L’Imu può essere pagato anche in Posta

Una delle maniere più semplici per pagare il Saldo relativo all’Imu è farlo tramite posta. Proprio il sito di Poste Italiane spiega punto per punto come fare. Riportiamo dunque, di seguito, la descrizione di ogni passaggio:

“Per tutti i contribuenti che devono pagare l’IMU c’è un nuovo servizio online che rende il pagamento ancora più facile e veloce.

Se sei registrato al sito Poste.it, bastano tre semplici passaggi:

– accedi all’area riservata BPOL

– compila il modello F24 disponibile in questa pagina

– effettua il pagamento con la procedura dedicata agli F24.

Se non sei registrato, puoi comunque usufruire del servizio IMU online con il modello F24 veloce e risparmiare tantissimo tempo:

compila il modello F24 o il modello F24 accise disponibili in queste pagine;

stampa il modello F24 compilato in tre copie;

effettua il pagamento presso l’ufficio postale.

Il nuovo servizio IMU online, ideato per te da Poste Italiane è:

disponibile 24 ore su 24 per tutti i contribuenti;

sicuro. Durante la compilazione del modulo viene effettuata una serie di controlli sui dati inseriti;

veloce. Se sei registrato puoi pagare l’IMU direttamente online. Se non sei registrato al sito Poste.it, puoi riempire il modello online. Al nostro addetto sarà sufficiente inserire il tuo codice identificativo univoco riportato nel modello F24″.

USA: le prove che sarà un anno di gloria

 L’investimento in opzioni binarie obbliga a prendere in considerazione tutte le ipotesi e gli elementi che contribuiscono alla definizione di un trend. In questi mesi molti analisti hanno iniziato a fare previsioni sul 2013 e sotto la lente d’ingrandimento ci è finita anche l’America.

In un articolo precedente abbiamo trattato i due volti della medaglia: gli scettici che sono sicuri che nel 2013 l’America non riuscirà a reagire al fiscal cliff e alle altre numerose sfide economiche che si trova davanti agli occhi; di contro ci sono molti altri analisti fiduciosi che l’avvio lento del primo trimestre sia soltanto un passaggio verso una crescita degli USA.

Questa seconda ipotesi sembra aver trovato delle giustificazioni nella realtà. Il presidente Obama, infatti, si deve barcamenare tra la gestione delle imposte e delle spese al fine di evitare una nuova recessione. Al tempo stesso per il 2012 può gioire di un incremento del PIL che dovrebbe fissarsi nel range 1,7-2 per cento. Un dato molto utile a chi compra opzioni binarie boundary.

La FED era stata molto più ottimista, è vero, prevedendo una crescita al 2,4% ma questo non vuol dire nulla, visto che ci sono anche altri segnali incoraggianti nell’economia americana: la riduzione del tasso di disoccupazione sceso sotto la soglia dell’8 per cento e il miglioramento della fiducia dei consumatori che si attesta all’84,9.

Mps autorizza un titolo ribattezzato “Monti Bond”

Prende il nomignolo di ‘Monti bond’ il nuovo titolo obbligazionario emesso dalla Banca Mps.

Un titolo che vanta un controvalore complessivo intorno ai 3,9 miliardi di euro. Di questi 1,9 miliardi saranno destinati al riscatto e all’integrale sostituzione dei Tremonti bond.

L’emissione avverrà, successivamente al rilascio delle autorizzazioni di rito, entro il 28 dicembre 2012, con prezzo di emissione alla pari. Il valore nominale unitario degli strumenti finanziari dunque, sarà di 1 milione di euro.

Il Cda ha erogato un importo che supera i 500 milioni. Inizialmente Mps aveva previsto però 3,4 miliardi.

Come si spiega questo incremento? Banca Mps afferma

“L’incremento è motivato «dai possibili impatti patrimoniali derivanti dagli esiti dell’analisi in corso di talune operazioni strutturate poste in essere in esercizi precedenti”.

