Tutto sui tassi d’interesse dei mutui

 Un mutuo, come possiamo immaginare, è un prestito di denaro, di una bella somma di denaro, finalizzato all’acquisto di un immobile o alla copertura delle spese di ristrutturazione. In genere la banca che eroga il mutuo, rivuole poi i soldi con gli interessi.

► I mutui al 100 per cento non esistono più

Il tasso d’interesse per definizione è il costo che il mutuatario deve pagare per rimborsare il prestito ottenuto e dipende molto spesso dall’importo erogato e dalla durata del piano d’ammortamento. Il tasso d’interesse è generalmente espresso in percentuale e in alcuni casi si compone avendo come riferimento degli indici sintetici. Per esempio il tasso d’interesse applicato ai mutui variabili è legato all’Euribor di periodo cui si somma lo spread.

► Inversione di tendenza per l’Euribor

Lo spread, è il guadagno marginale della banca sul prestito e in genere è compreso tra l’1 e il 2 per cento ma in momenti di crisi con i tassi BCE molto contenuti, le banche possono avere il desiderio di incrementare i guadagni giocando sulla stabilità dei TAEG applicati ai consumatori finali.

Il tasso d’interesse, fisso o variabile, è uno dei dubbi più consistenti degli aspiranti mutuatari. Oggi esistono numerose forme di finanziamento che vanno al di là di questa dicotomia, per esempio il tasso misto o il tasso variabile con cap, o addirittura il mutuo a rata costante. Tutti cercano di andare incontro alle esigenze mutevoli dei mutuatari.

I mutui al 100 per cento non esistono più

 In un momento storico in cui il credit crunch è la parola d’ordine del settore creditizio, è molto difficile trovare in giro dei mutui che vadano a coprire il 100 per cento delle spese sostenute dai debitori. Insomma, i mutui al 100% si può dire che non esistono più.

► Il credit crunch è più soft per il nostro paese

Resistono soltanto quelle banche che hanno un po’ di liquidità da parte e possono permettersi il lusso di guadagnare denaro correndo dei rischi maggiori rispetto agli istituti di credito tradizionali. In effetti, la parabola stessa del loan to value è discendente ed oggi le banche, anche per concedere prestiti all’80 per cento del minore tra il prezzo d’acquisto e il valore di perizia, chiedono numerose garanzie.

Garanzie che spesso si traducono nella sottoscrizione di una polizza assicurativa. Il nuovo regolamento Ivass ha disposto che tali polizze non siano obbligatorie ma in casi particolari come il mutuo al 100 per cento, diventano nella pratica necessarie.

► 2012 mutui ancora in calo

Ad un livello che potremmo definire “culturale”, tra l’altro, i mutui al 100 per cento si legano alla questione dei mutui subprimeQuesti ultimi, che hanno tanto condizionato il panorama americano, sono finanziamenti concessi anche a soggetti che di regola, non possono accedere al mercato standard. Molte banche sono fallite proprio per causa dei mutui subprime.

AIG farà causa al governo americano?

A livello di costi, i mutui al 100 per cento sono erogati a tassi mediamente “aumentati” di 0,50 punti percentuali.

BPA Mutuo Casa a tasso misto

: il mutuo casa a tasso misto.

La caratteristica essenziale di questo prodotto è sicuramente la maggiore flessibilità della rata. Come spiega la banca dalle pagine del suo sito web, è rivolto a chi vuole cogliere all’inizio i vantaggi e la sicurezza insiti nel mutuo a tasso fisso, senza però rinunciare alla possibilità di passare al tasso variabile dopo un periodo iniziale stabilito di 5 anni.

Il finanziamento può essere usato per l’acquisto, la costruzione e la ristrutturazione di un immobile ad uso residenziale e la banca, anche nel caso del tasso misto, è pronta a finanziare fino all’80 per cento del valore dell’immobile da rimborsare con un piano d’ammortamento fino a 30 anni.

