La ripresa tarda ad arrivare per l’industria italiana. La produzione è ancora in calo, stando ai dati forniti dal Centro Studi di Confindustria che a settembre evidenzia una flessione dello 0,2% rispetto ad agosto (mese in cui era stato fatto registrare un aumento dello 0,6% su luglio).
Nel terzo trimestre di quest’anno è stato fatto registrare anche un calo della produzione dello 0,5% rispetto a quanto avvenuto nel secondo trimestre. Gli ordini in volume hanno portato, sempre in settembre, ad un aumento dello 0,1% su agosto e dell’1,8% su settembre 2013.
Ci si interroga sul futuro della produzione in Italia. Quando l’industria risalirà la china? Cosa bisogna aspettarsi dai mesi successivi? Le indicazioni qualitative fornite sino ad oggi non lasciano presagire nulla di buono. Appare difficile prevedere un cambio di rotta nei mesi autunnali.
Ci si aspettava un periodo più roseo, invece il mese di settembre non è stato foriero di cambiamenti. Così il clima di fiducia attorno alle imprese manifatturiere ‘individuato’ e ‘tradotto’ dall’Istat è sceso. Appare diminuito ed è successo già in passato. Siamo già al quarto mese consecutivo di deficit, dopo il -0,3 punti di agosto e il -4,5 di maggio. Si tratta dunque di un peggioramento dei giudizi sui livelli degli ordini (saldo a -27 da -25, giù da luglio) e siamo dinanzi ad una valutazione più negativa sia della componente estera sia di quella interna.
Appaiono negative anche le attese sugli ordini, mentre è stato rilevato un marginale miglioramento delle attese concernenti la produzione.
La situazione, dunque, è sempre più critica per aziende e dipendenti. Le stime del Csc lo confermano. Riuscirà l’industria a risalire la china? Oppure assisteremo a un ulteriore calo della produzione industriale?