Un miliardo di euro per il rilancio di un grande marchio, che avrà come corollario una piattaforma nuova di zecca e un’auto (c’è già ed è la nuova Giulia) più che rappresentativa in termini di ‘top’ di gamma.
Sergio Marchionne, ad del gruppo Alfa Romeo, medita il rilancio. Sul piatto c’è (più di) un miliardo di euro. La nuova Giulia, a detta di Marchionne, sarà una bellissima vettura. La migliore tra quelle fatte nel gruppo negli ultimi dodici anni. Merito di un motore ottimo.
La speranza è che diventi il simbolo del brand in tutto il globo. Arriverà anche negli Stati Uniti. L’ad è fiducioso. Pensa di far si che Mirafiori e Pomigliano siano parti integranti del progetto. Progetto che si estenderà fino al prossimo anno e che non si esaurirà con la produzione della già citata macchina e del Suv Stelvio.
Per il rilancio di Alfa Romeo, il numero uno dell’azienda medita anche nuovi accordi. Già a buon punto quello con Google, si pensa a coinvolgere l’ex Finmeccanica (ora nota come Leonardo). E poi, naturalmente, Fiat. Ma su questo fronte, per il momento, tutto tace.
Fca e Alfa Romeo, d’altronde, vivono due momenti paralleli della loro storia commerciale. Sull’asse Torino-Detroit, infatti, tutto gira per il meglio malgrado la proteste dei consumatori contro il gruppo in materia di ‘consumi bugiardi’ della nuova Panda. Proteste che si sono trasformate in una class action che ha già raccolto 21.000 adesioni.
Il sentore, tuttavia, è che presto Marchionne risolleverà anche Alfa. Un altro, piccolo, miracolo è in atto? Staremo a vedere.