I costi di questo prodotto sono elencati nel foglio illustrativo: si va dal 5,585% per i rimborsi in 15 anni al 5,541% per i rimborsi in 20 anni. Si arriva anche fino al 5,634% e al 5,598% per i mutui a 15 e 20 che comprendono anche la sottoscrizione di una polizza “Mutuo Protetto Basic”.

BPA Mutuo Casa a tasso variabile

in aumento le spese per la casa. L’istituto di credito pontino, però, tra i suoi prodotti più convincenti, annovera anche un mutuo casa a tasso variabile. 

Il finanziamento in questione consente di sfruttare tutte le opportunità del mercato, di approfittare della calma dei tassi di questo periodo, nonostante le statistiche annuncino l’inversione di tendenza per l’Euribor.

Ad ogni modo, se non avete paura dell’anno in corso e se non temete il fatto che siano in aumento le spese per la casa, allora il variabile è quello che fa al caso vostro. Il mutuo della Banca Popolare di Aprilia deve essere usato per l’acquisto, per la costruzione o anche per la ristrutturazione di un immobile ad uso residenziale.

La banca pontina è pronta a finanziare fino all’80 per cento del valore dell’immobile, da rimborsare in 30 anni, dopo aver valutato il merito creditizio e le capacità di rimborso dei richiedenti. In più è possibile abbinare al finanziamento anche delle interessanti soluzioni assicurative.

Il TAEG, per il mutuo a tasso variabile indicizzato con l’Euribor è del 6,034% per i rimborsi a 15 anni e scende al 6,002% per i rimborsi ventennali.

In aumento le spese per la casa

 Quando si acquista una casa le spese da sostenere sono numerose e non parliamo soltanto degli interessi del mutuo e degli altri costi che contribuiscono alla composizione del TAEG. Una recente indagine, riportata da PrestitiSupermarket dimostra che nel 2013 le spese per la casa potrebbero aumentare ancora del 4 per cento.

► TAN e TAEG dei prestiti per la ristrutturazione della casa

I risultati del report curato da Adusbef e Federconsumatori interessa da vicino le finanziarie che sono pronte ad aiutare i cittadini nel pagamento dei debiti contratti. Sicuramente, per chi non lo sapesse, si deve considerare che il consolidamento è un’opportunità molto vantaggiosa, da cogliere.

Ma entriamo nel dettaglio delle spese per la casa che sono previste in crescita per il 2013. Se è vero quel che dice Idealista che sarà l’anno dell’affitto, sappiate che gli affitti peseranno di più nel bilancio familiare visto che per un appartamento di 90 metri quadri in una zona semi centrale, si spenderanno circa 1694,70 euro al mese che sono 61,5 euro in più dell’anno scorso. Se la casa è di proprietà l’aumento delle spese previsto per il 2013 sarà di 49,80 euro e raggiungerà quota 1164,45 euro.

Gli aumenti descritti saranno determinati sicuramente dall’incremento delle tariffe delle utenze, come luce, gas e acqua, ma saranno soprattutto dettati dalla normativa sulla TARES che è slittata a luglio ma non lascerà indenni i portafogli degli italiani. Le associazioni di consumatori – allora – chiedono un intervento diretto del governo in materia di risparmi.

► Prima rata Tares posticipata a luglio

Il mutuo a tasso fisso della BPA

moratoria sui mutui è stata prolungata fino a marzo, molti altri, che stanno per comprare casa, sono alla ricerca degli istituti di credito convenienti. Una banca molto interessante per la varietà e la vastità della proposta è la Banca Popolare di Aprilia.

L’istituto di credito pontino offre un “classico” mutuo a tasso fisso, rivolto a tutte le famiglie che desiderano definire in modo preciso e sul lungo periodo le spese più consistenti che riguardano la casa. Il mutuo in questione può essere usato per l’acquisto della prima casa, ma anche per la ristrutturazione di un immobile ad uso residenziale o per la costruzione di una casa nuova.

