Draghi su UE: previsioni peggiori del previsto

 Peggio del previsto in Europa: Mario Draghi parla da Francoforte e mette in luce una situazione ancora molto critica dei paesi dell’Eurozona, che non accennerà a migliorare se non alla fine del 2013.

Le attività economiche dell’Unione Europea restano deboli, con un tasso di inflazione superiore ai due punti percentuali, che potrebbe scendere solo con il nuovo anno. Una situazione ancora difficile, segnata da un trend negativo di crescita e dalle forti pressioni sui prezzi.

Quindi la prospettiva futura dei paesi dell’Eurozona è meno rosea di quanto si fosse previsto in precedenza e, per non mettere a rischio il raggiungimento degli obiettivi a medio termine previsti dalla BCE, si potrebbe anche arrivare ad una revisione al ribasso delle previsioni.

Nonostante ciò, gli sforzi che tutti i paesi stanno facendo, iniziano a dare i primi frutti, soprattutto nei paesi che stanno attraversando un periodo peggiore, paesi in cui le riforme erano necessarie per sanare la situazione lasciata dalle precedenti gestioni.

Tra queste riforme quella più importante è stato il lancio delle Outright monetary transactions (Omt), che sono riuscite a  calmare i mercati, ma che possono ancora fare molto soprattutto per quanto riguarda la situazione del credito.

 

Tagli a Provincie e Comuni

L’annoso problema del taglio dei fondi alle provincie è uno dei topic del momento. Nella giornata ieri Antonio Saitta, presidente dell’Unione Provincie Italiane (UPI), ha dichiarato di togliere il riscaldamento dalle scuole per mancanza di fondi. Parole che hanno stupito l’opinione pubblica. Parole che hanno acceso la miccia di una polemica tra Saitta e il Ministro della Funzione Pubblica Patroni Griffi. Ciò ha generato la riapertura della questione del taglio alle provincie e dell’accorpamento delle stesse.

Il taglio dei costi di provincie e comuni in Italia è comunque una questione fondamentale. I tagli si rendono urgenti giacché in precedenza le spese troppo alte hanno messo le Giunte in condizioni di disagio economico. Volendo fare un sempio, la provincia di Treviso ha 95 comuni per poco più di 800 mila abitanti e la metà dei comuni ha meno di 5 mila abitanti.

In Sicilia, il neo Eletto Governatore, il Presidente Crocetta dichiara che farà meglio di Monti e si proponne di abbattere i costi delle provincie.

Sono due esempi su tanti che se ne potrebbero fare, poiché in tutta Italia la situazione è simile. Se ci si ferma a pensare ai costi per il numero dei consiglieri regionali e per ruoli, incarichi e consulenze, si comprende la necessità dei tagli. E i tagli dei consiglieri regionali saranno attivati dalla prossima consiliatura di ciascuna Regione, invece quelli su indennità e fondi partiranno prima.

Rinviato lo sciopero di Metro e Autobus. Governo e Sindacati trattano

Lo sciopero di Metro e Autobus, inizialmente previsto per il venerdì 16 novembre è stato rinviato di circa un mese. La conferma è ufficiale. La protesta slitta al 14 dicembre. A deciderlo sono i sindacati, i quali hanno dimostrato di avere un grande senso di responsabilità nei confronti del trasporto pubblico. Ad annunciare lo slittamento dello sciopero è stato Michele Martone, il vice Ministro del Lavoro, Martone, inoltre, ha comunicato che il confronto continua e che la prossima puntata del tavolo delle trattative fra Governo e categoria è prevista per il 19 novembre.

I sindacati hanno dunque optato per il rinvio dello stop, che si terrà venerdì 14 dicembre, a distanza di 28 giorni dalla prima data annunciata. Le modalità dello sciopero rimangono comunque confermate: non vi saranno fasce di garanzia e la manifestazione nazionale si terrà come già previsto a Roma.

Intanto, tutti e cinque i sindacati, di comune accordo, danno fiducia al Governo. La scelta di rinviare lo sciopero è stata presa per avere più tempo a disposizione in attesa del confronto aperto da poco con il Ministero del Lavoro. La categoria vuole dunque valutare quali soluzioni troverà il Governo circa le risorse da mettere a disposizione del settore. Resta soprattutto in discussione il nodo del contratto di lavoro, scaduto ormai da cinque anni. Una grossa gatta da pelare.

Il ministero del Lavoro tira dunque un sospiro di sollievo, avendo ottenuto un primo risultato: il differimento dell’astensione, sollecitata anche dall’Autorità di garanzia sugli scioperi.

Martone e Ciaccia hanno peraltro scelto di stabilire un tempo limite, entro la fine dell’anno, per sciogliere i nodi, così da scongiurare anche lo sciopero e i conseguenti disagi per i cittadini. I 116.500 addetti del settore restano quindi in attesa di novità positive.

Fornero: necessario restyling dell’apprendistato

 Viviamo nell’era dell’immagine e della comunicazione veloce e questo fa sì che anche i termini che usiamo cambino con il tempo che passa. Ne è cosciente anche il Ministro Elsa Fornero che, dopo aver creato degli interessanti neologismi e dato un valore nuovo a parole già conosciute (esodati, demansionamento etc), ha dichiarato che è arrivato il momento per fare un restyling dell’apprendistato.

