Mutui più facili per i giovani

 Gli stranieri continuano a comprare in Italia mentre nel nostro paese, i comuni, come Pistoia devono pensare alle famiglie in difficoltà col mutuo. Questo è lo scenario molto contraddittorio che si trova davanti chi opera nel settore immobiliare del nostro paese.

Adesso però sempre che ci sia una mano, un aiuto per i giovani, messo a disposizione dal Dipartimento della Gioventù. Si tratta di un contributo economico di 50 milioni di euro che deve oliare il meccanismo d’ingresso nel settore creditizio per i giovani intenzionati ad acquistare la prima casa.

I giovani precari che hanno un contratto atipico o a tempo determinato sono i destinatari del provvedimento a patto che abbiano anche dei requisiti anagrafici e di reddito definiti dal bando. È necessario infatti che le richieste “di aiuto” siano formulate da coppie sposate con meno di 35 anni con o senza figli e con un reddito ISEE che non supera i 35 mila euro.

I richiedenti non devono inoltre avere più del 50% del reddito totale offerto da contratti da dipendente a tempo determinato e non devono essere intenzionati ad acquistare abitazioni di lusso.

Se si possiedono questi requisiti si ottiene un finanziamento che non deve comunque superare i 200 mila euro e di questo capitale al massimo 75 mila euro possono derivare dal fondo gestito dalla Consap.

Gli stranieri continuano a comprare in Italia

 Sembra una contraddizione ma man mano che gli italiani hanno più difficoltà nell’acquisto della casa, gli acquirenti stranieri nel nostro paese aumentano. È questa la fotografia scattata da Scenari Immobiliari.

Lo studio in questione ha infatti notato come molti stranieri siano ancora convinti d’investire bene arrivando nel nostro paese. Nel 2005, tanto per dare qualche numero, gli stranieri che hanno comprato casa in Italia sono stati circa 3000 mentre nel 2012 ci sono ben 4600 famiglie stranieri che hanno preferito il mattone tricolore. L’incremento in termini percentuali è del 53% circa.

Calano i prezzi delle case e aumentano i tassi dei mutui

Il bello è che in questi anni l’esborso economico degli investitori stranieri in Italia è aumentato passando dai classici 245 mila euro del 2005 fino a i 455 mila euro del 2012. Ma dove si acquista di più e chi è interessato alle case italiane? I principali acquirenti sono i tedeschi che rappresentano il 36% degli investitori e poi gli inglesi che si fermano a quota 18%. Le regioni preferite sono la Puglia dove si concentrano il 22 per cento degli acquisti stranieri, seguita dal Lazio (21%), dalla Toscana (16%) e dalle Marche (15%).

Non ci sarà la bolla immobiliare

Tra gli acquirenti, però sono dati in ascesa i russi che se nel 2005 rappresentavano soltanto il 2 per cento del totale, adesso si assestano intorno al 13 per cento.

Pistoia pensa alle famiglie in difficoltà col mutuo

 Il comune di Pistoia ha deciso di dare una mano a tutte le famiglie che in questo momento non sono più nelle condizioni di pagare il mutuo acceso per l’acquisto della prima casa. Una moratoria locale che sicuramente offre un respiro ancora più ampio nel panorama della crisi italiana.

Scadono a marzo offerte e moratoria

La crisi economica, in effetti, ha colpito migliaia di persone in tutto lo Stivale, cittadini che si sono ritrovati senza la disponibilità economica per pagare il mutuo dell’abitazione principale. Per loro il comune di Pistoia mette a disposizione 50 mila euro che non riusciranno a soddisfare tutte le richieste ma saranno sufficienti a dare respiro a molte persone in difficoltà.

Ipoteca, istruttoria e notaio nei contratti di mutuo

Per partecipare a questo bando è necessario che almeno un componente della famiglia sia stato colpito dalla crisi, quindi sia stato messo in cassa integrazione o in mobilità, lavori a tempo ridotto, con un contratto a tempo determinato, oppure con lavori libero professionali e atipici. Possono inoltre chiedere l’agevolazione anche le famiglie in cui una persona sia colpita da una grave malattia o da un infortunio.

I requisiti per accedere al fondo sono semplici: il reddito ISEE non deve essere superiore ai 35 mila euro, mentre il valore ISEE non deve superare i 20 mila euro. Ogni famiglia può ottenere un contributo variabile che sarà di 2000 euro per coloro che hanno un reddito fino a 10 mila euro e sarà invece di 1500 euro per chi ha un reddito compreso tra 10 mila e 20 mila euro.