Ecco come Mps procederà:

“Vista la redditività negativa di tali operazioni, oggi incluse nel portafoglio di attività finanziarie aventi per sottostante titoli di Stato, la Banca procederà alla rinegoziazione della struttura di funding delle stesse con l’obiettivo di migliorarne la redditività. La priorità del Gruppo rimane quella di ritornare a livelli di redditività adeguati e sostenibili perseguendo, anche attraverso azioni di discontinuità di natura straordinaria, il percorso tracciato nel piano industriale 2012-2015. Il Consiglio di Amministrazione di Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. ha conferito mandato all’Amministratore Delegato e al Presidente a provvedere all’invio al ministero dell’Economia e delle Finanze ed a Banca d’Italia della richiesta di sottoscrizione degli Strumenti Finanziari”.

 

Panetta di Bankitalia sulle banche nostrane

 Si chiama Fabio Panetta ed è il vicedirettore di Bankitalia. Nel suo ultimo discorso durante il convegno dell’Aiaf a Milano, Panetta ha affrontato il tema delle banche italiane.

La prima constatazione è che il credito bancario si sta riducendo e questa contrazione non accenna a diminuire. Se si dovesse fare una previsione anche per il prossimo anno, si potrebbe confermare il trend: la contrazione continuerà nel 2013 anche se sarà sicuramente inferiore.

Resta quindi un problema di fondo che è la redditività delle banche che è già molto bassa e non accenna assolutamente a diminuire visto che i tassi d’interesse restano molto bassi, la contrazione del credito è evidente, ma bisogna fare i conti anche con i costi elevati del denaro che arriva dai fondi.

Secondo Panetta si può parlare di “eccesso delle capacità produttiva” e in futuro è difficile che s’interverrà sui costi e sulla struttura distributiva.

In pratica sul lungo periodo, dice il vicedirettore di Bankitalia, si ipotizza un aumento molto forte dei ricavi per alcuni motivi precisi: la nuova normativa sul credito bancario che richiede più capitale alle banche a fronte di una penalizzazione del trading; il freno del credito e il rallentamento globale della zona  euro. E’ in dubbio il prossimo intervento della BCE.

Balduzzi: “Non privatizzeremo la sanità”

Il Ministro della Salute Renato Balduzzi, intervenendo a Sky tg24, ha dichiarato che l’ipotesi di privatizzazione. Ecco la sua dichiarazione:

“Il presidente del Consiglio ha posto un problema sulla sostenibilità futura dei sistemi sanitari incluso il nostro e ha posto la domanda sull’opportunita di affiancare alle forme di finanziamento pubbliche, forme finanziamento integrativo. Ha solo posto una domanda”.

Balduzzi spiega tutti passaggi di ciò che sta succedendo in questi giorni, precisando e chiarendo con esattezza il presente e il futuro della Sanità:

“Quanto sta accadendo è il frutto di una forzatura mediatica, perché non c’é nessuna ipotesi di privatizzazione della sanità. Anzi Monti, ieri, ha colto l’occasione del convegno per riaffermare la validità del Ssn e della necessità di un suo continuo miglioramento. Poi ha posto una domanda che tutti oggi si pongono. Questa è la verità”.

Balduzzi ha inoltre sottolinea che dalla giornata di ieri è obbligato a rispondere su alcune domande riguardanti cose che non sussistono e nessuno ha mai fatto affermazioni simili a quelle lui messe in bocca. Neanche il Premier Monti.

In relazione alle polemiche sollevate dalla CGIL su una presunta distruzione del Ssn, Balduzzi risponde francamente:

“Uno può combattere, ed é giusto che lo faccia, ma se qualcuno vuole demolire il Ssn anche io lo combatto e anche Monti lo combatte”.

Mutui in calo anche in Spagna

 Il mercato immobiliare è in crisi e di certo andare a controllare quel che accade nei paesi che maggiormente stanno risentendo del rallentamento economico, non è molto utile. Eppure le ultime analisi sul mercato immobiliare analizzano prioritariamente la situazione spagnola.

