Come cambiano i mutui a novembre

 L’Osservatorio MutuiOnline ha finalmente pubblicato i dati relativi al mese di novembre e riferiti al cambiamento del settore dei mutui. Il dato più rilevante riguarda la flessione dei mutui chiesti con finalità “acquisto prima casa”.

I mutuatari che chiedono un mutuo alle banche del nostro paese, non lo fanno soltanto per acquistare la prima casa, anzi, i finanziamenti con questa finalità sono diminuiti del 3,8 per cento passando dall’81,4 al 77,6 per cento.

Sono aumentati, invece, i mutui richiesti per l’acquisto della seconda casa che sono cresciuti dell’1,7 per cento, così come sono in aumento anche i mutui con finalità “ristrutturazione e costruzione” (+1,4 per cento) e quelli con finalità “sostituzione e surroga” (+0,8%).

Per quanto riguarda le durate del piano d’ammortamento perdono quota i rimborsi ultimati in 30 e 40 anni (-2,4 per cento delle richieste), si flettono anche leggermente le richieste di mutui a 25 anni e scendono in modo ancora più vistoso i mutui a 20 anni.

Crescono dunque i piani di rimborso più contenuti nel tempo: guadagnano terreno i mutui a 15 anni cresciuti dell’1,5 per cento e i mutui a 10 anni che aumentano del 2,7 per cento.

Rispetto ai tassi sono sempre in cima alle preferenze i mutui a tasso variabile scelti dal 60 per cento circa dei cittadini e diminuiscono invece le richieste di mutui a tasso fisso e variabile con cap. In aumento, seppur leggero i mutui a tasso misto.

 

L’oro si trova anche alle Poste

 L’oro è il bene rifugio per eccellenza e questo vuol dire che si configura come il terreno d’investimento privilegiato sia per i privati che per le aziende e per le banche centrali che, come nel caso di Cina ed India, hanno dato avvio ad una vera corsa all’oro.

Finora non abbiamo detto niente di nuovo, in realtà sull’argomento una piccola novità c’è ed è la possibilità di acquistare l’oro anche alle Poste. Poiché la domanda di oro è sempre maggiore e l’oro è un vero e proprio oggetto del desiderio, la politica ha pensato di “assecondare” le richieste dei cittadini.

Quindi con il Decreto sviluppo convertito in legge dalla Camera, si autorizza Poste Italiane a vendere l’oro ai suoi clienti. Questo non vuol dire che allo sportello delle Poste si farà la fila per acquistare un lingotto da mettere sotto il materasso.

Poste Italiane sarà soltanto un tramite per la registrare degli ordini che sono trasferiti alle società partner. Queste andranno a conservare direttamente nei loro forzieri i lingotti e su richiesta li consegneranno agli acquirenti se questi vorranno poi effettivamente portarli a casa.

Sicuramente lasciarli in custodia evita una serie di grane: è maggiore la sicurezza, il prodotto non perde valore e difficilmente viene tradotto in liquidità.

Immatricolazioni in calo a novembre

 Il mercato dell’auto è ancora in una fase discendente, anche nel mese di novembre, almeno per quel che riguarda il settore europeo. A dirlo sono le statistiche costruite sulle performance dei 27 paesi che fanno parte dell’EFTA.

I numeri parlano chiaro: sono state immatricolate soltanto 966 mila vetture circa e questo vuol dire che rispetto allo stesso mese dell’anno scorso c’è stato un calo del 10,1 per cento, visto nel nel novembre del 2011 si era saliti anche sopra il milione di macchine immatricolate.

Se invece andiamo a pescare il numero delle registrazioni, ci accorgiamo che nei primi 11 mesi del 2012 c’è stato un calo del 7,2 per cento. Se non siete interessati ad una panoramica sull’Europa ma siete sensibili al mercato interno, allora faremo bene a parlare di quel che accade nel nostro paese.

In particolare nel mercato italiano il calo delle immatricolazioni è stato ancora più pesante visto che si è assestato sul -20,1 per cento. La performance in questione è stata condizionata molto da quel che è accaduto alla FIAT che ha novembre ha immatricolato ben 59 mila auto che rappresentano il 7,2 per cento del mercato.

In generale, da gennaio a novembre del 2012 le registrazioni sono state circa 748 mila che sono il 6,4 per cento del totale. Peccato che sia stato archiviato il 14esimo mese con saldo negativo.

Azioni Faac: il sequestro è fatto!

 Le azioni della SpA Faac, la multinazionale bolognese il cui business è costruito sulla produzione di automatismi per cancelli e parcheggi, sono state sequestrate ma per capire la disposizione del Tribunale di Bologna bisogna andare un po’ indietro nel tempo.

A marzo del 2012, la Faac è diventata una controllata della Curia di Bologna perché questo è stato disposto in testamento da Michelangelo Manini che aveva ereditato l’azienda in modo “universale”, visto che si trattava dell’azienda fondata dal padre nel 1965.

