Attività finanziarie del portafogli di investimento: la liquidità

 Tutte le attività che rientrano nella categoria della liquidità vengono scambiate in apposti mercati, detti, appunto, mercati monetari. Questo tipo di strumenti finanziari si caratterizza per un basso rapporto rischio/rendimento e sono considerate molto efficaci nella diversificazione del portafogli.

Nel mercato monetario italiano i principali strumenti di liquidità sono:

Titoli di stato a breve termine (BOT): hanno una durata variabile pari a tre, sei o dodici mesi e sono emessi dalle autorità competenti ogni 15 giorni. Sono dei titoli al portatore la cui remunerazione è anticipata, in quanto determinata dalla differenza tra valore nominale e prezzo pagato, e il rimborso avviene in una unica soluzione allo scadere dei termini.

Pronti contro termine (PCT): si tratta di due operazioni di compravendita di titoli. La prima operazione consiste nella vendita dei titoli con pagamento a pronti, la seconda, invece, consiste di un riacquisto degli stessi a termine. Grazie ai PCT le due controparti hanno la possibilità di investire dei fondi (chi compra) e di raccogliere liquidi nel breve termine (chi vende).

Depositi vincolati: questi strumenti finanziari hanno date di scadenza e tassi d’interesse fissi. Un’operazione di deposito vincolante è il deposito di un fondo in un istituto per un periodo e un tasso di interesse sul deposito predeterminato. Il rimborso avviene automaticamente alla scadenza del contratto.

Variazione dell’aliquota IMU

 L’IMU è una delle tasse più odiate dagli italiani che sono rimasti in ansia fino all’ultimo per conoscere se il comune nel quale risiedono ha esteso o meno l’aliquota da applicare all’immobile. Ci si chiede allora quali aliquote dell’IMU potessero modificare i comuni.

A rispondere ci ha pensato l’Agenzia delle Entrate nelle sue FAQ pubblicate sul sito ufficiale. La domanda posta era la seguente:

Per quali immobili il Comune può variare l’aliquota di base dell’Imu?

La risposta è complessa ma di facile comprensione. I Comuni hanno la possibilità di modificare l’aliquota di base dell’IMU e quindi hanno la possibilità di aumentarla o di diminuirla (quanti comuni hanno optato per questa seconda soluzione?) fino ad ottener una variazione di 0,3 punti percentuali.

Secondo l’articolo 13 del Decreto legge numero 201 del 2011, ci sono delle tipologie di immobili per i quali è stata definita un’aliquota agevolata che può essere comunque ulteriormente modificata. Facciamo qualche esempio.

Per le abitazioni principali e per le relative pertinenze, l’aliquota è modificabile di ben 0,2 punti percentuali. Per quanto riguarda i fabbricati rurali strumentali, invece, l’aliquota può essere riducibile di un’aliquota compresa tra lo 0,1 e lo o,2 per cento.

Si può ridurre dello 0,40% l’aliquota degli immobili non produttivi di reddito fondiario e per gli immobili posseduti dai soggetti passivi Ires e degli immobili locati.

 

Se hai la partita IVA “risiedi in Italia”

 La Corte di Cassazione, con la sentenza numero 21380 del 30 novembre 2013 ha ribadito che un soggetto straniero che abbia ottenuto la partita IVA, ha in Italia una sua stabile organizzazione. Il concetto, che sembra molto immediato, non era condiviso a livello normativo.

Il fatto che ha reso necessaria la precisazione è una notifica inviata dall’Agenzia delle Entrate ad una società non residente del nostro paese per negarle il rimborso dell’IVA nonostante la regolare richiesta inviata dall’azienda.

La negazione è stata giustificata dal possesso di un codice fiscale e di una partita IVA italiani. Questi particolari hanno consentito all’Erario prima e alla Corte di Cassazione poi di presumere l’esistenza di un’organizzazione stabile nel nostro paese.

Il che vuol dire che non sono posseduti i requisiti elencati nell’articolo 38-ter del Dpr numero 633 del 1972 che dà diritto ai soggetti non residenti di chiedere il rimborso IVA.