Il mercato spagnolo delle compravendite immobiliari è in crisi e con esso tutto il comparto dei mutui. Ad illustrare la situazione abbastanza drammatica ci ha pensato l’Istituto Spagnolo di Statistica, l’equivalente iberico del nostro Istat che ha preso in esame i dati riferiti ad agosto e settembre.

Il numero di erogazioni nel mese di settembre è in calo, ma questa diminuzione è in linea con quanto già visto in agosto. Ci sono state ben 21.195 erogazioni di mutui e questo numero indica una flessione corposa del 32,2 per cento rispetto allo stesso mese del 2022.

La bolla immobiliare spagnola ci sta esplodendo sotto gli occhi ma gli elementi per individuarla erano già disponibili alla fine dell’estate. Ad agosto, ad esempio, c’era stato un calo delle richieste di mutuo pari al 28,5 per cento. Ma con settembre, ormai, il calo si è fatto evidente: è da 29 mesi che si perpetua.

La diminuzione delle richieste di mutui è un riflesso diretto dell’estendersi della crisi economica. I cittadini spagnoli, in più, se anche chiedono fondi, ne chiedono molti meno, in media 102.407 euro, cioè il 7,1% in meno rispetto a quanto registrato nel settembre 2011.

Fintecna alla Cdp per ridurre il debito

 Che cos’è Fintecna? E’ un’azienda con un patrimonio immobiliare enorme dentro il quale sono confluiti nel tempo complessi industriali dismessi della siderurgia, ex manifatture di tabacchi, ma anche alberghi, villaggi turistici e l’ex sede del Poligrafico di Stato che sta ai Parioli a Roma.

Fintecna è anche un’azienda tra le maggiori produttrici di navi da crociera e traghetti. Detiene una piccola quota di Air France e un’altra piccola quota di Ansaldo Sts. Peccato che la sua struttura, le finalità e i giri di denaro che determina Fintecna, siano sempre sotto la lente d’ingrandimento.

Per esempio dentro l’azienda che abbiamo messo anche sotto i nostri riflettori, ci sono tantissimi pezzi dell’ex IRI, liquidata dal Governo Amato nel 2000. Anzi, nonostante gli scettici sulla sua tenuta futura, Fintecna ha assorbito l’IRI con l’aiuto di Tremonti.

Oggi, l’ultimo passaggio di quest storia, racconta di un trasloco di Fintecna nel grande contenitore rappresentato dalla Cassa depositi e prestiti che è controllata, com’è noto, dal Ministero dell’Economia. La Cassa depositi e prestiti, è alimentata con i soldi dei risparmi degli italiani, di coloro che depositano i loro soldi alle Poste con l’obiettivo di acquistare buoni fruttiferi oppure obbligazioni.

Il Tesoro, che con la stessa tecnica usata con Fitecna, ha inglobato anche Sace e Simest, spera adesso che gli entrino ben 10 miliardi di euro da usare per la riduzione del debito pubblico.

A rischio la delega fiscale

Successivamente al rinvio della Commissione Finanze, stabilito dalla riunione dei capogruppo nella giornata in cui era auspicabile una sua approvazione, il Senato potrebbe bocciare la delega fiscale.

Il DDL potrebbe essere approvato all’ultimo minuto, al termine della legislatura in corso, ma il Governo non avrebbe il tempo necessario per esercitare le deleghe contenute al suo interno.

Occorre sempre ricordare che dovrà esserci una terza lettura alla Camera.

Nel contempo, in questa situazione, il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi scongiura ogni rinvio e preme per l’approvazione della legge:

“Il varo della delega è civiltà giuridica. I principi sono improntati a semplificazione, trasparenza e civiltà giuridica, sono i capisaldi di un cambiamento che il mondo delle imprese aspetta da anni e che sembrava finalmente vicino alla realizzazione”.

