Il rischio di Brexit si allontana. Il 23 giugno prossimo, ovvero tra sei giorni, i cittadini della Gran Bretagna saranno chiamati a votare a favore o contro l’uscita della nazione dall’Ue.
Ma le previsioni di uscita sembrano calare. Il sentiment è infatti variato dopo l’omicidio di Jo Cox, parlamentare del gruppo dei Laburisti brutalmente assassinata per strada. L’uomo che la ha uccisa era un sostenitore acerrimo del nazionalismo, a giudicare dagli slogan che gridava.
Il partito del ‘Si’ e quello del ‘No’ hanno sospeso la loro campagna referendaria. Così, gli addetti ai lavori registrano il cambio di umore degli inglesi. Paradossalmente, e con un pizzico di cinismo, si tratta di una buona notizia per le Borse. Milano punta dritta verso il rimbalzo dell’apertura al +3,4% trascinata dalle banche, il cui indice ricava il 6%, mentre il titolo Rcs schizza in alto in attesa che Cairo migliori la sua offerta d’acquisto. Luci puntate anche su Fca dopo che l’amministratore delegato, Sergio Marchionne, ha confermato gli obiettivi del 2016 ritenendo che il secondo trimestre “è coerente con le aspettative”. Lo spread tra Btp e Bund è in calo di nuovo in area 150 punti base dai 156 della chiusura di ieri con il rendimento all’1,51%. Positive anche le altre Borse europee: Londra sale dell’1,25%, Francoforte dell’1% e Parigi dello 0,9%. Debole, invece, Wall Street: il Dow Jones cede lo 0,2% e il Nasdaq lo 0,8%.
In caso di Brexit, tuttavia, le Banche centrali di Stati Uniti, Europa e Giappone potrebbero avviare un’iniezione di liquidità concertata in dollari.
Scrive il quotidiano giapponese Nikkei:
L’ipotesi sarebbe allo studio dei governatori: la Bce, la Federal Reserve e la Boj potrebbero quindi creare un meccanismo di emergenza per rifornire il mercato di dollari in caso di tonfo della sterlina, qualora i cittadini britannici nel referendum del 23 giugno si esprimessero per l’uscita del loro paese dall’Unione europea.