Opzioni binarie e fiscal cliff: i tagli fiscali

 Il pericolo del fiscal cliff per l’America e l’eventualità che questo colosso dell’economia internazionale attraversi una fase di stallo negli investimenti all’estero, ha irrigidito temporaneamente gli scambi. Il fatto che l’America si sia dimostrata pronta a fornire una “soluzione” agli analisti e agli investitori, ha poi rasserenato le borse.

Ecco allora che chi investe in opzioni binarie ha osservato un’oscillazione “pericolosa” dei titoli, difficile da prevedere benché contenuta in un range gestibile. Ne è emerso che il tema del fiscal cliff e della sua risoluzione interessa molto il mercato e chi investe in opzioni binarie deve guardare con attenzione ai prossimi eventi in calendario.

Sapere in anticipo quello che l’agenda economica e finanziaria di un paese prevede, aiuta molto nella definizione del trend. Siamo molto al di là della “solita” definizione di “baratro fiscale”, adesso andiamo ad analizzare il primo elemento che potrebbe incider sul fiscal cliff.

Il presidente George W. Bush aveva varato una legge contenente alcuni tagli fiscali in scadenza alla fine dell’anno. In realtà la deadline della normativa era prevista per il 2010 ma poi l’America ha sentito la necessità di prorogare di due anni la legge dopo un lungo braccio di ferro tra il Presidente Obama e la componente Repubblicana del Congresso.

All’orizzonte, dunque, un aumento della tassazione dei lavoratori americani che per il prossimo anno spenderanno molto meno.

Block contro la Olam

 Si chiama Carson Block ed è un avvocato americano di 36 anni con il fiuto per gli affari e per la contabilità che riserva qualche sorpresa. In questi giorni Block ha deciso di puntare i fari su un’azienda che è leader nella commercializzazione degli arachidi, sfruttando una tipologia di attacco che è sempre la stessa.

Block ha deciso di prendersela con la Olam che si occupa di trading di prodotti agricoli ed è leader nel senso che gestisce il 90 per cento del commercio mondiale di arachidi. La Olam ha debuttato in borsa nel 2005, nella Piazza Affari di Singapore.

Il 16 per cento di questa azienda è nelle mani della Temasek, cioè del fondo sovrano di Singapore. Cosa ci sarebbe di strano nei loro affari? Secondo Blockla Olam può essere accusata di falso in bilancio. Il metodo adottato per demolirla è squisitamente finanziario.

Block ha bersagliato l’azienda con una serie di vendite allo scoperto e il titolo ha perso prima il 20 per cento del valore nelle contrattazioni a Wall Street e in un secondo momento ha perso ancora terreno, il 7,5 per cento, ad un giorno di distanza sulla Piazza di Singapore.

La novità dell’ultima azione di Block sta nel tipo di azienda scelta, visto che fino a questo momento se l’era sempre presa con le realtà cinesi.

La Germania non vuole aiutare la Grecia

Fondi Salva – Grecia? “Nein!”. La risposta della Germania alla richiesta del parlamento greco può riassumersi in questa negazione tradotta in tedesco.

La riunione dell’Eurogruppo (assemblea che coordinamento i ministri dell’Economia dell’Eurozona), terminata all’alba dopo 12 ore di trattative non ha sortito alcun effetto positivo. Questo summit aveva lo scopo di sbloccare gli aiuti alla Grecia.

Non è stato possibile, però, arrivare a un accordo definitivo. A dirlo è il presidente dell’Eurogruppo, Juncker, il quale ha annunciato ufficialmente che per lunedì 26 novembre vi sarà una nuova riunione per dare la possibilità di approfondire dettagli tecnici del pacchetto di misure per diminuire il debito greco.

Ma cosa ha fatto saltare per aria gli accordi? Secondo fonti certe sarebbero state le resistenze della Germania, unitamente alle pressioni del Fondo Monetario Internazionale.

Il Cancelliere tedesco Angela Merkel, però, in occasione di un discorso al Parlamento tedesco, pur evidenziando che i problemi del’Europa non possono essere risolti da un giorno all’altro, ha voluto lasciare una chance al popolo ellenico:

“C’è la possibilità che si trovi una soluzione lunedì, ha detto In caso di emergenza, «se non si trova un accordo fra venerdì e sabato al vertice di Bruxelles è possibile un nuovo summit europeo sul bilancio all’inizio del 2013”.

 

Condomini, novità in arrivo sulla riforma

Sono in arrivo grosse novità novità per quanto riguarda i condomini italiani. Ben 31 nuovi articoli sono stati approvati dalla Commissione Giustizia del Senato. Si tratta di testi che di fatto sono destinati alla riforma della disciplina dei regolamenti di condominio. L’attuale norma di riferimento risale al  lontano 1942 e quindi rivederla era necessario.

