Allo studio del governo possibile modifiche per il pagamento del Canone Rai: come potrebbe cambiare?
Il governo sta studiando quale potrebbe essere un metodo possibile per apportare una sostanziale modifica al pagamento del del Canone Rai che potrebbe d’ora in avanti essere fatto pagare in base al consumo e non più quindi in base ad una quota fissa, ma in base ad una quota variabile a seconda del reddito familiare. Questa è una delle probabili ipotesi cui il governo sta lavorando per cercare di recuperare parte dell’evasione del canone, dal momento che, secondo gli ultimi dati, attualmente il 27% degli italiani non paga il canone.
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L’intenzione del governo sarebbe, pertanto, quella di cancellare il canone unico di 113 euro e mezzo che ogni famiglia è tenuta a versare oggi, sostituendola con un’imposta variabile legata ad un nuovo indicatore che rappresenterà con precisione i consumi, e quindi, di conseguenza la capacita di spesa delle persone.
Antonello Giacomelli nuovo sottosegretario alle Comunicazioni del Pd, ha spiegato che “l’ipotesi di un canone flessibile non è poi tanto peregrina: Non lo paga il 27% delle famiglie con un danno che la tv di Stato stima in 1,7 miliardi tra il 2010 e il 2015. Una cosa imbarazzante, che noi fermeremo. Al di là della modalità di versamento, che troveremo d’intesa con il ministero dell’Economia, quel che conta sarà la logica, del tutto nuova: pagheremo tutti, pagheremo con più equità”. Stando a Giacomelli, “L’effetto è che avremo un canone più basso che in passato, almeno per le famiglie in difficoltà, e molto meno impopolare. Lavoriamo per rinsaldare un patto di fiducia tra la Rai e il suo pubblico”