Nel momento in cui il canone RAI finirà in bolletta sarà molto più difficile evadere, ovvero sarà molto più complicato evitare di pagare il tributo. Il meccanismo definito dalla legge di Stabilità prevede che a tutti arrivi una bolletta elettrica comprensiva del canone. Il contribuente dovrà poi capire se ci sono errori o duplicazioni.
Nel momento in cui sarà confermato l’inserimento del canone RAI nella bolletta elettrica, dovranno pagarlo tutti coloro che detengono un apparecchio che riceva le trasmissioni televisive (condizione di legge per il pagamento del canone). Quindi si dovrà pagare il canone ogni volta che si presume “esista un impianto aereo atto alla captazione o trasmissione di onde elettriche o di un dispositivo idoneo a sostituire l’impianto aereo, ovvero di linee interne per il funzionamento di apparecchi radioelettrici”.
> Canone RAI in bolletta? La soluzione è molto complicata
Se questa definizione era valida nel 1938 e adeguata a descrivere la tecnologia di allora, oggi è necessario ampliare la presunzione e infatti si aggiunge che per essere tra coloro che devono pagare il canone RAI è sufficiente che “esista una utenza per la fornitura di energia elettrica nel luogo in cui un soggetto ha la sua residenza anagrafica”.
E chi ha più di un’utenza elettrica? Dovrà fare un’autocertificazione per “superare le presunzioni”. L’autocertificazione sarà anche il nuovo strumento a disposizione di chi non vuole più pagare il canone perché si è liberato della TV. Ma si tratta ancora di un’ipotesi che dovrà essere sviluppata dal decreto attuativo.
Bisogna però precisare che per definizione
“Il canone di abbonamento è, in ogni caso, dovuto una sola volta in relazione agli apparecchi (…) detenuti o utilizzati, nei luoghi adibiti a propria residenza o dimora, dallo stesso soggetto e dai soggetti appartenenti alla stessa famiglia anagrafica, come individuata dall’articolo 4 del decreto del Presidente della Repubblica 30 maggio 1989, n. 223”.
Questo fa sì che ci sia un canone per ogni famiglia anagrafica.