Una tradizione industriale antichissima che non ha messo in difficoltà il tribunale bolognese che ha disposto all’inizio un custode per l’intero patrimonio: Paolo Bastia, un personaggio che è diventato il pomo della discordia tra la Curia e alcuni famigliari di Manini.

La Curia, in particolare, nel vedersi sottratto questo patrimonio, ha fatto ricorso contro il provvedimento del giudice ma il porporato è stato irremovibile e dal processo di sequestro è stata salvata soltanto l’abitazione principale di Manini.

Bastia avrà diversi compiti da svolgere e tutti sono convinti che dopo essere stato consulente della Procura di Parma per l’affare Parmalat, sia la persona adatta ad occuparsi anche della Faac. Il suo obiettivo dovrà essere quello di custodire temporaneamente i beni datigli in affidamento e provvedere alla gestione ordinaria dell’attività tenendo costantemente aggiornato il giudice.

GE vuole Avio

 La General Electric avrebbe le mani su Avio, che in Italia e nel mondo è considerato un colosso dell’aeronautica. In pratica un’azienda nata da una costola della FIAT che operava in Piemonte e poi è passata sotto il controllo del private equity inglese Cinven che in minoranza è anche partecipato da Finmeccanica.

Tutti i grandi dell’industria dunque, sono coinvolti in quest’affare. Ma finora non c’è stato alcun annuncio ufficiale ci si aspetta la vera svolta in settimana.

I fatti. Civen aveva il desiderio di tirarsi indietro e di non investire più denaro in Avio e per questo negli ultimi mesi è andata alla ricerca di un acquirente. All’inizio aveva provato a fare fortuna in Borsa ma il mercato, diciamo così, non è stato all’altezza delle mire di questa società.

Alla fine sembra che si sia fatta avanti la General Electric che ha concluso in modo positivo il primo passo verso l’acquisto, la fase di cosiddetta diligence. Ora manca soltanto il via libera dell’Antitrust che vigila in Europa tanto che tutto il lavoro, in questo periodo, è sulle spalle dei consulenti legati delle società coinvolte.

Secondo il resoconto del Sole 24 Ore ci sarebbero gli advisor di Cinven, Rothschild e JP Morgan e poi sono stati coinvolti anche i banker di Merrill Lynch e Credit Suisse.

L’irresistibile fascino della nuda proprietà

 Se oggi avete saldato l’IMU è molto probabile che stiate ancora riflettendo sugli oneri legati al possesso di una casa e per questo che vi offriamo una riflessione sui cambiamenti che stanno investendo il mondo immobiliare.

Gli operatori del settore sono impegnati nella difficile missione di far ripartire le vendite e di rilanciare l’incontro tra domanda ed offerta di immobili. Le strategie per raggiungere l’obiettivo sono molteplici ma va sempre più di moda l’acquisto differito.

L’acquisto differito assume le forme dell’affitto a riscatto o della vendita della nuda proprietà . In tutti e due i casi si può facilmente dedurre che è in revisione tutto il rapporto tra acquirenti e costruttori.

L’incremento della nuda proprietà è davvero eclatante perché esprime un cambiamento profondo in atto nella società. Probabilmente per motivi legati alla crisi economica, molti cittadini trovano conveniente comprare abitazioni di cui potranno usufruire soltanto alla morte dell’usufruttuario.

In questo modo si mettono al riparo dal pagamento dell’IMU sull’immobile acquistato ma allo stesso tempo ottengono uno sconto sul prezzo che può arrivare anche al 40 per cento. Tutto dipende dall’età e dalle condizioni di salute dell’usufruttuario. Prenotare l’acquisto di un immobile vuol dire anche investire nel mattone per le future generazioni e soprattutto vuol dire dare una mano a quanti, non avendo eredi, possono lasciare una fortuna nelle mani di sconosciuti e fortunati investitori.

L’effetto della crisi sulle banche

 Chi se la passa bene e chi invece arranca. E’ questo l’enigma da sciogliere per investire in modo oculato nel settore delle opzioni binarie. Oggi a fare le spese della crisi ci sono anche le banche che hanno dovuto cambiare le loro modalità d’intervento nella vita del paese.

Basta osservare le azioni della Banca Centrale Europea, della Federal Reserve e della Bank of England per rendersi conto che qualcosa sta cambiando e bisogna provare ad interpretare il trend.

La Federal Reserve, di recente, è intervenuta nel merito delle politica economica americana spiegando che ci sono dei livelli da raggiungere in tema di disoccupazione e crescita e per questo i tassi, almeno per un po’, dovranno restare inalterati.

La BCE ha pensato bene di iniettare ancora nuova liquidità sul mercato per sostenere il sistema bancario e la Bank of England ha iniziato a pensare che insistere sull’inflazione ha poco senso. Insomma un po’ tutta la politica monetaria è in crisi.

