Grilli crede nella delega fiscale

La delega fiscale si farà, parola di Vittorio Grilli. Il suo iter parlamentare per il momento è minato da diversi ostacoli in Senato, che hanno costretto i redattori dell’emendamento a riportare indietro il testo in Commissione.

A latere del meeting The Future of European Equity Market in Borsa Italiana, Grilli ha però dichiarato:

“Credo che non si sia arenata. Lo spero, perché la delega fiscale é un provvedimento molto importante che contiene questioni fondamentali per chiarire il nostro apparato sia tributario, sia relativamente al nostro Catasto”.

Grilli ha voluto ribadire l’impegno del governo nella normativa riguardante la delega fiscale:

“Spero che sia soltanto una pausa, ma il Governo si impegnerà perché si possa concludere con successo questo provvedimento. Per quanto riguarda i tempi, questo fa parte delle procedure parlamentari, quindi penso che con la collaborazione del Parlamento si possa definire un percorso che stia nei tempi utili per finalizzare questo provvedimento”.

Grilli non ha dubbi sulla possibile simbiosi tra Governo e Parlamento:

“Abbiamo sempre avuto grande collaborazione con il Parlamento e speriamo che questa possa continuare fino alla fine del nostro mandato, sottolinea il ministro dell’economia, a Milano per un convegno organizzato da Assonime. Noi ce la stiamo mettendo tutta e spero proprio che riusciremo a fare tutti i provvedimenti che riterremo cruciali”.

 

 

Lavorare da Burberry

La famosa catena casa di moda inglese Burberry è una delle realtà di maggior pregio nel settore del lusso a livello internazionale. Contraddistinta da uno stile inconfondibilmente british la sua produzione spazia dall’abbigliamento agli accessori, passando per la pelletteria e i cosmetici.

Burberry ha store in tutto il mondo, molti anche in Italia. Per le sedi della nostra penisola l’azienda è alla ricercad i diverse figure professionali da inserire negli store di MilanoRomaVenezia e Serravalle.

Le figure ricercate sono:

Sales associate (addetti alle vendite) per le sedi di Milano, Roma
Sales associate (addetti alle vendite) per le sedi di Milano, Roma con conoscenza di almeno una delle seguenti lingue straniere: Cinese, Russo, Arabo, Portoghese o Coreano.
Store Manager per la sede di Serravalle
Assistant Store Manager per la sede di Milano
Department Manager per le sedi di Venezia e Roma
Burberry Private Clients Consultant per Milano
Department Head Ladieswear per lo store alla Rinascente di Milano
Director of Sourcing Shoes per Firenze
Supervisor per la sede di Noventa di Piave (VE)

Tutti coloro che sono interessati a candidarsi per una delle posizioni aperte si consiglia di consultare il sito dell’azienda alla pagina carriere dove si trovano ulteriori informazioni e le modalità di candidatura.

Conto Welcome Aziende 2013

 La Banca Popolare di Milano ha molti prodotti nel suo carnet, rivolti ai giovani, ai privati ma anche alle imprese. Fino a questo momento, parlando della carta di pagamento Je@ns, del finanziamento per lavoratori a tempo determinato e di Conto be 1abbiamo soddisfatto le richieste dei giovani.

Adesso vogliamo approfondire un altro prodotto del gruppo bancario lombardo che è il Conto Welcome Aziende 2013 rivolto per l’appunto alle aziende. La particolarità del prodotto dedicato ai nuovi clienti sta nelle condizioni promozionali del conto che sono bloccate per tutto il 2013, fino al prossimo 31 dicembre.

L’obiettivo dell’istituto di credito è fare in modo che le aziende abbiamo modo di conoscere i servizi della banca prima di passare all’adesione profonda. Possono accedere a questa offerta sia le società, sia le ditte individuali a patto che non abbiano già altri conti correnti in BPM. In pratica devono essere dei “veri” nuovi clienti.

