Venerdì scorso, successivamente alla chiusura delle Borse europee, l’Eba ha comunicato i risultati degli stress test promossi alcuni mesi fa. Risultati che hanno, naturalmente, delle implicazioni sui mercati.
Piazza Affari in mattinata ha aperto in deciso rialzo, recuperando l’1,5%, prima di ripiegare a +0,4% malgrado il buon andamento del comparto bancario con Mps in gran spolvero: in avvio di seduta il titolo senese non è riuscito nemmeno a entrare agli scambi di Borsa ed è rimasto in asta di volatilià. Intesa Sanpaolo è sugli scudi. Ca de Sass è risultata una delle migliori banche del Vecchio continente. Acquisti anche su Banco Popolare, Ubi, mentre le vendite colpiscono Unicredit. Positivi gli altri listini europei: Londra avanza dello 0,4%, Francoforte dello 0,8% e Parigi dello 0,5%.
Al di là della questione bancaria, gli addetti ai lavori si sono concentrati sui dati americani. Il Pil nel secondo trimestre ha segnato un’inattesa battuta d’arresto: un dato che probabilmente convincerà la Fed a rinviare a fine anno la stretta monetaria. Non è escluso che Janet Yellen decida di aspettare l’inizio del 2017 prima di alzare il costo del denaro. In questo senso saranno decisivi i rilievi sull’occupazione che saranno comunicati venerdì prossimo.
Al momento, i titoli del comparto sono in attesa di conoscere il giudizio degli investitori. Mps e Unicredit, ansiose, sono alla finestra ad attendere. Siena è stata bocciata dall’esame Eba tuttavia ha in tasca il ‘Nulla osta’ di Bce e Commissione Ue per ciò che concerne il piano di risanamento.
Da par suo l’istituto di Piazza Cordusio ha evidenziato tutta la sua debolezza. A livello assoluto, tuttavia, il settore si è mostrato più solido del previsto.
Così Moody’s:
La maggior parte delle banche dell’Unione europea dimostra di essere resiliente in condizioni di scenari avversi, con un significativo miglioramento rispetto agli stessi test condotti nel 2014.