Non bisogna per forza essere sposati per avere accesso al bonus mobili. Questo è quanto si apprende dalla bozza del testo della Legge di Stabilità. Quindi mentre il Parlamento discute delle unioni civili, di fatto, a livello fiscale, le coppie more uxorio sono già una realtà. Ecco i requisiti per l’accesso al bonus.
Il bonus mobili c’era già ma adesso gli sono stati cambiati i connotati nella speranza di ampliare la categoria degli aventi diritto. È stata inoltre introdotta una limitazione anagrafica per l’accesso ad alcuni sconti. Di contro è stato ridotto il tetto massimo di spesa e di conseguenza anche il limite massimo di detrazione.
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Andiamo con ordine parlando dell’introduzione del criterio anagrafico per l’accesso al bonus mobili.
In pratica gli incentivi per l’acquisto dei mobili da parte delle giovani coppie sono riservati alle coppie in cui almeno uno dei partner non ha compiuto 35 anni. Sono bonus previsti per le spese di arredamento della prima casa, per cui non è necessario dimostrare l’apertura di un cantiere per la ristrutturazione dell’edificio ma è importante che ci sia il rogito per l’acquisto della casa da adibire ad abitazione principale. Bisogna inoltre dimostrare di aver costituito un nucleo familiare autonomo da almeno 3 anni.
Rispetto all’entità del bonus si capisce che è calcolato come il 50% sulle spese di acquisto dei mobili ad arredo della prima casa. Il tetto massimo di spesa è di 8.000 euro (prima era di 10.000 euro). Non è ancora chiaro però se questo sconto sarà esteso anche all’acquisto dei grandi elettrodomestici vincolando la detrazione alla scelta di prodotti ad alta efficienza energetica, minimo classe A+, classe A per i forni, come accade con il bonus “classico” per le spese di arredamento, visto che il testo fa riferimento esclusivamente a «mobili».