La sua intenzione non è quella di rivedere e ristrutturare la legislazione sul tema, ma quella di creare una nuova immagine per questa forma contrattuale che possa trasmettere ai giovani un’idea diversa. Infatti, nella stragrande maggioranza dei casi, l’apprendistato è una parola che viene associata a una forma di lavoro poco qualificate e, soprattutto, poco gratificante.

Ma il ministro non è d’accordo a far passare ancora questa idea. La Fornero, nel suo intervento al seminario organizzato dall’agenzia del lavoro Adecco, ha voluto precisare che l’apprendistato non è l’ennesima forma di lavoro flessibile a basso costo, ma deve essere visto come una possibilità molto importante per i giovani che vogliono entrare nel mondo del lavoro.

Nelle sue intenzioni, quella di creare due spot pubblicitari (che saranno realizzati da Pubblicità Progresso) attraverso i quali dovranno passare due messaggi fondamentali: il primo è che, data la situazione economica difficile, l’apprendistato è una forma di lavoro e, quindi, di guadagno, il secondo è che l’apprendistato deve essere visto come una forma di formazione qualificante e che, molto spesso, ai tre anni di apprendistato segue una stabilizzazione della posizione lavorativa.

 

 

Gli aumenti dell’RC auto per il 2013

 Il riordino delle province potrebbe portare dei rincari ai premi delle assicurazioni automobilistiche in funzione dell’aumento della componente provinciale. Quindi gli sconti delle compagnie potrebbero essero annichiliti da questa disposizione governativa.

Da gennaio 2013 ci saranno delle novità nel settore automobilistico e in particolare in quello assicurativo. Per prima cosa non ci sarà più il margine di tolleranza di 15 giorni per il pagamento della propria assicurazione e non sono previsti sconti per chi si fa istallare a bordo la famosa scatola nera.

Un passo indietro che apre le porte ad altri rincari legati al riordino delle Province italiane. Sulle assicurazioni, infatti, grava un’imposta provinciale che varia dal 9 al 16 per cento. Secondo il Responsabile Business Unit Assicurazioni di Facile.it il riordino dovrebbe portare aumenti del premio Rc Auto per un buon 2 per cento.

Un aumento di cui faranno le spese soprattutto i residenti nelle province più piccole che saranno inglobati nelle unità territoriali di più ampio respiro. Un esempi pratico è quello della provincia di Parma che ha un’aliquota al 14 per cento e potrebbe adottare quella del 16% dopo la fusione con la provincia di Piacenza.

Anche gli automobilisti delle province di Pistoria e Siena potrebbero essere interessati da rincari dello 0,5 per cento.

Quintocè di Fiditalia

 Molte finanziarie, negli ultimi anni, hanno trovato una soluzione per concedere piccoli prestiti anche ai pensionati, attraverso la cosiddetta cessione di un quinto dell’assegno percepito. In realtà, oggi, la cessione del quinto è uno strumento comune a lavoratori dipendenti e pensionati.

La cessione del quinto di Fiditalia, che prende il nome di Quintocè, si rivolge a lavoratori dipendenti con contratto a tempo indeterminato; lavoratori dipendenti con contratto a tempo determinato, ma in quel caso la durata del prestito non può superare la durata del contratto; pensionati che abbiano un’età massima di 90 anni.

La durata del rimborso può variare da 24 a 120 mesi e il Tan non supera il 14 per cento. Il Taeg, invece, varia sulla base dell’importo erogato: non supera il 18,45% per prestiti fino a 5000 euro, non supera il 18,35% per importi superiori a 5000 euro, è al 17% per deleghe di pagamento.

Il Taeg comprende spese d’istruttoria pari a 350 euro, l’imposta di bollo sul contratto che è di 14,62 euro. Non sono previste invece spese per l’incasso della rada con addebito ul conto corrente o con bollettini postali e non sono previste spese per l’invio del rendiconto finanziario.

In abbinamento al prestito Fiditalia propone una copertura assicurativa che rimborsa il capitale erogato in caso di decesso del richiedente.

Con Findomestic compri il computer

 Findomestic è una delle finanziarie più conosciute del nostro paese perché offre prodotti vantaggiosi ed è convenzionata con numerosi punti vendita. Dopo aver preso in esame il prodotto di BBVA Finanzia per l’acquisto dell’auto usata, vi proponiamo una disamina del finanziamento Findomestic per l’acquisto del computer, del tablet o degli accessori necessari al buon funzionamento del PC.

La promozione ben evidente sul sito di Findomestic parla di prestiti fino a 3000 euro con una rata base al mese di 98,50 euro, per un piano di rimborso scandito in 36 rate. Il Tan fisso è dell’11,19 per cento e il Taeg dell’11,79%. Il consumatore, alla fine dei giochi, chiede 3000 euro e deve restituirne 3546.