► Conto ZeroNET

L’importo della rata è chiaramente definito per tutta la durata del piano d’ammortamento. Le condizioni variano sulla base della combinazione del prestito con altri prodotti, ad esempio le assicurazioni. Di certo c’è che per tutti i mutui è finanziato fino all’80 per cento del valore dell’immobile da acquistare. Un loan to value anche più elevato di quello in circolazione. Unico paletto “restrittivo” è nella durata del piano d’ammortamento che non deve superare i 20 anni.

► Conto Prova 12

Arriviamo ai costi. Il TAEG per un mutuo a 15 anni è del 6,999% e scende al 6,968% per chi decide di rimborsare in finanziamento in 20 anni. Se si aggiunge l’assicurazione, per le stesse durate, i TAEG sono rispettivamente del 7,050% e del 7,029%.

Che succede ai mutui di una banca fallita

  Cosa succede adesso ai mutui e prestiti MPS? E’ una domanda che dopo lo scandalo del Monte dei Paschi di Siena si sono posti tutti coloro che hanno acceso un mutuo o un prestito con l’istituto di credito in difficoltà.

► La crisi di MPS spiegata in quattro punti

 

Più in generale è interessante chiedersi che fine fanno i mutui quando una banca fallisce. Il fallimento non è ancora una prospettiva reale per il Monte dei Paschi e in genere una banca non fallisce da un giorno all’altro, ma si potrebbe arrivare anche a quel punto.

► Cosa pensa la politica dell’affare MPS

In quel caso, la banca in fallimento, venderebbe i suoi asset, quindi i credito erogati passerebbero nelle mani di un altro istituto di credito che si fa carico di tutti gli impegni presi dal suo predecessore con i clienti, oppure passa nelle mani dello  Stato.

Questo per quel che riguarda i mutui. I conti correnti, in realtà, godono di una tutela aggiuntiva, legata al Fondo interbancario di tutela dei depositi, che è stato riconosciuto dalla Banca d’Italia e accomuna le principali banche operanti nel nostro paese.

Non ci sono, quindi, interruzioni dei vari piani di rimborso ma i soldi sono raccolti da altri, lo Stato o la banca subentrante.

Moratoria sui mutui prolungata fino a marzo

 I mutuatari in difficoltà sono stati con il fiato sospeso fino all’ultimo giorno. Avevano già detto che la il fondo di solidarietà era appeso ad un filo e le soluzioni per chi non riesce a pagare le rate del mutuo, esclusa la moratoria, non sono poi così tante.

O ci si affida alle Regioni e agli enti locali, oppure è necessario chiedere la sospensione del rimborso direttamente alla banca, ma in questo caso, per la moratoria, sono richiesti dei requisiti particolari.

Dov’è più semplice ottenere un mutuo

Per esempio è necessario aver perso il lavoro. Tutte le informazioni in merito, comunque, sono disponibili sul sito dell’Abi. E’ proprio dalle pagine web dell’Associazione interbancaria italiana, che scopriamo il prolungamento della moratoria. Le famiglie che hanno difficoltà con il rimborso del mutuo acceso qualche tempo fa, nel caso in cui si verifichi un evento – come la perdita del lavoro – entro il 28 febbraio 2013, hanno la possibilità di entrare nel Piano Famiglie.

Quello che è conosciuto anche come moratoria o fondo di solidarietà è stato rifinanziato e le nuove domande possono essere accettate fino al 31 marzo. Poi la negoziazione tra l’Abi e le associazioni di consumatori firmatarie dell’accordo, potrebbe continuare. Non possono accedere al fondo coloro che ne hanno già beneficiato in passato.

Tutto quello che c’è da sapere sui mutui

 Accendere un mutuo è un passo obbligato per la maggior parte delle persone che intendono acquistare una casa o fare delle spese ingenti, che possono essere di varia natura.

