Le prime curiosità sul ReddiTest

 Dopo la presentazione ufficiale è apparso sul sito dell’Agenzia delle Entrate il link per accedere al Redditest che, per ovvie ragioni, molti confondono ancora con il Redditometro. Il Sole 24 Ore ha provato a fare qualche precisazione spiegando in cosa sono simili e in cosa differiscono.

Il Redditest è un software di autodiagnosi che serve a preparare i contribuenti all’incontro con l’Erario. Un domani, qualora il termometro fosse “rosso”, si potrebbe avere un controllo più approfondito da parte dell’Agenzia delle Entrate. Resta ancora da dirimere una questione importante: i risparmi pregressi.

Se una famiglia ha ottenuto prestiti dai famigliari tanto da potersi permettere delle spese al di là del reddito conseguito, non si verifica un illecito, ma è chiaro che “i risparmi” devono essere dichiarati. Il Redditest però è rivolto alle famiglie e in effetti non si sa se poi il Redditometro userà gli stessi parametri. L’Agenzia delle Entrate potrebbe usare criteri differenti di misurazione della ricchezza dei contribuenti.

Allora sul Forum dedicato al Redditest si scorge già una divisione tra due gruppi di cittadini: quelli che usano il Redditest con scetticismo perché convinti che poi non sarà così anche il Redditometro e coloro che invece sono assolutamente restii a fare simulazioni per paura di essere colti in fallo, nonostante i criteri del Redditometro potrebbero cambiare.

Gli strumenti del risparmio gestito: gli Exchange Traded Funds (ETF)

 In sostanza, quando si investe in Exchange Traded Funds si sceglie un un fondo comune di investimento gestito passivamente.

Gli Exchange Traded Funds hanno alcune caratteristiche in comune con i fondi comuni, come il fatto che la partecipazione degli investitori avviene mediante quote rappresentative di un portafogli finanziario, che comunemente è costituito da azioni, obbligazioni e liquidità.

La strategia di investimento degli ETF è quella passiva, quindi il portafogli non varia la sua composizione nel tempo, ma replica la composizione di un indice di mercato e ogni sua variazione interna è dovuta esclusivamente a variazioni dell’indice di riferimento. Grazie alle loro caratteristiche, gli ETF sono una valida alternativa alla scelta di un fondo comune aperto, in quanto ne riducono i i tempi di sottoscrizione/rimborso e hanno meno formalità burocratiche.

L’Exchange Traded Fund più comune, e anche quello più antico, è lo Spider (Spider è la pronuncia inglese di SPDR, acronimo di Standard and Poor’s Depositary Receipt) che replica l’andamento dell’indice S&P 500 ed è scambiato all’American Stock Exchange.

Altri esempi di Exchange Traded Fund sono il Qube, che replica il NASDAQ-100, e il Diamond, dall’acronimo del Dow Jones Industrial Average.

 

Gli strumenti del risparmio gestito: gli Hedge Funds

 Con il termine Hedge Funds si indica un organismo d’investimento collettivo che, non avendo particolari vincoli nella scelta dell’asset location, porta a rendimenti positivi indipendentemente dall’andamento del mercato. L’attività correlata agli Hedge Funds, ossia l’Hedging (copertura) serve a creare una specie di garanzia per le perdite in conto capitale attraverso attività non correlate a quelle dell’investimento originale.

Obiettivi degli Hedge Funds

Gli obiettivi degli Hedge Fundse delle strategie di investimento che li caratterizzano sono principalmente tre: ottimizzazione del rapporto rischio/rendimento dell’investimento, mantenere bassa la correlazione tra gli investimenti e avere rendimenti anche in caso di fluttuazioni negative del mercato.

Rischi degli Hedge Funds

Per le loro caratteristiche, gli Hedge Funds ponono all’investitore alcuni importanti (per quanto gli Hedge Funds siano degli investimenti sicuri, nessun investimento è mai esente dal rischio).

Un primo rischio è quello della liquidità: essendo degli investimenti alternativi hanno dei tempi di preavviso per il disinvestimento piuttosto lunghi.

