Moody’s taglia il rating della Francia

Moody’s annuncia di aver tagliato il rating della Francia. Non più “AAA”, ma “AA1”.

L’agenzia lo ha reso noto in un comunicato, che reputa insufficienti le misure per la competitività:

«Le riforme annunciate dalla Francia sono state insufficienti per ristabilire la competitività»

Non si è fatto intendere il commento del Ministro francese delle Finanze, Pierre Moscovici ritiene che la decisione di Moody’s sia ingiustificabile.

«La decisione di Moody’s rappresenta una sanzione alla gestione del passato che incita l’attuale governo a mettere in opera rapidamente le riforme».

Sul fronte italiano le prospettive concernenti le banche continuano ad assestarsi su un trend negativo.

Gli istituti attraversano un periodo difficile dal punto di vista delle condizioni operative del sistema.

Le banche italiane, secondo Moody’s amplificano questi vincoli:

«Le banche italiane hanno «rafforzato le proprie posizioni di capitale, i livelli di capitale restano vulnerabili e al di sotto di quelli degli altri grandi sistemi bancari europei». L’insieme di continui sviluppi negativi, «alcuni dei quali al di là delle aspettative di Moody’s, e i continui rischi al ribasso, sono alla base dell’outlook negativo e delle pressioni sul sistema bancario italiano».

Un trend che probabilmente si protrarrà ancora a lungo.

Moody’s infine ha anche fatto la sua previsione sul Prodotto Interno Lordo italiano del prossimo anno:

«Il pil italiano si contrarrà fra il 2 e il 3% nel 2012» mentre nel 2013 resterà invariato o calerà dell’1%, con rischi recessivi al ribasso. La qualità degli asset, già su livelli deboli, e prevista deteriorarsi ulteriormente: La recessione in corso è il fattore chiave di questo deterioramento. La redditività già modesta continuerà a indebolirsi e a questo si aggiunge il fatto che le pressioni dall’area euro continueranno a restringere l’accesso delle banche al mercato. Anche se questo trend si è allentato negli ultimi mesi, Moody’s ritiene che difficilmente si normalizzerà nell’orizzonte temporale dell’outlook».

 

Fusione Fiat – Chrysler: Marchionne aumenta l’offerta

 Lo Special Committee di Cnh è un consiglio di indipendenti stipendiati dalla Fiat che ha il compito di vagliare le proposte che mano mano vengono fatte per creare le condizioni migliori per una fusione tra la controllata americana e la Fiat.

Le prime proposte avanzate (3,9 azioni per ogni titolo della controllata Usa) furono duramente criticate dagli investitori istituzionali e poi bocciate e, ora, Sergio Marchionne rilancia con una nuova offerta.

Il concambio offerto ora da Marchionne è di 3,82, per un dividendo pari a 10 dollari per ogni azione. Secondo i calcoli della Fiat

l’aggiunta di questo dividendo straordinario alla proposta di Fiat Industrial del 30 maggio rappresenta un miglioramento del 25,6% rispetto al valore implicito dell’offerta iniziale cui si deve aggiungere l’ulteriore valore dato dall’anticipata distribuzione del dividendo.

Anche se in questo modo si va a svuotare il portafogli della famiglia Agnelli, si tratta dell’unico modo in cui la famiglia potrà continuare a mantenere una parte di controllo sul capitale. Agli Agnelli rimarrà il 28%, fattore che renderà molto difficili eventuali scalate societarie di un gruppo italiano che, dopo l’accordo, diventerà olandese per la sede e americano per detenzione delle quote azionarie.

Il termine ultimo per la decisione è mercoledì 21 novembre entro le 23.59 (ora di New York) e l’accordo dovrà essere sottoscritto dalla varie parti in causa entro domenica 25 novembre 2012.

Crescono le detrazioni sui bebè

 Il testo della Legge di Stabilità presentato in commissione Bilancio della Camera è stato sottoposto ad ulteriori modifiche che hanno portato ad una soglia di maggiore entità la somma delle detrazioni per i figli a carico che non hanno ancora compiuto 3 anni.

