttore di farmaci generici, sta cercando venticinque persone per ampliamento dell’organico per il comparto chimico e farmaceutico oltre ad esperti, manager e profili junior per le aree HR, IT, acquisti, compliance, marketing e commerciale per le proprie sedi in Italia.

Di seguito i profili ricercati suddivisi per sede di lavoro.

CAMPANIA:

– CSV/C&Q Engineering Manager
– Galenical Champion
– Junior BPA
– Packaging Champion
– Process Expert
– HR Business Partner
– Purchasing Analyst

TOSCANA

Per la sede di Siena Novartis è alla ricerca dei seguenti profili:

– Clinical Research Scientist
– Cluster Physician
– CVM Expert
– Development QA Business Office Specialist
– Development QA Operations Specialist
– Development Quality Assurance (QA) Meningitidis Franchise Manager
– Development Quality Assurance Franchise Manager
– Head, Global Manufacturing Science and Technology (MS&T)
– IT Business Analyst
– RA Senior Manager – Franchise
– Regulatory Affair (RA) Senior Group Manager
– Sr. Division Category Manager, Procurement Development
– TD Formulation Expert

Per la sede di Rosia Novartis è alla ricerca di:

– Tirocinio in Procurement
– Warehouse Process Support Special

LOMBARDIA

Aperta la selezione per Informatore Commerciale del Farmaco con laurea in discipline scientifiche.

Per le candidature e per le informazioni sui requisiti richiesti per ognuno dei profili ricercati visitare il sito del gruppo alla pagina delle offerte di lavoro.

Trading Forex: ridurre i rischi

 Il trading ForEx, vale a dire il trading fatto sul mercato valutario è considerato uno dei migliori strumenti per ottenere grandi profitti in pochissimo tempo. Il problema è che nel momento in cui si guadagna molto, anche i rischi da correre aumentano.

Nel senso che si guadagna tanto investendo tanto. E se s’investono grosse quantità di denaro è facile che si perda anche parecchio capitale. L’obiettivo degli investitori quindi deve essere quello di trovare il trend proficuo ma anche di ridurre i rischi dell’attività finanziaria. 

Questo si può fare definendo una strategia di trading, un piano d’azione che comporta la diversificazione dell’investimento. Affidiamoci ai consigli degli esperti in materia che parlano ad esempio di stop loss.

Con questo termine ci si riferisce al metodo con cui gli investitori definiscono la perdita massima. Se si va sotto una certa soglia ci si ritira dal mercato. Per attuare questo metodo è importante monitorare accuratamente e tempestivamente il settore ForEX.

L’altra tecnica consigliata è l’importo della posizione che impone all’investitore di riflettere sull’importo dell’investimento in modo da prevedere i guadagni in base ai trend possibili. Prevenire il mercato è meglio che leccarsi le ferite della perdita.

Nelle prossime “puntate” affronteremo anche il tema della protezione dei guadagni e della leva.

Dalle borse arriva l’ottimismo

 E’ iniziato il rally di Natale? Sembra di sì a considerare soltanto le oscillazioni della borsa nei primi due giorni della settimana. L’inizio è stato assolutamente negativo. Quasi tutti gli indici hanno aperto in ribasso e anzi, in Europa, è stata notata la performance di Piazza Affari.

Martedì, invece, per le borse è stata una giornata molto interessante con un volume di scambi adeguato alle aspettative degli investitori. Insomma tutte le borse si sono rimesse in piedi dopo la caduta in basso dell’avvio della settimana che precede il Natale.

A far bene agli indici, soprattutto quelli americani, è stata l’intesa che sembra essere stata raggiunta tra la Casa Bianca e il Congresso americano che fanno sperare per una soluzione molto veloce del tanto vituperato fiscal cliff.

Wall Street ha apprezzato molto questa distensione politica ed ha infuso una nuova linfa ai mercati, trainandoli in territorio positivo.

Sul versante europeo il contraccolpo è stato praticamente immediato e Piazza Affari ha aperto in rialzo ed ha viaggiato in territorio positivo per tutta la giornata, anche se poi la miglior borsa europea è stata quella di Madrid. In Europa, a dire la verità, i rialzi molto contenuti sono dovuti allo spostamento della prospettiva di ripresa effettuato da Draghi: si ripartirà dal 2014 in poi.

Bauli pronta per rilevare la Bistefani

 Immaginate di essere in un supermercato in questo periodo e di avere davanti a voi un’ampia gamma di prodotti dolciari dedicati al Natale. Non avrete difficoltà a scorgere tra gli altri anche i prodotti della Bauli.

Bene, proprio quest’azienda, la Bauli, è protagonista di una vicenda aziendale e finanziaria molto interessante, visto che sta cercando di consolidare l’impero dolciario accostandosi alla Bistefani. In pratica sembra che ci siano delle trattative esclusive tra il principale produttore di panettoni e l’azienda dolciaria che ha la sua sede a Casale Monferrato.