Il rimborso Iva è accordato a tutti i soggetti domiciliati e residenti negli stati membri della Comunità UE nel caso in cui non abbiamo un’organizzazione stabile nel nostro paese. La società coinvolta nella diatriba ha presentato ricorso e ottenuto l’avallo della Commissione tributaria provinciale.

L’Agenzia delle Entrate ha impugnato la sentenza e il ricorso è stato accolto dalla Corte di Cassazione.

Aggiornati i quadri dei modelli IVA

 L’Agenzia delle Entrate, prima di archiviare l’anno, ha deciso di pubblicare una serie di bozze di documenti utili ai contribuenti. Nei giorni scorsi è comparsa sul sito la bozza del modello CUD 2013, insieme al “pacchetto IVA” che stiamo per analizzare.

Il pacchetto IVA comprende sia l’IVA 2013, sia l’IVA Base/2013, sia l’IVA 26LP/2013 riservato all’ente o società controllante del gruppo IVA, sia l’Iva 74-bis, sia la Comunicazione annuale dati IVA. Tutti questi modelli, come anche il CUD, non sono in forma definitiva ma possono essere usati già per comprendere le differenze che sussistono rispetto all’anno scorso.

Per esempio nel Rigo VE26 è stato inserito il campo 3 che è dedicato a tutte le operazioni realizzate con il regime dell’IVA per cassa, è stato inserito il campo 3 anche nel rigo VF19 per gli acquisti che i contribuenti che hanno optato per lo stesso regime, hanno effettuato nell’anno.

Se avete la necessità di comunicare l’opzione IVA per cassa, adesso è stato inserito il rigo VO15. Sempre nel quadro VO sono stati inseriti i campi VO33 e VO34 dedicati rispettivamente ai contribuenti che non vogliono avvalersi del regime fiscale di vantaggio riservato ai giovani imprenditori e ai lavoratori in mobilità.

Escluso il quadro VR, la richiesta di rimborso del credito annuale IVA deve essere presentata tramite il quadro VX oppure tramite il quadro RX presente nel modello UNICO per chi presenti la dichiarazione unificata.

Pronto il modello CUD 2013

 Poco prima di questo fine settimana denso di novità a livello politico che potrebbero incidere sulla situazione finanziaria del nostro paese, è stato pubblicato dall’Agenzia delle Entrate il nuovo modello CUD per il 2013. Cambi di Governo a parte, infatti, tutti i contribuenti devono rispettare gli impegni con il fisco, sulla base della categoria d’appartenenza.

Sul sito internet dell’Erario, quindi, è presente la bozza del CUD 2013 con le relative istruzioni. Il modello in questione serve a certificare i redditi di lavoro dipendente equiparati o assimilati e percepiti nell’anno solare che sta per concludersi.

La certificazione deve essere consegnata da datori di lavoro ed enti pensionistici entro il 28 febbraio 2012, a patto che il rapporto di lavoro sia ancora in essere. In caso di cessazione del rapporto di lavoro, la certificazione deve essere consegnata entro 12 giorni dalla richiesta dell’interessato.

Il contribuente, sia esso dipendente, pensionato o percettore di redditi assimilati a quelli da lavoro dipendente, deve ottenere il CUD il duplice copia. La bozza pubblica contiene delle agevolazioni, per esempio lo sconto d’imposta per i ricercatori che sono rientrati in Italia oppure l’imposta sostitutiva al 10 per cento sui premi produttività erogati ai dipendenti.

Novità anche sul fronte dei destinatari dell’8 per mille cui si aggiungono, oltre quelli già presenti, anche la Sacra Arcidiocesi ortodossa d’Italia e l’Esarcato per l’Europa e la Chiesa apostolica in Italia.

 

Stage: solo uno su dieci si trasforma in lavoro

La situazione che emerge dallo studio condotto da Unioncamere attraverso il sistema informatico Excelsior conferma quello che i giovani italiani sanno già molto bene: le aziende che, dopo il primo periodo di stage, offrono un contratto di lavoro sono pochissime. Nello specifico, solo un giovane su dieci riesce ad ottenere ilo tanto agognato posto di lavoro dopo aver prestato servizio gratis all’interno dell’azienda.