A prescindere dalle diverse offerte e tipologie di mutuo a disposizione nella varie banche, l’accensione di un mutuo è un processo piuttosto lungo che rimane pressappoco lo stesso in tutte le sue fasi. Cerchiamo di capire meglio come funzionano i mutui per districarsi tra documenti, istruttorie e scartoffie varie.

L’istruttoria

Per istruttoria si intende la fase di preparazione e di valutazione di tutti gli elementi che necessitano alla banca per decidere se è il caso o meno di concedere il mutuo al richiedente.

È proprio quest’ultimo che deve fornire all’istituto al quale si rivolge tutti i documenti necessari che riguardano l’aspetto soggettivo (condizioni economiche del richiedente) e l’aspetto finalistico (scopi della richiesta del mutuo – es. acquisto di casa).

Necessario presentare la perizia ed altri accertamenti riguardanti il bene presentato a garanzia del credito che deve essere esaminato da un perito di fiducia del mutuante.

Due sono gli esiti possibili della fase di istruttoria: la banca può decidere, a fronte della documentazione presentata, se il richiedente ha le carte in regola per garantire la restituzione del finanziamento. In caso positivo la banca rilascia la delibera di concessione.

Con l’atto di mutuo il contratto tra banca e richiedente entra in pieno effetto: la banca dà al richiedente il capitale richiesto.

Determinazione dell’interesse dovuto

Il credito concesso dalla banca al mutuario è soggetto ad una maggiorazione: si tratta del tasso di interesse, che rappresenta, in pratica, il guadagno della banca sul mutuo eventualmente concesso.

Chi richiede il mutuo non ha alcuna possibilità di intervenire sulla percentuale del tasso di interesse, che è deciso dall’istituto al quale ci si rivolge.

Nella determinazione del tasso di interesse che verrà applicato al mutuo concesso dalla banca si prendono in considerazione diversifattori:

– rischio soggettivo connesso alle caratteristiche economiche del mutuatario

– politiche economiche generali dell’istituto mutuante

– costo al quale il mutuante acquista il denaro

Le garanzie richieste dalle banche – L’ipoteca

Ogni istituto bancario chiede delle garanzie al richiedente del mutuo, necessarie alla banca per avere la certezza che il mutuante sia in grado di restituire la somma concessa.

Per i mutui la garanzia consiste nell’iscrizione di un’ipoteca sul bene che verrà acquistato col mutuo e/o su eventuali altri beni che il richiedente o terze parti mettono a disposizione.

Quando il richiedente del mutuo ha estinto il suo debito ha titolo per richiedere la cancellazione dell’ipoteca, aiutato in questo processo anche dall’istituto che ha concesso il denaro, che fornirà documento certificante il suo assenso alla cancellazione dell’ipoteca.

Cosa accade in caso di inadempienze del mutuario?

I provvedimenti che una banca può prendere in caso di inadempienze del mutuario, ovvero il mancato o tardivo pagamento di una o più rate, variano in base al contratto stipulato.

Generalmente, al verificarsi di questa situazione la banca è autorizzata a richiedere la restituzione dell’intero debito residuo, e relativi interessi, entro un termine stabilito.

Se il mutuario non provvede all’estinzione del debito secondo le condiziono la banca procede alla riscossione tramite pignoramento e vendita all’incanto del bene ipotecato.

Si può estinguere un mutuo prima della sua scadenza?

Caso raro, ma può accadere che il mutuario riesca ad ottenere il denaro necessario all’estinzione del debito prima del suo termine.

In questo caso la banca considera l’eventuale recessione del contratto di mutuo come una inadempienza in quanto non riceverà più il pagamento degli interessi sulle rate successive all’eventuale estinzione.

Questo argomento ha da sempre alimentato un acceso dibattito, mai risolto, che però viene gestito con il pagamento da parte del mutuario di un importo detto sconto, solitamente  previsto nel contratto di mutuo in percentuale pari al 4/6% sull’ammontare degli interessi previsti per il periodo compreso fra l’anticipata estinzione e l’originariamente prevista scadenza del mutuo.