A far credito alle aziende ci pensa Bipiemme

 Bipiemme per i lavoratori a tempo determinato e 4 tipi di mutui con cap da Bipiemme sono le offerte di questa banca che abbiamo già visto insieme. Vogliamo anche parlare del credito per la riduzione dei termini di pagamento, una proposta che la banca rivolge alle imprese.

Prima di tutto cerchiamo di capire di cosa si tratta. Come spiegato sul sito Bipiemme, il Credito per la riduzione dei termini di pagamento, serve a promuovere un finanziamento rateizzato a breve termine. L’obiettivo è quello di fare in modo che le aziende abbiamo la liquidità sufficiente per far fronte a nuovi termini di pagamento applicabili a tutte le transazioni commerciali.

► Conto Welcome Aziende 2013

Si capisce quindi che l’iniziativa è rivolta a tutte le aziende che devono ottemperare al pagamento dei propri fornitori, rispettando i nuovi tempi stabiliti dalla direttiva. Cosa c’è di conveniente lo scopriamo nelle condizioni dell’offerta.

L’importo erogato non è fisso ma dipende dalla valutazione fatta durante l’istruttoria della pratica. Di certo c’è soltanto che il prestito deve essere rimborsato in un periodo variabile che va dai 19 ai 120 mesi. In massimo 10 anni il rapporto con la Bipiemme deve dirsi felicemente concluso. Il TAEG per un finanziamento a tasso fisso calcolato su 100.000 euro da restituire in 5 anni, è del 9,605% ma scende fino all’8,910 per cento per le proposte a tasso variabile.

Bipiemme per i lavoratori a tempo determinato

 La banca Bipiemme propone 4 tipi di mutui con cap e non sono i soli prodotti creditizi che l’istituto di credito vuole usare per portare a termine il progetto Bpm per avere dividendi. Tra i servizi finanziari offerti dalla banca, infatti, c’è anche un interessante prestito per i lavoratori a tempo determinato.

Si sa che offrire un mutuo a chi in questo momento non ha un contratto stabile a tempo indeterminato, è molto complesso, ma la Bipiemme sembra disposta a correre il rischio. Quali sono allora le caratteristiche del prodotto?

BPM vuole diventare una SPA

Si tratta di un prestiti per i clienti privati che hanno un contratto di lavoro a tempo determinato, che sono residenti nella provincia di Milano o che in questo territorio svolgono la loro attività lavorativa. L’importo massimo del prestito è di 4000 euro che possono arrivare fino a 10000 se il cliente ha intenzione di comprare un’auto nuova oppure un’auto usata.

Il tasso applicato al finanziamento è un fisso al 6,50 per cento. La simulazione proposta sul sito Bipiemme illustra bene tassi e importo delle rate. Per un finanziamento di 5000 euro da rimborsare in 60 rate mensili, la rata sarà inferiore ai 100 euro, per l’esattezza 97,83 euro. Il TAN è del 6,50 per cento e il TAEG proposto è del 6,870%. Alla fine dei 60 mesi l’importo restituito alla banca è di 5891,55 euro.

4 tipi di mutui con cap da Bipiemme

 Il progetto Bpm per avere dividendi sembra essere stato esposto con chiarezza dall’amministratore delegato dell’azienda, Andrea Bonomi che punta già a partire dal 2013 sul rilancio della banca che si è trasformata di recente in una SpA di cui Bonomi è il principale azionista.

BPM vola in borsa dopo l’annuncio dello Statuto

Intanto però, visitando il sito della banca, è evidente la volontà di Bipiemme di attirare in questi mesi quanti più clienti possibile. Visto che il tasso variabile per i mutui resta il più appetibili in un momento di crisi, abbiamo provato a scandagliare le offerte di mutui ipotecari con cap della Banca Popolare di Milano.

Bipiemme propone ben 4 mutui variabili con cap divisi in due categorie, la standard e quella rivolta in modo più dettagliato ai giovani. Per quanto riguarda il mutuo variabile con cap standard ci sono due possibilità di tetto massimo, quello al 6% e quello al 6,50 per cento. La differenza sta nel tasso di base.

BPM vuole diventare una SPA

Il TAEG di partenza per il cap al 6%, infatti, è del 4,183%, mentre quello per il cap al 6,5% è del 4,079%. Questo vuol dire che la banca ha intenzione di premiare con un tasso di partenza più basso i mutuatari che in futuro sono disposti a rischiare di più.

I due mutui variabili con cap Giovani hanno invece il TAEG di partenza al 3,949% per il cap al 6%, oppure il TAEG al 3,845% per il cap al 6,50 per cento. ra stato registrato e non riportava la data, per questo è stato giudicato inattendibile.

Il mutuo PreFix della Banca Carime conviene davvero?