Una spiegazione molto chiara e trasparente che segna un punto a favore di questo prodotto che ha anche altri vantaggi: non ci sono costri accessori, si può decidere liberamente dove acquistare il prodotto, senza attendere di trovarne uno convenzionato, si può aumentare o ridurre la rata ogni mese a partire dal settimo rimborso e si può anche attivare un’altra opzione gratuita che consente di saltare la rata o spostarla alla fine del finanziamento per ben tre volte.

Possono richiedere un prestito Findomestic tutti i cittadini di età compresa tra 18 e 75 anni, che possono dimostrare un reddito e che hanno una residenza stabilita nel territorio italiano.

BBVA Finanzia per le auto usate

 Dovete comprare un’auto usata e non sapete come fare? Un prestito di BBVA Finanzia è la soluzione nei momenti di difficoltà. Si tratta di un finanziamento pensato proprio per concretizzare l’acquisto di un mezzo di trasporto non nuovo.

BBVA Finanzia propone un prestito personale per i lavoratori dipendenti a tempo indeterminato, ma il prodotto che vi presentiamo oggi è anche per i lavoratori autonomi, per i liberi professionisti e per i pensionati. In genere l’importo che si può chiedere varia dai 3.000 ai 25.000 euro.

Il capitale ottenuto può essere rimborsato in un periodo che varia dai 24 ai 72 mesi nel caso di finanziamenti fino a 5.000 euro, oppure può essere rimborsato con un piano d’ammortamento che varia dai 30 ai 72 mesi per importi fino a 17.500 euro, oppure ancora può essere rimborsato in 60 rate fino ad un massimo di 72 rate mensili per importi superiori ai 17.500 euro.

In tasso nominale annuo di questo prodotto è del 9,50% ma il contraente deve pagare anche altre spese: l’istruttoria della pratica, l’imposta di bollo e le spese mensilli.

L’istruttoria della pratica ha un prezzo variabile da 100 a 300 euro in base all’importo richiesto; l’imposta di bollo è di 14,62 euro ed è addebitata sulla prima rata di rimborso; le spese mensili sono pari a 1 euro per gli importi fino a 5000 euro e 2,5 per importi superiori.

Sono pari a zero, invece le spese annuali e quelle assicurative. Per conoscere i documenti richiesti dalla finanziaria e i dettagli del prestito, potete consultare questa scheda informativa.

Tassi bloccati nell’UE

 Nella conferenza consueta del primo giovedì del mese, Mario Draghi ha deluso le aspettative di coloro che caldeggiavano un nuovo taglio dei tassi d’interesse ma ha seguito il solco tracciato dagli analisti che hanno punto tutto sulla conferma dello status quo.

Insomma, ieri pomeriggio, Mario Draghi, Presidente in carica della BCE, ha spiegato che per il mese di novembre non ci sarà alcun taglio dei tassi di riferimento. Il suo direttivo ha concordato di far rimanere a quota 0,75% il valore del tasso di rifinanziamento dei pronti contro termine ed ha lasciato immutato il tasso marginale a 1,50%.

Anche per quanto riguarda il tasso sui depositi non ci sono cambiamenti ed è tutto fermo a quota zero.

La conferenza stampa del Consiglio direttivo della BCE ha annunciato comunque qualche novità: tra pochi mesi ci sarà un rinnovamento delle monete in circolazione. A maggio 2013, per esempio, entrerà nel mercato la nuova versione della banconota da 5 euro.

Progressivamente ci sarà poi l’introduzione delle nuove versioni degli altri tagli.

Fino a poche ore prima della Conferenza gli analisti più esperti avevano previsto correttamente il comportamento della BCE, mentre in molti hanno sperato fino all’ultimo secondo in un nuovo taglio dei tassi d’interesse, anche se le borse erano soprattutto in attesa del sentiment del discorso di Draghi: positivo o negativo.

La gestione attiva del portafogli

 Per gestione attiva del portafogli finanziario si intende una strategia di investimento che mira a avere delle performance superiori rispetto a quelle indicate dal benchmark, l’indice di riferimento.

In questo tipo di strategia il gestore espone le sue decisioni di investimento ad un rischio maggiore di quello previsto dall’indice nell’ottica di riuscire ad ottenere un maggiore rendimento. Si tratta di una strategia finanziaria di alto livello che, per definizione, espone le proprie decisioni di investimento a rischi molto elevati.

Ma questi rischi possono essere ridotti attraverso un’analisi storica approfondita dei rendimenti delle gestioni che devono essere poi messe in relazione anche con le condizioni generali dei mercati in cui si opera.

Gli strumenti che vengono utilizzati nella gestione attiva del portafogli sono: asset allocation (spostamento periodico del portafogli in diversi mercati di riferimento); stock picking (scelta preferenziale di azioni sottostimate e, quindi, con maggiori possibilità di rialzo) e market timing (variazione del tempo di esposizione del portafogli al mercato di riferimento).

Per la buona riuscita della strategia di gestione attiva del portafogli è di fondamentale importanza la capacità del gestore di individuare le soluzioni migliori di investimento (che saranno trovate grazie a esperienza, intuito e conoscenza delle possibilità dei mercati in cui si opera) in base al profilo rischio/rendimento del delegante.