Blocco salari PA, la risposta dei sindacati

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“Se il Governo Renzi pensa di umiliare ulteriormente i dipendenti pubblici allora la nostra risposta non potrà essere che la mobilitazione”: è il commento di Rossana Dettori, segretario generale Fp-Cgil, sulla scelta “intollerabile” della “prosecuzione del blocco della contrattazione. E senza un passo indietro del governo torneremo nelle piazze”. Lo scontro è in merito all’annuncio dato dal ministro della Pubblica Amministrazione Madia di un nuovo blocco dei contratti e degli aumenti degli stipendi per i dipendenti pubblici anche nel 2015. “Non ci sono le risorse necessarie per permettere un’operazione del genere”, ha detto la Madia, dando il via a non poche proteste.

Gli effetti del blocco degli stipendi dei dipendenti pubblici

La non riuscita nuova contrattazione pubblica per assenza di coperture finanziarie spiega il silenzio del premier Renzi in merito alla questione dei Quota 96 della scuola. Se, infatti, non ci sono le risorse, queste non ci sono neanche per riuscire a mandare in pensione, al momento, in un contesto di grande crisi, ben 4mila docenti, pur avendo maturato i requisiti necessari per l’accesso alla pensione.

E la storia ancora aperta dei Quota 96 della scuola è un segnale negativo per tutti coloro che aspettavano cambiamenti e ultime notizie su eventuali interventi sulla riforma pensioni Fornero che in alcuni punti deve essere corretta e che, se fosse stata veramente rivista nella parte che è di pertinenza alla scuola, avrebbe potuto essere modificata anche in altre parti.

Ma questo non accadrà, almeno fino a quando non saranno trovate le risorse necessarie. Per poter muoversi sulla previdenza, una delle soluzioni probabili per trovare soldi sarebbe quella di introdurre l’ormai noto contributo di solidarietà sulla pensioni d’oro e consentire così di mettere in atto meccanismi di uscita anticipata e flessibile dal lavoro.

 

 

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