Tra i segnali che lasciano pensare che convenga fare un mutuo nel 2014 vi è quello dell’allentamento della stretta creditizia. Le banche stanno abbassando gli spread ma soprattutto stanno ponendo un minor numero ostacoli alla concessione dei finanziamenti per le famiglie.
Mutui
Perchè conviene fare un mutuo ora: diminuiscono le ‘pretese’ dei venditori
Timidi segnali di ripresa, dopo quelli provenienti dall’industria, arrivano in questo 2014 anche dal mercato immobiliare. Segnali che lasciano presagire che sarà un anno di svolta. Un anno in cui i prezzi non saliranno e in cui vi sarà un incremento significativo (e già verificabile ad occhio nudo) di offerta e domanda. Inoltre, l’attenzione è posta sulle quotazioni. Più o meno stabili, sicuramente non destinate a schizzare alle stelle. Il mattone, dunque, manda segnali di ‘quiete’ dopo la tempesta. Timidi segnali positivi.
Vale, dunque, la pena ipotizzare di fare un mutuo quest’anno. I motivi sono tanti. Uno di questi? Il gap esistente tra prezzo richiesto e prezzo offerto si sta assestando su parametri che non oscilleranno. E’ quanto si evince dall’ultimo sondaggio di Banca d’Italia, Tecnoborsa e Agenzia delle Entrate, secondo cui il divario si è attestato al 15,7%, tre decimi di punto in meno in confronto al tetto massimo storico di inizio 2013.
Perchè conviene fare un mutuo ora
Ci sono dei timidi segnali che lasciano presagire quanto segue: è il momento buono per fare un mutuo. Ci sono buone ragioni per pensare che l’anno in corso sarà quello decisivo per la ripresa del mercato immobiliare. Un anno di svolta, in cui i prezzi non torneranno ad essere in salita. Un anno in cui ci sono buone premesse per far crescere gli scambi. Da cosa deriva questa certezza? Siamo sicuri che non si tratti di un’illusione? Andiamo con ordine.
Le novità Imu per gli enti No Profit
Numerose le novità Imu anche per ciò che concerne gli immobili degli Enti no Profito. Una di queste concerne l’allargamento dei casi di esenzione disciplinato in relazione al Decreto legge 102/2013. Il Dl ha aggiunto un’ulteriore ipotesi di esenzione a quelle già contemplate dall’articolo 7 del Dlgs 504/1992. Ora è prevista l’esenzione, a partire dal primo gennaio di quest’anno, anche per ciò che riguarda gli immobili finalizzati allo svolgimento di attività di ricerca di natura scientifica.
Irpef maggiorata sulle case sfitte
Nel 2014 non sono molti i cambiamenti per ciò che concerne l’Imu sulle abitazioni differenti da quelle principali. Quello che è certo è che anche le case storiche vanno al catasto. Altre disposizioni riguardano gli immobili agricoli.
Imu: anche le dimore storiche vanno al catasto
La nuova disciplina dell’Imu mette sotto scacco anche le case di lusso. La nuova normativa le esclude da ogni forma di agevolazione e le condanna al catasto. In altri termini, dovranno pagare la rata anche i soggetti che sono in possesso di abitazioni classificate nelle categorie catastali:
– A1 (ovvero le abitazioni signorili);
– a8 (le ville);
Imu: nuovi casi di esenzione per l’abitazione principale
L’isitituzione della nuova imposta unica comunale, mediante la legge 147/2013 non implica variazioni importanti per l’Imu. L’imposta municipale unica, infatti, sarà ancora disciplinata mediante regole autonome. La legge di stabilità, però, ha portato dei cambiamenti, destinati a essere soggetti agli interventi legislativi approvati nel corso dello scorso anno.
Casa: le scadenze delle prossime tasse da pagare
I contribuenti pensano alle prossime tasse sulla casa, dopo aver pagato mini Imu e maggiorazione Tares. Le due scadenze certe al momento sono 16 giugno e 16 dicembre 2014. La prima data concerne l’acconto e il saldo dell’Imu 2014. Per quanto concerne Tari e Tasi i termini di versamento saranno decisi dai comuni entro la fine del mese di febbraio. Non è detto però che non vi siano proroghe.
Casa: il gettito fiscale torna al livello del 2012
L’accoppiata Imu e Tasi implica degli aumenti sul gettito fiscale. L’obiettivo delle riforme è quello di raccogliere soldi tassando anche il 30% delle abitazioni con basso valore catastale che non erano soggette a Imu e Ici. La strategia porterà nelle case dello stato, se finalizzata, 1,7 miliardi. Resta da capire se, a seguito della nuova maggiorazione Tares, questi soldi serviranno per le detrazioni. Detrazioni che al momento sembrano non poter ‘godere’ dei 500 milioni messi a disposizione dalla legge di stabilità.