Nel periodo promozionale, che è tutto il 2013, le condizioni offerte sono la gratuità del canone mensile, il pagamento di 10 euro a trimestre per i movimenti sul conto con che sono illimitati. Gratuita anche la liquidazione del conto e i servizi di internet banking.

Le condizioni offerte poi dal primo gennaio 2014 sono già chiare: sul sito della banca potete leggerne il dettaglio.

 

Conto be 1 di Bipiemme

 La Banca Popolare di Milano offre una serie di prodotti in promozione per tutti i giovani clienti dell’istituto di credito. Abbiamo visto insieme la carta di pagamento Je@ns e anche il finanziamento per i lavoratori con contratto a tempo determinato.

Adesso prendiamo in esame il Conto be 1. Si tratta di un conto corrente economico, adatto a chi ha appena completato il ciclo di studi e magari vuole entrare ne, mondo del lavoro. Il fatto che sia rivolto ai giovani è evidente dallo sconto proposto: nessun canone per chi ha meno di 27 anni.

Un’altra grande caratteristica del Conto be 1 è legata al suo essere sempre online per la gestione dei servizi più utili. Per esempio con il Conto be 1 si può ricevere l’accredito dello stipendio, si possono inviare e ricevere dei pagamenti, si può ricaricare il cellulare, si può consultare la propria posizione e accedere al servizio gratuito di internet banking.

Con il Conto be 1 si possono anche effettuare acquisti con la carta bancomat che è offerta gratuitamente. In più si ha la possibilità di associare al conto anche un piano d’accumulo che garantisca più un là un rendimento all’interessato. Con l’opzione be 1 star si può anche finanziare un progetto di lavoro e studio e si può fare la richiesta di mutuo per l’acquisto della prima casa.

Tutte le informazioni sono presenti sul sito della banca.

Finanziamento per lavoratori “determinati”

 La Banca Popolare di Milano pensa a tutti i suoi clienti, ma proprio a tutti, compresi i lavoratori subordinati che hanno un contratto a tempo determinato e che, per questo piccolo particolare professionale, hanno più difficoltà ad accedere ad una linea di credito.

Si tratta di un prestito pensato ad hoc per i precari che in genere possono appartenere anche alla categoria dei giovani. Il prodotto che è un finanziamento per lavoratori subordinati a tempo determinato, è rivolto ai privati che sono residenti nella provincia di Milano e svolgono anche l’attività lavorativa in un’impresa che ha sede nella provincia.

Il prestito è limitato, nel senso che la banca è disposta a concedere fino a 4000 euro di prestito che possono arrivare anche a 10000 nel caso in cui il prestito sia finalizzato all’acquisto di una macchina, sia nuova, sia usata.

Il tasso applicato al finanziamento è fisso ed equivale al 6,50 per cento. La banca, nel presentare il prodotto, fa anche un esempio di finanziamento. Per un importo di 5000 euro, da rimborsare in 60 rate mensili (quindi in 5 anni), si dovrà corrispondere una rata di 97,83 euro.

Il TAEG è quello del 6,870 per cento e alla fine del rapporto con la banca a fronte di 5000 euro di prestito erogati, ne saranno rimborsati 5891,55 euro.

La carta Je@ns della Banca Popolare di Milano

 La carta Je@ns  non è una carta di credito ma una carta di pagamento prepagata, che può essere ricaricata e che si può acquistare in tutte le filiali della Banca Popolare di Milano. D’interessante ha almeno due aspetti: fa parte dei circuito MasterCard e in più ha sia il microchip interno che il PIN.

Si può usare subito, dal momento del rilascio e può essere caricata fino ad un massimo di 5000 euro. Così come per molte altre carte di pagamento, ha una scadenza fissata a cinque anni. La scadenza è indicata sul fronte della carta.

Cosa si può fare con la carta Je@ns. Il foglietto illustrativo spiega bene che la carta di pagamento può essere usata per fare acquisti in tutti gli esercizi commerciali convenzionati con il circuito Mastercard, sia in Italia che all’estero. Si può usare per acquistare e pagare online sui siti che espongono il marchio Mastercard. In più si può usare per prelevare contanti dai bancomat abilitati.

