Le crisi in Europa e in America

 La crisi economica e finanziaria che stiamo vivendo ha una portata globale. A fronte di tante economie emergenti che stanno tirando fuori le unghie, ci sono tanti colossi economici che stanno venendo meno. In realtà da un continente all’altro la crisi è vissuta in maniera differente.

Chi investe in opzioni binarie e quindi specula anche sulla crisi deve tener conto della diversificazione degli indicatori che possono suggerire in che direzione andrà il mercato. Per esempio, in questo momento la crisi interessa sia l’America che l’Europa ma mentre il Vecchio Continente arranca, gli States sembrano crescere.

La situazione europea. L’Eurozona non riesce a reagire alla crisi, per cui si sono bloccati i consumi e le politiche del lavoro messe in campo dai vari stati, non riescono effettivamente a creare occupazione. Non aiutano le varie politiche di austerity, né la mancanza di un’interpretazione unica della crisi da parte di tutti gli stati membri dell’UE. Molti sono convinti che saranno necessari tantissimi sacrifici prima di vedere la luce, ma altri considerano possibile l’uscita dalla crisi solo a patto di una svalutazione della moneta unica.

La situazione americana. In America c’è crisi e nonostante questo la fiducia dei consumatori è ancora alta, non sono ancora in atto politiche di austerity, mentre si adotta una politica fiscale e monetaria espansiva. In questo modo il PIL resta ad un livello interessante e il rapporto tra il Prodotto Interno Lordo e il debito si è in qualche modo stabilizzato. Sicuramente ci sono prospettive più interessanti rispetto all’Italia.

Indicatori ForEX: impariamo a distinguerli

 Il valore di un investitore si calcola sulla base della sua capacità predittiva, sulla sua intuizione relativa alle quotazioni future di un titolo o di una valuta. Non si tratta certo di un’abilità magica, ma di un’attenta analisi di alcuni indicatori.

Nel settore ForEX ci sono due tipi di indicatori: ci sono quelli leading, i principali, che interpretano i segnali di un trend anticipando le inversioni di tendenza; e poi ci sono quelli lagging, che invece riescono a dare interpretazioni della situazione, dopo che il trend è stato definito.

Nel primo insieme si posizionano ad esempio l’oscillatore stocastico, il Relative Strenght Index, oppure l’Average Directional Index. Degli indicatori lagging, invece, fanno parte le medie mobili, le bande di Bollinger o anche la Parabolic Stop and Reverse.

Le due serie di indicatori vanno combinate per avere indicazioni più realistiche di quello che accadrà sul mercato. Per esempio, se ci affidassimo esclusivamente agli indicatori leading, potremmo perdere tantissimo del nostro investimento perché non sono tenuti in considerazione i segnali di ingresso e di uscita cosiddetti fasulli.

In pratica non si ha una visione realistica di quel che accade. Gli indicatori lagging, da questo punto di vista, sono  molto più precisi ma arrivano in ritardo rispetto al presentarsi del trend e anche piazzare gli ordinativi in ritardo comporta una perdita di possibili profitti.

Il consiglio che si dà a chi investe nel ForEX è di sperimentare con cautela una combinazione soddisfacente.

Fine dell’accordo Facebook-Zynga

 Facebook e Zynga sono due aziende che da sempre collaborano per rendere più divertente e appetibile l’esperienza degli utenti sul social network. Non che Zynga si occupi di User Exsperience Design, semplicemente produce giochi.

Zynga, tanto per ricordarlo, è la madre di FarmVille e CityVille. Da tempo cerca di emanciparsi dalla cornice del social network, pur sapendo che migrando verso altri lidi, anche di sua proprietà, non riuscirà a portare con sé i facebookiani con tutti i loro amici.

Nonostante la perplessità appena annunciata, nei giorni scorsi Facebook e la casa di produzione di giochi online hanno raggiunto un accordo che in qualche modo svincola Zynga dal social network blu: non ci sarà più un accordo privilegiato con Facebook che, a sua volta, potrà aprire le porte ad altri sviluppatori.

L’accordo esisteva già dal 2010 ma non era mai stata definita una data certa per la separazione. Fino a questo momento, infatti, si era piuttosto del modo con cui Facebook avrebbe dovuto far crescere gli utenti di Zynga prima di lasciarla andare.

Ora, la separazione è prevista per il prossimo 31 marzo 2013. Sul fronte “giochi” si è fatta già avanti un’altra azienda pronta a rimpiazzare Zynga, si tratta dell’Electronics Arts; sul fronte borsistico, invece, si prende atto di un accordo che pende a favore di Facebook. Il titolo del social network infatti, dopo l’annuncio ufficiale, guadagna subito valore e le sue azioni tornano al livello di 27,27 dollari, mentre perde quota il titolo Zynga che lascia sul terreno di Wall Street ben 12 punti percentuali. 