DELEGA FISCALE: NORME A RISCHIO

Ecco quali norme rischiano di rimanere “nel cassetto”

Scontrini: il governo propendeva per la deducibilità di scontrini e ricevute al fine di incentivare la richiesta da parte dei cittadini. Quella sugli scontrini è una norma contro l’evasione fiscale;

Catasto: invarianza del gettito senza ulteriori aggravi sull’Imu;

Imprese: rischiano le rateazioni e i premi a imprese virtuose;

Imprese individuali: revisione dell’imposizione sui redditi di impresa, previsione di regimi forfettari per i contribuenti di mimori dimensioni, tassazione (Iri) separata del reddito dell’impresa rispetto a quello dell’imprenditore e misure per favorire l’internazionalizzazione

Continuità aziendale;

Statuto dei contribuenti e retroattività;

Agevolazioni.

Warren Buffet rilancia il suo appoggio alla politica di Obama

 I privilegiati d’America devono pagare più tasse. A dirlo è Warren Buffet che, da sempre pro-Obama, che, pur facendo parte della classe degli uomini più ricchi del mondo, dalle pagine del New York Times rinnova la sua posizione e le sue proposte.

Già nel 2011 la prima proposta per una tassazione dei patrimoni dei super ricchi americani, che ora viene rivolta direttamente al Congresso degli Stati Uniti e propone una tassazione del 30% sui redditi che vanno tra $1 milione e $10 milioni e del 35% nel caso il reddito superi queste cifre.

Secondo l’investitore, che si trova al terzo posto della classifica di Forbes dei 400 uomini  più ricchi d’America:

Una regola semplice come questa bloccherà gli sforzi di quei lobbisti, avvocati e rappresentanti del Congresso avidi dei soldi dei contribuenti, volti a tenere le tasse che pagano i ricchi ben al di sotto di quelle imposte a gente che ha un reddito che è solo una frazione, rispetto al nostro.

Il reddito medio del gruppo (i 400 di Forbes) nel 2009 è stato di 202 milioni dollari – che equivale a un “salario” di 97.000 $ per ora. Tuttavia, più di un quarto di questi ultra ricchi hanno pagato meno del 15 per cento di imposte sul reddito, la metà meno del 20% e alcuni non pagano niente.

Questo oltraggio indica la necessità di più di una semplice revisione verso alto delle aliquote fiscali, anche se questo è il punto di partenza. Appoggio la proposta del presidente Obama di eliminare i tagli fiscali di Bush per i contribuenti ad alto reddito. 

Buffet rinnova quindi il suo appoggio ad Obama e alle sue proposte per il risanamento dell’economia americana ed è molto importante per il presidente degli stati Uniti e per il suo mandato che la proposta della tassazione dei ricchi arrivi proprio da un ricco.

Situazione critica per i prestiti bancari dell’Eurozona

 Si chiama crowding out, ossia effetto spiazzamento, quello che si è verificato nel mese di ottobre nei paesi dell’Eurozona. Mentre la crescita della massa monetaria si è attestata su di un +3,9% su base annua e i prestiti bancari per il finanziamento del debito sovrano dei vari stati continuano a salire, i prestiti destinati alle imprese, invece, continuano a scendere, contribuendo a creare maggiori difficoltà di reperimento di liquidi.

Nello specifico, nel mese di ottobre l’offerta di credito bancario ai governi e’ salita dell’8,8% su base annua (+ 0,6% rispetto al mese precedente), mentre nel settore privato la contrazione dei prestiti è stata pari a -0,7% (-0,9% a settembre, che si trasforma in un una contrazione pari a -1,8% su base annua. Tra le cause soprattutto pesa la diminuzione della domanda e le nuove regole adottate dalle banche per la concessione dei prestiti.

Nessuna tipologia di prestito per le imprese è stata risparmiata dalla contrazione. I prestiti per il finanziamento del circolante hanno registrato un -2% su base annua, i prestiti per gli investimenti sono scesi del  -4,4% e anche quelli superiori ai cinque anni hanno registrato registrano una flessione pari a -0,8%.

I prestiti alle famiglie, invece, si trovano in una situazione di sostanziale equilibrio, i mutui per l’acquisto della casa hanno subito un aumento del +1,3% su base annua (+0,7% a settembre), mentre il credito al consumo ha registrato una contrazione dello -0,8%.