Nelle agenzie della Banca Popolare di Milano, nelle ricevitorie Sisal o con bonifico tramite l’IBAN associato alla carta, si può effettuare la ricarica della carta. Il credito ancora disponibile si può visualizzare tramite i Bancomat del gruppo Bipiemme e nelle stesse agenzie.

Online è disponibile anche il numero da chiamare per effettuare il blocco della carta.

Slitta al 4 febbraio presentazione modello Imu

Il termine per presentare la dichiarazione Imu è rimandato al 4 febbraio. La precedente scadenza (ora procrastinata) era stata fissata per il 30 novembre.

Lo ha ufficializzato il Ministro dell’Economia, successivamente alle decisioni prese in parlamento circa la consegna del modello.

L’appuntamento con la consegna del modello, prassi che interessa i proprietari di due immobili, rimane invece invariato. Il saldo dovrà essere effettuato entro il prossimo 17 dicembre, e può essere pagato anche in posta od online. Tra meno di venti giorni, dunque, occorrerà pagare l’imposta, revisionando gli importi connessi alle aliquote fissate dai Comuni.

Dal 5 novembre scorso è presente sulla Gazzetta Ufficiale il nuovo modello di dichiarazione Imu,

Le istruzioni al modello Imu riportano quanto segue:

“L’obbligo di dichiarazione non sussiste per le abitazioni principali ma, come viene spiegato nelle istruzioni al modello Imu, sorge nei casi in cui sono intervenute variazioni rispetto a quanto risulta dalle dichiarazioni Ici già presentate, nonché nei casi in cui si sono verificate variazioni che non sono, comunque, conoscibili dal Comune. La dichiarazione deve dunque essere presentata quando gli immobili godono di riduzioni dell’imposta (fabbricati inagibili o inabitabili e di fatto non utilizzati, fabbricati di interesse storico o artistico, immobili per i quali il Comune ha deliberato la riduzione dell’aliquota, i fabbricati destinati dall’impresa costruttrice alla vendita, i terreni agricoli) e quando il Comune non è in possesso delle informazioni necessarie per verificare il corretto adempimento dell’obbligo tributario”.

 

 

Obama ottimista, accordo su Fiscal Cliff entro Natale

C’è ottimismo alla Casa Bianca sugli accordi relativi al Fiscal Cliff. Barack Obama è fiducioso sulla possibilità di trovare un’intesa con il partito Repubblicano già prima di Natale. Nel suo discorso in merito, il Presidente da poco rieletto ha dichiarato:

“L’importante è non toccare la classe media, per la quale le tasse non vanno aumentate, altrimenti si avrà un impatto sull’economia mondiale”.

Il discorso di Obama, che anticipa quello di domani sullo stesso argomento in Pennsylvania, ha avuto un ottimo effetto su Wall Street, allentando i timori sulle trattative inerenti al precipizio fiscale.

L’intervento di Obama, che venerdì tornerà a parlare di tasse sulla classe media in Pennsylvania, ha come risultato quello di allentare, momentaneamente, i timori di Wall Street sulle trattative sul fiscal cliff, dopo l’allarme sullo stallo delle negoziazioni segnalato nelle ultime ore dal leader della maggioranza in Senato, Harry Reid.

Il fiscal cliff, intanto, sta già facendo percepire il proprio eco sull’economia. Nel Beige Book della Fed si legge:

“L’economia degli Stati Uniti è cresciuta a un ritmo “misurato” tra ottobre e novembre, con molti distretti che temono gli effetti negativi del fiscal cliff e stanno facendo i conti con le conseguenze dell’uragano Sandy. La maggior parte dei 12 distretti della Fed ha visto un miglioramento nelle assunzioni di lavoratori e nei consumi, a fronte però di un indebolimento del comparto manifatturiero. Per il Wall Street Journal la Federal Reserve probabilmente proseguirà anche nel 2013 con gli acquisti di mortgage backed security di lungo termine e di Treasury per affrontare il rallentamento della crescita dell’economia e i rischi provenienti dal fiscal cliff. Alla riunione dell’11 e del 12 dicembre, la Fed dovrà dunque prendere molte decisioni importanti, tra le quali quella che riguarda i programmi di acquisto asset”.

