Continuano a crescere di prezzo i titoli di stato italiani. Malgrado il clima festivo sui mercati, ancora frastornati dagli scombussolamenti provocati dal crollo del prezzo del petrolio, gli investitori continuano ad acquistare BTP e Bonos.
Gli occhi degli investitori sono già fissati sul meeting della Banca centrale europea che si terrà tra poco meno di trenta giorni.
Il Btp decennale è diminuito sino all’1,932% per uno spread di 134 pb. Va osservato che il calo sta coinvolgendo tutta la curva italiana. Nello specifico, il rendimento dei Bot a 3 mesi è calato in negativo a -0,01%.
I Bonos hanno fatto segnare un nuovo record all’1,671% e ora rendono l’1,677% per un differenziale di 107 pb. Di contro, il rendimento del Bund è in aumento allo 0,608%. Il parere degli esperti:
I mercati continuano a scambiare come se il QE di titoli sovrani sia un fatto compiuto e come se i prezzi al consumo probabilmente lievemente negativi che verranno diffusi il 7 gennaio forzeranno la mano dell’Eurotower. Intanto l’attesa per la riunione del 22 gennaio continua a caricarsi di ipotesi sulle possibili azioni dell’Eurotower. Il Wall Street Journal scrive che il lancio del programma di acquisto di titoli di Stato sembra quasi sicuro. Secondo le fonti del quotidiano, i policy maker ritengono di non potersi permettere di aspettare per vedere se il calo del prezzo del petrolio stimoli la crescita, come si aspetta la Bundesbank, in quanto l’inflazione probabilmente scenderà sotto lo zero a inizio 2015 e rimarrà su tali livelli per diversi mesi. Gli strategist di Rabobank invece si aspettano che il presidente Mario Draghi lanci il QE pieno a marzo, ma ammettono la possibilità di un annuncio anticipato a gennaio.