Vyp Travel per vacanze sicure

 Vyp Travel è un’assicurazione pensata per i giovani sempre in viaggio, per coloro che stanno organizzando una vacanza, per tutti quelli che hanno la valigia pronta per andare all’estero a studiare, lavorare o soltanto per svago.

Vyp Travel è un’assicurazione proposta dalla Banca Cariparma per chi ha un’età compresa tra 18 e 28 anni. Nella scheda informativa presente sul sito dell’istituto di credito si legge che si tratta di un pacchetto di assicurazioni che è stato studiato da Europ Assistance.

La compagnia assicurativa in questione consente a tutti i clienti di scegliere una copertura adatta alle esigenze dei richiedenti. Il costo, a detta della banca è davvero vantaggioso.

Un cliente interessato a prodotti assicurativi di questo tipo ha la possibilità di scegliere tra tre soluzioni: la prima si chiama Viaggi Nostop Vacanza e consente di avere a prezzi davvero contenuti dei servizi di assistenza personalizzabili in ogni viaggio.

La seconda soluzione è Viaggi Nostop Vacanza formula Stage 180 che serve a progettare in sicurezza un soggiorno all’estero per motivi di studio o di lavoro.

L’ultima soluzione è Sci Noproblem che serve a proteggere dagli inconvenienti che possono capitare a chi ama sciare o a chi ama l’avventura sullo snowboard, in tutta Europa.

Per conoscere i dettagli del prodotto è necessario andare sul sito Vypclub.it oppure chiamare il numero verde di Cariparma 800 77 11 00 per richiedere un appuntamento.

Valutazione degli strumenti finanziari: i futures

 Un future è uno strumento finanziario che ha come scopo principale quello di ridurre il rischio legato alle variazioni delle attività sottostanti, in base alle attività speculative che sono fatte su queste attività in base alle previsioni dell’andamento dei mercati.

Il prezzo dei futures si determina tramite il principio dell’arbitraggio: il prezzo da pagare alla scadenza del future (in termini economico-finanziari definito come prezzo forward) è il valore atteso alla scadenza a cui è stato sottratto un determinato tasso free-risk. Grazie all’attività di arbitraggio le deviazioni dai prezzi teorici dei futures permetto di fare degli investimenti ad un rischio molto basso.

La valutazione di un future che no prevede dividendi si fa moltiplicando il suo valore attuale per il tasso risk-frre, elevato alla differenza del valore atteso alla scadenza meno il valore attuale. Si tratta di una formula base che può essere modificata per inserire nel calcolo i dividendi e altri costi o rendimenti che intervengano nel periodo in considerazione.

Piccole e medie imprese schiacciate dalla pressione fiscale: più della metà chiede prestiti

 L’indagine condotta dalla Confartigianto e dall’Istituto Ipso ra il 6 il 12 dicembre su un campione di imprenditore dell’artigianato ha messo in evidenza come la situazione delle piccole e medie imprese italiane sia davvero difficile. Negli ultimi tempi è stato rilevato un aumento della pressione fiscale pari al 22,6% che ha delle pesanti conseguenze sul credito delle aziende, costrette a chiedere prestiti per far fronte alle incombenze fiscali, con una conseguente diminuzione degli investimenti e degli occupati.

Le aziende costrette a chiedere un prestito, secondo i dati dell’indagine, sono il 58%, mentre il 33% degli imprenditori ha dovuto ritardare il pagamento dei fornitori, il 29% ha rinunciato a fare investimenti in azienda. La pressione fiscale, poi, è stata causa del ritardo dei pagamenti delle imposte per il 26% delle imprese.Una situazione del genere non può che avere anche delle conseguenze sui dati che riguardano l’occupazione, sia quella attuale che le prospettive future. Circa il 16% delle imprese non può assumere e sono il 16% quelle costrette a ricorrere a licenziamenti o ad ammortizzatori sociali.Come sottolinea il Presidente di Confartigianato Giorgio Merletti le entrate fiscali sono cresciute di 24,8 miliardi nel 2012 e hanno raggiunto il 44,7% del Pil: tra il 2005 e il 2013 è stato stimato che l’incremento delle entrate fiscali ‘assorbe’ il 97,3% dell’incremento del PIL.

 

 

 

Accordo sulla supervisione bancaria: trovato!

 Chi investe in opzioni binarie, in questo periodo, avrà notato sicuramente una certa tranquillità legata al fatto che è stato raggiunto un importante accordo sulla supervisione del sistema bancario, più volte additato come origine di tutti i mali o semplicemente come causa della crisi.

Al di là delle considerazioni di merito, che lasciamo fare ai nostri lettori, sicuramente l’accordo sulla supervisione bancaria rappresenta una tappa molto importante per l’Europa: prima di tutto perché arriva dopo tanti mesi di negoziati tra gli stati membri e poi perché contribuirà a stabilizzare un sistema sempre “in bilico”.

