Quando manca poco più di un mese dall’inizio della Conferenza di Parigi sui cambiamenti climatici, gli amministratori delegati di dieci società, tra le maggiori al mondo del settore Oil & Gas, che insieme forniscono quasi un quinto della produzione complessiva di petrolio e gas e forniscono quasi il 10% dell’energia mondiale, hanno dichiarato il loro sostegno comune per il raggiungimento, il mese prossimo, di un accordo efficace sul clima.
Nella loro dichiarazione in vista della 21° sessione della Conferenza delle Parti della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (COP21) gli ad delle 10 società che attualmente fanno parte dell’OGCI (Oil and Gas Climate Initiative): BG Group, BP,Eni, Pemex, Reliance Industries, Repsol, Saudi Aramco, Shell, Statoil e Total hanno confermato l’impegno comune per limitare l’aumento medio della temperatura globale a 2 gradi, evidenziando che il trend attuale delle emissioni nette globali di gas serra non è in linea con questo obiettivo.
Le società che fanno parte dell’OGCI hanno adottato misure significative per ridurre il loro impatto in termini di gas serra, attraverso la riduzione delle emissioni provenienti dalle loro operazioni, di circa 20% negli ultimi 10 anni. “La nostra ambizione condivisa”, hanno affermato i 10 top manager petroliferi, “è per un futuro in linea con i 2° C. Si tratta di una sfida per l’intera società e noi ci impegniamo a fare la nostra parte: nel corso dei prossimi anni tutti insieme rafforzeremo misure e investimenti per contribuire a ridurre l’intensità di gas a effetto serra del mix energetico globale. Le nostre compagnie collaboreranno in diverse aree con l’obiettivo di andare oltre gli sforzi individuali”.