L’home banking non è per tutti

 Gestire i servizi bancari online, ormai, è una consuetudine. Tantissimi correntisti, infatti, dopo aver avviato un rapporto con l’istituto di credito, chiedono di poter accedere ai servizi messi a disposizione dei clienti, anche da casa. In realtà l’home banking, in questo momento, non è da considerare universale.

Le caratteristiche della carta Prepaid Now

Basta fare il caso del ragazzo non vedente di Torino che ha promosso una petizione contro ING Direct e online ha già racimolato circa 10 mila firme. Sembra infatti che Conto Arancio, nella sua versione online, non tenga conto dei clienti con handicap fisici, ad esempio sembra che non tenga conto dei non vedenti.

Il CC di ING Direct e i vantaggi

Secondo il management della banca, invece, non si tratta di un atteggiamento discriminatorio, quanto piuttosto di una questione di sicurezza. Soltanto abbassando il livello di protezione di conti online si possono ottenere “risultati visibili” a tutti. L’Unione Ciechi che in questa storia è praticamente parte in causa, replica spiegando che i conti online di molte banche sono già aperti a tutti quindi non può essere soltanto una questione di sicurezza.

Il non vedente che ha cominciato a raccogliere firme contro ING Direct ha spiegato di aver usato tutti gli strumenti a sua disposizione, anche Firefox con il plugin webvisum ma l’usabilità non è migliorata.

CheBanca rilancia il risparmio

 C’ tempo fino al 28 agosto per approfittare di una promozione molto interessante offerta da CheBanca! L’istituto di credito in questione, infatti, sta pensando a promuovere un conto deposito molto vantaggioso, riservato ai nuovi clienti. Ecco cosa propone.

I migliori mutui a tasso fisso a 30 anni

Se si è alla ricerca di una soluzione di risparmio vantaggiosa, la proposta di CheBanca! cade a pennello visto che il conto deposito “dell’ultima ora” offre dei rendimenti superiori a quelli mediamente in circolazione. Il prodotto che stiamo per presentare si chiama Conto Deposito CheBanca!

CheBanca la migliore dopo Webank

Questo prodotto propone rendimenti maggiorati per chi apre un conto fino al 28 agosto. Si parla di nuovi clienti, chiaramente, ma anche chi ha già un rapporto in essere con CheBanca! può ottenere dei tassi promozionali. Entrando nel dettaglio scopriamo che i nuovi clienti possono ottenere un tasso pari al 3,50% lordo annuo se le somme depositate sono vincolate per sei mesi.

I vecchi clienti invece potranno avere un rendimento identico a quello citato per tutte le somme che eccedono il saldo rilevato il 24 giugno 2013. Somme che dovranno comunque essere vincolate per sei mesi su un conto deposito. Il conto in questione è libero e quindi può essere svincolato in qualsiasi momento a patto di accettare tassi d’interesse ridotti.

Cos’è il fallimento ordinato?

 Il prelievo forzoso è stata la strategia utilizzata per il salvataggio delle banche di Cipro. Un’operazione di prelievo dai conto correnti delle banche cipriote per diminuirne il debito. Sarebbe dovuta essere una pratica eccezionale e, invece, con l’accordo firmato dall’Ecofim, il prelievo forzoso è divenuta una prassi attuabile da tutti gli Stati europei che si trovano nella stessa situazione.

In pratica l’accordo prevede che gli eventuali debiti delle banche non saranno coperti dalle finanze pubbliche, ma dal prelievo di una percentuale dalle somme che i cittadini depositano nelle banche del paese e solo in seconda battuta entreranno in gioco anche le finanze dello Stato.

► Le conseguenze del bailout di Cipro

Quindi, con questa nuova regola, in caso di rischio default di una banca, verranno prelevate somme di denaro in primo luogo agli azionisti, poi agli obbligazionisti e poi ai correntisti che hanno depositate somme superiori ai 100 mila euro.

Non saranno toccati dal prelievo forzoso le obbligazioni garantite, le pensioni e i salari.

Come anticipato, l’accordo prevede che lo stato in causa metta a disposizione le sue finanze solo dopo questo primo step, ossia solo dopo che il prelievo forzoso su azioni, obbligazioni e conti avrà coperto almeno l’8% della passività della banca.