Per i cosiddetti bebè, le giovani coppie hanno a disposizione non più agevolazioni per 900 euro ma il monte complessivo degli sconti sale a 1220 euro. Aumenta anche il limite massimo delle detrazioni per i disabili che arriva a 400 euro.

La situazione attuale prevede che le detrazioni per i figli fino a 3 anni siano pari a 900 euro e per i figli che superano i 3 anni siano pari ad 800 euro. Il primo emendamento alla Legge di Stabilità proponeva un aumento di 150 euro per entrambe le detrazioni. Mentre l’ultima versione del testo propone un aumento di 320 euro per i figli under3 e un aumento di 150 euro per i figli che superano i tre anni. Per il figlio disabile si ottiene un’ulteriore detrazione di 400 euro.

Oltre alle detrazioni sui figli, tra i temi caldi discussi in parlamento c’è quello delle pensioni di guerra e degli assegni di reversibilità per chi ha un reddito che supera i 15000 euro annui. In più sembra che sarà proposto l’abbassamento della no tax area Irap.

Trattative decisive in Pirelli

 

 Momento di trattative per Marco Tronchetti Provera che deve risolvere alcune questioni di capitale importanza all’interno della Pirelli. A discutere con lui sulle dinamiche della nuova organizzazione societaria Andrea Bonomi del il fondo InvestindustrialClaudio Sposito del fondo Clessidra.L’obiettivo è quello di accorciare la catena societaria interna alla Pirelli e fare in modo che tutti gli azionisti della Camfin possano avere accesso diretto ai titoli societari. Si tratterebbe di un accordo di esclusiva tra i  due private equity e Tronchetti Provera, che poi porterà a delle trattative dirette con la famiglia Malacalza, una sorta di segno di pace, dopo la rottura che si è avuta in ottobre.

Lo scopo principale dell’intervento di Bonomi nella trattativa è di dare ai Malacalza un interlocutore istituzionale che dovrebbe riuscire a risolvere la questione nell’interesse di tutti gli azionisti della Pirelli e far mettere da parte gli interessi dei singoli soci.

Ma non solo, perché in questo momento il numero uno della Pirelli ha anche deciso di sottoscrivere un aumento di capitale per Gpi, che dovrebbe arrivare entro la fine di quest’anno. Il finanziamento per Tronchetti Provera dovrebbe arrivare da Banca Intesa, per una cifra di circa 45 milioni di euro.

 

 

 

Mercato immobiliare: due scenari

 Il mercato immobiliare è sicuramente molto interessante ma se si osserva quel che accade in Italia, assume anche delle sfumature di “mistero” visto che nel nostro paese si è verifica e perpetuata nel tempo una situazione anomala: blocco delle compravendite senza il conseguente ed atteso calo dei prezzi.

Dunque il settore immobiliare italiano si avvia verso la sua fase calda, quella autunnale, in cui si dovrebbe assistere ad un nuovo aumento delle compravendite che però, ancora una volta, non sarà accompagnato dalla diffusione di costi calmierati.

Secondo la maggior parte degli analisti questa situazione si spiega con il fatto che gli italiani hanno una ricchezza nascosta che li aiuta ad aspettare un momento migliore per la vendita o per l’acquisto. Qualcun altro attribuisce lo stallo di prezzi e compravendite alla pressione delle lobbies edilizie, ma il dato di fatto è che oggi i prezzi sono comunque superiori o al massimo uguali a quelli che c’erano già nel 2007.

Due gli scenari possibili, uno è quello di Bankitalia che dice che in futuro si venderanno sempre meno case ma a prezzi sempre più alti. Qualcuno la chiama teoria dell’Highlander: 2040, soltanto una vendita e sarà quella di una casa scambiata per 4 miliardi di euro.

L’altro scenario è quello di  Reddy’s Group secondo cui ci saranno ribassi dei prezzi ciclici nel 2014, nel 2016 e nel 2017 e rialzi record nel 2024, nel 2026 e via dicendo.

