Il “Bitcoin” viene accettato come denaro corrente per i pagamenti da 470 società in Americane e più di 600 nel resto del mondo. I grandi network dell’acquisto digitale come Amazon o la Apple per il momento si tengono a distanza. La nuova “moneta digitale” nata nel 2009 nel mese di novembre ha visto il suo valore passare da 213 a 1211 dollari.
Una crescita esponenziale del 500 % che potrebbe anche nascondere il rischio di una bolla autodistruttiva. Bitcoin sta diventando il fenomeno dell’anno per consumatori e speculatori. Il sistema di scambio e di pagamento senza controlli di stato o della banca centrale, è basato solo sulla fiducia totale e reciproca tra le parti. Se resisterà diventerà la moneta del futuro.
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Caratteristica fondamentale del “bitcoin” in realtà è la garanzia dell’anonimato.
Ma il “portafoglio virtuale” proprio perché è tale ed esiste solo nella rete, può anche dissolversi con un semplice click com’è successo a James Howells in Inghilterra che dal 2009 aveva messo al sicuro nel vecchio laptop 7500 “Bitcoin” oggi superiori a 8 milioni di dollari finiti però in una montagna di rifiuti insieme all’hard disk che li custodiva con la speciale password segreta di fatto l’unica chiave utile per aprire la sua cassaforte.
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Ad avere il primato sull’uso della “ banconota digitale”, è la Cina che ha effettuato da sola con i Bitcoin il 21% dell’intero movimento di capitali nel paese. Le banche e i grandi colossi finanziari non sono entusiasti della nuova moneta potenzialmente molto competitiva e parallela.