 

La Commissione Europea ha approvato la ristrutturazione delle banche spagnole

 

 Gli istituti bancari coinvolti nel piano di salvataggio sono quattro: BankiaNcg Banco, Catalunya BancBanco de Valencia.

Per i primi tre istituti nazionalizzati, BankiaNcg BancoCatalunya Banc, la Commissione Europea crede che la ristrutturazione così come prevista nel piano di salvataggio possa in breve tempo riportare ad una gestione normale di lungo termine. L’accordo, preso nel rispetto delle volontà tanto delle autorità spagnole che di quelle europee, prevede una riduzione del 60% del bilancio entro il 2017, con il ricollocamento delle attività sul business al dettaglio e i prestiti alle Pmi. Una strategia che dovrebbe rafforzare il capitale e le posizioni di liquidità degli istituti in questione.

La ristrutturazione delle banche spagnole prevede dei tagli particolarmente duri che porteranno ad una sostanziale riduzione dell’organico, delle filiali e degli sportelli presenti sul territorio spagnolo.

Per il Banco de Valencia, invece, la misura è stata più forte: la banca sarà venduta a Caixabank e non sarà più un istituto di credito indipendente.

Nonostante la soddisfazione espressa da entrambe le parti per l’accordo raggiunto, i dati macroeconomici del paese continuano ad essere poco incoraggianti. Secondo il bollettino di novembre diffuso dalla Banca di Spagna il Pil del paese continuerà a diminuire fino alla fine dell’anno.

 

Google Italia deve pagare 96 milioni di euro di tasse

 Google è nel mirino del fisco. Da un lato la Germania che propone una legge per il pagamento dei diritti d’autore per tutti i contenuti messi in rete dai motori di ricerca (tra i quali compare anche Google, ovviamente) in difesa del diritto d’autore e della stampa cartacea, dall’altra il ministero dell’Economia e delle Finanze  che, rispondendo all‘interrogazione presentata da Stefano Graziano, deputato del Pd, risponde:

Nel quinquennio 2002-2006 Google non ha dichiarato reddito imponibile per oltre 240 milioni di euro, che sono pari a 96 milioni di euro di iva da versare al Fisco italiano.

L’obiettivo dell’interrogazione parlamentare era quello di capire quali fossero le decisioni e le misure che il governo italiano ha intenzione di prendere contro tutte le grandi aziende internazionali che sfruttano le lacune delle leggi tributarie dei vari paesi per non versare quanto dovuto in base alla loro capacità contributiva.

Il problema fiscale, infatti, non riguarda solo Google, ma tutte le aziende e i gruppi che operano nel settore dell’hi-tech che

sfruttando ingegnerie finanziarie offerte da evidenti lacune nella normativa nazionale e internazionale, riescono a non pagare le tasse nel nostro paese. Per contrastare efficacemente fenomeni di pianificazione fiscale aggressiva aventi scala transnazionale, sta procedendo, in base a un primo screening delle risultanze dell’attività di tutoraggio dei grandi contribuenti, a una selezione di posizioni che possano dar luogo a una mirata attività di controllo fiscale nei confronti dei gruppi multinazionali attivi nel settore dell’elettronica e dell’e-commerce e le cui strategie fiscali sono oggetto di attenzione da parte dell’opinione pubblica italiana e internazionale

Da parte sua Google, nelle cui sedi si stano facendo ulteriori ispezioni,

rispetta le leggi fiscali in tutti i Paesi in cui opera e siamo fiduciosi di rispettare anche la legge italiana. Continueremo a collaborare con le autorità locali per rispondere alle loro domande relative a Google Italy e ai nostri servizi.