Tra meno di un mese il trattamento di fine rapporto, il TFR, arriva nella busta paga dei dipendenti a patto che questi ne facciano richiesta al datore di lavoro, sempre da aprile in poi. Vedere qualche soldo in più in busta paga potrebbe essere un appuntamento più lontano per alcune tipologie di aziende. Ma quanto arriva?
Il trattamento di fine rapporto arriva in busta paga nel mese di aprile ma per le aziende che hanno meno i 50 dipendenti e che abbiamo fatto la richiesta di accesso ai finanziamenti bancari assistiti da garanzia, l’appuntamento con il TFR slitta un po’. A spiegarlo è il DPCM 29/2015 che contiene il regolamento con le norme attuative delle disposizioni introdotte dalla legge di stabilità per il 2015.
Siccome in tanti hanno fatto notare che questo provvedimento, anche se garantisce qualche soldo in più, in realtà è tassato perché il TFR finisce per accrescere lo stipendio e quindi è soggetto ad IRPEF, i lavoratori vogliono capire meglio quanto otterrebbero.
Per questo Infodatablog del Sole 24 Ore ha creato un tool digitale in collaborazione con lo Studio Rota Porta per calcolare la quota netta di TFR che il lavoratore richiedente si vedrà anticipata in busta paga. Naturalmente si fa riferimento alla quota mensile su 12 mensilità. Nel tool digitale si tiene conto delle imposte ordinarie che il datore di lavoro deve applicare.
I lavoratori, per effettuare la simulazione, devono conoscere la loro retribuzione lorda e il reddito annuo che ne consegue, cui aggiungere, se ci sono, anche altri redditi. In più deve avere all’attivo almeno 6 mesi di contribuzione. Con questi dati, la simulazione è a portata di click.