Tutta l’operazione potrebbe concludersi entro Natale, anzi dovremmo avere delle risposte già entro domani. A parlare dell’affare è il presidente della Bauli, Alberto Bauli che spiega come, dopo aver chiuso il bilancio 2011-2012 con 412 milioni di ricavi netti, l’azienda sia adesso pronta a fare il grande passo.

La Bistefani è d’accordo con l’interessamento visto che non se la passa poi così bene ed ha un debito accumulato negli anni pari a 45 milioni di euro che sono 35 milioni di euro accumulati nei confronti delle banche e ben 10 milioni di euro da restituire alla parte alta della catena societaria.

Che la Bistefani fosse in difficoltà era emerso dai bilanci d’ottobre. Positivo il fatto che si sia trovata una soluzione in appena due mesi.

Argento: com’è andato l’investimento

 L’Argento è stato uno degli investimenti più azzeccati del 2012, visto che le quotazioni di questa materia prima sono aumentate di ben 15 punti percentuali nel corso di un anno. Alla fine nel settore delle commodity l’argento è risultato quello con la migliore performance. 

Oggi il prezzo dell’argento si è assestato sui 33 dollari per oncia e se qualcuno teme che questo materiale soffra della competizione con le altre materie prime, si sbaglia visto che per l’argento non esiste il complesso d’inferiorità.

Soltanto nell’ultimo mese a fronte di un aumento del prezzo dell’oro dell’un per cento c’è stato un aumento del prezzo dell’argento del 5 per cento e se si fa un consuntivo di quel che accade negli ultimi 6 mesi si nota che comunque l’aumento del prezzo dell’oro è stato mediamente del 5% mentre quello dell’argento è stato del 16 per cento.

Una differenza che si fonda sicuramente sulla differenza del mercato mosso da queste due materie prime: il business che c’è attorno all’oro, in termini di numero di future scambiate, è quattro volte più grande di quello dell’argento. In più bisogna considerare che l’argento è considerato un bene rifugio a livello industriale e non per le banche. Le industrie si dedicano all’argento che può essere usato nel comparto elettronico.

Petrolio: da dove arrivano i pericoli

 Il prezzo del petrolio, in genere, subisce delle oscillazioni sulla base della disponibilità dei paesi che sono i maggiori produttori di oro nero, a venderlo ai loro partner commerciali e prezzi accessibili. Insomma, la disponibilità di petrolio garantisce prezzi contenuti dei barili.

L’indisponibilità del materiale spesso si lega all’instabilità politica di un territorio particolare e si va sempre alla ricerca di nuovi paesi, democraticamente solidi, che possano garantire approvvigionamento energetico a tutti. Nel settore petrolifero le novità riguardano soprattutto gli Stati Uniti e si tratta di notizie positive.

Gli USA, infatti, potrebbero diventare, secondo l’AIE, i prossimi maggiori produttori di gas, soprattutto se le tensioni in Medio Oriente non accennano a diminuire. Su Fool, invece si parla in particolar modo del petrolio e si fa riferimento a tre elementi di tensione. 

Il primo è la tensione in Medio Oriente che mette sempre in forse l’erogazione di un certo quantitativo di petrolio. Poi c’è da aggiungere alle cause di tensione anche la  nuova era di nazionalizzazione energetica portata avanti dal governo di Chavez.

Infine s’inizia a fare i conti anche con la Russia che oggi è il maggiore produttore mondiale di petrolio con 10 milioni di barili. Purtroppo l’estrazione del petrolio avviene in regioni come la Siberia in cui le condizioni dei lavoratori sono durissime e in cui la pressione esterna non si allenta mai.

Opportunità di lavoro da Sephora

 Lavorare in uno store Sephora non è come lavorare in una qualsiasi profumeria. Oltre ad essere una delle catene di distribuzione più capillare d’Europa, Sephora ha un concetto molto innovativo di negozio: non solo, infatti, propone una grande gamma di prodotti diversi per utilizzo e per marchio, ma Sephora ha creato anche un’0ttima linea di prodotti per il make up con il suo brand, oltre a ciò i suoi Beauty Store propongono alla clientela l’entertainment shopping experience, basata sulla diversificazione dell’offerta, sul merchandising e su servizi ad hoc per tutte le esigenze.

Nata in Francia nel 1969, dal 1997 Sephora fa parte del gruppo LVMH – Moet Hennessy Louis Vuitton SA, leader nel mondo nel settore del lusso.

Per coloro che vogliono iniziare la loro carriera lavorativa in uno dei luoghi che rappresenta l’eccellenza del settore del beauty, Sephora cerca addetti vendite da inserire come stagisti per i negozi di tutto il territorio italiano. Gli stagisti saranno affiancati, nello svolgimento delle varie mansioni, da un tutor che li seguirà sapo passo nella loro formazione.