Nonostante gli stage e i tirocini siano delle modalità di formazione molto utilizzate da aziende e società italiane (molto sfruttate dalle grandi aziende, quelle con più di 500 dipendenti, meno dalle aziende più piccole), il paradosso è che dopo la fine del periodo di formazione questa forza lavoro fresca e preparata viene rispedita a casa. Succede in condizioni normali, e succede, a maggior ragione, in periodi di difficoltà economica come quello che stiamo vivendo.

A parità di richieste di stagisti e tirocinanti, quest’anno ad essere riconfermati sono stati 32 mila e cinquecento giovani, contro i 38 mila dello scorso anno. Il comparto in cui è più facile trovare uno stage e essere riconfermati dopo è quello dei servizi (trasporto, logistica e magazzinaggio), male invece l’industria, la sanità e l’istruzione, comparti in cui la possibilità di rimanere a lavorare nell’azienda che ha ospitato lo stage oscillano tra il 28 e il 6%.

 

BMW offre stage e lavoro nelle sedi italiane

 Famosa per l’eccellenza dei suoi componenti e per la qualità delle sue autovetture, la BMW è un’azienda in continua espansione. Oltre alla differenziazione dei marchi e della produzione (BMW, MINI, Husqvarna e Rolls-Royce) la BMW può vantare una vasta rete di stabilimenti di produzione in tutto il mondo, compresa l’Italia.

Per le sue sedi italiane, la BMW è alla ricerca di 5 stagisti per tirocini della durata di 6 mesi. Nello specifico i candidati potranno rispondere alle offerte per:

Stage Experential Marketing
Tirocinio after sales business development
Stage Dealer Marketing Mini
Stage Ufficio Comunicazione – PR Mini

Oltre agli stage sul portale dell’azienda ci sono anche delle offerte di lavoro per venditori: per la sede di Milano si cerca un venditore moto e per quella di San Donato Milanese un venditore auto.

Per le candidature è necesario inviare il proprio curriculum vitae alla pagina Lavora con noi del sito dell’azienda.

L’Oreal cerca stagisti e personale in tutta Italia

Opportunità da non perdere per chi desidera iniziare una carriera nel mondo del beautyL’Oreal, una delle aziende più famose e solide in questo settore, sta cercando stagisti e personale da impiegare sia negli store che negli uffici.

Laeder internazionale del settore beauty, L’Oreal può contare su una vasta rete di stabilimenti, centri di ricerca e store in  130 paesi nel mondo, nei quali lavorano 68.900 dipendenti. In vista di un ulteriore ampliamento dell’organico, L’Oreal è alla ricerca di diversi profili da inserire per un periodo di stage o con contratti a tempo determinato.

L’azienda è alla ricerca di stagisti per i seguenti settori:

Marketing, Divisioni LOréal Luxe Kiehl’s, La Roche Posay Cosmetique Active e Prodotti Grande Pubblico – Milano
Pubbliche relazioni, Divisione Luxe – Milan
Amministrazione commerciale, Divisione Luxe – Milano
Risorse Umane, Reclutamento – Milano
Acquisti, Buyer – Milano
Operations, Divisione Mass Market – Milano
Web Marketing, Divisione Prodotti Professionali – Torino
Marketing, Divisione Prodotti Professionali – Torino

L’offerta è rivolta a laureati e laureandi in Economia, Ingegneria, Comunicazione e Marketing con conoscenza della lingua inglese. Lo stage ha durata di sei mesi e nel contratto è previsto il rimborso spese, ticket mensa e parcheggio aziendale.