 Il Mutuo PreFix della Banca Carime è un mutuo variabile ma non troppo. Questo il sottotitolo scelto dall’istituto di credito che fa parte del gruppo UBI Banca. Il mutuo PreFix ha un preciso target di riferimento.

Si rivolge infatti a tutti coloro che vogliono approfittare di questo momento di un periodo di calma dei tassi, soprattutto i variabili indicizzati con Euribor e BCE per avere poi la certezza di non rischiare troppo il proprio denaro.

Lavorare da Ubi Banca

Il mutuo PreFix, per esempio, dà la possibilità di beneficiare della stabilità del tasso fisso e della convenienza del tasso variabile, in generale, è da considerarsi un variabile con Cap. In pratica l’utente che si affida a questo prodotto della Banca Carime, approfitta per i primi 12 mesi di un mutuo a tasso fisso e poi passa ad un variabile con Cap. Il Cap, il tetto massimo è quello definito alla stipula del contratto.

Banche in crisi si torna a parlare di esuberi

I vantaggi che la banca sottolinea nel prodotto sono diversi ma si possono riassumere in tre punti. Sicuramente è un prodotto rivolto sia chi vuole acquistare una casa, sia a chi desidera ristrutturarla, senza correre troppi rischi. Il secondo punto a favore del prodotto è il suo adattamento alle surroghe, quindi il suo rivolgersi alle persone che vogliono approdare alla Carime partendo dalla loro banca d’origine. Il terzo punto a favore è la possibilità di trasformarlo in un mutuo per liquidità con una spesa anche consistente ma pianificata nel futuro.

Calano i prezzi delle case e aumentano i tassi dei mutui

 L’andamento dei tassi dei mutui, rilevato dall’Abi, presenta un incremento lieve dei tassi medi applicati sui finanziamenti. Questa presa di coscienza si ha proprio adesso che i prezzi delle case sembrano in diminuzione e se i tassi si fossero abbassati o fossero rimasti stabili, si sarebbe potuto parlare chiaramente di ripresa.

Anche il mercato degli affitti subisce una battuta d’arresto

I report cui facciamo riferimento sono sostanzialmente due. Il primo è stato redatto da Knight Frank che in genere firma le consulenze per il mercato immobiliare e l’altro, invece, è firmato dall’Abi che si occupa dei mutui nel nostro paese.

Knight Frank ha spiegato che nel 2012 c’è stata una flessione importante dei prezzi delle case e si può addirittura stilare una classifica dei dieci paesi in cui i prezzi degli immobili sono diminuiti maggiormente. L’Italia rientra in questa top ten di nazioni e la sua posizione potrebbe addirittura migliorare visto che c’è stata un’accelerazione della discesa dei prezzi a partire dalla fine del 2012, con strascichi importanti anche nel 2013.

► I buoni consigli per gli aspiranti mutuatari

Insomma, potrebbe essere il momento ideale per fare affari ma il comparto creditizio non agevola la ripresa dei mutui visto che da gennaio e febbraio, come riporta l’ABI, c’è stata addirittura un’impennata dei tassi medi con il passaggio dal 3,70% al 3,76%.

Scadono a marzo offerte e moratoria

 Secondo il portale Mutuisupermarket, le sofferenze bancarie potrebbero subire un’accelerazione alla fine del mese quando oltre ad una serie di offerte molto vantaggiose per chi desidera accendere un mutuo a marzo, scadrà anche la moratoria sui finanziamenti, stabilita a gennaio.

Ipoteca, istruttoria e notaio nei contratti di mutuo

Partiamo dalla moratoria che sicuramente impensierisce un buon numero di mutuatari. Chi è in difficoltà con il pagamento delle rate, le fasce deboli della popolazione, maggiormente colpite dalla crisi, hanno avuto per ben cinque volte l’occasione di chiedere aiuto. È stato stabilito un fondo per i mutuatari che non riescono a pagare le rate a seguito di una modifica della loro situazione patrimoniale, perché ad esempio hanno perso il lavoro.

Moratoria sui mutui prolungata fino a marzo

L’accordo è stato stipulato dall’ABI e da 13 associazioni di consumatori soltanto a gennaio ma alla fine di marzo finirà anche questa opportunità e non sembrano esserci grandi speranze di approvazione di una nuova moratoria con lo stesso regolamento.

Nel mese in corso, poi, scadranno anche le offerte messe a disposizione da due banche molto importanti come Webank e Intesa Sanpaolo. Il primo dei due istituti di credito offre uno sconto dello 0,20 per cento sugli spread calcolati nel mese per i mutui a tasso fisso. Mentre per quanto riguarda Intesa Sanpaolo sono attivate delle condizioni speciali per i giovani che non hanno ancora compiuto 34 anni e che hanno un reddito definito “atipico”.