Il ministro delle finanze tedesco ha spiegato a tutti i paesi membri che la ratifica dell’autorità di vigilanza dovrà essere fatta entro il 28 febbraio 2013 per far sì che sia in vigore già a marzo. La supervisione finale del sistema bancario spetta alla Banca Centrale Europea e finiranno nel mirino dei controlli soprattutto gli istituti di credito che hanno nei loro forzieri più di 30 miliardi di titoli e investimenti.

Il che vuol dire che almeno tre banche per ogni stato membro saranno radiografate dagli analisti della BCE, tutte le altre continueranno ad essere supervisionate dalle autorità locali. Alla Banca Centrale Europea spetta il difficile compito di chiudere le banche che non rispettano i vincoli europei.

Mutuo Solar Pr di Cariorvieto

 La Cassa di Risparmio di Orvieto fa parte del Gruppo Banca Popolare di Bari ed è da sempre attenta alle tematiche ambientali. La gamma dei prodotti messi a disposizione dall’istituto di credito, ci fa capire bene l’inclinazione della banca.

Per esempio, tra i mutui c’è il Solar Pr dedicato a chi vuole risparmiare sui consumi elettrici istallando sulla propria casa degli impianti per la produzione di energia da fonti alternative, così da accedere agli incentivi statali. Il Mutuo Solar Pr è dedicato alle famiglie e finanzia dai 10 mila euro fino al 100% dell’investimento completo.

Sono indicati però dei vincoli dalla Cariorvieto. In primo luogo per la perizia e poi anche per l’erogazione e la differenza si fa sull’importo erogato. Per gli importi che arrivano fino a 35 mila euro, non è prevista alcuna perizia, mentre per gli importi che superano questa soglia è prevista una verifica del progetto sempre, ed eventualmente anche una verifica dell’impianto realizzato al momento dell’erogazione.

Per quanto riguarda l’accredito del fondo, per gli importi fino a 35 mila euro l’erogazione del 100 per cento dell’importo avviene dietro la presentazione del preventivo, mentre per gli importi che  superano i 35 mila euro, l’erogazione avviene in due fasi: il 65% dell’importo è accreditato alla presentazione del preventivo, dopo la verifica del progetto. La somma restante, il 35% dopo la verifica dell’impianto.

La durata massima del rimborso è di 12 anni cui bisogno aggiungere 12 mesi di pre-ammortamento.

A Londra non piace la Tobin Tax

 L’Europa in queste settimane è al centro della cronaca finanziaria visto che l’UE ha raggiunto importanti traguardi per la sua vita politica e finanziaria. Per esempio è stato siglato l’accordo, dopo mesi di dibattito, sulla supervisione del sistema bancario europeo. Si occuperà di questo compito molto delicato la Banca Centrale Europea.

Non c’è accordo, anzi ci si preoccupa, invece, della Tobin Tax, l’imposta sulle transazioni finanziarie che sarebbe stata pensata per allargare il prelievo fiscale “ai danni” dei più ricchi. Per capirci qualcosa di più proviamo a riassumere le opinioni di Xavier Rolet, CEO di London stock exchange Group, intervistato dal Sole 24 Ore.

Secondo Rolet, la Tobin Tax finirà soltanto per bruciare posti di lavoro e il suo effetto non sarà affatto benefico per la società, anzi si potrebbe dire che l’imposta sulle transazioni finanziare potrà avere un esito cattivo, molto cattivo o pessimo sulle economie nazionali.

Le imposte, per essere efficaci dovrebbero o proporre aliquote più alte sui redditi maggiormente elevati, oppure applicare una tassazione più soft ma sostanzialmente a tutti i cittadini.

Secondo Rolet un altro grande equivoco legato alla Tobin Tax, sta nel credere che sia un’imposta che esprime la responsabilità politica di una classe dirigente visto che le spese di questa “manovra” la fanno soprattutto i cittadini e le imprese.

L’Euro è salvo: bilancio del 2012

 Si è riunito il vertice europeo dei capi di stato e di governo e si dovevano stabilire delle linee comuni per il futuro dell’Unione Europea. Invece ci si è trovati a fare i conti o meglio a tirare le somme del 2012. Dalle prospettive future allo sguardo al passato.

Hollande ha riconosciuto che nel 2012 è stato fatto un buon lavoro tanto che quello che si pensava dell’Europa non è più valido. Il Vecchio Continente era considerato un gigante in crisi, molto frammentato sotto il profilo economico e finanziario.

Anche il nostro premier Monti è soddisfatto di come ha reagito l’Italia e di come ha reagito l’Europa alle difficoltà dell’anno che sta per concludersi. Tutti gli sforzi fatti hanno consentito di accumulare una maggiore serenità e una più cospicua tranquillità nell’affrontare il 2013.

Soltanto Angela Merkel è un po’ controcorrente ma il suo discorso potrebbe essere letto alla luce del periodo che si trova ad affrontare la Germania. La Cancelliera tedesca, infatti, ha ribadito che L’Europa adesso deve avviare le riforme nonostante l’anno iniziato maluccio si sia concluso meglio del previsto.