Ecco le novità previste dalla nuova legge:

Animali domestici: tutti gli animali da compagnia non saranno più vietati dallo statuto condominiale.

Riscaldamento: ogni condomino potrà decidere di staccarsi dal riscaldamento centralizzato senza alcuna autorizzazione da parte dell’assemblea condominiale. Ciò non toglie che ogni condomino dovrà comunque continuare a pagare la manutenzione straordinaria dell’impianto condominiale.

Destinazione d’uso locali comuni: Servirà un parere favorevole dei quattro quinti dei condomini prima di scegliere il cambio di destinazione d’uso.

Amministrazione dei condomini: L’amministratore del condominio dovrà godere di alcuni requisiti obbligatori quali il godimento dei diritti civili. Dovrà però avere un titolo di studio e l’assicurazione professionale. Occorrerà effettuare un corso di formazione per essere amministratore di condominio e presentare una polizza assicurativa che comunque verrà pagata dai condomini.

Barriere architettoniche: Basterà la presenza in assemblea dei condomini che rappresentano un terzo dei millesimi complessivi per il voto a maggioranza atto a decidere sull’eliminazione delle barriere architettoniche.

L’assemblea potrà scegliere di creare un sito web del condominio con ingressi riservati e dopo vengono messi tutti gli atti amministrativi.

La riforma è dunque molto importante ed è un avvenimento storico, dal momento che non si toccava la legge dal 1942.

 

Provincie, tagli ancora in alto mare

Sono trascorsi venti giorni da quando il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legge che abroga trentacinque province su 86.  Da quel giorno è di fatto partito il  count down di due mesi, previsti per la conversione in legge del decreto.

Tuttavia, ci sono alcuni ostacoli lungo il percorso. Occorre infatti tenere in considerazione la lunga pausa delle feste di fine anno, e dunque la conversione dovrà essere effettuata prima del periodo natalizio.

Se così non dovesse essere si rischia la scadenza del decreto e, all’atto pratico, non verrà tagliata neanche una provincia.

Le operazioni stentano a decollare e tutto procede a rilento. Attualmente non si è verificato alcun primo passo e tutto rimane in alto mare. Nello specifico il decreto è  congelato in commissione Affari costituzionali, al Senato. Nella giornata di ieri è stato procrastinato per l’ennesima volta. Si tratta di una decisione presa successivamente alla dura battaglia consumatasi durante l’incontro tra il Ministro della Pubblica amministrazione, Filippo Patroni Griffi, e i capigruppo dei partiti.

C’è da sottilineare che, ad esempio, la Lega è da sempre contraria ai tagli e in particolar modo allo scioglimento delle giunte prima dei termini previsti dalla scadenza naturale del mandato. Sul fronte opposto, il Pd ha richiesto alcune modifiche ma non ha mai mantenuto una posizione forte tra gli oppositori al decreto. Il più agguerriti? I politici del Popolo delle Libertà, i quali nella persona del vice capogruppo Oreste Tofani, hanno presentato una pregiudiziale di costituzionalità.

Conto BancoPosta In Proprio Condominio

 Come suggerisce la denominazione, Conto BancoPosta In Proprio Condominio è un conto corrente pensato per gli Amministratori di Condominio ed è finalizzato a rendere più fluida l’attività di incasso e pagamento collegata all’attività dell’amministratore.

Della stessa linea di prodotti abbiamo già illustrato le specificità di Conto BancoPosta In Proprio Web, adesso entriamo nei dettagli economici di questa nuova soluzione. Le spese non sono poi così “contenute”, visto che si devono mettere “in conto”, tanto per fare un gioco di parole, 10 euro di spese di tenuta conto mensili e le spese d’incasso dei bollettini che saranno di 32 centesimi invece che 0,36 €.

Le operazioni che si possono fare con questo tipo di Conto sono illimitate e perdura la promozione del 2% lordo del tasso creditore annuo. Gratuite invece le spese per la quota annua delle carte Postamat, per il libretto degli assegni e per la domiciliazione delle utenze.

Anche l’amministratore di condominio ha a disposizione un profilo utente per l’accesso ai servizi online e tutta una serie di prodotti e servizi a marchio BancoPosta, nonché le cosiddette offerte extrafinanziarie.

Sicuramente amministratore e condomini terranno in considerazione la possibilità di ottenere un rendimento dai soldi depositati, in modo da bilanciare con questa rendita qualche piccolo ritardo nei pagamenti.

