Seduta intermedia quella odierna per le Borse mondiali. Giovedì scorso la Bce ha lasciato invariati gli stimoli monetari in attesa di capire quali effetti hanno le misure già messe in campo prima fare ulteriori (in questo senso saranno importanti le rilevazioni su inflazione e Pil che pubblicherà venerdì Eurostat), oggi inizia la due giorni di riunioni della Federal Reserve che terminerà domani con l’annuncio probabile di tassi invariati allo 0,25-0,50%.
I trader andranno alla ricerca di qualsiasi indicazione dello stato di salute dell’economia americana e di conseguenza della tempistica per strette future. Secondo i future sui fed funds, usati dagli investitori per fare scommesse sulle mosse della Fed, le probabilità di un aumento dei tassi in questo mese sono pari a zero, per giugno sono al 23%, per luglio al 37%. Più probabile che la stretta arrivi nel terzo trimestre dell’anno. Intanto in molti si aspettano il lancio giovedì di nuove misure di stimolo da parte della Bank of Japan.
I mercati europei provano il rimbalzo dopo la difficile seduta di lunedì. Piazza Affari recupera l’1,6%, Londra lo 0,5% come Parigi e Francoforte lo 0,6%. ma a Milano si guarda sopratutto al comparto bancario dopo lo scivolone della vigilia. Lo spread è stabile in area 125 punti base, mentre i Btp decennali rendono l’1,55% sui massimi da febbraio. Intanto, in Germania, il Bundestag avrebbe intenzione di invitare il presidente della Bce Mario Draghi per parlare del basso livello dei tassi interesse e della strategia espansiva della politica monetaria attuata da Francoforte.
L’euro è poco mosso sopra quota 1,12 dollari, in attesa degli incontri della Fed e della Boj. A dicembre la Fed ha rialzato i tassi per la prima volta da oltre nove anni e finora ha lasciato in sospeso i tempi della sua prossima stretta. La moneta europea passa di mano a 1,1260 dollari e 125,01 yen. Dollaro/yen a 111,02. L’indebolimento del biglietto verde sostiere il leggero rialzo del petrolio: i future sul light crude Wti guadagnano 29 cent a 42,93 dollari e quelli sul Brent crescono di 27 cent a 44,75 dollari al barile.
Dal punto di vista macroeconomico la giornata non presenta spunti di rilievo nel Vecchio continente: dagli Stati Uniti, invece, arriveranno gli ordini di beni durevoli per marzo e l’indice Case-Shiller sui prezzi delle case per il mese di febbraio. Attesa anche il Pmi servizi e la fiducia dei consumatori. A Borse chiuse, invece, sarà presentata la trimestrale di Apple: potrebbe essere la prima in calo dopo 51 trimestri consecutivi di crescita a causa della diminuzione della vendite di iPhone.