Dopo le performance negative dei giorni scorsi, i mercati azionari orientali, sembra che abbiano preso un giorno di pausa per cercare di comprendere la prossima direzione.
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Secondo l’analisi grafica fatta da Fta on line, l’indice Nikkei 225 (-0,17%) risulta poco mosso e archivia la seduta a quota 14980,16. Lo scenario grafico resta invariato, ma debole: la flessione originata dal mancato superamento di area 16000, per quanto significativa, non ha comportato per ora l’invio di segnali grafici rilevanti. Requisito fondamentale per salvaguardare lo scenario rialzista di fondo resta quindi la permanenza al di sopra di area 14800, trend line che sale da giugno e area di transito della media a 100 giorni.
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Fintanto che tale riferimento strategico rimarra’ intatto, infatti, sara’ lecito attendere una nuova reazione che, per essere credibile e rilanciare le prospettive di crescita, dovra’ comunque superare area 16000, meta dalla quale i prezzi si sono allontanati notevolmente, ricoprendo gli spazi lasciati aperti il 27 e il 24 gennaio, rispettivamente a 15288 e 156 90. Discese sotto 14800 rischierebbero invece di anticipare ribassi ben più ampi, favorendo l’inversione della tendenza ascendente originata dai minimi della prima metà di giugno.
In calo anche il Topix che scende a 1224,31 punti (-0,40%). Sul versante macroeconomico la Bank of Japan ha reso noto questa mattina il dato preliminare relativo all’Indice CSP (Corporate Services Price Index) che misura l’indice di inflazione cui sono esposte le aziende quando acquistano servizi. Il dato di dicembre si e’ attestato a 97 punti facendo segnare un incremento dell’1,3% su base annuale, di poco superiore all’incremento dell’1,2% rilevato in novembre. Le attese degli analisti erano fissate su un progresso pari all’1,1%. Sul listino giapponese prevale la cautela.