Un’assicurazione pensata per gli artigiani

 Se siete lavoratori autonomi nel settore dell’artigianato sapete bene quanti rischi si corrono con questa professione e quanti sono poi i guadagni che si riescono ad ottenere al giorno d’oggi. Risulta quindi fondamentale proteggere se stessi e i propri guadagni.

La vasta gamma di polizze Axa, cerca di rivolgersi a tutte le categorie di cittadini. Nella Assicurazioni per la professione, troviamo dunque una Multirischio, la polizza che protegge l’area sanità e quella rivolta all’area commercialisti. Ci sono poi coperture per chi si dedica all’agricoltura, per chi ha un albergo o per chi si occupa di artigianato e piccola industria. Non manca la protezione commercio, l’RC professionisti e l’assicurazione per chi svolge l’attività d’ufficio.

Prendiamo in esame la polizza “Esperto Artigiano”, la quale è pensata soprattutto per chi lavora presso terzi facendo istallazioni, montaggio, assistenza, manutenzione, riparazione di prodotti e impianti, riparazione e manutenzione dei veicoli o delle imbarcazioni.

L’assicurazione copre il lavoratore autonomo oppure le piccole imprese che non hanno più di cinque addetti. Le coperture previste sono quella da danni da incendio, esplosione, scoppio e loro conseguenze, quella che protegge apparecchi elettronici d’ufficio che fanno parte dell’attrezzatura.

Infine è prevista la Responsabilità civile con garanzia di base, a copertura dei lavori presso terzi, dopo l’ultimazione dei lavori e per gli operai.

La Grecia respira, arriva accordo su debito e aiuti

Manca l’ufficialità, che dovrebbe arrivare il 13 dicembre, ma un’ottima notizia c’è: i Ministri delle Finanze dell’Eurozona e l’Fmi hanno raggiunto un’intesa sul debito di Atene. L’accordo ontempla una serie di misure per aiutare la Grecia a ricondurre il debito verso livelli più accettabili e rivede totalmente le tappe secondo cui dovrà avvenire l’abbattimento: il debito pubblico dovrà essere al 124% (e non più al 120%) del prodotto interno lordo per il 2020, per poi diminuire, entro il 2022, drasticamente al 110%.

Un risultato fortemente auspicato, con il vertice che è durato oltre 13 ore: il negoziato, per il quale l’accordo sul debito rappresenta la prima parte, dovrebbe condurre, previa approvazione da parte di alcuni Parlamenti nazionali a cominciare da quello tedesco, all’esborso dei 31,5 miliardi che la Grecia attende dalla scorsa estate, che aumentano a 43,7 se si considerano gli altri finanziamenti previsti entro la fine dell’anno.

Ecco alcune delle reazioni all’accordo:

Esso è stato accolto con soddisfazione dal presidente del Consiglio greco Antonis Samaras:

“Tutto è andato bene. Tutti i greci insieme hanno lottato per questa decisione, e domani comincia un nuovo giorno per tutti noi”.

Mario Draghi, presidente Bce, descrive così il compromesso. Secondo il presidente questo accordo

“Rafforzerà la fiducia nella Grecia e nell’euro”.

Alquanto positiva anche la reazione del Fondo monetario internazionale (Fmi), espressa per bocca del direttore generale del Fmi, Christine Lagarde:

“Le misure contribuiscono in modo sostanziale alla sostenibilità del debito greco aiuteranno a portare il rapporto debito-pil della Grecia su una traiettoria sostenibile e a facilitarne il graduale ritorno sul mercato”.

 

Previdenza complementare: fondi pensione preesistenti

 La riforma del 1993, ovvero il Decreto Lgs. 124, ha disciplinato in modo organico e coerente le diverse forme di previdenza integrativa, dando loro una normativa adatta alla loro fruibilità e trasparenza per i lavoratori.

Il fatto che questa tipologia di pensione sia ancora operante è stata una scelta del Legislatore dettata dal fatto che oltre il 50% della previdenza complementare in Italia è costituita da questi fondi.

Con la nuova normativa ne sono state riconosciute due classi principali:

1. Fondi pensione preesistenti autonomi: hanno soggettività giuridica (associazioni riconosciute e non, fondazioni o enti morali);

2. Fondi pensione preesistenti interni: costituiti all’interno di società (banche, imprese di assicurazione) come patrimonio separato, per i lavoratori occupati nelle società.

Si tratta di fondi collettivi, quindi anche l’adesione avviane in forma di contratto collettivo, e, fermo restando che ne esistono tanti quanti sono le categorie professionali, sono aperti anche a coloro che hanno contratti di lavoro a tempo determinato o di prova.

Il lavoratore che vuole aderire deve versare al fondo le quote del TFR che maturano dopo l’adesione, il contributo a proprio carico nella misura prevista dall’accordo contrattuale e il contributo del datore di lavoro.

Per adeguarsi alle nuove disposizioni di legge per i fondi pensionistici preesistenti sono state istituite delle particolari sezioni a contribuzione definita, la possibilità della scelta di un intermediario finanziario e sono stati posti dei limiti agli investimenti.