Conto BancoPosta In Proprio Web

 Oggi l’operazione di “aprire un conto corrente” è forse una delle più semplici in assoluto. Basta dotarsi di una serie di documenti anagrafici e di un piccolo, a volte piccolissimo capitale per pagare le spese iniziali di apertura conto – dove previste – e per far sì che non sia a zero e il gioco è fatto.

Le banche, o meglio gli istituti di credito, offrono soluzioni molto interessanti e personalizzate  cercando di catturare nella diversificazione dell’offerta, il maggior numero di clienti. Sicuramente questo è anche il gioco di PosteItaliane che offre un conto corrente per ogni tipo di esigenza e per ogni tipo di cliente, pubblico o privato.

Un prodotto dedicato ai professionisti che vogliono gestire la contabilità ed in generale la loro attività online è Conto BancoPosta In Proprio Web che si è concentrato molto sull’operatività online dei clienti e sul fatto che a disposizione dei correntisti c’è comunque una rete di 14 mila uffici postali e 260 Posteimpresa.

Ma quanto costa apire un Conto BancoPosta In Proprio Web? Ci sono delle spese di tenuta conto mensili di 5 euro, un tasso creditore annuo lordo, in promozione, del 2% lordo, le operazioni illimitate. Tutti gli altri servizi sono grautiti e ci riferiamo a: bonifici nazionali e UE online, Postagiro online, Quota annua carte Postamat, Libretto Assegni, Domiciliazioni Utenze.

E’ possibile visionare l’elenco completo dei servizi nel sito di PosteItaliane.

Capitali italiani in Svizzera: accordo quasi raggiunto

 Tutti gli italiani che hanno dei conti aperti in Svizzera, fra poco meno di un mese, si troveranno a dover affrontare garanzie di segreto bancario fortemente ridotte rispetto a quelle da sempre garantite dalle banche elvetiche. Il Ministro Grilli sta lavorando ad un accordo con la Svizzera per portare alla luce i capitali italiani depositati nelle banche svizzere e trasformarli in capitale fiscalizzato.

Un accordo che altri paesi europei hanno già stretto da tempo: i cittadini di Germania, Gran Bretagna e Austria vedono tassati i loro capitali già da tempo e le entrate fiscali sono versate dalla banche svizzere alle relative autorità fiscali di ogni paese.

E’ quello che accadrà presto anche in Italia, con modalità simili sulle quali i rispettivi governi stanno ancora lavorando: le delegazioni dei due paesi si incontrano settimanalmente, ma ci sono ancora dei punti che devono essere risolti.

Il ministro dell’Economia Grilli, al suo arrivo alla riunione dell’Eurogruppo per la Grecia, ha commentato:

Stiamo lavorando, abbiamo già fatto diversi incontri a livello tecnico e la prossima settimana ci sarà uno steering committee. Lavoriamo con grande lena, ma ci sono ancora problemi sul tavolo, in termini di trasparenza, riciclaggio e scambio di informazioni. L’auspicio è comunque che si raggiunga un accordo ovviamente non polemico, ma deve essere fatto con tutti gli ingredienti che per noi sono indispensabili.

Bilancio sociale dell’Inps: in Italia la situazione continua a peggiore

 La situazione sociale italiana è sull’orlo del collasso. A rivelarlo il bilancio sociale dell’Inps che più della metà dei pensionati percepisce una pensione al di sotto dei mille euro al mese (circa 7,2 milioni di persone).

Il 17% dei pensionati deve riuscire a vivere con una pensione che non arriva a toccare i 500 euro al mese, il 35% può contare su una somma compresa tra i 500 e i 1000 euro, il 24% tra i 1000 e i 1500 e solo il 2’9% ha reddito pensionistico che arriva a superare i 3000 euro mensili.

Ma non sono solo i pensionati a risentire di tagli e manovre. Anche i giovani under 30 sono una categoria che non ha grandi prospettive per il futuro, con una perdita dell’11,3% degli occupati nel settore privato tra il 2009 e il 2011. I giovani al di sotto dei 30 anni devono poi fare i conti anche con il crollo dei contratti di apprendistato: nel biennio 2009-2011 si è registrato un crollo del -14,6% per questa tipologia di contratto.

Anche l’occupazione delle donne ha subito dei profondi cambiamenti: le donne italiane tornano a fare le colf e si uniscono alla lunga fila di immigrati che da anni, ormai, erano molto presenti nel settore. Nel 2008 le domestiche e badanti di nazionalità italiana erano 119.936, fino ad arrivare a 134.037 nel 2009, 137.806 nel 2010 e 143.207 nel 2011 (23.000 in più in tre anni, circa il 20%).