Lo stesso accordo prevede anche che gli Stati creino un fondo nazionale a copertura dello 0,8% del totale dei depositi bancari di tutti gli istituti del paese.

Che cos’è No Cash Trip

 Oggi moltissimi giovani girano il mondo senza avere sempre a disposizione gli spicci necessari per i piccoli pagamenti. Anche per una questione di controllo delle spese sono stati incentivati negli anni gli acquisti con carta di credito e bancomat, ma è davvero possibile pagare sempre e ovunque nel nostro paese senza mettere le mani ai contanti a disposizione nel portafoglio?

Si vende casa ma con lo sconto

La risposta che a questa domanda ha dato un gruppo di blogger è positiva e infatti sono partiti in giro per la Penisola con il No Cash Trip, un viaggio per sensibilizzare i cittadini all’uso della moneta digitale al posto del contante.

Il progetto è stato sponsorizzato da MasterCard, in compartecipazione con Eni (entrambi main sponsor), insieme a Samsung e Citroen. I viaggiatori che fanno parte del programma possono spostarsi da una città all’altra usando soltanto la macchina per i trasferimenti, uno smartphone per le comunicazioni e per la documentazione del viaggio, più una carta di credito per i pagamenti eliminando contanti e monete.

Come cambia il conto di base

Il presupposto da cui parte questo progetto è che ci sarà presto una riconversione monetaria, dal contante al digitale, con una serie di benefici per i cittadini e per chi si occupa della gestione del risparmio, infatti scenderebbero i costi di gestione e ci sarebbe un progressivo azzeramento della contraffazione delle monete.

Tutti i pagamenti diventerebbero tracciabili con vantaggi anche per il monitoraggio della tassazione.

 

I conti correnti italiani costano troppo

 Aprire un conto corrente per la gestione del risparmio di tutti i giorni sembra questione di poco, soprattutto adesso che dopo la legge di Stabilità, è stato introdotto il concetto di Conto di base. In realtà, molte associazioni di consumatori, contraddicendo quanto riportato dalla Banca d’Italia, sostengono che i conti correnti nostrani hanno un costo eccessivo.

In regalo con il conto la PS3

Adusbef e Federconsumatori hanno replicato alla Banca d’Italia che ultimamente ha indicato un calo nelle spese per il mantenimento del conto corrente bancario, spiegando che i costi non sono quelli rilevati nella statistica ufficiale. Basterebbe infatti considerare le spese per il saldo dell’IMU, che possono raggiungere i 10 euro, per capire che si possono arrivare a spendere anche diverse centinaia di euro per la tenuta del conto.

I calcoli fatti dalle associazioni dei consumatori sembrano essere reali piuttosto che basati sulle stime e prendono il via dalle informazioni reperite direttamente dalle banche. In Italia ci sono, ad esempio, 10 istituti di credito che collezionano insieme l’85 per cento dei conti correnti tricolore.

Il conto corrente di base di Tercas

Secondo Adusbef e Federconsumatori il costo di gestione di un conto che sia a bassa operatività, è il 318% più costoso di quanto riporta la Banca d’Italia. Alla fine si arrivano a spendere anche 320 euro all’anno. Le banche usate per la rilevazione sono le 10 di cui si parlava in precedenza: Unicredit, Intesa San Paolo,  Bnl,  Mps, Banca Popolare, Carige, Popolare di Milano, Banca Sella, Popolare di Vicenza, Credem.

Controllo dei conti correnti: i consigli per non incappare nei controlli

 Continua a spada tratta la lotta all’evasione fiscale messa in campo dal Fisco italiano. Il 24 giugno è entrato in vigore il controllo di conti correnti bancari e postali degli italiani attraverso il SID, il sistema di interscambio dei dati che permetterà di evidenziare eventuali incongruenze tra i movimento di questi e le dichiarazioni dei redditi dei cittadini.

► Al via il controllo dei conti correnti

Gli onesti cittadini non devono avere nulla da temere, il sistema è stato creato per stanare i grandi evasori ma, per essere davvero sicuri che gli occhi del Fisco non si punteranno sui nostri conti correnti, ecco qualche consiglio da seguire.