Previdenza complementare: PIP (Piano Individuale di Previdenza)

 I piani individuali di previdenza sono degli strumenti di previdenza complementare che permettono di avere una rendita vitalizia al raggiungimento della pensione che si aggiunge alle prestazioni del sistema pensionistico pubblico.

Per avere diritto alla rendita, chi sottoscrive un PIP deve soddisfare sia i requisiti di accesso alla pensione minima erogata dal sistema previdenziale di stato e deve avere almeno cinque anni di contribuzione alla forma pensionistica complementare.

Soddisfatti i requisiti e raggiunta l’età pensionabile, si può scegliere tra diversi tipi di rendita:

rendita vitalizia, erogata vita natural durante,
rendita vitalizia reversibile, erogata al beneficiario o ad un soggetto precedentemente indicato,
rendita certa e successivamente vitalizia per un determinato numero di anni (cinque o dieci).

Il Pip è autogestito dal contraente, quindi, diversamente da quanto accade con altre tipologie di polizza sulla vita, il soggetto è libero di aumentare, ridurre, interrompere, riprendere i versamenti o variarne la periodicità.

Il Piano Individuale di Previdenza è una forma di pensione complementare che ben si addice alle caratteristiche tipiche dei lavoratori autonomi e dei liberi professionisti, anche se tutte le tipologie di lavoratori, come i dipendenti  hanno la possibilità, prevista dalla normativa in materia, di sottoscriverne uno.

Monito europeo all’Italia: l’ordinamento giuridico sulla sicurezza del lavoro è da rivedere

 

 Nelle specifico le norme che la Commissione Europea ha chiesto vengano riviste (entro il termine massimo di due mesi) per fare sì che anche le normative italiane siano adeguate a quelle europee sono la norma che che esonera il datore di lavoro dalla sua responsabilità in materia di salute e sicurezza in caso di delega e subdelega e al norma che differisce nel tempo l’obbligo di fornire un documento di valutazione dei rischi nel caso di nuove imprese o di modifiche significative nell’attività di un’impresa.

Il tutto è arrivato con un parere motivato della Commissione e le autorità italiane hanno sessante giorni di tempo per adeguarsi (il parere è arrivato il 21 novembre). Un documento nel quale sono contestate ben sei irregolarità del testo unico italiano sulla sicurezza del lavoro. Oltre alla due menzionate, nel documento si parla anche di
proroga dei termini per la redazione di documenti contenenti i risultati di una valutazione dei rischi nel caso di una nuova impresa o di modifiche sostanziali apportate a un’impresa esistente;

– il differimento dell’entrata in vigore dell’obbligo di valutazione del rischio di stress da lavoro;

– il differimento dell’entrata in vigore della legislazione sulla salute e sulla sicurezza per i lavoratori appartenenti a cooperative sociali e organizzazioni di volontariato della protezione civile;

– la proroga dei termini per l’adeguamento alle disposizioni di prevenzione degli incendi delle strutture ricettive turistico-alberghiere con oltre 25 posti letto esistenti in data 9 aprile 1994.

Claps cerca animatori, anche senza esperienza

 Sono 400 le posizioni aperte come animatori turistici di Claps Srl, azienda che collabora con i più famosi esperti del settore e prepara gli animatori turistici da inviare presso le strutture a 4 e 5 stelle dei tour operator italiani (Eden Viaggi e Mediterraneo) e di diverse catene internazionali come Esperia, Aldemar, Acquis, Catena Princess, Reef Oasis, Cactus Beach, Avra Imperial, Creta Star, Maritim Hotels, Mare Nostrum, Fodele Beach, Golden Coast, Caravia Beach, St. Constantin e Mikri Poli.

Le selezioni che si svolgeranno nei prossimi giorni sono per la stagione invernale 2012 – 2013 ed estiva 2013 e sono rivolte anche ai giovani che non hanno esperienza nel settore. Tra le destinazioni ci sono Grecia (Creta, Rodi, Atene, Kos, Zante, Corfù, Karpathos, Samos), Spagna (Formentera, Ibiza, Minorca, Maiorca, Isole Canarie), Egitto (Sharm El Sheik, Marsa Alam), Tunisia (Djerba, Mhadia), Turchia e Zanzibar.

I contratti previsti sono stagionali e comprendono il volo di andata e ritorno, la polizza assicurativa per le spese mediche, vitto e alloggio e benefits, oltre, ovviamente, al compenso mensile che sarà accreditato direttamente sul conto corrente.

Le prossime selezione si terranno a Rimini il 30 Novembre e l’1 e 2 Dicembre 2012, ma, per chi non potesse partecipare, sono aperte le candidature anche sul sito della Claps, alla pagina Entra nel Claps Team.

 

Il programma di Hollande per la Francia

 La Francia è stata recentemente declassata dall’agenzia di rating Moody’s, per questo, adesso, c’è la necessità per Hollande e per il suo staff di ritrovare la fiducia degli investitori. Come? Attraverso un nuovo programma di austerity che si spera possa dare stabilità ai titoli di stato del paese.