Un secondo fattore di rischio è legato al gestore dell’investimento, che potrebbe scegliere degli strumenti sbagliati in base alla congiuntura del mercato, in quanto si tratta di strumenti particolarmente sofisticati e di difficile gestione.

Il terzo fattore deriva dalla regolamentazione degli Hedge Funds: dal momento che gli obblighi di comunicazione e rendicontazione sono meno rigidi di quelli degli investimenti tradizionali, ci possono essere dei problemi legati alla trasparenza e all’informazione dell’investitore.

Le strategie degli Hedge Funds

Le strategie di gestione degli Hedge Funds sono molto diverse e cambiano in base al gestor, ma si possono comunque ricndurre a quattro grandi categorie:

Relative value: sfruttano anomalie di prezzo fra attività finanziarie correlate.
Event driven: le decisioni di investimento sono legate a vicende societarie, come fusioni e acquisizioni.
Long-short equity: sfrutta le combinazioni di posizioni “lunghe” e “corte” sui mercati.
Global macro: ricerca opportunità di rendimento a livello globale.

Calcolo delle pensione fai da te possibile dal 2013

 Dal prossimo anno tutti i cittadini italiani potranno controllare la propria situazione contributiva grazie a dei nuovi strumenti che sono stati messi a disposizione dell’Inps e che, si spera entro l’inizio del 2013, saranno operativi. Ad annunciare la novità Antonio Mastrapasqua, presidente dell’Inps, intervistato da Radio 1.

In Italia manca ancora una cultura previdenziale, in pochi sanno come funziona il sistema perché è cambiato ogni 6 mesi da 20 anni. L’Inps ha messo online tutti gli estratti conti previdenziali, che vanno controllati regolarmente, e poi il calcolo simulazione della pensione. Speriamo e contiamo entro quest’anno o i primi mesi dell’anno prossimo di essere in grado di far fare a tutti il calcolo della pensione, che aiuterà tutti a capire quanto ha versato e quanto otterrà e a cominciarsi a confrontare con gli operatori della previdenza complementare.

Se tutto andrà come previsto, quindi, dal nuovo anno sarà possibile capire a quanto ammontano i contributi previdenziali versati e anche capire se è necessario sottoscrivere qualche forma di pensione integrativa, come già accade in molti paesi d’Europa, che in Italia sono ancora poco diffuse.

Mastrapasqua rassicura anche sulla questione degli esodati:

Ad oggi sono più di 130.000 le persone sono salvaguardate, c’è massima attenzione, la creazione di un fondo di salvaguardia è un fatto positivo, potrà essere alimentato a seconda della necessità. Non è una cosa che può risolversi da qui a fine anno ma avere un fondo che si alimenta con gli eccessi e la non rivalutazione delle pensioni sopra tre volte il minimo rappresentano un buon punto di partenza. Governo e Parlamento stanno dando prova di grande responsabilità anche se devono scontrarsi con le risorse finanziarie a disposizione.

Brutti segnali arrivano dalla Spagna

 Il mercato continua le sue oscillazioni, soprattutto in Europa dove l’attesa per la riunione dell’Eurogruppo non ha certo tranquillizzato gli scambi. In realtà gli investitori, dopo la presa di coscienza che tutto è stato rimandato, non hanno dato segni di cedimento.

Gli analisti spiegano che questa “tenuta” della moneta e dei titoli del Vecchio Continente è legata ad una fiducia generalizzata verso l’Unione. Tutti credono insomma che il problema greco sarà presto risolto. Peccato che poi a livello nazionale ci siano delle piccole e allarmanti oscillazioni.

Per esempio tra le notizie finanziarie in evidenza c’è la seduta in forte calo per i titoli spagnoli. A niente è valsa in questo caso la certezza che per Atene ci siano gli aiuti pronti da parte dell’Eurogruppo. Ecco allora che il rendimento dei bonos decennali, nella giornata di ieri è aumentato dal 5,636 al 5,736. Un aumento dei rendimenti vuol dire che la Spagna dovrà pagare interessi più alti ai suoi creditori.