Gli strumenti derivati del risparmio gestito: le opzioni

 Attraverso la sottoscrizione di una opzione, il contraente acquisisce il diritto a vendere o acquistare un’attività finanziaria (che può essere di diverso tipo in base al contratto stipulato) ad un prezzo che è stato già pattuito in sede di stipulazione del contratto, ma in un momento futuro (o in più momenti che rimangano, comunque, all’interno del periodo di esercizio del contratto).

In gergo l’acquisto di una attività finanziaria in un contratto di opzione è definita come call, mentre la vendita si chiama put. Il prezzo prefissato è il prezzo di esercizio o strike price. Quando l’acquirente decide di esercitare il suo diritto di opzione (acquisto o vendita di una attività) la controparte ha l’obbligo di eseguire la prestazione al prezzo concordato indipendentemente dallo spot price (prezzo corrente) di quella attività.

Se il contraente decide di esercitare l’opzione call (acquisto) guadagnerà solo nel caso in cui lo spot price dell’attività acquistata è maggiore dello strike price; allo stesso modo se l’acquirente esercita l’opzione put (vendita) il valore della transazione sarà positivo  se lo spot price dell’attività sottostante è inferiore allo strike price.

 

Gli strumenti derivati del risparmio gestito: i futures

 Per i futures esiste un apposito mercato di scambio, in cui i pagamenti sono regolati da un intermediario (in gergo si chiama clearing house). L’intermediario ha il compito di liquidare quotidianamente, a uno dei due contraenti, la differenza tra il future price (il prezzo concordato del future) e lo spot price (ossia il prezzo a cui quel future viene scambiato sul mercato in quel giorno).

Esistono diverse tipologie di futures (valute, moneta, obbligazioni, indici di mercato azionario, delle merci e di metalli preziosi) e per ognuna di queste è previsto un apposito mercato di scambio.

Quando si stipula un contratto future deve essere prevista sia la quantità delle attività sottostanti, la valuta di quotazione delle attività stesse, la data e i termini di consegna. La consegna è il momento in cui il contratto future viene estinto e può avvenire per regolamento monetario o con l’acquisto di una posizione di copertura.

Le finalità dei futures sono l’hedging, cioè la riduzione del rischio legato alle variazioni di prezzo delle attività sottostanti, e la speculazione, ossia la previsione dell’andamento di mercato.

Il prezzo di ogni future è determinato tramite arbitraggio: il prezzo del future è il valore atteso dell’hedging, a cui si deve sottrarre un determinato tasso free-risk.

Cala l’occupazione anche nel settore agricolo

 L’agricoltura è stato l’unico comparto dell’economia in cui i posti di lavoro sono aumentati nella prima parte del 2012, ma il trend positivo si è, purtroppo, arrestato nel terzo trimestre del 2012 con una flessione tendenziale del 4,3 per cento, che corrisponde a 38 mila lavoratori in meno tra luglio e settembre.

Secondo la Cia (Confederazione italiana agricoltori) questo calo sarebbe dovuto all’aumento esponenziale degli oneri fiscali, all’impennata dei costi produttivi che si sommano alle difficoltà del comparto causate dalla siccità che ha bruciato interi raccolti.

Più precisamente, la classe più colpita da questa emorragia di posti di lavoro sono stati gli autonomi (-9,8 per cento), soprattutto nelle zone del centro Italia. La Cia vede il settore agricolo in affanno a causa della mancanza di interventi adeguati che hanno provocato un appesantimento della gestione aziendale, soprattutto a discapito delle piccole imprese.

La situazione dell’agricoltura sta profondamente cambiando: la crisi e le difficoltà legate all’aumento della pressione fiscale rende impossibile la sopravvivenza delle realtà minori che o si trovano costrette a chiudere o si piegano all’assorbimento da parte di aziende più grandi, le quali, quindi, possono assumere manodopera, ma non ai ritmi tenuti nella prima parte dell’anno.

Lavorare nella ristorazione siciliana

 Il settore della ristorazione in Sicilia cerca personale da impiegare per un’azienda operante nella ristorazione collettiva, i candidati che supereranno le selezioni saranno poi distribuiti nelle varie sedi in tutto il territorio siciliano.

Le posizioni ricercate dalla Divisione Specializzata Ho.Re.Ca. dell’Agenzia per il Lavoro Articolo1 sono:

20 addetti mensa per il porzionamento e la somministrazione dei pasti. I requisiti minimi richiesti sono comprovata esperienza nel settore e attestato HACCP in corso di validità.