Elusione fiscale: colpiti Google, Amazon e Starbucks

 La lotta all’elusione fiscale è diventata prioritaria per l’Europa visto che le istituzioni nazionali ed europee sono oggi costrette a battere cassa. Perché non farlo partendo proprio dalla lotta all’evasione? In realtà l’elusione fiscale è qualcosa di diverso e sul confine tra legittimo/illegittimo.

L’elusione è la pratica adottata da molte aziende che consiste nello spostamento delle attività più remunerative e tassate dell’azienda nei paradisi fiscali al fine di ottenere uno sconto sulle imposte o poter invece approfittare della fiscalità privilegiata.

Per quanto riguarda l’Unione Europea, nel mirino delle istituzioni ci sono alcuni colossi della tecnologia come Google ed Amazon ma anche aziende importanti come Starbucks che fanno affari in numerosi paesi dell’Eurozona. Le aziende citate non fanno altro che pagare le tasse in paesi diversi rispetto a quelli in cui è realizzato l’utile di gestione.

Nelle casse degli stati “abbandonati” da queste aziende, ogni anno, vengono a mancare cifre abbastanza grandi, che sono quantificate in tesoretti che sfiorano i 60 miliardi di dollari l’anno. La Commissione europea ha deciso di arginare questo flusso di denaro impedendo alle aziende di usare i paesi a fiscalità agevolata.

Sono stati dunque definiti gli elementi per identificare i paradisi fiscali, sarà incentivato lo scambio di informazioni e saranno scoraggiate le agevolazioni per i non residenti.

Mercato ForEx: gli eventi odierni

 Il mercato valutario è periodicamente condizionato da una serie di eventi che riguardano la politica e l’economia internazionale. Cosa potrebbe influenzare oggi il ForEX? Ecco qualche informazione utile per chi si dedica alla compravendita valutaria o per chi investe in questo particolare settore delle opzioni binarie.

Una giornata che è considerata cruciale quella odierna visto che nel calendario economico sono inseriti una serie di appuntamenti importanti che potrebbero far vacillare le quotazioni dell’Euro, dello Yen e del Dollaro americano.

Tutto inizierà con il discorso del Governatore Stevens della Reserve Bank of Australia che dovrà rendere conto della scelta di lasciare invariati i tassi al 3,25%. Una scelta che ha spiazzato gli analisti, i quali si auguravano e prevedevano un taglio di 0,25 punti. Dopo il suo discorso ci potrebbe essere un po’ di volatilità sui mercati.

Nella giornata di oggi è importante anche la decisione della Bank of Japan che deve aprire una finestra sulla politica monetaria del paese. Gli analisti propongono due soluzioni, entrambe in linea con la volontà di un allentamento monetario: il taglio dei tassi o un nuovo programma d’acquisti.

Non mancheranno d’influire sull’Euro le decisioni del meeting salva-Grecia e l’outlook sul mercato manifatturiero tedesco. La giornata si chiuderà con il discorso di Bernanke che dovrebbe anch’egli promuovere una politica di allentamento monetario.

S.E.A. deposita il prospetto informativo

 S.E.A. è l’acronimo che indica la Società per Azioni Esercizi Aeroportuali e in questi giorni è sulle prime pagine dei giornali finanziari in virtù del fatto che il 16 novembre ha depositato il Prospetto informativo per l’Offerta Globale di Vendita e Sottoscrizione il cui obiettivo è l’ammissione alle negoziazioni delle azioni ordinarie della società sul MTA, il mercato Telematico Azionario.

La pubblicazione è stata regolarmente autorizzata dalla Consob il 14 novembre.  Questa Offerta Globale di Vendita e Sottoscrizione riguarda più di 58 milioni di azioni, di cui 24.400.000 Azioni rivenienti dall’Aumento di Capitale e le altre 34.120.000 messe a disposizione dall’Azionista venditore.