Una premessa e una comunione d’intenti che si sperava fosse accompagnata da una trasposizione delle idee in un’agenda di lavori. Invece è tutto rimandato e se ne parlerà soltanto a giugno del 2013.

Valutazione degli strumenti finanziari: i titoli obbligazionari

 Il prezzo di acquisto e di vendita dei titoli obbligazionari è molto variabile, nonostante i bond vengano sempre segnalati come degli investimenti molto sicuri. Infatti, nella determinazione del prezzo delle obbligazioni (sia di quello di acquisto che di quello di vendita, ossia il rendimento) concorrono diverse variabili che rispondono alle leggi del mercato.

Nello specifico, il prezzo di un titolo obbligazionario è dato da:

– il tasso d’interesse di mercato (nel quale va calcolato anche il tasso d’inflazione);
– la durata del titolo;
– il rating dell’emittente.

Nel calcolo del rendimento di un titolo va, inoltre, considerato che a determinarlo ci sono anche il rendimento della cedola, il rendimento effettivo (rapporto fra ammontare della cedola periodica e prezzo dell’obbligazione) e il rendimento a scadenza (tasso di rendimento medio di un’obbligazione acquistata oggi e detenuta fino a scadenza).

In linea di massima, quindi, a parità di tutte le condizioni, una obbligazione con una durata residua molto lunga ha un rendimento futuro potenziale minore di una prossima alla scadenza, in quanto più sensibile a lungo termine alle variazioni di mercato. Gioca, inoltre, un ruolo fondamentale il tasso di inflazione atteso per la scadenza del titolo, che spesso non viene calcolato nel rendimento atteso per il quale gli investitori tendono ad utilizzare il tasso di inflazione reale.

Valutazione degli strumenti finanziari: i titoli azionari

 Partendo dal presupposto che il rendimento futuro delle azioni, come quello di tutte le attività finanziarie, si determina come valore attuale netto del flusso di pagamenti futuri che garantisce, questi titoli mettono in campo il problema del rischio in modo più evidente rispetto ad altre tipologie di prodotto finanziario.

Infatti, a differenza, ad esempio, dei bond, chi emette un’azione non si assume alcuna responsabilità nei confronti di chi la acquista, se non quello di renderlo parte dei profitti aziendali. Per questo motivo, nel calcolo del rendimento di un titolo azionario è necessario prendere in considerazione diversi parametri.

Innanzitutto è necessario tenere conto del prezzo di acquisto di un’azione che viene calcolato in base a:

performance attuali dell’impresa;
aspettative sulle performance future;
– le prospettive di crescita del settore;
– le prospettive di crescita dell’economia nazionale.

Una volta stabilita la convenienza del prezzo del titolo, si può valutare quella del suo rendimento futuro che, oltre a dipendere dalle stesse variabili di determinazione del prezzo, dipende dal confronto con gli altri titoli azionari presenti nel mercato e dalle performance passate del titolo stesso.

In economia per la definizione del rendimento di un titolo azionario si ricorre a due tipologie di analisi:

– analisi fondamentale che determina il valore del titolo in base alle caratteristiche e alle attività dell’ente che lo emette;

– analisi tecnica che determina il rendimento futuro del titolo in base al sui andamento storico.

Scandalo tassi interbancari: come cambierà la situazione?

 Perquisizioni, arresti e indagini che continuano a portare a galla una situazione che da qualche anno sta mettendo in ginocchio molte famiglie che hanno contratto un mutuo o altri tipi di prestiti. Troppe poche persone a controllare il valore dei tassi di interesse che così, invece di riflettere la situazione economico-finanziaria generale, erano solo l’espressione delle convenienza per l’uno o l’altro istituto.

Londra con le sue banche è stata la prima vittima degli accertamenti, mentre poi è toccato anche a molte delle banche dell’Unione Europea, senza tralasciare lo scandalo che ha colpito la Deutsche Bank.Le indagini hanno portato a scoprire che tutti i tassi bancari sono stati oggetto di aggiustamenti vari, a partire dal Libor, passando per l‘Euribor e tutti gli altri tassi internazionali: Tibor (Giappone), Hibor (Honk Kong), Sibor (Singapore) e Jibor (Sud Africa). Una possibilità data alle banche proprio in base al meccanismo di definizione di questi tassi che coinvolge solo una minima parte degli istituti bancari, che in questo momento temono di essere accusati di creazione di un cartello, il che le porterebbe a dover pagare delle multe milionarie come risarcimento ai propri clienti.

Sono ora le banche centrali, tra cui al primo posto figura la BCE a doversi prendere in carica questo compito. Accanto alla BCE si sono candidate anche le agenzie di informazione finanziaria come Bloomberg e Thomson Reuters e le società di Borsa che stilano gli indici dei loro mercati. Qualunque sia la decisione che verrà presa le banche non potranno che risentirne: se la definizione dei tassi non sarà più in mano loro vorrà dire che si farà in base alle reali transazioni sul mercato interbancario, il che vuol dire una grande perdita di indipendenza e, soprattutto, di guadagni.