Chi opera con le opzioni binarie sicuramente tiene d’occhio la Francia che adesso sta cercando di risanare l’economia intervenendo sul debito pubblico, sulla crescita economica e sulle relazioni finanziarie con l’Europa. Hollande in particolare ha detto che è necessario far rientrare il debito pubblico oggi al 5,2 per cento del PIL, è necessario inoltre stabilizzare il debito fermo al 90% del PIL e occorre fare tutto con il sostegno dell’Europa.

Il piano di rientro dal deficit prevede un azzeramento dello stesso nell’arco di cinque anni attraverso una crescita economica al ritmo del 2 per cento. Per favorire la crescita è necessario un nuovo piano che sostenga l’occupazione. Hollande pensa di intervenire su questo punto espandendo la spesa pubblica ma stimolando anche il dinamismo dei privati.

In fondo si parla da tantissimi anni di crescita, in Francia come in altri paesi, ma gli strumenti per raggiungere l’obiettivo sono sempre carenti. Secondo Hollande, però, è necessario che l’Europa s’impegni come promesso senza tagli agli investimenti previsti nell’UE.

Pimkie assume a tempo indeterminato

Per chi è alla ricerca di un posto di lavoro fisso, l’occasione arriva da Pimkie, la catena di negozi di abbigliamento femminile diffusa in tutto il mondo, che è alla ricerca di diverse figure professionali da inserire nell’organico con contratti a tempo indeterminato.

Pimkie è una realtà in forte espansione. La sua presenza sul territorio italiano e non solo è costantemente cresciuta dal 1971, ano di fondazione dell’azienda, e ora Pimkie può contare su ben 770 punti vendita distribuiti su 26 paesi del mondo.

Per le sedi italiane di Rimini, Roma, Milano e Ferrara, Pimkie è alla ricerca di Responsabili e Vice Responsabili.

Vice responsabile di negozio (sedi di lavoro Rimini, Roma, Ferrara): richiesta una esperienza pregressa nella stessa mansione di almeno due anni e passione per la moda.

Responsabile di negozio (sede di lavoro Milano): i requisiti minimi perla candidatura a questa posizione sono una comprovata esperienza in analoga mansione nel settore dell’abbigliamento, senso commerciale e capacità organizzative.

La candidatura è aperta ad ambosessi che possono inviare il proprio curriculum vitae registrandosi sul sito dell’azienda alla sezione posizioni aperte

 

 

Proiezioni sull’America

 L’America, come anche il Messico, è sotto la lente d’ingrandimento degli analisti finanziari che si chiedono come reagiranno le strutture degli States agli stimoli del prossimo anno.

Per quanto riguarda il Messico sembra ci sia accordo per le riforme e quindi il paese dovrebbe superare abilmente i pregiudizi nei suoi confronti e configurarsi come una delle più belle economie emergenti del 2013. Ma chi investe in opzioni binarie ha bisogno anche di altri trend.

Un’analisi interessante nasce dalla valutazione di quel che sta succedendo in America. Rispetto agli USA gli analisti si chiedono se il 2013 sarà l’anno che registra la fine del sogno americano o se al contrario la Presidenza di Obama regalerà al paese un nuovo momento di gloria.

Gli analisti del Leap propendono per la prima ipotesi perché l’America ha in pancia troppe sfide da sostenere, quella del fiscal cliff, ma anche il debito pubblico e la bolla fiscale. In più non c’è accordo tra repubblicani e democratici e questo potrebbe risultare fatale per l’avanzamento dei lavori del Congresso. Il collasso economico è alle porte.

Diversa è la valutazione di Bernanke che invece ritiene che superato il fiscal cliff – e ormai questa ipotesi è scontata – a partire dal 2013 ci potrebbe essere la ripresa dell’economia americana.

Pronti nuovi investimenti in Messico

 Chi investe in opzioni binarie è sempre alla ricerca di indicazioni sui trend di sviluppo di un’economia, di un titolo, di una materia prima. Sotto osservazione in questo periodo c’è l’America e dopo la pubblicazione di un ottimo articolo dell’Economist, anche la realtà messicana.

Secondo molti economisti, infatti, il Messico sarà tra le economie emergenti del 2013, nonostante negli ultimi anni abbia dovuto combattere per l’azzeramento dei pregiudizi rivolti al suo sostrato finanziario ed economico.

Pensiamo ad esempio alla lotta contro i narcotrafficanti. Nemmeno il giro di vite degli ultimi governi è stato sufficiente ad abbattere la criminalità organizzata. Di certo però, è cambiato qualcosa sul versante della povertà endemica del paese visto che è stata allargata la base delle prestazioni sanitarie gratuite previste per i cittadini meno abbienti.

Interessante anche la proiezione della crescita del Messico che sembra andare ad una velocità maggiore rispetto all’alter ego storico che è il Brasile. L’anno prossimo, in sostanza, il Messico crescerà più del Brasile. Da valutare prima degli investimenti anche il tasso di emigrazione, ormai pari a zero.

Sembra infatti che molti messicani si siano decisi a tornare in patria o comunque a cercare fortuna nel proprio territorio. A livello governativo ha un valore positivo l’accordo sulle riforme raggiunto dalle diverse compagini politiche.