L’Offerta Globale di Vendita e Sottoscrizione è divisa in un’offerta pubblica che riguarda il 15 per cento delle azioni ed è rivolta al pubblico italiano indistinto ad eccezione degli Investitori Istituzionali. Questi ultimi possono invece prendere parte ad un contestuale Collocamento Istituzionale dell’85 per cento delle azioni.

Nell’ambito di questa Offerta Globale di Vendita e Sottoscrizione, la S.E.A. ricorda che sono previsti una serie d’incentivi sia per il cosiddetto Pubblico Indistinto che mantiene la piena proprietà delle azioni per 12 mesi dal momento del pagamento delle Azioni assegnate, sia per i dipendenti che si assicurano un lotto minimo e potranno comprare la loro quota anche con un anticipo del TFR.

Indagine Confesercenti sulla tassazione

 Uno studio molto approfondito di Confesercenti offre una panoramica sulla tassazione operata nel nostro paese e in Europa, spiegando come l’Italia sia il posto più caro per i contribuenti. Ecco una breve presentazione dei risultati del rapporto.

Il primo dato interessante riguarda l’aumento netto dell’imposta calcolato nel periodo che fa dal 2001 al 2012, sembra infatti che sia stata una crescita di 9 miliardi di euro di tasse in più, mediamente, ogni anno, fino a raggiungere 103 miliardi di aumenti nell’intero periodo. 

L’incremento della tassazione è legato alla maggiore pressione fiscale introdotta progressivamente dalle manovre di finanza pubblica dalla fine del 2000 ad oggi. Il gettito complessivo è di 204 miliardi e la metà di questa quota arriva proprio dalle tasse.

Rispetto all’Europa, l’Italia è un paese molto caro, dove la pressione fiscale è cresciuta di 3,4 punti percentuali ed oggi il divario rispetto alla media UE è cresciuto fino a 5 punti. I dati ufficiali per il 2012 raccontano di una tassazione al 44,7 per cento, che vuol dire 2,2 punti in più rispetto a quanto abbiamo visto nel 2011.

In pratica, le tre manovre economiche, dalla metà del 2011 alla Legge di Stabilità, peseranno sulle tasche delle famiglie del Belpaese per ben 1450 euro. Confesercenti spiega che se l’Italia si allineasse con la tassazione all’Europa, ogni famiglia avrebbe in tasca circa 3400 euro in più ogni anno.

La Francia perde la tripla A

 Chi investe in opzioni binarie, in questi ultimi giorni sta sicuramente tenendo sotto controllo la situazione della Francia, visto che dopo il “crollo” dell’economia tedesca, sembra il paese papabile per il prossimo passo falso nella cornice del Vecchio Continente.

Cosa sta succedendo alla Francia. Fondamentalmente Hollande sta provando a rispettare le promesse fatte all’elettorato nella campagna delle presidenziali e al tempo stesso sta provando ad evitare la recessione. Invece quello che è accaduto è stata un’accelerazione del declino dei conti francesi dopo la presa di coscienza dell’avvio della recessione tedesca. 

Alla fine bisogna arrendersi alla fotografia che del paese fanno l’Economist prima e Moody’s subito dopo. Il quotidiano economico aveva dedicato a Parigi un recente approfondimento definendo la Francia la bomba ad orologeria dell’Europa, con possibili effetti, dell’esplosione, anche sui paesi periferici. 

Moody’s sembra continuare il discorso: la Francia non offre speranza per il futuro finanziario del paese, l’outlook è assolutamente negativo. Il fatto è che ha perso competitività rispetto alla Germania, è troppo esposta sui mercati periferici dell’UE e non dà garanzie riguardo lavoro e servizi. In futuro, cioè la rigidità del mercato del lavoro e dei servizi potrebbe risultare bloccante per l’economia intera.

A questo punto, secondo Moody’s, ci sono tutti gli elementi per togliere la tripla A alla Francia che vede assegnata ai suoi titoli di stato la classe AA1.