Sul breve e brevissimo periodo, invece, i rendimenti sono scesi. Per esempio i bonos a cinque anni sono passai dal 4,589 al 4,465 in termini di rendimento ed un percorso analogo è stato seguito dai bonos a tre anni che sono passati dal 3,737 al 3,620. Proprio in questo momento il ministero del Tesoro spagnolo ha collocato altri 7,15 miliardi di titoli.

Economie stabili? In Asia

 Se cercate un posto per investire i vostri risparmi, forse, state pensando già ad un paradiso fiscale ma se il vostro obiettivo sono le opzioni binarie remunerative, allora siete alla ricerca di un’economia stabile. Chi investe in opzioni binarie, in questi giorni, prende atto dell’aggravarsi della condizioni argentina.

Questo paese, infatti, secondo una sentenza di un giudice di New York dovrà rimborsare anche i creditori che avevano acquistato bond prima del del default e dopo il fallimento non avevano accettato la ristrutturazione.

Se invece state cercando qualche economia stabile per non avere sorprese sul breve e brevissimo periodo, dovete far riferimento alle previsioni dell’Economist che addita l’Asia come il contenitore delle economie più stabili del mondo.

Il primo esempio fatto dalla rivista è quello del Laos che è anche un paese povero e poco abitato, ma sta avendo una crescita assolutamente degna di nota, tanto da ottenere il “badge” d’ingresso per l’Organizzazione Mondiale del Commercio, il WTO. Un traguardo interessante che dimostra un tasso di crescita non indifferente.

Nel periodo che va dal 2002 al 2011, secondo l’Economist, ci sono soltanto tre paesi che hanno avuto una crescita più stabile delle solite oscillazioni tra il 6,2 e l’8,7 per cento del “resto del mondo”. Due di questi paesi sono asiatici: si tratta dell’Indonesia e del Bangladesh.

Adesso il quadro non è completo ma chi investe in opzioni binarie ha già a disposizione qualche suggerimento.

GameStop cerca addetti alle vendite e store manager

 GameStop è una delle più grandi aziende al mondo che si occupa della vendita di videogiochi nuovi e usati. La sua sede principale si trova a Grapevine, in Texas, ma i negozi e le sedi operative sono presenti in tutto il mondo, con 6.627 negozi dislocati in 17 Paesi per un totale di 45.000 dipendenti.

In Italia la sede oeprativa di GameStop si trova a Buccinasco, in provincia di Milano, dalla quale partono le direttive per l’organizzazione e la gestione dei punti vendita situati nelle maggiori città della penisola. GameStop è in forte espansione in questo periodo e sta cercando Addetti Vendita e Store Manger da inserire presso i propri negozi.

Addetti Vendita: i requisiti minimi richiesti sono età compresa tra i 18 e i 25 anni con diploma di scuola media superiore, che abbiano la disponibilità a lavorare su turni.

Store Manager: il diploma di laurea costituisce titolo preferenziale, ma l’offerta è aperta anche ai diplomati. Si richiede età compresa tra i 25 e i 40 anni e conoscenza dell’inglese.

Per le candidature e il dettaglio delle posizioni aperte in Italia, visitare il sito della GameStop alla pagina carriere, dove si può registrare il proprio curriculum vitae attraverso il form.

 

 

L’Argentina e le opzioni binarie

 Chi investe in opzioni binarie si nutre delle notizie che arrivano dai vari paesi del mondo e danno un’idea della condizione finanziaria di uno stato. In queste settimane sono sempre più sotto i riflettori alcuni paesi dell’America Latina. Ha sicuramente influito la visita del presidente dell’Ecuador Correa in Italia.

Nel nostro paese molti hanno ricominciato a guardare all’estero nella speranza di trovare un binario per uscire dalla crisi e qualcuno ha azzardato un paragone o uno spunto che parte proprio dall’Argentina.

Questo paese, a parte l’ingente spesa pubblica e le operazione volte prevalentemente alla ricerca di nuovi elettori, adesso sembra caduto davvero in disgrazia. Un ultimo episodio sta incrinando le finanze di questo caposaldo del Sudamerica e c’è già qualche analista che ne prevede il futuro tracollo. Si è aperta la caccia alle opzioni binarie sull’Argentina.

