Come chiedere l’esonero del pagamento del Canone RAI

Dal prossimo anno il Canone Rai si pagherà con la bolletta elettrica, in 10 rate. Ci sono però dei contribuenti che non vogliono pagare questo tributo e sono pronti a dimostrare di rientrare nei casi di esenzione privi dalla legge e dall’erario. Ecco come fare. 

2 milioni di posti di lavoro creati in zona euro ma non grazie alla Francia

La Spagna e la Germania si sono dimostrate delle brave scolare mentre, all’inverso, sia la francia che l’Italia hanno fatto registrare una ripresa molto debole dal 2013 ad oggi. Complice della debolezza della ripresa è stata la crisi finanziaria che ha distrutto  moltissimi impieghi della zona euro. 

Un’altra prospettiva sui prossimi rapporti commerciali USA-Iran

Le Figaro, quotidiano francese, offre una prospettiva diversa sulla fine delle sanzioni economiche per l’Iran e nel dare la notizia spiega che dopo 40 anni finalmente gli Stati Uniti potranno esportare nuovamente il loro petrolio anche in medioriente. Così sottolineano una delle contraddizioni su cui anche i media italiani hanno posto l’attenzione. 

La fine delle sanzioni economiche verso l’Iran

Per il settore delle materie prime il prossimo anno sarà senz’altro interessante visto che a gennaio gli Stati Uniti inizieranno a rimuovere una parte delle sanzioni economiche nei confronti dell’Iran secondo un accordo internazionale che in cambio prevede il fermo del programma nucleare iraniano. 

Pininfarina passa agli indiani

Un’altra azienda di design italiana che cambia bandiera. Questa volta si tratta di Pininfarina che sarà acquistata da una holding indiana che produce automobili. Si tratta di “Mahindra&Mahindra”. 

Geneve Invest analizza la decisione della BCE di interrompere il programma di QE durante le festività natalizie

 La Banca centrale europea (BCE) ha annunciato che interromperà, “temporaneamente”, il programma di QE tra il 22 dicembre e il 1 gennaio 2016 in previsione di una minore liquidità dei mercati nel periodo relativoalle festività natalizie. La Bce intende compensare questa pausa anticipando gli acquisti alle date comprese tra il 27 novembre e il 21 dicembre, in modo da poter sfruttare condizioni di mercato migliori. La Bce si era mossa nella stessa direzione anchela scorsa estate, anticipando gli acquisti alla tarda primavera-inizio estate in modo da evitare le fasi di mercato, tradizionalmente piatte,delle ferie estive.

 

Sino ad oggi, la Banca Centrale Europea ha acquistato 60 miliardi al mese di titoli, e nella riunione dello scorso 3 dicembre il governatore Mario Draghi ha annunciato l’estensione del programma di Quantitative Easing, la cui chiusura era inizialmente prevista per il settembre 2016, “sino al marzo 2017 ed oltre”, aggiungendo altri 360 miliardi agli iniziali 1.140.

 

“Senza dubbio fra gli investitori c’è un po di delusione, in tanti si aspettavano un’accelerazione più decisa, con un QE2 da almeno 500 miliardi complessivi – spiegano da Ginevra gli analisti di Geneve Invest, società di gestione patrimoniale indipendente – in modo da riportare l’inflazione in linea. Probabilmente ancora una volta si tratta di una scelta che subisce le pressioni nel board BCE, soprattutto quelle della Bundesbank di Jens Weidmann, ad azioni più decise, che ha più volte dichiarato come, dal suo punto di vista, non siano necessarie ulteriori azioni”.

 

Oltre alla sosta natalizia ed alla decisione di allungare la fase di Quantitative Easing, la Banca Centrale Europea ha deciso di abbassare il tasso sui depositi straordinari da -0,2 a -0,3% e di lasciare stabile allo 0,05% il tasso di rifinanziamento, insieme a quello sui prestiti, che rimane allo 0,30%. Si tratta di decisioni importanti e che, secondo quanto dichiarato da Draghi “non sono state unanimi, ma sono state prese con una maggioranza molto ampia”, sintomo, ancora una volta, delle resistenze interne al board sul versante tedesco.
“Le scelte relative ai tassi di rifinanziamento e di prestito puntano a creare un ricircolo dinamico del denaro depositato presso la Bce e a sostenere i finanziamenti da parte delle banche – spiegano ancora da Geneve Invest – Si tratta di misure già adottate da Svizzera, Danimarca e Svezia. Per quanto riguarda il taglio del tasso sui depositi invece, stiamo parlandodi una manovra di politica monetaria inevitabile, di fatto è l’unico modo davvero efficace per creare inflazione nel breve periodo, dal momento che va creare le condizioni per un indebolimento dell’euro e, di conseguenza, per una maggiore inflazione importata”.