Come funziona il redditometro

È on-line il Redditest. Di cosa si tratta? Il Redditest è un software grazie al quale ogni contribuente può controllare il proprio livello di spesa sulla base delle entrate. La sua utilità consiste nel far sapere in anticipo ai contribuenti se sono a rischio di controlli effettuabili dall’Agenzia delle Entrate.

Il Redditest è uno strumento sviluppato proprio dall’Agenzia delle Entrate, ente pubblico diretto da Attilio Befera. È gratuito ed è disponibile sul sito internet dell’agenzia.

PERCHE’ IL REDDITOMETRO?

È noto che 4,3 milioni di nuclei italiani (circa una famiglia su cinque) sostiene spese reputate incoerenti. In molti di questi casi, circa un milione, la dichiarazione dei redditi è sospetta. Vengono dichiarati redditi vicini allo zero ma vengono sostenute grossissisime spese. Questi risultati emergono da una simulazione nazionale effettuata dall’Agenzia delle Entrate e illustrata dal suo gestore: Attilio Befera.

Dalla simulazione si evince che tra le diverse categorie di reddito il tasso di irregolarità e più nel settore impresa e nel reddito da lavoro autonomo.

Così, Befera ha deciso di dare vita a uno strumento atto ad indagare le ragioni di questa contraddittorietà insista nelle contraddizioni. Il redditometro, appunto. Che è già pronto:

«È già pronto, e siamo in fase di approvazione del relativo decreto ministeriale e quindi sicuramente a gennaio sarà utilizzabile. Si tratta di uno strumento per stanare l’evasione ma che sarà utilizzato con la massima prudenza e soltanto per differenze eclatantitra le spese e i redditi dichiarati».

DOVE TROVARE IL REDDITOMETRO?

Il Redditest è stato messo a disposizione degli utenti, che possono scaricarlo gratuitamente dal sito dell’Agenzia delle Entrate. Il programma permette di misurare la compatibilità tra le spese effettuate e il proprio reddito familiare.

COME FUNZIONA?

In altre parole il Redditest è un’autodiagnosi che coglie le principali caratteristiche che incidono sul tenore di vita e aiuta le famiglie a controllare la coerenza della propria dichiarazione prima che possa scattare un eventuale accertamento

COMPILAZIONE ANONIMA DEI CAMPI

Una curiosità: misurare il proprio reddito è possibile compilando i vari campi. La compilazioni sono anonime e i propri dati non saranno trattati e utilizzati per secondi fini, né memorizzati nel database del sito dell’Agenzia.

EVENTUALI DISCREPANZE

In materia di reddito è previsto uno scostamento massimo del 20%. Qualora si verifichino eventuali discrepanze non vi sarà un accertamento automatico e istantaneo. L’Agenzia provvederà a convocare il contribuente che sarà tenuto a fornire spiegazioni. Queste ultime dovranno essere più che soddisfacenti, così da non incorrere nell’apertura di un contraddittorio. In mancanza di accordo si procederà eventualmente con l’atto di accertamento.

CAMPI

Il Redditest è un sistema composto da 100 voci, che sono state fatte confluire in sette macro- categorie differenti.  Le categorie sono:

–       abitazione:

(le voci sono: mutui, ristrutturazioni, collaboratori domestici, elettrodomestici, telefonia fissa e mobile)

–       mezzi di trasporto;

(le voci sono: minicar, natanti e imbarcazioni, mezzi in leasing o noleggio)

–       assicurazioni;

(le voci sono: contributi obbligatori, volontari e complementari)

–       contributi previdenziali;

–       istruzione;

(le voci sono: scuole di specializzazione, master, tutoraggio, corsi di preparazione agli esami e canoni di locazione per studenti universitari)

–       attività sportive e ricreative;

(le voci sono: abbonamenti pay-TV, giochi online, cavalli, alberghi, viaggi organizzati e centri benessere)

–       contributi obbligatori, volontari e complementari.

A queste categorie si aggiungono la categoria spese significative (le cui voci sono donazioni in denaro a favore di onlus e simili, veterinarie) e la categoria investimenti immobiliari e mobiliari netti (voci: fondi d’investimento, certificati di deposito, valuta estera, oro, numismatica)

DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA RILEVAZIONI

Cinque sono le aree geografiche individuate per suddividere le rilevazioni:

Nord-Est, Nord-Ovest, Centro, Isole, Sud. Ogni contribuente dovrà mantenere gli scontrini e gli estratti conto per quattro anni, che è il tempo che il fisco impiega per contestare il reddito da egli dichiarato.