L’episodio di cui parliamo è la decisione di un giudice distrettuale di New York, Thomas Griesa, il quale ha stabilito che il governo argentino, adesso deve pagare anche alcuni possessori di titoli di stato, di bond che al momento del pagamento, qualche anno fa, non accettarono la ristrutturazione seguita al default del 2001.

L’Argentina, dopo il fallimento, aveva deciso di ristrutturare il debito emanando nuovi titoli di stato di un valore nominale più basso di quelli in circolazione con una scadenza più lunga e decise anche di rimborsare soltanto i creditori che avrebbero accettato lo scambio tra vecchi e nuovi bond.

Ryanair cerca assistenti di volo

Inizieranno a breve le selezioni per diventare un assistente di volo Ryanair. La compagnia irlandese è una delle realtà più solide nel trasporto aereo low cost e i suoi aerei coprono più di 1100 tratte in Europa e in Nordafrica.

In diverse città italiane si stanno organizzando i Cabin Crew Day, ossia delle giornate di recruiting per raccogliere le candidature di tutti gli interessati, che si terranno presso diversi aeroporti italiani. Le prossime date previste sono:

Bari: 1 Novembre 2012
Trapani: 14 Novembre 2012
Bologna: 28 Novembre 2012
Milano – Bergamo: 10 Dicembre 2012
Roma:  14 Dicembre 2012

I requisiti minimi per partecipare alle selezioni per diventare un assistente di volo Ryanair sono la maggiore età, la conoscenza della lingua inglese, altezza minima di 157 centimetri e capacità natatorie.

Le hostess e gli stewart selezionati saranno assunti con un contratto di tre anni. Il lavoro si svolge su turni, non notturni, secondo lo schema 5 giorni di lavoro, 2 liberi, seguiti da 5 giorni di lavoro e poi 3 liberi.

Il primo contratto avviene con Crewlink, la società che si occupa di fornire assistenti di volo a diverse compagnie aeree, con una retribuzione tra i 1.100 e i 1.400 Euro netti al mese, più un incentivo di 1.200 Euro per i primi 6 mesi di lavoro. I più meritevoli saranno poi assunti direttamente da Ryanair.

l’invio della candidatura può essere fatto sul sito di Crewlink o alla sezione Recruitment Days. Le selezioni prevedono un test di inglese a cui segue un colloquio con i responsabili delle risorse umane. Chi passa la selezione viene ricontattato entro sette giorni per iniziare il corso di formazione per Assistenti di Volo (6 settimane), al termine del quale è previsto un esame per l’abilitazione.

Quando non si può accedere al patrocinio gratuito

 Ci sono dei casi in cui un cittadino, pur dovendo partecipare ad un procedimento penale o comunque dovendo pagare delle spese obbligatorie, non ha a disposizione i soldi necessari per il saldo, o almeno questo è quello che si evince dalla dichiarazione dei redditi.

Insomma, ci sono tanti cittadini che per l’Erario e per lo stato risultano nulla tenenti e per questo possono chiedere l’accesso al patrocinio a spese dello Stato. La legge però, quando parla di regole per l’ammissione a questo beneficio, porta in campo il concetto di reddito famigliare.

Oggi si sa, la composizione dei nuclei famigliari è un po’ cambiata e capita sicuramente di trovare molte coppie conviventi o famiglie di fatto, allargate a genitori soli. E’ questo il caso preso in esame dalla Cassazione che si è pronunciata nella sentenza n. 44121 contro un cittadino che aveva chiesto di essere ammesso al patrocinio a spese dello Stato.

Il contribuente in questione era stato ammesso nel 2004 al patrocinio in due procedimenti penali poi riuniti e il difensore di fiducia gli aveva chiesto la liquidazione della parcella. Il tribunale ha rigettato l’istanza del cittadino spiegando che il reddito dell’assistito, nonostante la dichiarazione dei redditi, era molto più ampio.

Lavoro nero? No, il reddito generato dalla suocera convivente con lui e la compagna. In pratica per definire il reddito  massimo per accedere al beneficio bisogna contare tutti i redditi della famiglia convivente, compresi genitori, suoceri e quant’altro.