I dati parlano chiaro. L’Eurozona stenta a riprendersi e se lo farà non accadrà nell’immediato. La disoccupazione aumenta e le proiezione economiche sono nel contempo in calo.
I dati, che come detto parlano chiaro, provengono dal resoconto mensile inserito nel bollettino della Banca Centrale europea:
“Un ulteriore indebolimento dell’attività nell’ultimo trimestre dell’anno dopo il terzo trimestre che ha confermato la recessione nell’Eurozona. Di più. Per il 2013 Francoforte pevede una attività debole, con rischi al ribasso e una ripresa graduale nel corso dell’anno. A gravare sull’economia saranno, in particolare, gli aggiustamenti di bilancio necessari nei settori finanziario e non finanziario, nonchè la persistente incertezza. Per la Bce, inoltre, la dinamica del Pil si tradurrà nel prolungarsi delle difficoltà di accesso al credito per aziende e famiglie”.
Fattori che dipendono dalle condizioni scarse del mercato del lavoro nell’Eurozona:
“Ulteriormente peggiorate negli ultimi trimestri e le previsioni suggeriscono nel breve termine un ulteriore incremento della disoccupazione arrivata a ottobre all’11,7%. La Bce, tuttavia, sottolinea l’attenuarsi delle tensioni sul fronte del debito pubblico dei paesi europeo. Fra la fine di agosto e il 5 dicembre i tassi d’interesse sul debito greco sono scesi di oltre 800 punti base, con pronunciate riduzioni anche per Portogallo, Irlanda nonchè Italia e Spagna (rispettivamente 141 e 148 punti base in meno per queste ultime)”.