20 cuochi e aiuto cuochi per la preparazione dei pasti. Anche in questo caso ai candidati è richiesta esperienza nel ruolo e autonomia nelle mansioni da svolgere e attestato HACCP in corso di validità.

Per coloro che volessero avere maggiori informazioni sulle offerte in corso e per un eventuale invio della candidatura, Articolo 1 ha messo a disposizione la mail [email protected], il numero di fax 095 7169103.

L’invio della candidatura può avvenire anche direttamente all’indirizzo Articolo1 Agenzia per il Lavoro Via Guzzardi, 26 – 95127 Catania.

Coin assume nei Concept Store Excelsior

 Concept Store Excelsior sono il fiore all’occhiello del Gruppo Coin. Negozi della grande distribuzione, pensati e progettati per un pubblico esigente e alla ricerca dell’eccellenza, al loro interno oltre ai reparti Abbigliamento per Uomo e Donna, Accessori, Beauty e Tecnologia, hanno anche Food Market con prodotti freschissimi e di alta qualità.

Per questo, anche le risorse che verranno impiegate nei Food Market devono essere all’altezza dello stile proposto e avere una particolare cura per il cliente.

Sono aperte diverse posizioni per le sedi di Lombardia e Veneto.

Responsabili reparto gastronomia, salumeria, macelleria e ortofrutta per le sedi di Milano e Verona

Ausiliari alle vendite e cassieri per la sede di Verona

In totale si tratta di circa 20 posti di lavoro disponibili. Per tutti i dettagli e i requisiti richiesti per le diverse posizioni, così come per l’invio della propria candidatura, visitare la pagina Carriere del Gruppo Coin.

 

Imu nuova stangata per le seconde case

 Le tredicesime degli italiani, quei pochi che ancora continuano a percepirle, quest’anno non saranno utilizzate per i regali di Natale o per concedersi una vacanza, ma saranno impiegate, per la maggior parte, per pagare la terza e ultima rata dell’Imu. Secondo un recente studio della UIL, infatti, il saldo dell’imposta sulla seconda casa potrà raggiungere i 1.209 euro, mentre quella per la prima abitazione mediamente sarà di 136 euro, ma si avranno dei picchi fino a 470.

Secondo lo studio, realizzato dalla Uil Servizio Politiche Territoriali con l’analisi delle delibere comunali pubblicate sul sito del ministero dell’Economia, il gettito che arriverà nelle casse dello stato dall’Imu supera di ben due miliardi di euro quanto previsto con il decreto Salva-Italia che l’ha istituita, grazie all’aumento delle aliquote fatto da molti comuni italiani.

Quello in cui il saldo dell’Imu sulla prima casa peserà di più sulle tredicesime è Roma, dove si toccheranno punte di 639 euro, seguita da Milano con 427 euro, Rimini con 414 euro, Bologna a quota 409 euro e Torino, che si ferma a 323 euro.

Per la seconda casa la classifica delle città più care non cambia di molto, con Roma sempre al primo posto con punte di 1.885 euro, 1.793 euro a Milano 1.747 euro a Bologna e 1.526 euro a Firenze.

 

L’oro perde 25 dollari in un minuto

 L’oro è da sempre considerato il bene rifugio per eccellenza e in un periodo di crisi con ancora maggiore vigore si prende atto dell’importanza di questo materiale, anche a livello di quotazioni. Eppure dopo mesi in cui gli analisti si sono rincorsi rilanciando sui prezzi del metallo giallo, ieri c’è stato il primo stop.

Da diversi mesi gli analisti spiegano che data la crisi è facile che ci sia una corsa all’oro incentivata dagli acquisti fatti dai paesi in via di sviluppo come Cina ed India. L’oro raggiungerebbe, secondo le previsioni, quote record già nel primo semestre del prossimo anno.

Invece il 2012 sembra concludersi in calo per questo materiale. Lancia infatti un campanello d’allarme la situazione di ieri in borsa.

In pratica si parte dall’idea che in un anno dalle miniere del Canada possono essere estratti circa 3 milioni e mezzo di once d’oro. Ieri, in borsa, è stata venduta la stessa quantità d’oro, di carta naturalmente, nel senso che sono state emesse 35 mila future sull’oro del valore che hanno 3 milioni e mezzo di once d’oro. 

Questa situazione ha determinato un calo repentino nelle quotazioni dell’oro che in poco più di un minuto ha perso circa 25 dollari. Per un’ora consecutiva ci sono stati dei ribassi fino al raggiungimento dei 1705,50 dollari l’oncia. Secondo Cme Group non è un errore ma una liquidazione guidata dal mercato.