Il debito delle Amministrazioni pubbliche è aumentato nel mese di febbraio di 17,5 miliardi, toccando un nuovo massimo storico a 2.107,2 miliardi. Lo dice Bankitalia, secondo cui rispetto ai 2.089.7 miliardi di gennaio c’è stata una crescita di 17,5 miliardi di euro. In una nota la banca chiarisce che l’aumento rispecchia per 10,7 miliardi il fabbisogno delle amministrazioni pubbliche e per 6,8 miliardi la crescita delle disponibilità liquide del Tesoro (pari a fine febbraio a 64,8 miliardi, 49,6 a febbraio del 2013); l’emissione di titoli sopra la pari ha avuto un risultato opposto per 0,1 miliardi.
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In riferimento alla suddivisione per sottosettori – continua la nota – il debito delle amministrazioni centrali si è ampliato di 19,0 miliardi, quello delle amministrazioni locali si è ridotto di 1,5 miliardi e quello degli enti di previdenza è rimasto invariato. Dopo l’aumento di gennaio, scende il debito degli enti locali: era ripartito a gennaio del 2014 dopo 8 mesi consecutivi di discesa, ma è di nuovo sceso a febbraio da 110,3 a 108,8 miliardi di euro. A fronte di un lieve incremento del debito dei Comuni dai 47 di gennaio a 47,1 miliardi, il debito delle Regioni è diminuito da 38,9 a 38,3 miliardi. Sostanzialmente stabile invece quello delle Province a 8,4 miliardi.
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Dai dati di Bankitalia – inseriti nel supplemento al bollettino statistico “finanza pubblica, fabbisogno e debito” – viene fuori anche che le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono state pari, a febbraio, a 27,3 miliardi, poco sopra al valore registrato nello stesso mese del 2013 (27 miliardi).