I requisiti minimi richiesti a chi vuole candidarsi come stagista sono: età compresa tra i 18 e i 25 anni, con diploma (conseguito da non più di un anno) o laureandi che non abbiamo mai avuto esperienza precedente nel ruolo di addetto alle vendite.

Per le candidature è necessaria la registrazione del proprio curriculm vitae alla pagina Offerte del sito di Sephora.

S’investe nel mattone ma all’estero

 L’investimento nel mattone, nell’acquisto di una casa, fa sempre gola anche in un periodo di crisi. Gli italiani poi, si sa, sono un popolo di risparmiatori e se il mercato immobiliare nel nostro paese ha subito un rallentamento questo dipende dall’incremento degli spread delle banche e dall’aumento sconsiderato dei prezzi delle case negli ultimi anni.

E’ vero perché che – visti i tempi e viste le tasse sulle rendite finanziarie – comprare una casa è ancora una scelta opportuna per chi vuole mettere al sicuro i risparmi. Ma come si coniuga questo moto verso l’investimento con la sconvenienza dei prezzi nel nostro paese?

Una recente indagine ha dimostrato che nella zona euro ci sono molti immobili appetibili localizzati in paesi non a rischio come l’Italia per esempio in Germania. Allora si apprende che nel paese della Merkel è aumenta la domanda estera di immobili negli ultimi mesi.

I risparmiatori interessati ad investire nelle case tedesche sono soprattutto greci, spagnoli ed italiani che adesso, però, dovranno fare i conti anche lì con un aumento dei prezzi di vendita e con un aumento degli affitti. Come la Germania, anche al Svezia e la Norvegia sono territori per gli investitori. Peccato che tutti e tre possano finire nel bel mezzo di una bolla speculativa.

Grecia, per S&P è record del rating

Sorpresa per la Grecia. La famosissima agenzia di rating Standard & Poor’s ha annunciato di aver elevato la valutazione sul debito ellenico a “B-“. Non più dunque a livello “selective default”. La decisione è stata presa in virtù dell’apparente successo dell’operazione riguardante il buyback sul debito.

Stabile, invece, l’outlook. Nel comunicato di Standard & Poor’s si legge che la revisione al rialzo amplifica l’opinione dell’agenzia, che ritiene gli stati dell’Ue fortemente determinati a tutelare la presenza di Atene nella zona dell’Euro.

C’è dunque molto fermento intorno al governo di Atene. Il record segnalato da S&P da giugno del 2011 ad oggi, fa si che la Grecia abbia un nuovo rating. Non più “CCC”, bensì “B”. Una valutazione fatta mentre l’operazione del buyback sul debito entrava nel vivo.

A ciò si aggiungano le valutazioni riportate negli indici presentati dall’European Federation of Financial Analyst Societies, secondo cui i bond greci sono aumentati al +85% nel 2012. Ciò ha fatto segnare la migliore performance tra i 26 mercati dei bond presi in considerazione dalla Federazione.

Il rendimento dell’ultimo decennio al 12,8%, è a un terzo del massimo testato nel 2012, mentre lo spread verso la Germania è sceso al minimo dall’aprile del 2011, cedendo -11%.

L’Unione Europea, dunque, spinge per tenere Atene all’interno dell’Eurozona.

Tra dieci anni il carbone sarà la prima fonte energetica

Addio lotta alle emissioni di Co2. Lo sviluppo delle energie rinnovabili non cambia alcune tendenze naturali. Secondo l’Aie, Agenzia Internazionale per l’Energia il ‘caro’ e ‘vecchio’ carbone supererà il petrolio e diventerà il combustibile più usato nel pianeta terra.

I dati rilasciati dall’Agenzia Internazionale per l’Energia fungono, dunque, da proiezioni molto interessanti.

Il carbone è in crescita di 4,4 miliardi di tonnellate.

La domanda aumenta e le economie emergenti quali Cina e India, sempre più bisognose di energia, spingono per l’acquisizione.

La domanda cinese cresce in media del 3,7% ogni anno. Si prevede che già a partire dal 2017, sempre secondo l’Aie, Pechino sarà destinata a contare per oltre la metà della domanda di carbone globale.

Si unisce al coro l’agenzia Woord Mackenzie, che ha rilasciato tre giorni fa un rapporto in cui si confrontano passato e futuro delle energie. Nel 2010 il carbone aveva già fatto registrare una crescita importantissima, del 6%.

Una crescita che era del doppio rispetto al gas e del quadruplo rispetto al petrolio.

Solo le energie rinnovabili, due anni fa, avevano fatto meglio. Anche i primi dati del 2011 hanno confermato questa tendenza.

Si trova molto carbone a buon mercato, al punto che la sua domanda aumenterà in tutte le regioni del mondo. Soltanto negli Stati Uniti il gas scisto avrà la meglio.