Il programma con il quale la Banca centrale europea desidera procedere al quantitative easing è in fase di preparazione nei minimi dettagli.
In particolar modo, il governatore dell’Eurotower Mario Draghi starebbe considerando quattro possibili ipotesi per preparare le misure destinate a rilanciare credito e crescita economica in Europa. E’ importantissima proprio la scelta di questa modalità. Quale sarà strategia che verrà selezionata dalla Bce per realizzare il quantitative easing?
La prima soluzione, la più facile: vedrebbe gli acquisti di titoli di Stato effettuati in proporzione alle quote di partecipazioni delle banche centrali alla Bce, che riflettono bene o male il Prodotto interno lordo dei singoli Stati.
Nonostante ciò, poichè alla Bce partecipano anche le nazioni che aderiscono all’Ue ma non all’euro, come la Gran Bretagna, ciò vorrebbe dire acquistare anche titoli del debito inglese o della Bulgaria. La seconda soluzione è che la Bce compri titoli in relazione alla quantità di bond già erogati attualmente sui mercati dei singoli Paesi e in questo caso l’Italia godrebbe di alcuni benefit.
La terza opzione configura come discriminante per gli acquisti i rating dei titoli erogati: in altri termini la Bce potrebbe acquistare solo i titoli AAA oppure scendere fino a BBB-, escludendo così fuori dal QE Grecia e Cipro.
La quarta ipotesi, in conclusione, potrebbe invece far affidamento sul rispetto delle norme dell’Unione europea sui bilanci pubblici e utilizzare questa strategia potrebbe configurarsi come un altro modo per tener fuori dal QE quei Paesi che risultano essere meno affidabili sul fronte del rispetto dei conti. L’ultimo compromesso di Draghi come i tedeschi sarebbe quello di far comprare i titoli in questione dalle singole banche centrali nazionali, in modo da non pesare direttamente sul bilancio della Bce e quindi sui Paesi.