Nell’ultimo trimestre le vendite di birra hanno fatto registrare uno spaventoso calo pari al 26%. Il peso delle accise, elevatosi in virtù di una decisione del precedente Governo rischia di compromettere l’intera filiera.
Parliamo di comparto che da dieci anni non vede crescere i suoi consumi e che attualmente, a fronte di questo calo, vede peggiorare tutte le dinamiche.
La birra incide in maniera rilevante sul fatturato dei pubblici esercizi. Stando ai dati Fipe-Confcommercio in media il 12% degli incassi vengono assicurati da tale prodotto, ma si arriva anche al 20% per i bar serali e si arriva poi al 43% per i bar/birrerie.
A seguito dell’aumento delle accise stabilito dal Governo Letta, erano stati stimati in calo del -5% i consumi del 2014, con una flessione del -26% tra luglio, agosto e settembre (i quali sono a tutti gli effetti i mesi più importanti in termini di vendite per questo prodotto). La situazione del mercato è assolutamente coerente con le previsioni.
Il presidente di Assobirra, Alberto Frausin, ha dichiarato:
Per tale ragione abbiamo deciso di riunire qui tutti i principali attori di una filiera che rappresenta un’eccellenza italiana, che vale 3,2 miliardi di euro, garantisce 136mila posti di lavoro e conta più di 200mila imprese, tra produttori, fornitori di materie prime e servizi e aziende della distribuzione e dell’ospitalità. Vogliamo chiedere al Governo Renzi di intervenire per bloccare il prossimo aumento delle accise dell’1 gennaio 2015, che rischia di dare un ulteriore colpo gravissimo al nostro settore, portando complessivamente al +30% gli aumenti in 15 mesi (in pratica circa 1 sorso su 2 della nostra birra la berrà il fisco Confagricoltura è fortemente preoccupata per l’annunciato ulteriore aumento dell’accisa nel 2015, che certamente contribuirà ad accentuare il calo del consumo di birra in Italia.