Dal momento che il SID ha lo scopo di monitorare la congruenza tra le entrate e le uscite contabili dei cittadini, il suo allarme scatterà quando le prime sono di molto inferiori alle seconde, nelle quali rientrano pagamenti con bancomat, addebiti diretti in conto, pagamenti con carte di credito e i  prelevamenti di denaro contante: per questo è opportuno tenere sotto controllo che il livello delle uscite non superi di molto il livello delle entrate.

Altro consiglio da seguire è quello di conservare la documentazione bancaria relativa ai movimenti che avvengono sui conti correnti in modo da poterla esibire in caso di chiamata da parte del fisco e dimostrare, così, la propria posizione.

C’è poi da fare particolare attenzione ad evitare transazioni di livello elevato in contanti: parliamo, ad esempio, di prestiti o donazioni ricevuti da terze persone, per le quali è sempre meglio scegliere l’accredito su conto corrente per poter dimostrare la provenienza lecita delle somme spese che sforano sulle entrate.

► Controllo conti corrente: il SID cos’è e come funziona

Per le stesse ragioni è consigliabile farsi accreditare stipendi o comunque i redditi in generale sul proprio conto, evitando di acquisirli in contanti.

Risparmiare sul conto corrente aprendone uno nuovo

 A dirlo è la Banca d’Italia che ha presentato i dati sulle spese medie che affrontano gli italiani per la gestione del loro conto corrente: nel 2012 la spesa media è stata di circa 110 euro per ogni conto (che diventano 86,9 euro di spesa al netto delle tasse).

► Chiudere il conto corrente evitando le brutte sorprese

Ma in questa cifra rientrano sia i vecchi che i nuovi conto corrente bancari e, analizzando il dettaglio delle spese, si nota come questa cifra sia data dalla media dei 99,6 euro che spendono i correntisti possessori di un conto corrente di vecchia data e dei 60,5 euro che invece spendono i correntisti che hanno adottato un conto corrente di nuova generazione.

Il consiglio dato dal capo della Vigilanza Carmelo Barbagallo al Consiglio nazionale dei consumatori e degli utenti è, quindi, di cambiare conto corrente (non necessariamente banca) in modo da poter risparmiare fino al 40% delle spese annue di gestione. 

Barbagallo ha invitato i clienti delle banche a tenersi sempre informati sulle offerte che gli istituti fanno regolarmente per attirare nuovi clienti alle quali, però, nella maggior parte dei casi, possono aderire anche i correntisti di vecchia data (i costi maggiori sono stati registrati dai correntisti che non cambiano il profilo del loro conto corrente da più di dieci anni).

► Come scoprire l’usura nel conto corrente

In tutto questo, poi, si deve aggiungere che la legislazione in materia garantisce ai clienti che vogliono cambiare conto un trasferimento veloce e senza particolari oneri per i clienti stessi.

I nuovi libretti di risparmio postale

 I libretti postali per il risparmio sono degli strumenti molto conosciuti e molto diffusi che adesso stanno cambiando forma. La novità assoluta è rappresentata dal libretto risparmio postale Smart di cui andiamo ad elencare alcune caratteristiche interessanti.

Poste Italiane ha mutui convenienti a giugno

I libretti che stiamo presentando sono dei veri e propri conti deposito che possono essere aperti accanto ai libretti di risparmio più comuni. Tutta la novità è nel tasso poiché per il libretto base il tasso può arrivare fino allo 0,50 per cento ma chi accende anche un libretto smart ottiene un premio: un tasso pari al 3 per cento.

E’ importante però che le adesioni a questo tipo di prodotto siano completate entro il 9 maggio 2013. Dal 10 maggio in po’ il rendimento è comunque alto ma pari al 2,50 per cento. Cosa bisogna fare per approfittare dell’offerta?

Le nuove carte di credito si chiamano Paypass

Un primo luogo è importante attivare la carta libretto entro 60 giorni dall’adesione al libretto Smart. Dopodiché occorre mantenere il libretto nominativo Smart attivo fino a 31 dicembre 2013 incluso. Ma il famoso premio è garantito soltanto nel caso in cui ci sia un versamento mensile netto di 300 euro.

Chi invece è già titolare di un libretto di risparmio al 30 novembre 2012, deve mantenerlo fino al dicembre 2013 con un saldo che sia superiore al 90 per cento del saldo iniziale. Questo dato deve essere rintracciato dall’ufficio postale.