Le offerte di lavoro, che si rivolgono a profili con comprovata esperienza, sono:

Consulenti di vendita per Novara, Vercelli, Alessandria, Biella, Bergamo, Monza Brianza, Como, Lecco, Milano, Asti, cuneo, Bolzano, Parma, Piacenza, Liguria, Firenze, Viterbo, Pesaro, Ancona, Fermo, Pescara, Macerata, Ascoli Piceno, Teramo, Chieti, Palermo;
Sales Account – Lombardia, Emilia Romagna, Roma, Marche, Toscana;
Agenti di Vendita – Bologna, Como, Lecco, Sondrio, Monza Brianza;
Junior Controller e Junior Supply Planning appartenenti alle categorie protette – Milano;
IT Digital Manager – Milano;
IT CRM / Sales Specialist – Milano.

Su sito dell’azienda, alla pagina ricerche di personale, è possibile avere maggiori informazioni curca i profili ricercati e i requisiti necessari alla candidatura.

La crisi politica italiana fa tremare l’Europa

 Mario Monti ha giustificato le sue dimissioni, che arriveranno dopo l’approvazione della legge di stabilità, con la mancanza di quella maggioranza necessaria a sostenerlo elle profonde riforme del sistema italiano che ha tentato di mettere in atto:

Io non sento più intorno a me una maggioranza che, sia pure con riserve e magari a malincuore, sia capace di sostenere con convinzione la linea politica e di programma su cui avevamo concordato, non potevo fare altrimenti. Non sarebbe stato giusto e nemmeno possibile.

Parole molto chiare che ricalcano anche le impressioni dell’Europa su questo scossone politico. l’Unione Europea, infatti,  teme che le dimissioni di Monti possano segnare lo stop delle riforme fin qui attuate e, quindi, il ritorno alle condizioni di partenza. Come la stampa internazionale, l’Europa plaude all’operato del professore.

E’ Joerg Asmussen, membro tedesc0 del board della Banca centrale europea, a parlare:

Mario Monti in poco tempo ha saputo realizzare moltissimo, con lui l’Italia ha riconquistato la fiducia degli investitori, e il suo governo ha portato avanti il processo di consolidamento del Bilancio. Chiunque dopo le elezioni governerà l’Italia, un paese fondatore dell’Europa, dovrà proseguire sulla via del corso politico e di risanamento di monti con la sua stessa serietà.

La paura non è solo della Germania, le cui sorti sono legate a filo doppio con quelle dell’Italia, ma dell’Europa tutta che vede nel possibile ritorno di Berlusconi la perdita delle speranze di un risanamento dell’economia italiana, con tutti i problemi che potrebbero derivarne.

Per la stampa internazionale Monti ha vinto la sua sfida

Una rassegna stampa internazionale così tanto improntata sulle news provenienti dal Governo Italiano non si vede così spesso. La notizia vera è però un’altra: raramente i giornali internazionali parlano bene del Governo Italiano.

Succede oggi, lunedì, in virtù delle dimissioni di Mario Monti, il cui operato è stato commentato in maniera positiva dalle principale testate mondiali. Non succedeva da anni che parole di stima fossero spese per un esecutivo italiano in lingue diverse dalla nostra.

NEW YORK TIMES

“Il primo ministro Mario Monti ha detto che intende dimettersi dopo aver perso l’appoggio del partito dell’ex primo ministro Silvio Berlusconi. Un anno fa, a monti è stato chiesto di formare un governo dopo le dimissioni di Berlusconi, che ha lasciato l’incarico in mezzo a turbolenze personali e politiche. Con l’Italia sull’orlo della dissoluzione finanziaria, il governo tecnico guidato da Monti ha proposto una serie di modifiche strutturali per mettere in sicurezza i conti dell’Italia. Anche se non è riuscito a stimolare la crescita economica, continua il New York Times, il signor Monti ha rimesso in piedi l’Italia riaccreditandola davanti ai mercati finanziari di tutto il mondo”.

WALL STREET JOURNAL

“La decisione del presidente Monti rischi di aprire la strada ad una fase difficile per l’Italia, con le elezioni già a febbraio, un mese prima del previsto”.

WASHINGTON POST

“L’Italia è impantanata nella recessione ma, con Monti al timone, aveva costantemente riacquistato fiducia. Mostrandosi capace di onorare i propri debiti”.