I dati relativi all’aumento del costo dell’energia in Italia, estratti dall’Autorità, ribadiscono quello che l’Associazione dei consumatori CODICI conferma da tempo: per i piccoli consumatori non c’è via d’uscita, il libero mercato non si è mai elevato, anzi, ha soltanto agevolato i grandi energivori o operatori.
Stando all’Autorità il decremento dei prezzi si aggirerebbe al 3% ma in verità la riduzione è minima: il risparmio è solo dello 0,6% sull’energia e il 6% sul gas.
Notiamo che la diminuzione del prezzo è inesistente, nonostante il crollo del mercato del petrolio e la riduzione dei consumi. Per i consumatori il risparmio effettivo è solo di 72 euro l’anno in tutto. Niente rispetto a quello che dovrebbe accadere in un mercato competitivo. Ad esempio nel periodo dal 2009 al 2013 nel mercato della maggior tutela il costo in euro per ogni Mwh è sceso dai 67 iniziali ai 65. Nel libero mercato invece è salito. Sono aumentate le tariffe senza alcun riferimento al mercato ma per colpa di componenti presenti nella bolletta come per esempio della voce rinnovabili pari a 4,5 miliardi nel 2010 salita a 13 miliardi nel 2013. Gli energivori, ovvero le grandi industrie che consumano massicciamente l’energia, che hanno beneficiato di un aumento di detrazioni da 376 milioni nel 2010 ai 459 milioni nel 2013.
Ben altra cosa invece è rappresentata dalla quota destinata a bonus elettrico per i consumatori passati da 157 milioni a 18 nel 2013. Dal 1° gennaio in riduzione del -3,0% la bolletta dell’elettricità e del -0,3% quella del gas della famiglia-tipo1. Lo ha deciso l’Autorità per l’energia elettrica il gas e il sistema idrico nell’aggiornare le condizioni di riferimento per le famiglie e i piccoli consumatori in tutela per il primo trimestre 2015.