In realtà il superamento del sistema dell’inflation targeting è fortemente sostenuto anche dal presidente della Bank of Canada che ha spiegato la necessità di andare oltre questo principio, molto comune in Gran Bretagna, ma anche nella zona Euro, in Canada e negli Stati Uniti. Solo così si può iniziare a “difendersi” dalla aspettative economiche distorte degli investitori.

Scontrini: quello che resta nascosto

 La Guardia di Finanza si è impegnata molto nella ricerca degli evasori fiscali e da gennaio a novembre ha messo alle strette esercizi commerciali e piccoli artigiani, scoprendo che uno scontrino su tre resta sempre nascosto al fisco. La situazione cambia molto nello Stivale, da nord a sud.

Al sud, per esempio, lo scontrino fiscale è rilasciato soltanto nel 50 per cento dei casi, tanto che la Guardia di Finanza ha disposto la sospensione di oltre 5 mila attività proprio per non aver rispettato la legge sugli scontrini.

Molti commercianti non fanno scontrini e ricevute ma il tema è stato così portato in primo piano anche dai mezzi di comunicazione che sono cresciute in modo esponenziale anche le chiamate al 117 della Guardia di Finanza.

Soltanto nel mese di dicembre, le notizie relative a truffe portate alla luce, mostra un giro d’affari enorme. Le notizie delle Fiamme Gialle raccontano ad esempio la storia del ristorante in provincia di Palermo che offriva ottimi piatti della cucina tipica siciliana ma al fisco era in grado di dichiarare soltanto un euro di utile.

Più articolata e truffaldina la storia dei reati fallimentari e fiscali portata allo scoperto dai nuclei operativi della Guardia di Finanza di Frosinone. Si parla di distrazioni di beni aziendali pari a 800 mila euro oppure frodi al fisco per un totale di 600 mila euro.

 

Il sostegno ai registi arriva dall’UE

 L’Unione Europea offre dei finanziamenti per alimentare le attività in alcuni settori reputati di particolare interesse. Abbiamo visto insieme le forme di sostegno pensate per chi si occupa di “ricerca, innovazione ed energia”, cittadini ricercatori per chi sono a disposizione più di 500 milioni di euro.

Un altro importante finanziamento è quello dedicato al settore “cultura e audiovisivo”. L’Europa intende sostenere i progetti di produzione che sono pensati per il mercato europeo e per per quello internazionale a patto che siano presentati da società di produzione europee indipendenti.

I richiedenti devono occuparsi di fiction, documentari di creazione ed opere di animazione. Il bando pone dei limiti alla durata dei contenuti.

I progetti finanziati devono essere così composti: fiction destinate alla sfruttamento commerciale che abbiano una durata minima di 50 minuti; oppure documentari di creazione destinati allo sfruttamento commerciale ma di durata superiore o uguale ai 25 minuti; progetti di animazione di durata non inferiore ai 24 minuti e sempre destinati allo sfruttamento commerciale.

Non possono invece essere finanziati i giochi televisivi, i talk show, o anche i programmi educativi e didattici o i reality show. Questi ed altri formati, indicati con precisione nel bando, veicolano messaggi che sono in contrasto con i principi dell’Unione Europea. 

Il budget a disposizione è di 18,25 milioni di euro.

Ricercatori indipendenti: pronti 523 milioni

 Periodicamente l’Unione Europea mette a disposizione dei fondi per finanziare alcuni settori considerati fondamentali per l’economia: per esempio l’area ricerca innovazione ed energia, l’area formazione giovani, l’area politica sociale e cittadinanza, l’area ambiente, l’area giustizia, l’area trasporti o l’area tutela e salute dei consumatori.

In questo momento ci sembra molto interessante il bando per il finanziamento dei ricercatori freelance. Che vuol dire? Che l’Unione Europea, per il settore “ricerca, innovazione, energia”, ha pubblicato l’invito “ERC Consilidator Grant” finalizzato a consentire a tutti i ricercatori di qualunque nazionalità che abbiano alle spalle tra i 7 e i 12 anni di attività come ricercatori dopo il conseguimento del dottorato, di ottenere un finanziamento per sostenere il proprio programma o un gruppo di ricerca indipendente. 

I soldi a disposizione sono ben 523 milioni di euro ma il bando spiega che saranno erogati al massimo 2 milioni di euro per un periodo di 5 anni per ogni progetto.

Tra i requisiti anche lo svolgimento dell’attività di ricerca in un’organizzazione di ricerca pubblica o privata che sia situata nel territorio europeo o in un altro paese che sia associato all’UE. Oltre ai requisiti “anagrafici” della ricerca, chi richiede il finanziamento deve dimostrare di avere guadagnato con gli anni una potenziale indipendenza nella ricerca e di aver raggiunto la maturità scientifica.