Sembra che nelle prossime settimane si disegnerà il nuovo corso di banca Monte dei Paschi di Siena. Infatti tra fine 2013 e inizio 2014 a Siena si è conclusa la divergenza tra i vertici della banca e la Fondazione Mps, che è l’azionista di rilievo dell’istituto con una partecipazione del 33,5%.In assemblea ha prevalso la linea della Fondazione: l’aumento di capitale da 3 miliardi di euro, necessario per ripagare i Monti Bond, è stato rinviato nel secondo trimestre, mentre l’Ad Fabrizio Viola e il presidente Alessandro Profumo avrebbero voluto far partire la ricapitalizzazione nel mese di gennaio. Una scelta che dovrebbe costare al Monte 120 milioni di euro di interessi in più sui Monti Bond, ma che permette alla Fondazione guidata da Antonella Mansi di avere più tempo per cedere il suo pacchetto azionario, spiega Rbs Bank. Le risorse serviranno all’ente senese di mettere in sicurezza la sua struttura patrimoniale e ripagare i 340 milioni di euro di debiti contratti con le banche.
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La Fondazione, come confermato dalla Mansi, è in trattative avanzate con potenziali investitori esteri interessati ad acquistare il 33,5% che l’ente detiene nella banca. Fondamentale resta la tempistica: la cessione dovrà avvenire entro maggio perché la Fondazione non ha i mezzi per partecipare all’aumento di capitale.
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Il bilancio dell’ultimo anno resta comunque negativo con una perdita pari a circa 20 punti percentuali. Tra gli interessati ad entrare nel Montepaschi, secondo la stampa nazionale, ci sarebbe il fondo sovrano del Qatar. Ha perso invece quota l’ipotesi di una discesa in campo di alcune Fondazioni del Nord Italia, affi ancate da un pool di fondi di private equity